Il western è stato il re dei generi americani, quindi non stupisce che un attore statunitense del secondo Novecento prima o poi nella sua carriera ne abbia interpretato uno al cinema o in TV: il cast della serie “Star Trek” (Serie Classica) non fa eccezione.
Il compianto blogger Beati Lotofagi – ti mando un saluto, dovunque tu sia finito – anni fa dedicò un post ad alcuni film western interpretati dal cast di “Star Trek”, iniziativa che mi piace riprendere a modo mio approfittando che in questi giorni di quarantena mi è capitato di vedere diversi film di questo genere.
Diventato il soldato americano più decorato della Seconda guerra mondiale, Audie Murphy ha fatto in tempo a passare al cinema e sfornare cinquanta film prima di morire in un incidente aereo all’età di 46 anni: una vita breve ma decisamente ricca di avvenimenti.
Gli “scontri a fuoco” devono portare jella nel western, perché prima di Gunfight in Abilene (1967), con l’attore protagonista morto sei anni dopo, ecco Gunfight at Comanche Creek (1963), con il protagonista che muore otto anni dopo. Chissà se qualcuno sta tenendo i conti…
Uscito in patria americana nel novembre 1963, nel gennaio 1964 è nelle nostre sale con il titolo Sfida nella valle dei Comanche.
Malgrado il titolo italiano fuorviante, non c’entrano niente gli indiani e tutta la vicenda ruota intorno alla cittadina di Comanche Creek, dove i criminali che vengono arrestati hanno una bella sorpresa: vengono liberati da una banda che poi li usa per fare ulteriori rapine. Quando questi banditi raggiungono una cospicua taglia sulla propria testa, la banda li uccide così da incassarla.
A capo di questi spietati criminali, che oltre a rapinare banche hanno l’abitudine di far fuori vice-sceriffi e criminali da taglia, c’è il bieco Troop, interpretato dal nostro caro vecchio DeForest Kelley.
Attore sin dagli anni Quaranta e con un fiume in piena di titoli western nel curriculum, DeForest Kelley dopo decenni non è certo riuscito ad essere un volto noto: non sembra essergli servita a molto neanche l’epica camminata al fianco di Burt Lancaster e Kirk Douglas in Sfida all’O.K. Corral (1957).
Kelley ha la “faccia da western” ed è un cattivo perfettamente credibile: stupisce ritrovarlo tre anni dopo nei panni del buon dottor McCoy, amicone di tutti e giusto un po’ scorbutico.
Il giovane eroe Audie Murphy interpreta un agente che si infiltra nella banda di Troop spacciandosi per criminale con una taglia importante sulla testa, dando vita ad una trama tipica da “operazione sotto copertura” con più di una scelta discutibile e un finale che si abbandona alla pura casualità. Il numero di errori commesso nell’organizzare l’operazione è così elevato che in pratica i tutori dell’ordine hanno molti più morti sulla coscienza che non i criminali che volevano fermare!
Non una sceneggiatura d’acciaio, quella di Edward Bernds, ma alla fin fine il film diretto da Frank McDonald si lascia guardare fino in fondo.
L’unico peccato è che il ruolo del perfido Troop si fa via via marginale dopo un inizio coi fiocchi: la storia cerca altri punti focali e il suo personaggio va quasi a sparire per lasciar spazio ad attori molto meno meritevoli di essere notati, rispetto al nostro “buon dottore”.
Il ruolo di Leonard “Bones” McCoy a bordo dell’Enterprise cancellerà decenni di onesta carriera dalla memoria collettiva: chi l’avrebbe detto, mentre l’attore se la fumava con Wyatt Earp…
L.
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Bones ha camminato accanto ai giganti, prima Wyatt Earp e Doc Holiday, in una delle loro versioni cinematografiche più famose di sempre, e poi Kirk e Spock. In effetti forse non ha potuto usare al meglio quella faccia da Western, ma bisogna essere bravi anche per essere dei “secondi violini” a volte. Cheers!
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Infatti qui è più che perfetto e credibile nel suo ruolo, ben al di sopra degli altri caratteristi.
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Continua la mia “conversione” western, per ora mi limito alle letture zinefile poi, chissà, potrei passare alle visioni: grazie, Lucius, per pensare alla mia “formazione”! 🙂 🙂
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Questo è un altro film che non ti consiglio di vedere: diciamo che ti sto formando su cosa evitare 😀
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…nel pieno dello spirito alla base della nascita zinefila! 🙂
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Grande DeForest, effettivamente tutte quelle rughe sono proprio western! E danno credibilità alla scorbuticità (si dirà così?) di Bones!
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Infatti sembra nato per il western, e il chiamarlo Bones in “Star Trek” l’ho sempre presa una citazione dei “segaossa”, i dottori di Frontiera 😉
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Potrebbe essere un classico in-joke, si!
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Molto probabile che lo sia 😉 E, inevitabilmente, “Star Trek” salta sempre fuori in questi casi, volenti o nolenti, perché il bieco Troop E’ Bones… sì, ma il Bones della I.S.S. Enterprise NCC-1701 da cui proviene anche l’Orville Wright/Spock di Catlow (peccato non abbiano mai girato un western insieme) 😉
P.S. Credo che a ricordare i ruoli western di DeForest Kelley siano rimasti davvero in pochissimi, oggi come oggi…
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Eppure ne ha fatti parecchi, molti più dei suoi colleghi astrali. Solo che da noi sono stati tutti distribuiti malino, in pratica li hanno visti solo gli spettatori dell’epoca, e ora sono tornati in vita grazie alle case che riesumano in DVD western non famosi.
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