Certe notti, di connessione calda, dove ti porta lo decide lei. E una notte sono finito a sfogliare il catalogo Amazon Prime in cerca di chicche… finché ho trovato molto più di quanto potessi immaginare.
Davanti ad un’immagine come questa qui sotto, sfido qualsiasi zinefilo a mantenere il controllo!
Scopro un nuovo grande maestro dell’action di serie Z: Ajeje Brazorf! Cioè, no: Ara Paiaya, ma siamo lì.
Britannico, ipotizzo di discendenza non proprio europeissima, Ara dal 2001 è specializzato in filmacci d’azione che purtroppo solo i britannici conoscono. Il salto di qualità (va be’, per modo dire) è arrivato fondando la Raging Pictures e chiamando vecchie star appannate: Skin Traffik (2015) con Mickey Rourke, Eric Roberts e Daryl Hannah sembra una di quelle robe che ti fanno esplodere lo schermo dalla Z radioattiva che emanano!
Probabilmente un suo prodotto è riuscito ad arrivare in Italia grazie alla distribuzione della Sony Pictures, ma è disponibile in lingua italiana solamente nel catalogo Amazon Prime, e non so neanche per quanto. Correte tutti!
Paiaya alla regia e il fido Adam Davidson alla sceneggiatura continuano a girare filmetti d’azione di grana grossa in salsa britannica ma stavolta con un’aggiunta di quelle che ti lasciano sdraiato: la potenza recitativa di Lou Ferrigno!
No, non è un omonimo, non è un parente, è proprio l’indomabile Hulk della nostra giovinezza – il “vero” Hulk, ma che ne sanno i giovani d’oggi? – un newyorkese di 66 anni che si butta su un filmaccio d’azione come Mel Gibson su una Bibbia!
Il giovin maestro Z si ritrova fra le mani un armadio di muscoli invecchiato alla perfezione come un whisky d’annata, ma non solo: è uno che ci crede e non si tira indietro. La plausibilità è un problema ignoto per Lou, quindi mette il cuore nei bicipiti ed è pronto a regalare oro al giovane Ajeje.
L’avevamo lasciato nell’Egitto di Scorpion King 4 (2015) e pittato di nuovo di verde nel piccolo capolavoro Z Avengers Grimm (2015), a menare gli altri personaggi delle fiabe: vederlo tornare a ruoli più “seri” è davvero un piacere.
La trama si scrive da sola e anzi Ajeje dà mandato al suo fido sceneggiatore di toccare il meno possibile: guardate la locandina… ecco, avete già capito l’intera storia del film.
Dopo quarant’anni di vita nell’esercito, il soldato John Bradley (Lou nostro, gagliardo e tosto) viene mandato in pensione, e com’è naturale non è facile tornare nella società civile: come fai a smettere di ammazzare la gente ogni giorno, dopo quarant’anni di onesta attività?
Lo psichiatra gli consiglia di riallacciare i rapporti con la famiglia, e solo ora Bradley si rende conto: aspetta… ora che me lo dite mi sa che c’ho una figlia.
La scena del Rambo di turno che torna a casa ma non riesce a riallacciare i rapporti con la famiglia è troppo scontata, Ajeje non ha tempo per queste cose: il giorno stesso in cui Bradley ritrova la figlia e la nipote… gliele massacrano!
Ara Paiaya non è un tipo che va per il sottile, non conosce termini come “pathos”, “equilibrio”, “buon gusto”, tutta roba che lascia agli altri. Il film sta appena iniziando e già Bradley assiste ad un omicidio fra spacciatori, e inseguendolo il perfido Razor (Jerry Anderson) fa violentare la figlia dai suoi uomini mentre va a soffocargli la nipotina. E per finire con una lametta cava gli occhi alla donna stuprata.
La scena è terribilmente esagerata, non c’era alcun motivo né di fare un massacro né di mostrarlo con dovizia di particolari: la scena è fortemente squilibrata con il resto del film. Capisco che serviva qualcosa di forte per il going berserck dell’eroe, ma davvero è stata una trovata di cattivo gusto.
Dunque siamo arrivati alla “furia dell’eroe”, quando il buono è giustificato a fare cose da cattivo, come ammazzare il resto del cast e secchiate di cascatori chiamati appositamente per essere pestati. Si sa che si arriverà a questo punto, ma c’è modo e modo di arrivarci: onestamente mi sembra che Ajeje ci sia arrivato in modo sgradevole.
Ora però ha quello che tutti stavamo aspettando: Lou che diventa Hulk e mena la gente!
Paiaya si fregia di curare le coreografie delle scene d’azione dei suoi film, ma forse sarebbe meglio che lasciasse fare ad altri: tutte le sequenze con Lou che mena e ammazza la gente sono montate in modo da non far capire niente.
Malgrado una regia raffazzonata e scelte di montaggio discutibili, comunque la quantità di gente massacrata è così alta da sopperire alle manchevolezze “artistiche”.
Lou ci crede, ci mette anima e muscoli in ogni scena e fa la faccia giusta, spesso neanche guardando chi sta massacrando.

«Niente, uno de passaggio.» (cit.)
Lou abbatte le persone con un solo pugno, e gli effetti sonori fanno il resto: ogni colpo di pistola sfonda le casse audio, ogni pugno fa sentire le ossa rotte, mentre la faccia di Lou Ferrigno fa il resto.
Instant Death è un film onesto, è quello che sembra: un filmaccio dozzinale con una sceneggiatura che non si scosta dal canone e una star appannata a dare tutta se stessa. E per questo è apprezzabile: non cerca di essere il filmone dell’anno né Lou finge di essere qualcos’altro da ciò che è.
Se vi piace l’azione di serie Z, Ajeje Brazorf è il vostro nuovo grande maestro!
L.
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Lou Ferrigno è una figura molto positiva sotto tanti aspetti. E’ sordo a un orecchio fin dalla nascita, ma non ha mai lasciato che quest’handicap gli impedisse di raggiungere i suoi obiettivi, e questo l’ha reso una fonte di ispirazione per tutti i disabili e non.
Inoltre, sta con la stessa donna da quarant’anni: in un mondo come quello di Hollywood, dove si cambiano i partner come si cambiano i calzini (e della sofferenza che si causa ai figli sti cazzi), la sua è davvero una piacevole eccezione.
Oltre a questi meriti ha avuto anche la fortuna di nascere in un periodo in cui la CGI era di là da venire, e quindi per interpretare Hulk serviva un attore che i muscoli ce li avesse davvero. Oggi invece la Marvel crea il personaggio al computer modellandolo sulle fattezze dell’attore, un metodo che ritengo più dispendioso e meno efficace: infatti, per quanto la Marvel utilizzi la migliore CGI possibile, non riuscirà mai a creare l’illusione che quell’Hulk sia vero, e quindi preferivo i tempi in cui con 2 lire pagava un culturista per dipingersi di verde e il gioco era fatto.
Riguardo a Mickey Rourke, aspetto a gloria già dall’anno scorso il suo Legionnaire’s Trail (o The Legion, in rete circola più di un titolo). Può essere credibile un film ambientato nell’antica Roma, se c’è un attore rifattissimo come lui nei panni del protagonista e un’attrice cinese a fare la sua donna? Ovviamente no. Ma amo troppo l’antica Roma per farmelo scappare.
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Parafrasando quella mitica serie con cui siamo cresciuti: non fare arrabbiare Lou, non ti piacerà vederlo arrabbiato 😉 Il catalogo di Amazon Prime è pieno di piccole gioie come questa, anche a vecchi film è ben messo, penso che potrebbe venire fuori molti post per il Zinefilo 😉 Cheers
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Quando doppiano in esclusiva filmacci d’azione con star della Z, non posso che battere le mani ^_^
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Riscrivo il commento perché pare che il primo il blog se lo sia mangiato… Anni fa feci una serie di post su Ercole, di cui in uno ho inserito tutti gli attori che l’hanno interpretato. Di molti sono riuscito a trovare anche le “misure”, peso e altezza, dalle quali si evince che Lou Ferrigno è stato il più colossale interprete di Ercole, con i suoi 130 KG. The Rock arriva “solo” a 120.
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Che ricordi, quei film di Ercole che vedevo da ragazzino su piccoli canali locali: Lou era decisamente il mio preferito nel ruolo 😉
Mi spiace che WP ti mangi i commenti, purtroppo la sua gestione delle interazioni lascia parecchio a desiderare.
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Rivedere in azione Lou da protagonista in questa tipologia di pellicola fa troppo piacere! Devo dire che anche io sono rimasto basito per non dire un po’ contrariato da certe efferatezze iniziali atte a farci immedesimare nella rabbia vendicatrice del nostro. A riscattare questo inciampo (e alcuni altri) ci pensa proprio la presenza scenica e i connessi ammazzamenti scenici del Nostro, insomma, esattamente quello che desideravamo mettendoci alla visione.
Dunque, pollice (chiaramente verde 🙂 ) su per cotanto film e soprattutto per cotanto Lou! 🙂
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Spero che l’operazione sarà seguita da altri film similari, che credo particolarmente economici. Lou è in forma splendida e soprattutto ci crede, mettendoci anima e muscoli: spero sia la sua rinascita nel grande mondo della Z!
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Cercavo giusto qualcosa per passare la serata di domani sera. Lou casca a pennello! Segnato in cerchio come si fa per le feste. 😀
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Preparati al peggio! 😛
Poi facci sapere com’è andata.
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La Zaction (action -talvolta spruzzata di gangster movie- di serie Z) britannica non mi sembra nuova ad eccessi di cattivo gusto, e nemmeno qui si fa eccezione… ma almeno c’è un protagonista massiccio e convinto come l’indimenticato Lou Ferrigno a cercare di salvare il salvabile 😉
P.S. So che nel 2012 aveva girato pure un corto supereroico, “Liberator”, ma non sono mai riuscito a vederlo…
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Speriamo arrivi altro in Italia, ma i distributori non sembrano interessati all’opera di Ajeje: questo è arrivato solo perché è finito nella distribuzione Sony Pictures, da noi molto attiva.
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