Stalked by My Doctor 3 (2018) La vendetta di Sophie

Malgrado la RAI abbia deciso che il sabato non andava bene per il folle dottor Beck e quindi abbia deciso di anticiparlo a venerdì, fregandosene delle guide TV e degli spettatori che si erano organizzati, per puro caso sono riuscito lo stesso a beccare la terza avventura del nostro Eric Roberts alle prese con il dottorino schizzatino.

Spinto evidentemente dal successo televisivo, Doug Campbell continua a scrivere e dirigere storie sempre meno thriller e sempre più divertite: ha capito che al pubblico piace “giocare” con il dottore e Doug non ha problemi ad accontentarlo. Ecco dunque Stalked by My Doctor: Patient’s Revenge (10 giugno 2018), trasmesso da Rai2 venerdì 26 giugno 2020 (e non sabato 27 come riportato da tutte le guide) con il titolo Ossessione senza fine. La vendetta di Sophie.

Quando la RAI promuove un film impedendo di vederlo

Sono passati due anni, e il nostro dottor Beck (Roberts) è completamente cambiato. Infatti ha sedotto un’altra donna che potrebbe essere la nipote, una donna così innamorata da chiedergli se sia disposto ad un rapporto a tre con un’altra donna (e chi è Beck per opporsi?), ma che curiosamente reagisce malino quando scopre che il suo amante è stato processato per rapimento e tentato omicidio. E che sarà mai???

Ma per fortuna il dottore è cambiato, ora è molto più lucido e quando minaccia qualcuno con un coltellaccio riesce a rilassarsi… parlando con se stesso, letteralmente.

Non sono pazzo: chiedi conferma al me stesso, là dietro, vestito da Tom Selleck

Se il nostro dottore è ormai partito per la tangente, non sta certo meglio la sua prima vittima: quella Sophie (di nuovo interpretata da Brianna Chomer) che è stata la prima “attenzione” di Beck (nel primo film) ma che non sembra esserne lusingata. Da allora non riesce più a vivere bene, oltre tutto sapendo che il dottore è libero e non ha pagato per il male che le ha fatto.

Forse l’unico modo di combattere un matto… è impazzire un po’.

La prima vittima del dottor Beck, che non sembra stare molto meglio di lui

Campbell cambia un po’ le carte in tavola, così avevamo lasciato Beck in galera a scontare i crimini commessi in ben due film, mentre qui si fa riferimento solo alla trama della prima vicenda: la seconda viene sbrigata velocemente con un divertente flashback.

Quindi dopo il processo che lo proscioglie dai reati contro Sophie Green, Beck è un uomo libero e passa ad insegnare in un’università composta da sole donne giovanissime: un incubo… o un paradiso, per un predatore sessuale che si innamora facilmente, tanto da inscenare… un balletto alla La La Land (2016)!

Un predatore sessuale e la sua preda che la-la-landano: puro genio!

A difesa del dottore, va detto che lui è uno che cerca l’amore: il problema è che quando gli viene negato diventa un tantinello violento e fuori controllo. E questo glielo dice anche l’altro se stesso.

Comunque all’università arriva Sophie Green che si dimostra essere perfetta allieva di Beck, visto che sta diventando pazzerella anche lei: chi fra i due riuscirà ad essere più schizzato?

Caro dottore, qui c’è bisogno di un’operazione chirurgica…

L’unico difetto del film è che Doug Campbell di nuovo tenta di costruire una trama hitchcockiana quando è sin dal primo episodio che è chiaro come questa non sia la forza della saga, infatti il gioco regge solo fino ad un certo punto: quando Doug commette il più ingenuo degli errori grossolani delle trame thriller (non rivelo quale!), tutto crolla ed è davvero un peccato.

Per fortuna l’autore ha però anche capito che la forza del personaggio non sta nella “tensione” che dovrebbe creare bensì nell’umorismo nero e in una sorta di divertita narrazione che accomuna il dottore pazzo ai cattivi degli anni Novanta, che cercavano più la situazione paradossale che qualcosa di effettivamente pauroso.

Chiedere al dottor Beck di mettere paura è davvero difficile, chiedergli di divertirci è molto meglio.

Il dottor Beck mette più paura quando ride: e il dottor Gigglesmuto!

Se la storia in generale non è delle più riuscite, lo stesso la sceneggiatura è buona e le trovate di Beck sono sempre geniali: ha una innata propensione all’inganno e al raggiro che lo fanno voler bene da tutti!

Stavolta poi ha come compagne di viaggio due schizzate non certo inferiori a lui, come la rancorosa Sophie e la nuova fiamma Melissa (Anna Marie Dobbins), che anzi sembra molto apprezzare quel tocco di male nel dottore. Ma che gli fa il dottor B alle donne???

Due pazze per due pazzi: i conti tornano!

Una visione veloce e divertente, con un Eric Roberts sovrano assoluto delle scene, nella sua doppia veste di dottore pazzo e della sua coscienza… con magliette hawaiiane!
Visto che la RAI non sembra intenzionata a trasmettere il quarto episodio della saga, mi sa che lo cercherò in lingua originale.

A quando una miniserie Netflix o Amazon Prime con il dottor Beck protagonista? Cominciamo a raccogliere firme.

L.

– Ultimi film con Eric Roberts:

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18 risposte a Stalked by My Doctor 3 (2018) La vendetta di Sophie

  1. Zio Portillo ha detto:

    Ho visto il secondo a spezzoni qualche giorno fa finché aspettavo che l’antimuffa si asciugasse… (massimizzo i tempi!). Allora, parliamoci chiaro: il film non è nulla di che. Classico film tv estivo senza grosse pretese. Tutto sta sulle spalle di Eric Roberts che fa il pazzo, l’innamorato, il gigione, il marpione e lo schizzato. Se al posto suo ci fosse qualcun’altro, il film varrebbe meno di zero. Roberts invece c’ha la faccia e i modi giusti per rendere memorabile un personaggio e gustoso un filmaccio per casalinghe. Ammetto che mi ha piacevolmente colpito.

    Se organizzi una raccolta di firme per promuovere una serie regolare su Beck con Roberts mattatore, sai che puoi contare su di me. Intanto mi organizzo per recuperare i titoli mancanti.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Infatti l’ho specificato sin dal primo titolo: la vuota dozzinalità di questi filmetti girati a decine, tutti uguali, trova nell’interpretazione di Roberts l’unico motivo di interesse, e non stupisce che sia l’unico caso, in centinaia di filmucoli invisibili, in cui sia nato personaggio seriale. Non è certo la storia del dottor Beck ad avere numeri da proporre: è un istrionico Roberts che riesce a dare un’idea di spessore nella grigia anonimità del cinema televisivo che ormai è senza freni.
      Questi prodotti in serie non sono certo nuovi alla formula “filmetto con star del passato”, che non è certo invenzione moderna: già almeno negli anni Settanta i vecchi attori ormai appannati al cinema finivano a fare il “grande nome” in minuscole produzioni televisive. Però appunto erano le star: il nuovo cinema televisivo chiama grandi attori solo per infilarli in roba melmosa ma quel che peggio per far fare loro da tappezzeria.
      Quello di Roberts è uno dei rari casi in cui un nome noto è chiamato a fare il protagonista assoluto: suoi colleghi hanno avuto destini molto più tristi, chiamati a fare i genitori o i nonni sullo sfondo.
      Qualche settimana fa su Rai2 hanno mandato “La signora di Purity Falls”, dove c’era Olivia d’Abo che faceva la tardona assatanata del Toyboy di turno, quando un tempo recitava in grandi produzioni cinematografiche, e la mamma del Toyboy era Kristanna Loken, molto meno famosa ma basta citare la sua T-X in “Terminator 3” per capire da quanto in alto è caduta. Entrambe le parti era pura vuotezza: al confronto il dottor Beck di Roberts è una bomba! 😉

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  2. Cassidy ha detto:

    Ferma tutto: un terzo capitolo che la butta in caciara, citazionismo spinto, il protagonista che parla con il suo doppio, ma questo è “L’armata delle tenebre” é “L’armata dei Roberts”!! 😀 Cheers

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  3. Conte Gracula ha detto:

    Ed ecco un altro motivo per cui la TV langue: la mancanza di rispetto per gli spettatori da parte di chi decide la programmazione!
    Poi si lamentano dell’internet malvagio e pirata quando uno spettatore va a cercare le cose in modo aumm aumm.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Sembra che sia uno studio accurato: ogni mattina un direttore del palinsesto RAI si sveglia e pensa a come deludere i suoi spettatori; ogni mattina uno spettatore RAI si sveglia e pensa a come sarà deluso dalla RAI; ogni mattina, non importa se tu sia spettatore od emittente, rimarrai deluso 😀

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      • Conte Gracula ha detto:

        Alcuni hanno portato questa forma di delusione a un livello tale di sublimazione, che si può usare anche la morale originale: inizia a correre! XD

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Ti credo che le piattaforme di streaming abbiano avuto un successo così enorme, visto che il palinsesto ognuno se lo fa per conto suo, quando vuole lui. Altro che pirateria, che c’è sempre stata anche quando cinema e TV guadagnavano tantissimo: è proprio lo sfuggire alle mani crudeli dei direttori di palinsesto che ha creato nuovi orizzonti televisivi.

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  4. Pietro Sabatelli ha detto:

    Pure la vendetta!? E quella dello spettatore? Al rogo film così.

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  5. Willy l'Orbo ha detto:

    D’accordo con la recensione (e, beninteso, con le critiche a scandalosi cambiamenti di palinsesto): storia a dir poco rivedibile in questo terzo capitolo con arzigogoli e colpi di teatro da mani in faccia a mio modo di vedere, eppure…eppure quando arriva LUI e subentra la voglia di divertirsi e divertire lo spettatore, il film magicamente funziona, eccome! Mitici, tra le altre cose, il balletto, il doppio hawaiano e la prima lezione con il nostro che si immagina le studentesse intente a fargli moine sexy. Pertanto, a conti fatti, vorrei sapere dove posso firmare per avere la miniserie sul dottor Beck e magari anche per poter fruire del quarto episodio della saga in italiano: datemi Beck un’altra volta, ne voglio ancora! 🙂

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Il dottore dà assuefazione! 😀
      Sicuramente in mano a un qualsiasi altro attore, di quelli che intasano il piccolo schermo, staremmo parlando di uno dei tanti film anonimi che appare e scompare nel giro di un attimo, ma Roberts è riuscito a lasciare il segno e a dimostrare che quarant’anni di carriera non sono uno scherzo 😉

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  6. Lorenzo ha detto:

    Non vedo l’ora di vedere il prossimo \m/

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  7. Kukuviza ha detto:

    ahahaha, ogni tanto mi deve essere passato sotto gli occhi qualche fotogramma ma non ho mai approfondito, ma pensavo che la storia fosse più seriosa, forse i primi due lo erano di più? Ma le due pazze non gli vanno bene al dottor B?

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Il primo tenta di essere un thriller serio, ma fallisce miseramente perché Roberts si diverte talmente tanto ad essere sopra le righe che già dal secondo diventa una serie basata sull’umorismo nero. Ed è meglio, perché le trame lasciano a desiderare, sebbene decisamente migliori della media di questi filmucoli televisivi.

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