Il western è stato il re dei generi americani, quindi non stupisce che un attore statunitense del secondo Novecento prima o poi nella sua carriera ne abbia interpretato uno al cinema o in TV: il cast della serie “Star Trek” (Serie Classica) non fa eccezione.
Il compianto blogger Beati Lotofagi – ti mando un saluto, dovunque tu sia finito – anni fa dedicò un post ad alcuni film western interpretati dal cast di “Star Trek”, iniziativa che mi piace riprendere a modo mio approfittando che in questi giorni di quarantena mi è capitato di vedere diversi film di questo genere.
Avete presente quei vecchi western in cui tutti ridevano sempre? Forse gli autori cercavano di creare prodotti di intrattenimento leggero, ma di solito scatenavano più che altro l’antipatia: oh, ma che avete da ridere sempre? Ecco, Catlow è una di quelle commedie western dove l’unico a non ridere è lo spettatore.
Uscito in patria americana il 1° ottobre 1971, arriva nelle nostre sale nel febbraio 1972 con lo stesso titolo.
MGM lo porta in VHS italiana di data ignota e la Golem Video lo recupera in DVD dall’ottobre 2016.
I film western tratti da romanzi di solito vantano trame più corpose e intriganti: questo Catlow è un’eccezione. Eppure è tratto dal romanzo omonimo del 1963 del decano Louis L’Amour – portato prima in Italia nel 1967 nella serie “I Nuovi Sonzogno” poi ritradotto da Mondadori e presentato nel 1986 negli “Oscar Western” con il nuovo titolo I due nemici – ma voglio sperare che il libro sia migliore di questa goliardata di sceneggiatura.
L’attore Sam Wanamaker ogni tanto si è divertito a fare il regista televisivo, e infatti Catlow sembra un pessimo episodio di una vecchia serie TV da pomeriggio sonnacchioso.
Ogni tanto però la colonna sonora di Roy Budd parte con fanfare come se gli fossero scappate le trombe di mano, e il motivo è abbastanza chiaro: l’enorme successo de I magnifici sette (1960) è ancora vivo, e un film western che abbia Yul Brynner nel cast deve sottolinearlo con musichetta che rimandi al mitico tema di Bernstein.
Smessi i panni del pistolero nero – che l’Italia gli aveva appena chiesto di tornare ad indossare, con Indio Black (1970), un Sabata apocrifo che vanta una delle più belle colonne sonore del western (di Bruno Nicolai, e Morricone muto!) – il nostro Yul diventa Catlow, che non si sa chi sia. Si comporta come un allevatore di cavalli, ma in realtà tutta la sua mandria l’ha raccolta per strada, trovandola lì.
Gli altri allevatori di cavalli non sono contenti e attivano lo sceriffo Cowan (Richard Crenna) che però ha due problemi: il primo è che Catlow tecnicamente non ha rubato, visto che i cavalli erano liberi, il secondo è che è amico d’infanzia dell’uomo quindi non ce la fa ad ingabbiarlo.
Disseminato di situazioni paradossali e divertenti, che non sono né paradossali né divertenti, il film si basa su due amiconi che si fanno scherzoni e dispetti perché dovrebbero odiarsi invece si vogliono bene. E ridono, ridono, ridono che ti vien voglia di sparare a entrambi.
Poi arrivano gli immancabili soldados messicani, due personaggi femminili appiccicati con lo sputo, stupidate varie e la noia misto a fastidio distrugge qualsiasi cosa di buono forse poteva essere nella storia iniziale.
Parlo di questo film perché gli allevatori che odiano Catlow assoldano un bieco pistolero, un assassino prezzolato che però ha dei conti in sospeso con Catlow quindi è ben contento di essere pagato per ammazzarlo: il barbuto Orville Miller, interpretato da Leonard Nimoy.
Appena chiuso “Star Trek” l’attore era entrato nel cast fisso di “Missione impossibile” ma ad un western non si dice mai di no.
Ho fede che nel romanzo sia spiegato il personaggio di Miller, che qui invece sembra l’antagonista della vicenda prima di scomparire nel nulla e riapparire per un finale imbarazzante, in cui mostra una cicatrice sul collo che dovrebbe spiegare il suo antico odio nei confronti di Catlow: forse che quest’ultimo l’ha fatto condannare ad un’impiccagione? Non si sa, gli sceneggiatori non si sentono in dovere di spiegarci perché Miller odi Catlow e cerchi, maldestramente, di ucciderlo per tutta la vicenda.
Nimoy con la barba ha il fisico perfetto dell’assassino e il suo volto tagliente con occhi di fuoco rendono benissimo, molto di più dei due blasonati attori protagonisti che cercano di essere gigioni ma sembrano i vecchi zii insopportabili che cercano di farti ridere.
Purtroppo il nostro Leonard non ha spazio ma in quelle pose in cui appare comunque regala oro al film.
Una curiosità. Uno dei compagnoni di Catlow è interpretato da Jeff Corey, attore dalla carriera sterminata ma soprattutto uno dei più apprezzati insegnanti di recitazione di Hollywood: è lui che nella metà degli anni Cinquanta accettò il giovane Leonard Nimoy fra i propri studenti. L’attore ringrazierà di cuore il suo maestro nella prefazione per il saggio biografico di Corey Improvising Out Loud.
L.
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Grande Nimoy! Certo che eleva tutte le scene in cui appare, era fantastico!
Ah, spulciandoni contenuti speciali dei Bluray di TOS ho visto un’interessantissima (no) intervista a William Shatner del 2003 che lui fa stando a cavallo tutto il tempo e parlando di cavalli tutto il tempo. La moglie del tempo (hanno divorziato l’anno scorso) era pure lei cavallerizza e si erano conosciuti per questa loro passione comune. Chissà se si ricordava di quella volta in Spagna in cui non stava per niente a suo agio a cavallo girando un western misconosciuto! :–D
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Pensa come si cambia! Magari a forza di studiare equitazione, che al cinema può sempre servire, s’è innamorato dei cavalli… molto più delle varie mogli 😛
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Ne ha avute parecchie! Però, in fairness, due relazioni sono state lunghe (l’ultima ben 18 anni), e una moglie la perse in circostanze tragiche…
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Con quello sguardo, i lineamenti e il tocco di barba che “sporca” il solitamente impeccabile Spock, Nimoy era una faccia da film Western davvero notevole. Peccato abbia beccato quello sbagliato e ridanciano, che però non fa ridere nemmeno per errore. Cheers!
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Un film insopportabile, non mi stupisce che poi Leonard sia subito tornato in TV 😛
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Comunque ormai (anche perché attirato dal nome di Crenna) mi sto cimentando pure nella lettura degli “Star Trek Western”, mi sto proprio zinefilizzando di brutto! 🙂 🙂
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Wester, ultima frontiera. Questi sono i viaggi di Willy l’Orbo nel genere dove mai aveva messo piede! 😀
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Esatto!!! 🙂 🙂 🙂
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Mi stavo proprio chiedendo quando sarebbe saltato fuori questo film!
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Purtroppo non ho trovato altro con Nimoy, quindi è una scelta obbligata 😛
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Credo anch’io sia il suo unico western.
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Ti disturbo per segnalarti che ho scoperto un altro western con Nimoy: “Bonanza: Under Attack” (1995), tratto dall’omonima serie tv e suo terzo flm sequel. Sto dicendo che è un bel film? No! Ma sto dicendo che Nimoy ha un notevole minutaggio? Di nuovo, no! Però, per amor di completezza…
[Curiosità: è comparso anche in un episodio della serie originale. oltre che in numerose serie tv western.]
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Ti ringrazio, e i primi anni Novanta sono stati il Paradiso del film televisivo tratto da serie. All’epoca me ne sono capitati molti sotto gli occhi, sembrava che le TV facessero a gara a ripescare vecchie serie chiuse per tirarne fuori un nuovo episodio con gli attori vecchi 😛
Nimoy, come gli altri, ha diversi titoli western nel curriculum ma non sono arrivati in Italia, e la mia ricerca è stata principalmente di titoli distribuiti da noi. E fra questi, titoli che oggi si possono ritrovare per vedere, che trattandosi di roba che non interessa a nessuno non è stato facile: infatti quello di Shatner me lo sono dovuto vedere coi sottotitoli perché la copia italiana probabilmente è persa per sempre.
Questo film TV di Bonanza non sembra essere uscito da noi, o magari è uscito su qualche piccolo canale locale e di sicuro non è più rintracciabile. Idem per la lunghissima serie TV: non so neanche quanti episodi siano effettivamente stati doppiati in italiano.
Comunque ti ringrazio lo stesso per la segnalazione 😉
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E io che ho sempre pensato che questo fosse un western serio. Non l’ho mai visto, ma forse per la presenza di Yul Brynner, mi ero immaginata un drammone! E invece…
Nimoy barbuto e pure a petto nudo!
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Gli attori non fanno che ridere, peccato che non ci sia proprio niente da ridere 😀
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Beh, ma osserviamolo bene questo Orville Miller: altri non che è lo Spock del malvagio Mirror Universe con una barba solo un po’ più folta, proiettato nel nostro universo all’epoca del vecchio west (la cicatrice sul collo? Un ricordino della “disciplina” applicata sull’Enterprise alternativa) dove è riuscito a riciclarsi come bieco e letale pistolero… 😉
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In effetti ci sta tutto 😛
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