In una serie pressoché infinita di repliche, il canale televisivo Cielo ogni tanto ha anche tempo per ripescare qualche filmaccio Z meno trasmesso di altri, come questo Terror Birds (2016), doppiato in esclusiva e presentato il 27 agosto 2020 all’interno del consueto ciclo “Monster Night”.
Dopo un mese passato a sfornare pezzi su pezzi riguardanti opere legate a Lovecraft, a gestire anniversari su anniversari, c’è bisogno di un filmaccio con bestiacce, soprattutto se firmato dalla MarVista.
Alla MarVista si lavora veloci e tutti sanno fare tutto. Per esempio Jake Helgren è un regista molto attivo, con il suo record di ventitré film in sei anni, ma qui fa lo sceneggiatore, mansione in cui va più lento, avendo scritto “solo” trenta film in dieci anni.
Diverso discorso per Sean Cain, che di mestiere fa il montatore ma ogni tanto scrive e dirige filmacci, come Jurassic City (2015) o Eruption: LA (2018). Mi sembra scontato dire che nessuna di queste opere è adatta alla vita umana, infatti vendono molto bene.
Ho perso il ritmo con questi filmacci, a forza di fare ricerche e “indagini” mi sento impotente al cospetto di una totale nullità di serie Z, un vuoto attorno ad un buco non lascia molto da dire.
Ci sono tre tizi che si fanno arrivare in giardino due uccelli preistorici, che com’è facile immaginare maciullano la squadra altamente specializzata chiamata per l’occasione. Ci sono tante domande che nascono da queste premesse, ma nessuna avrà mai risposta.
Il cattivo di turno vuole far riprodurre questi due uccelli preistorici per motivi ignoti ma la dottoressa ingaggiata non ci riesce, perché il terreno non è abbastanza preistorico, così lui la dà in pasto agli uccelli. Comincio ad essere troppo vecchio per questa roba…
Passa di lì uno a cui piace guardare gli uccelli (cioè un birdwatcher: perché dirlo in italiano sembra così sconcio?) che inizia a violare una proprietà privata piena di transenne elettrificate e cartelli che incitano a stare lontani, semplicemente perché lì si vedono gli uccelli migliori: tutti gli osservatori di uccelli sono così tordi? Com’è facile immaginare, viene mangiato da uno degli uccelli preistorici, di concerto con un coccodrillo che passava di lì.
La figlia dell’uccellatore parte alla ricerca del padre e si fa aiutare da alcuni amici, così tutti affrontano pericoli tipici degli horror d’annata – tipo fare benzina nel deserto e attraversare un fiume insidioso – per raggiungere l’assurdo posto sperduto dove il padre è scomparso: possibile che era andato così lontano a guardare uccelli, quel tordo?
Uno per uno i ragazzi, non meno tordi del padre, verranno beccati a morte.
Il cattivo dice di non essere cattivo, malgrado abbia ammazzato non si sa più quante persone, ma finché non ci svelerà il motivo di avere due uccelli preistorici in giardino al massimo possiamo considerarlo un beota demente, tipo l’autore di questo film. Visto che l’origine di detti uccelli e ogni altra spiegazione rimarrà per sempre ignota, la stima può solo calare.
I giovani fanno le cose classiche che fanno i giovani negli horror, finendo giustamente ammazzati perché non si può essere così stupidi, e tutto svacca in un finale aperto, pronto per l’immancabile seguito.
Tornare in contatto con il Nulla, cioè con il cinema contemporaneo, è stato devastante e frustrante. Questo blog è nato proprio per recensire spaZZatura come questa ma è davvero difficile affrontare il vuoto senza venirne risucchiati.
Ora vado, che dal giardino mi arrivano degli strani versi preistorici.
L.
– Ultime bestiacce:
- The Lair (2022) Neil Marshall rifà (male) “Aliens”
- Deep Space (1988) Dal profondo dello spazio
- Alien Lockdown (2004) Creature
- Killer Mountain (2011) Mostri freddi contro il caldo estivo
- Ray Harryhausen 8 – Scontro di titani
- Ray Harryhausen 7 – Ancora Sinbad
- Ray Harryhausen 4 – Nemo e Giasone
- Ray Harryhausen 3 – Sinbad e Gulliver
- Ray Harryhausen 2 – UFO e lucertoloni siciliani
- Siren (2016) La Chiller Films torna in TV!
Ricordo di averlo visto (a pezzi, perché vederlo tutto intero fa morire tipo la vhs di THE RING) solo perché scanalando beccai la Callahan di “Scuola di Polizia” (la Eastbrook) e pensai a quanto fosse invecchiata lei e pure io che da ragazzino sognavo le sue zinne. Così, per mere questioni affettive, rimasi sintonizzato su sto filmaccio.
Ricordo i soliti ragazzini americani stereotipati che fanno le solite camminate e le solite chiacchierate vuote, le morti stupidissime e la CGI poverissima. C’era anche l’alligatore che mangiava una tipa se non sbaglio… Mi sa che non ho manco visto la fine perché devo aver cambiato prima per la disperazione.
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Giuro che non avevo riconosciuto la Callahan, ma è anche vero che la dottoressa fa forse due minuti di apparizione. Certo però che sembra mille anni più vecchia di “Lavalantula” (2015), dove ancora si riconosceva: sarà crollata nel giro di un anno???
Lasciati ringraziare di cuore per “scanalando” al posto di “facendo zapping”: è una gioia per il cuore quando l’italiano, quello più saporito, riesce ad emergere dall’oceano itanglese ^_^
Dopo aver adottato “tubista” per “youtuber”, passo a fare mio “scanalare” per “fare zapping” 😉
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Sì, era proprio all’inizio, a film appena partito (credo di aver perso solo la scoperta iniziale degli uccellacci). Non so se sia stata una fortuna o una sfortuna aver riconosciuto la Callahan… Che effettivamente rispetto a “Lavalantula” pare avere 10 anni in più!
Per quanto riguarda gli inglesismi, un conto è usarli per parole intraducibili o per evitare ripetizioni in un post, un altro è usarli per fare gli sboroni. E comunque per questo contributo fondamentale per la tua vita, avanzo un cappuccino. Segno?
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Segna, segna ^_^
In realtà il grande Mito degli Intraducibili è falso come tutti i miti: non esistono parole intraducibili, solo parole che ci siamo persi per strada per la voglia di fare i fighi con l’inglese. Ho trovato riviste italiane di informatica degli anni Cinquanta dove non esiste un solo inglesismo neanche per sbaglio: sfoglia oggi una rivista di informatica e trovami una parola italiana…
Non esistono parole intraducibili, solo parole che non si vuole tradurre per fare i fighi. Vuoi mettere distribuire flyer invece di volantini? Vuoi mettere download invece di scarico? Vuoi mettere dead line invece di scadenza? L’italiano ha sempre preso parole straniere e le ha inglobate, sono davvero poche le parole “autoctone”, invece negli ultimi decenni si è smesso completamente di italianizzare: prendi un qualsiasi quotidiano, e sarà strapieno di parole inglesi non tradotte né italianizzate, quando per TUTTE esiste un corrispettivo italiano. E se non esiste, lo si può inventare. Come “tubista” per “youtuber” e “scanalare” per “fare zapping” 😛
Basta ricordare di essere italiani: lo so, è brutta come parola per un popolo di ammmericani che sognano Kansans City e whisky and soda, eppure siamo italiani 😀
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Voglio vedere chi non invecchia prima del tempo, facendo questi film 😛
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Cercano una nuova giovinezza e invece ottengono solo un rapido decadimento.
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Per la MarVista un coccodrillo è come la cipolla nel minestrone, anche poca ma non deve mancare mai 😉 Quando ho visto questo sul palinsesto di Cielo, sapevo che lo avrei trovato sulle pagine del Zinefilo, siamo davvero in zona spaZZatura, ma dopo tutti questi compleanni è giusto tornare alle radici del blog. Ma i filmacci hanno deciso di ospitare tutti gli ex attori ed attrici di “Scuola di polizia”?, spero di rivedere presto quello che interpretava Zed, già solo per il nome sarebbe il più portato di tutti 😉 Cheers!
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ahahah è vero, una Z in più non farebbe male ^_^
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io volevo guardarlo ma mia mamma ha rotto…
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Non hai perso niente, per me hai fatto bene a non guardarlo 😛
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“Se guardi a lungo nell’abisso, l’abisso guarderà in te”.
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Verità sacrosanta, che trova conferma più mi ostino a guardare l’abisso 😀
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Non andare in giardino! Non sei in un film del terrore! Non fare cose avventate!
Questo sembra veramente tremendo, gli effetti speciali posticci da salvaschermo mi fanno venir voglia di strapparmi gli occhi… e ho visto solo degli screenshot!
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Le casupole come MarVista purtroppo abbassato la media qualitativa a diversi anni luce sotto lo zero, ormai non si tratta più di giudicare gli effetti speciali ma se il film è adatto alla vita umana: di solito non lo è 😀
E purtroppo stiamo parlando di una delle case migliori del cinema televisivo moderno, dopo la Asylum: giusto per dire quanto stiamo messi male…
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Oh, confermo quanto hai scritto in apertura di pezzo: dopo vari post “nobili” ci voleva proprio un filmaccio con bestiacce! Le origini vanno sempre rimembrate e, saltuariamente, onorate!
Poi, tra i doppi sensi sugli uccelli e gli effetti speciali tratti direttamente dal PC (coccodrilli ne abbiamo?), leggere le tue recensioni è sempre spassoso 🙂
Credo sia stata meno spassosa (decisamente) la visione, il fastidio derivante da essa è da te denunciato e comunque traspare in generale: tuttavia ricorda che assolvi una missione nobile, un onore e un onere, Willy & company, ogni tanto, hanno bisogno dello zinefilo più duro e puro! 🙂
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Non bisogna mai dimenticare le proprie origini, né la missione umanitaria di mettere in guardia il mondo dai filmacci più fetenti. E questo è un campione in questa categoria.
Per fortuna Cielo manda quasi solo repliche, così mi fa tirare il fiato: non so quanto sopporterei in tempi brevi un altro filmaccio con bestiacce 😀
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In estrema sintesi: pur essendo un film con degli uccelli, qui si vola veramente basso 😛
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Proporrò la frase per la fascetta del DVD, semmai un giorno il film verrà distribuito in home video 😛
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Mi sto preoccupando, Lucius, non riesci più a reggere i filmacci con le bestiacce? Sono loro? Sei tu? Cosa succede?
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E’ in effetti preoccupante, come se non mi bastasse più qualche animalaccio preistorico fatto male per giustificiare la visione di un film! Sto mutando!!! 😛
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