Viene la fine di questa saga… e ha gli occhi vuoti di Zagarino!
Questo quarto episodio – di una serie di film in realtà totalmente slegati – ha vari titoli, tanto per fare confusione. Quello che appare nei titoli di testa e anche sulla locandina dell’edizione DVD britannica che ho preso su Amazon è Shadowchaser. Gates of Time, mentre l’edizione americana alterna Project Shadowchaser IV e Orion’s Key. Ma si può trovare anche Alien Chaser. Insomma, un bordello.
Poteva l’Italia non aggiungere confusione?
Arriva nelle nostre videoteche in data ignota grazie alla Eagle Pictures, che ribattezza il film Assedio alieno (Shadowchaser 4), ma scrive “4” in locandina e “IV” sulla videocassetta, tanto per ricordare che qui facciamo tutti come ce pare.
Rai2 invece lo manda in onda la notte di venerdì 17 aprile 1998 con il semplice titolo Shadowchaser 4.
Dopo il marzo 2001 del film in Italia si perde ogni traccia.
Non bastava il consueto Avi Lerner alla produzione, ora arriva anche Danny Lerner e Yossi Wein per far capire che qui abbiamo la Nu Image Films e sua figlia Millennium Films al gran completo: il meglio del peggio dell’epoca a disposizione della Z più forte.
Ci si mettono addirittura in quattro a scrivere la sceneggiatura:
Danny Lerner, che ha iniziato la sua carriera di sceneggiatore proprio con lo Zagarino DOC di Never Say Die (1994), passando poi per la saga Operation Delta Force finendo poi con Shark Zone (2003), il capolavoro Shark in Venice (2008), il Dolph di Direct Contact (2009) e Seagal vario. Insomma, un grande professionista della Z;
- B.J. Nelson, poca roba ma buona: inizia con Una magnum per McQuade (1983) poi si butta su Scanners 2 (1991) e Scanners 3 (1991), chiudendo in pratica la carriera con questo quarto Shadowchaser;
- Boaz Davidson, vecchia conoscenza dei lettori del blog, il palestinese che voleva raggiungere il grande pubblico con L’invincibile ninja (1981) con Franco Nero ma venne scalciato da Menahem Golan, accontentandosi di briciole e di Delta Force 3 (1991) e Il guerriero d’acciaio (1993). Morta la Cannon troverà nuova vita nell’erede spirituale Millennium proprio a partire da Shadowchaser 4: tutti i migliori filmacci da quel momento in poi lo vedono infilato in qualche modo. E si è vendicato con Ninja (2009), riciclando il suo soggetto del 1981;
- Mark Roper, esordiente sia come regista che come sceneggiatore. Poi firmerà Operation Delta Force 3 (1998) e Operation Delta Force 4 (1999), prima di andarsi a chiudere in TV e non uscirne più.
Insomma, i Quattro dell’Apocalisse Millennium sono tutti schierati per Zagarino.
Facciamo un piccolissimo passo indietro, giusto un saltino nel tempo, e torniamo a 2.960 anni fa. Oh, precisi eh? Mica 3.000, no: 2.960.
Riciclando scene dal precedente film vediamo una nave arrivare dallo spazio e atterrare: indovinate quale terribile creatura aliena ne scende? Bravi, Frank Zagarino. Ma mica uno… ne scendono due identici! Gli omini verdi aspettano a bordo mentre lui, vestito di lattice nero e coi capelli bianchi dritti, scende e va fra i selvaggi che ballano. Il capo villaggio ha uno strumento che combacia con quello di Zagarino, quindi sono tutti contenti.
Oh, ma che succede? A quattro minuti dall’inizio già ’n ce se capisce più ’na mazza: ma che vi siete fumati? Omini verdi, due Zagarino, l’Africa di tremila anni fa… Amici sceneggiatori, e fate girare quella canna che così vi fa male.
La nave piena di cloni zagarini riparte ma esplode nel lancio, forse conscia della stupidità della trovata, e quindi nell’Africa dei giorni nostri gli archeologi indovinate cosa trovano? Il manufatto alieno lasciato là tremila anni prima.
Com’è facile immaginare, appena lo toccano sotto terra l’ultimo degli zagarini si sveglia nella sua millenaria tomba di pietra e viene in superficie con una facilità davvero impressionante: ma stava sotto terra e sotto la sabbia?
Questa sorta di androide-alieno che non si sa cosa sia, né perché porti una tutina nera e i capelli bianchi, entra in fase Terminator e comincia ad andare in giro dicendo a tutti: «Voglio la chiave di Orione». Ah, quante risposte che possono finire con una parole in -one…
Comunque all’archeologa Corinne Cavanaugh (Jennifer MacDonald) si presenta come un soldato di un altro pianeta, come se questo spiegasse qualcosa.
I personaggi dell’archeologa Corinne e del marito-collega Michael (Todd Jensen) sono appiccicati malamente con un unico scopo: riempire di vaga vaghezza ed inutile inutilità una sceneggiatura vuota. Nella noia più assolata assistiamo alla vicenda africana di due archeologi che hanno il figlio malato nell’ospedale del villaggio, mentre il loro capo cattivo fa cose cattive, poi tutti si inseguono, poi un killer spietato vuole essere pagato di più dal capo cattivo per fare non si sa cosa, poi tutti corrono inseguiti dal niente e intanto Zagarino va di qua e di là, senza meta.
A questo punto capisco il perché ci siano quattro sceneggiatori: ognuno è andato per conto suo, non sapendo del lavoro degli altri, quindi il film è un guazzabuglio di quattro brutte sceneggiature per farne una che è più della somma delle bruttezze.
Inoltre va ricordato che il Sud Africa degli anni Novanta è come l’Est Europa degli anni Duemila: un Paradiso di sgravi fiscali per le produzioni cinematografiche, quindi vai coi paesaggi e i campi lunghi pieni di animali manco fosse un Intervallo RAI, con l’androide – che qui si chiama Sirius, a fare il paio con il Romulus del primo film – che si aggira per la prateria senza meta né copione.
Ogni scena è totalmente slegata da quella precedente, ogni personaggio cambia carattere e peso nella vicenda in continuazione, come se ogni giorno sul set si presentasse uno sceneggiatore diverso a dare copioni che non c’entravano niente con le riprese del giorno prima. Il tuffo carpiato più spettacolare è quello di Zagarino, che inizia il film come spietato Terminator inarrestabile che rincorre i protagonisti per stritolarli, poi a tre quarti del film diventa loro alleato perché ha bisogno della chiave di Orione… e alle fine diventa Don Zagarino!
«Mi è stato insegnato che il futuro del vostro mondo è nei ragazzi. Il mio padrone desiderava che tutti loro parlassero una lingua senza violenza né odio: se tutto questo non può accadere, il vostro mondo cesserà di esistere.»
Nooooooo il pippone moralista fatto dall’androide assassino noooooo!
Con il sorriso da pretino di campagna il nostro androide delle stelle dona a mamma archeologa una boccetta per salvare il figlio malato, perché chi viaggia per le stelle ha sempre la cura per tutte le malattie in tasca.
Poi ci informa che il suo pianeta non esiste più e se ne torna in ibernazione, pronto per un quinto film che per fortuna non è stato mai girato. (Finora!)
Con gli elementi a disposizione era impossibile per degli esperti di Z come gli autori citati fare un film così sconclusionato, dove la fine non corrisponde all’inizio e manca ogni più elementare procedimento logico nella sceneggiatura. O forse sono dei maestri della cialtronata potevano creare un abominio tale, impossibile per chiunque altro autore umano.
Salutiamo dunque Zagarino, che rimane in una grotta africana a dormire il sonno dell’androide in attesa di venir scongelato appena la Z lo chiamerà, magari con un segnale luminoso nel cielo.
L.
– Ultimi film di cyborg:
- Cyborg Conquest (2009) Chrome Angels / Biker Girls
- Hardware (1990) 30 anni di cyber-plagio
- Cyborg Terminator 5 (2017) The New Model
- Cyborg Terminator 4 (1996) Death Angel
- Shadowchaser 4 (1996) Assedio alieno
- Omega Doom (1996) Per un pugno di androidi
- Shadowchaser 3 (1995) Terrore sull’astronave
- Cyborg Terminator 3 (1996) Prey Harder
- Shadowchaser 2 (1994) L’ombra del cacciatore
- Heatseeker (1995) Kung Fu-ture appannato
Qualcosa non mi torna: se è stato sottoterra per 2.960 anni, perché sulla copertina c’è scritto “Dopo 5000 anni è tornato per vendicarsi?” E di cosa? Notare nella foto il solito occhio che brilla, ma almeno questa volta non hanno scartavetrato la faccia 😀
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Forse si sono impicciati con le didascalie, e volevano dire “2.960 anni a.C.”, ma è anche vero che le locandine italiane sono gli oggetti più falsi del mondo, quindi non gli darei peso 😛
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Basta! Basta sventolo bandiera bianca! Oddio sto rotolando dal ridere, tra Zagarino mascherino in Fase 2 e la didascalia sullo struzzo (ho detto struzzo…) sto morendo 😀 Un concentrato di Z da ver venire i capelli bianchi come quelli del protagonista, mancavano solo i cloni zagarini a marciare in fila come i martelli di “The Wall” dei Pink Floyd. Inoltre «Voglio la chiave di Orione» (con le sue risposte in rima) sembra una frase pescata dal primo “Men in black” che però è uscito solo nel 1997, la Z è sempre più avanti e Zagarino il suo araldo 😉 Cheers!
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Dovunque arrivi la serie A… la Z c’era già stata!
Quando vedi un film delirante, senza capo né coda e coi personaggi in libera uscita, non puoi far altro che farti due risate 😛
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Gli Zagarini vogliono la pace sulla Terra! Bello anche questo film, mi pare… X–D
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Prima ammazzano tutti, e poi verrà la pace 😀
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Ormai conosciamo (e amiamo) la Z in lungo e in largo…ma qui si sconfina in territori quasi sconosciuti!
Cioè, dopo il bordello dei titoli e le filmografie “illustri” dei 4 sceneggiatori, pensavo che il film in sé non potesse reggere il passo di una Z così potentemente sbattutaci in faccia, poi invece, Zagarino doppio, la notte degli Zagarini viventi (ahahahaha!) e don Zagarino…mi hanno fatto ricredere!
Mai sottovalutare fin dove può spingersi la Z…ora lo so! 🙂 🙂 🙂
(e tutto ciò mi procura gioia immane! 🙂 )
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Ormai ci vengono dallo spazio a portarci nuova Z 😀
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Oggi ti sei superato! Non ho mai visto nessuno, e sottolineo nessuno,di questa serie film, ma non vedo l’ora che ne facciano un altro per poter leggere ancora recensioni come questa! Non riesco a smettere di ridere!!! 😂
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Contento che ti sia divertita, almeno questo filmaccio è servito a qualcosa, ma andiamo piano con le minacce: il mondo non è pronto per uno Shadwochaser 5! 😀
Comunque stai tranquilla che sono film di una rarità epocale, quindi non corri il rischio di trovarteli in TV o nei canali streaming ^_^
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Beh, lo Zagarino in fase aggressiva qui omaggia con tutta evidenza il mitico robot Gort non ancora disinnescato da Klaatu, omaggiato a sua volta sempre da (Don) Zagarino in fase dialogante/moralistica (“se tutto questo non può accadere, il vostro mondo cesserà di esistere”… Michael Rennie nel monito finale, preciso) il che porta a una sola conclusione: Shadowchaser 4 non è altro che il remake incompreso di Ultimatum alla Terra! Lo dico con grande convinzione perché ho trovato la chiave di Orione, che ha il potere di spingerti a citare a sproposito un classico facendoti fare la figura del coglione 😀
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ahahaah quanti poteri ha questa chiave di Orione! 😀
Però è vero, il paragone c’è tutto. Gli omini verdi che si intravedono all’inizio usano Zagarino come robottone, anche se poi nel finale ha più il ruolo di Rennie: diciamo che è un mischione 😛
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