Morti viventi 8. Partytime!

Le testimonianze dirette si fanno sempre più difficili da trovare quindi il ciclo finisce qui: di leggende, trivia e voci di corridoio su questo film è pieno il web, non c’è bisogno che il Zinefilo si aggiunga alla festa. Sebbene è proprio con una festa che il ciclo finisce.


Partytime!

Il consulente musicale Budd Carr racconta nel documentario Party Time! (2016) che lavorava con John Daly, Derek Gibson e la loro società, la Hemdale, quando Gibson lo contattò in merito al Ritorno, dicendogli che il regista O’Bannon voleva delle canzoni per il film, visto che in scena c’erano dei ragazzi che giravano con una grossa radio.

«Andai lì e stavano facendo il montaggio del film nella sede della Hemdale a Hollywood, una casa con vista su Sunset Boulevard. Loro però erano sotto, nel seminterrato. Scesi e vidi alcune scene: il resto è storia.»

Carr si è trovato a dover cercare un equilibrio fra le musiche punk che O’Bannon cercava, per dare un tocco completamente nuovo al film – essendo un genere musicale ancora del tutto ignorato dal cinema – e dall’altra parte la ben poca disponibilità economica della Hemdale. «La soluzione fu chiamare Bill Hein», che aveva una società indipendente chiamata Green World, il quale a sua volta si mise in contatto con Steve Pross della Enigma Records, casa che dava voce agli autori underground californiani. Pross, che si ritrova alla fine di questa filiera, ha due settimane per mettere insieme una colonna sonora ma è avvantaggiato da un fatto: è un appassionato perso dei film zombie, quindi vuole assolutamente fare un buon lavoro. Ha dieci mila dollari da spendere per trovare altri musicisti fan degli zombie.

Il gruppo più noto ingaggiato è quello dei The Cramps, che ci rimangono parecchio male quando la loro canzone Surfin’ Dead, incisa appositamente per il film, passa in secondo piano e non apre i titoli di coda come era stato loro promesso: bisogna però capire che tutti, dal produttore al regista, sono saltati sulla sedia quando hanno sentito Partytime dei 45 Grave. Dopo le grazie al vento di Trash e gli splendidi effetti speciali di Tony Gardner, il successo del Ritorno si deve anche ad una delle più azzeccate scelte musicali della sua epoca.

Dinah Cancer, dal documentario Party Time! (2016)

Finita nel 1982 nella lista dei ricercati per disobbedienza civile e incitamento alla rivolta, Dinah Cancer (al secolo Mary Ann Sims) e i 45 Grave una sera suonavano al Madame Wong, insieme a dei gruppi di heavy metal. C’è stato un errore di organizzazione, non era una serata punk e nessuno del pubblico vuole sentire un gruppo punk: una tipica situazione alla Blues Brothers (1982) che viene risolta nello stesso identico sistema del quasi coetaneo film di John Landis.

«A Paul [Cutler, fondatore del gruppo] venne l’idea che sarebbe stato divertente rallentare tutte le canzoni e farle heavy metal, così da poterci adattare meglio in scaletta. E la gente fu così entusiasta di Partytime che decidemmo di lasciarla in versione heavy metal, così come la sentite nel film.»

Così racconta Dinah al documentario Party Time! (2016), ricordando come la canzone in origine sia stata scritta pensando a Sabine, una bambina francese di sei anni stuprata e uccisa dai genitori che in seguito saranno gli ultimi a subire la pena della ghigliottina. La cantante augura nella morte un riposo ed eterna giovinezza per la bambina: una festa eterna, dove cioè sia sempre partytime. Curiosamente gli ultimi ghigliottinati in Francia, in quel 1977 che segnò la fine dell’uso dello strumento, furono Jérôme Carrein e Hamida Djandoubi, due uomini che non risultano sposati fra di loro. Infatti non parla di ghigliottina la cantante, quando nel 2007 alla rivista specialistica “Rue Morgue” (n. 71) spiega più semplicemente di aver voluto raccontare di questa bambina di sei anni uccisa dai propri genitori di cui aveva letto su una rivista. «Scrissi dell’incubo che lei ha attraversato, cantando di una grande festa di compleanno che speravo lei avesse nell’aldilà perché la sua vita era già stata un inferno».

Per il film comunque il testo della canzone è stato modificato, con gran seccatura della cantante-autrice, mitigata dall’enorme successo riscosso. Rinunciare all’omaggio nei confronti della povera Sabine ha significato attirare l’attenzione di un pubblico maggiore verso il panorama musicale effervescente dell’epoca. Tanto quella ragazzina avrà fatto festa a sufficienza.


La distribuzione italiana

Posso solo immaginare la faccia di chi ha partecipato alla commissione del visto di censura italiana, presieduta dal democristiano Luciano Faraguti, Sottosegretario al Turismo e Spettacolo (1983-1986) sotto il Governo Craxi. Cos’avrà pensato ad assistere al zombiepunk di O’Bannon?

L’archivio di ItaliaTaglia ci racconta che il 10 aprile 1985 il Ritorno finisce sul tavolo della commissione e il 16 aprile successivo ottiene il visto ma con il divieto ai minori di 18 anni, «determinato dall’eccessiva deformazione parossistica dell’immagine umana pur nel contesto di una dialettica della vita e della morte giocata con trasparente simbologia e non priva di suggestione, capace di richiamare dimensioni di esistenza della società contemporanea. Verdone si esprime per il divieto ai 14 anni». Chi sarà mai quel Verdone citato alla fine? Sarà mica parente di quel Verdone? Comunque due giorni dopo il film appare nelle sale italiane, targato Titanus.

Rimasto a girare per sale italiane almeno fino all’agosto 1988, bisogna poi pensare allo sbarco in TV, così il 26 settembre 1988 si torna davanti alla commissione censura e stavolta la situazione è complicata. Un divieto ai minori significherebbe abbassare drasticamente la speranza di successo televisivo, e visto che la commissione conferma il giudizio precedentemente espresso si ricorre a non meglio specificati tagli nella copia da trasmettere. Niente, il 9 novembre la commissione non giudica sufficienti quei tagli e mantiene il divieto ai minori. Passa più di un anno e alla fine il 20 marzo 1990 la commissione giudica che la quantità di tagli apportata è sufficiente per scalare il divieto ai minori, dai 18 ai 14 anni.

Quando venerdì 10 agosto 1990 Italia1 manda in onda il Ritorno, come ho raccontato, ma le guide TV non riportano alcun divieto. Malgrado io ricordi ancora quella sera, trent’anni sono troppi per poter stabilire la qualità dei tagli apportati dalla censura, quindi non posso fare altro che attendere il giorno in cui Evit di Doppiaggi italioti tiri fuori dalle sue segrete la copia televisiva del film che possiede, così da fare un confronto con le copie successive.

Malgrado i tanti tagli e la non segnalazione del divieto ai minori, il film rimane un unicum di Italia1: il Ritorno riappare solo nel 1992 sulla piccola Italia7, segno che la sua stella è già tramontata. Mentre la RAI replica in continuazione Il ritorno dei morti viventi 2, dal 1994 anch’esso su Italia7, il film di O’Bannon dopo tre passaggi su Italia7 scompare, ad eccezione di qualche apparizione su ancor più minuscoli canali locali. La7 lo riesuma il 30 luglio 2001 in seconda serata e da allora si perde ogni traccia di vita televisiva.

Titolo italiano da VHS

La Creazioni Home Video lo porta in VHS (purtroppo in data ignota) ben specificando il divieto ai minori di 18 anni, quindi plausibilmente è la versione “integra”, cioè non funestata dai tanti tagli imposti dalla TV. È attestata anche un’edizione Mondadori Video. Nel 2005 la MGM riversa il film in un DVD che arriva anche in Italia, qualche anno dopo, e subito scomparso diventando materiale per collezionisti, condividendo lo stesso destino con i due seguiti nel nostro Paese, tutti in vendita a cifre importanti nei mercatini on line, dimenticati dalla grande distribuzione.

Come si spiega che un film che gli italiani dicono di amare così tanto abbia avuto una distribuzione così sfortunata nel nostro Paese? Forse che i proprietari dei diritti chiedono troppi soldi? Un solo passaggio televisivo su un’emittente nazionale di primo piano prima dell’oblio totale e una distribuzione in home video non certo degna di nota: tutta qua la vita italiana del Ritorno. Malgrado sia stato stroncato da Evit, il cofanetto della Midnight Classics almeno rende disponibile un prodotto che in lingua italiana finora era appannaggio solo dei “pirati”.

Dunque non è con un bang che si chiude il ciclo su Il ritorno dei morti viventi, ma con il piagnucolio della sua distribuzione italiana. Se però comunque volete fare festa… it’s party time!

FINE


Fonti

  • Party Time! The Music of Return of the Living Dead (2016), documentario presente nel cofanetto Midnight Classics Limited Edizion, 3 DVD o 3 Blu-ray.
  • More Brains! A Return of the Living Dead (2011), documentario presente nel cofanetto Midnight Classics Limited Edizion, 3 DVD o 3 Blu-ray.
  • Lisa Ladouceur, Punk Rock Reanimated, da “Rue Gorgue” n. 71 (settembre 2007)

L.

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24 risposte a Morti viventi 8. Partytime!

  1. Zio Portillo ha detto:

    A sto punto che Dio benedica i pirati! Tra Emule (dove lo scaricai anni fa per metterlo in dvx) e i nuovi sistemi per scaricare illegalmente fortunatamente si trova di tutto e parecchio facilmente.

    E’ incredibile che titoli importanti, famosi ed entrati nella cultura di massa non si possano reperire in modo legale e a cifre umane. Posso capire prodotti di nicchia, ma cavolo stiamo parlando di un film che, come hai documentato magnificamente in questo ciclo, ha riscritto le regole del cinema zombie declinandole in modo inedito. Questo, “Undisputed 2 e 3”,… Per non parlare della versione director’s cut de “I cancelli del cielo” che è da anni che sto inutilmente cercando in italiano dopo il restauro. E chissà cosa mi sto dimenticando.

    Però i film-porcata che escono un tot al chilo quelli vengono doppiati, stampati e messi sul mercato a pacchi. Voglio proprio sapere: ma chi se li compra i film di serie Z?


    …Ok, forse ho fatto la domanda sbagliata alla persona sbagliata!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      La mia videoteca casalinga dimostra che ci sono pazzi in giro che si comprano filmacci assurdi di serie Z 😀 😀 😀
      A forza di lamentarsi della pirateria che tutto il cinema si porta via, si dimenticano che una pessima distribuzione ha reso introvabile un numero impressionante di film, non solo i grandi titoli ma anche un oceano di piccoli prodotti introvabili al di fuori degli appassionati che amano condividere.
      E’ però vero che dal vivo non conosco una sola persona che sia disposta a occupare un centimetro di casa con un DVD, ma scherziamo? A parte gli amici digitali devo ancora incontrare una persona che abbia buttato via tutti i DVD comprati negli anni Novanta ed abbia zero home video in casa: capisco dunque che le case distributrici italiane ormai rilascino in disco solamente un numero di prodotti limitato a nicchie di appassionati. Sono lontani i tempi in cui l’home video tirava.

      Forse il Ritorno ha prezzi alti, malgrado sia una robettina di due spicci, altrimenti non so perché le case italiane non si siano mai mostrate interessate a ristamparlo in home video prima del cofanetto Midnight.

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  2. Evit ha detto:

    La versione Italia 1 è identica a quella della VHS ma te ne manderò una copia per verifica.
    Blu-Ray stroncato a livello tecnico ma sto lavorando ad una versione mia, di preservazione storica dove includerò anche la versione VHS. In realtà è praticamente già finita, mi mancano le ultime cose ma il diavolo è nei dettagli, si dice una cosa del genere?

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Lo zombie è nei dettagli 😀

      La cosa mi perplime: dal per due anni, dal 1988 al 1990 la distribuzione ha litigato con la censura, lasciando tracce nel sito ItaliaTaglia, e il divieto ai minori di 18 anni è sceso a 14 solo dopo un non meglio specificato numero di tagli: vuol dire dunque che poi Italia1 se ne è fregata e ha mandato la versione non tagliata? Forse è per questo che dopo un solo passaggio ha buttato via il film? Magari uno strappo glielo hanno concesso ma non due?

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      • Evit ha detto:

        😄😄 onestamente sono perplesso da questa storia dei tagli. A parte il finale che taglia lo scheletrino per metterci i titoli italiani, il doppiaggio sembra essere completo quindi almeno in TV/VHS è arrivata una versione completa e da pellicola. Vorrei poterle sapere di più ma come hai visto c’è un silenzio DI TOMBA tutto italiano su questo film nel nostro paese. Se non era per me e i miei aiutanti nemmeno se ne sapeva il cast di doppiaggio praticamente. Perché il dimenticatoio per questo capolavoro comico proprio non lo so.

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Probabile che Italia1 abbia fatto la vaga sui tagli imposti e abbia mandato tutto esteso, tanto era una volta sola! O magari è stata una trasmissione unica proprio perché qualche censore si è incacchiato 😛

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      • Evit ha detto:

        Il signor Verdone gli ha fatto vedere i sorci verdi

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        ahhaha facile! Magari s’era impuntato, tanto da pretendere fosse messo agli atti il suo disaccordo, e quella sera s’è visto il film per vedere se c’erano tutti i tagli, dopo di che ha alzato il telefono… 😛

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      • Evit ha detto:

        Ma aveva la voce di Mimmo? QUELLE SCENE GLIE FANNO MA-LE!

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        ahaha me lo immagino! 😀

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      • Giuseppe ha detto:

        A dirtela tutta, condivido il sospetto che la versione mandata in onda su Italia 1 fosse quella integrale, se non altro perché questo sembrava essere un trattamento riservato anche ad altri film all’interno di “Venerdì con Zio Tibia“: ricordo infatti “La Casa 2” di Raimi con l’effetto prostetico della testa del “Deadite” Ed Getley spaccata a metà da un colpo ben assestato da Ash, effetto che NON ho mai più rivisto nei passaggi tv successivi (dove, a mia memoria, il taglio della sequenza che lo comprendeva era pure piuttosto evidente)…
        Ad ogni modo, bella questa conclusione musicale del ciclo su “Il ritorno dei morti viventi” 😉

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Mi spiace di non sapere nulla di musica punk né del panorama dell’epoca, mi sarebbe piaciuto trovare qualche maggior approfondimento ma le riviste di settore musicale sono parecchio ostiche per i non addetti ai lavori, mentre quelle di cinema spendono giusto qualche parola, nel migliore dei casi.

        L’edizione italiana del Ritorno è un grande mistero, perché è la stessa identica in VHS, DVD e cofanetto Midnight, quindi sembra che non sia MAI esistita una versione censurata, ma allora perché perdere due anni a litigare con la censura? Se Trash che balla nuda sulla tomba rientra nella versione “censurata” VM14, cosa mai faceva in quella VM18? 😀
        No, fino a prova contraria in Italia esiste una sola versione del Ritorno, al di là del supporto (in sala purtroppo non sa nessuno cosa sia stato proiettato), quindi o i tagli censori non sono mai stati applicati o alla censura hanno fatto vedere la copia di lavorazione del film (che dura venti minuti di più ed è nel cofanetto Midnight) e poi hanno finto di tagliare 😛

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      • Giuseppe ha detto:

        O, ancora, la questione “censura” può essere stata gonfiata ad arte per creare un altro po’ di rumore attorno al film e far salire la curiosità degli spettatori 😉

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Spesso sulle locandine dei film ho trovato fantomatici problemi di censura che poi non risultano altro, in Italia è sempre stata una mossa pubblicitaria che funziona, ma curiosamente qui si parla solo di censura televisiva che però non risulta essere stata applicata. Mistero…

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  3. Cassidy ha detto:

    Ma perché alla fine bisogna sempre rivolgersi ai pirati, che gratis fanno con più passione quello che non fanno persone stipendiate? Domanda retorica lo so. Finale a sorpresa per la rubrica, però finale con festa, non sapevo nulla della bella storia dietro a “Partytime” quindi mi sono goduto il racconto e la rubrica 😉 Cheers

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Con l’esaurirsi delle fonti “di prima mano” mi rimaneva ben poco da aggiungere che non fosse “leggenda”, quindi ho preferito chiudere il ciclo con l’estate: non vedevo l’ora di partire con qualcosa di completamente diverso, da venerdì prossimo 😛

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  4. Willy l'Orbo ha detto:

    Bella musica, bel racconto (interessante la storia della ghigliottina su cui ho cercato subito di documentarmi!), bei retroscena e, come dico sempre alla fine di un ciclo (al solito, ottimo), bel viaggio! 🙂
    Insomma, tutto bello, se non si fosse capito! 🙂

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  5. SAM ha detto:

    Non mi stupirebbe se il film su Italia 1 non fosse stato in alcun modo censurato: a quei tempi mandavamo pure l’Esorcista integrale in tv in prima serata, quindi figuratevi.
    Notare che il film poi passò a Italia 7 che all’ epoca era legato al gruppo Fininvest.
    Non sono stati molti passaggi tv, è vero, ma ai tempi quei canali erano seguitissimi e quindi molti si ricordano di quelle repliche ( quanti qui hanno perso il passaggio su Zio Tibia ?)
    E poi c’è un altro fattore : internet ha permesso a tanta gente di vedere film di cui tutti hanno sentito parlare per anni ( se non decenni ) senza averli mai visti .
    Ecco perché oggi sembrano tanto amati rispetto ai pochi passaggi.
    Eco perché film vecchiotti come Scarface sono diventati improvvisamente popolari con la diffusione del web.
    Ho un amico che ha ripulito casa dalle centinaia di dvd originali che aveva: spero non abbia buttato anche i cofanetti della saga de i Morti Viventi !

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  6. jenapistol ha detto:

    Grazie mille per questo viaggio,son curioso di sapere cosa ci riserverai in futuro. A proposito,ti rendi conto che il prosimo venerdi non ci sarà O’Bannon ? Quando è stato l’ultimo Venerdi che lui,in un modo o nell’altro non fosse dentro a questi viaggi di inizio Weekend ? Però un pò mi mancherà

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Sai che non ci avevo pensato? Alien, Total Recall, Return… giuro che non l’ho fatto apposta, ma in pratica da più di un anno ogni venerdì sbuca fuori O’Bannon!!! 😀
      Ho fatto bene a cambiare totalmente genere, cedendo ad un desiderio da tempo coltivato.

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