Beneath Loch Ness (2001) La Creatura di Bergin

Prima che arrivasse la seconda ondata del COVID-19, compagno fedele di questo 2020, a sorpresa sono spuntate delle bancarelle estive: non quelle grosse ma comunque sufficienti a fare ghiotti acquisti. Bisogna approfittarne, visto che non si sa quando (e se) torneranno.

Tra le mani mi è finito uno dei titoli della collana da edicola “Il Club del DVD“, iniziativa con cui la MHE dava fondo al peggio del peggio che aveva negli anfratti più oscuri del proprio magazzino e presentava solo i film più brutti in circolazione: era una cernita attenta e ponderata, ma dal 2005 ha portato in edicola solo il peggio del peggio.
Arrivati al 2017 (anno 3, numero 18) è la volta di un film che da anni volevo recensire, per la serie “Filmacci con la parola Creatura nel titolo”, ma non avevo ancora trovato il coraggio: mi sembra il momento giusto.

Ve li ricordate i tempi in cui la Dimension Films sfornava filmacci come se non esistesse un domani? Un’epoca in cui la Z era sempre seguita da numeri: Dal tramonto all’alba 3 (1999), Children of the Corn 666 (1999), Il Corvo 3 (2000), Hellraiser 5 (2000), Mimic 2 (2001)… ah, che tempi!
Il passaggio tra anni Novanta e Duemila gronda filmacci della Dimension Films: ce la vogliamo mettere anche una bestiaccia? Eh su, che ci sta bene, anche se non è una specialità della casa. Nu Image Films e la “figlia” Millennium Films stanno spopolando con squali e coccodrilli, la vogliamo dire la nostra?

I fratelloni Weinstein vanno da Chuck Comisky, supervisore degli effetti speciali del cinema di serie A, da Last Action Hero (1993) a Il Corvo (1994) fino a Blade (1998). Gli chiedono: “Chuck, tu hai mai scritto e diretto un film?”. “No”. “Pensi saresti capace di farlo?” “No”. “Ti interesserebbe farlo?” “No”. “Perfetto: il lavoro è tuo!”
Aiutato dagli esordienti Shane Bitterling e Justin Stanley, Chomisky si inventa qualcosa a cui mettono sopra il titolo Beneath Loch Ness.

Uscoto all’incirca nel 2001 in vari Paesi del mondo (non è nota l’uscita americana, secondo IMDb), la CVC lo porta in VHS e DVD italiani dal gennaio 2003 a noleggio, in vendita dal marzo successivo, con il titolo Creatura dal profondo degli abissi. La MHE lo ristampa nel 2007, ed è l’edizione che ho trovato.
L’unico passaggio televisivo noto è su Canale5 nella prima serata di martedì 1° luglio 2003, con il titolo Il mistero di Loch Ness.

Manco la fatica di metterci il titolo italiano…

Il paleontologo Gus Egan (Dick Stillwell) riesce ad ottenere da un riccone dei finanziamenti per le sue ricerche sul fondale di Loch Ness: mentre è in immersione, c’è una scarica di terremoto e il professore sparisce. Per rientrare delle spese, il riccone ha una bella pensata: perché non facciamo un bel servizio televisivo dicendo che Gus è stato mangiato da Nessie, il mostro di Loch Ness?
Chiamano l’avventuriero Case (Brian Wimmer) che arriva a Loch Ness e con la squadra del professore cerca tracce del mostro, senza spiegarci perché Case dovrebbe avere fortuna dove cent’anni di ricercatori hanno fallito. Sarà che lui ha il cappello all’americana?

Con tipi così, Nessie non ha speranze di rimanere nascosta

Intanto dei giovani turisti voglio riprendere una scenetta con la telecamera e mettono in acqua un materassino gonfiabile a forma di Nessie (un matenessino), ma una volta ripreso il suo profilo da sott’acqua si rendono conto che il materassino è rimasto a riva: cosa è mai passato davanti alla loro telecamera?
Superata la metà film in chiacchiericcio qualunque e vuoto totale, lo spettatore butta un occhio sulla copertina del DVD: perché c’è scritto Patrick Bergin? Qui tutti gli attori sono chiaramente stati raccattati alla locale stazione dei treni, è gente di passaggio che fa finta di recitare, che c’entra una vecchia volpe come Bergin? Alla fine arriva pure lui: è il matto locale che una volta ha visto Nessie e diventa consulente per la squadra di Case.

Povero Bergin, ridotto a fare il matto del villaggio

Sotto la superficie del vuoto parlottio di questo inutile filmucolo, che genera solo totale indifferenza per la vicenda, sembra di scorgere alcuni temi classici. Non solo lo scienziato che ha capito tutto e nessuno gli crede, ma anche il pazzo del villaggio che parla di mostri marini e nessuno gli crede, fino ad arrivare al classico dei classici: il tentativo di fermare una festa locale perché potrebbe finire in un massacro. Un sempreverde sin da Lo Squalo (1975). Uniamoci poi l’odio locale per i turisti che arrivano solo per dare la caccia al mostro di Loch Ness, che è davvero implausibile: non dovrebbero essere contenti del fiume di gente che viene a spendere soldi sul posto? Se non fosse per Nessie, temo che quel lago sarebbe disabitato.
La migliore delle idee buttate a caso sembra quella dello scontro finale tra Patrick Bergin e la creatura, ma a parte pittare l’attore da Braveheart non fanno altro. Grande occasione mancata.

Se Mel Gibson avesse dato la caccia a Moby Dick

Il problema è che queste tematiche, scritte su foglietti di carta dagli sceneggiatori, sono state buttate lì a caso senza il minimo tentativo di inserirle in una sceneggiatura omogenea. Questo film sembra più una raccolta i idee abbozzate totalmente slegate le une dalle altre. Ogni tanto inquadrano il profilo di una creatura marina, con tanto di occhio, ma a stento ha attinenza con la trama.

Si vede che hanno speso soldi negli effetti speciali

La vicenda affonda lentamente nella totale indifferenza e non ricordo neanche il finale, che non ha alcun motivo d’interesse.
Conservo il disco perché sono un malato collezionista – oltre che nella collezione “filmacci con bestiacce”, rientra pure nella “MHE da edicola” – ma davvero gli autori si sono impegnati anima e corpo per tirare fuori il vuoto con Nessie attorno.

L.

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19 risposte a Beneath Loch Ness (2001) La Creatura di Bergin

  1. Austin Dove ha detto:

    ma… l’ultima immagine è una pittura su tela?

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  2. Zio Portillo ha detto:

    Ammetto che l’idea di base, cioè: terremoto che si pappa lo scienziato e riccone che fa di tutto che per insabbiare la faccenda e paraculeggia inventandosi il mostro di turno che però il realtà c’è. O forse no. O forse sì. Ma no. Ma si, ecc, ecc,… Se usata con un minimo di criterio poteva essere originale quel tanto che basta per uscire dal ciclostile dei filmacci tutti uguali. Pensa, si poteva pure NON mostrare il mostro perché essendo tutto in bilico sul “c’è o non c’è”, si risparmiavano 30.000 Lire sugli effettacci prendendo magari un attore vero decaduto e non un pendolare della stazione in attesa della coincidenza per Inverness.

    Peccato. Al solito, di 10 film di serie Z se tutto va bene 1 si salva. Gli altri 9 finiscono nelle librerie di Lucius.

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  3. Cassidy ha detto:

    Leggendoti la sensazione sembra proprio quella di singole idee, magari nemmeno pessime, ma gestite male e con poca esperienza, più che “MHE da edicola” sembra “MEH” e basta, povera Nessie, disturbano la sua pace per girare questi filmacci 😉 Cheers

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  4. Sam Simon ha detto:

    Ma sai che fino allo scienziato scomparso quasi mi stavo appassionando?

    E soprattutto: perché nessuno mi ha mai reclutato per un film così mentre aspettavo uno dei tanti treni che ho aspettato in vita mia? Nel curriculum farebbe un figurone! :–D

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  5. Willy l'Orbo ha detto:

    L’ho visto (ovviamente, la Z non mi sfugge! 🙂 ), ma non ne ricordo assolutamente nulla e anche mentre leggevo la tua recensione non mi sovveniva manco un minimo flash, nemmeno di Bergin pittato! Credo che questo oblio valga più di mille giudizi, no? 🙂 🙂

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  6. nicholas ha detto:

    non pensavo che ci fosse un altro film sul mostro di lochness io ricordo di aver visto LochNess il risveglio del mostro 2008 di Paul Ziller.dell CineTelfilms.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Non voglio indagare perché non voglio impelagarmi con Nessie, ma ho paura che ce ne siano altri di film. Però è solo una sensazione e non farò nulla per confermare 😛

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      • Giuseppe ha detto:

        Ah, ce n’è addirittura uno con Werner Herzog in persona nella parte di sé stesso (oltre ad essere co-sceneggiatore): “Incident at Loch Ness”, questo è il titolo del mockumentary in questione che sospetto possa essere assai migliore della ciofeca diretta da Chuck Comisky, davvero brutta e noiosa oltre ogni limite 😛

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Anche un’ora di ripresa fissa del lago di Loch Ness è migliore di questo filmaccio 😀
        Sentivo che Nessie spunta fuori nei posti più impensati!

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  7. Kukuviza ha detto:

    Io Patrick Bergin senza baffi non lo riconosco.
    Ma Nessie appare o non appare? solo l’occhio e un materassino che fa da sagoma?

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  8. Pingback: Tremors 3 (2001) Ritorno a Perfection | Il Zinefilo

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