[Comics] Sara (2018) La sniper di Garth Ennis

Cover di Steve Epting

Non starò certo a perdere tempo presentando Garth Ennis, l’autore britannico-americano forse tra i più amati dagli italiani, mi limito a sottolineare il già noto: come le racconta lui le storie belliche, non le racconta nessuno.

Dopo aver amato le sue Streghe della Notte – le donne aviatrici (in pratica suicide) raccontate nel primo volume della sua saga Battlefields (Dynamite 2009) – scopro un’altra sua incursione nella Seconda guerra mondiale vista dal fronte russo: “Sara” (2018), unica saga scritta per la TKO Studios. Credo sia inedita in Italia.

Sara, la cecchina sovietica

I minuziosi disegni di Steve Epting ci portano nella fredda campagna sovietica dove un gruppo di cecchine ogni giorno esce in missione, portandosi appresso il peso di un passato doloroso e la leggerezza di un futuro inesistente. Perché nessuna di loro ha futuro. Vivono in un eterno presente, fatto di fucili oliati, di commenti sessisti dei commilitoni maschi, di superiori tronfi, di capi di partito che cercano di indottrinarle e di freddo che entra nelle ossa. Quando finalmente vanno in missione è una liberazione, perché ci sono solo loro e la morte.

Solo quando uccidono, le cecchine possono vivere in pace

La storia come di consueto ci getta nell’azione poi man mano ci presenta sprazzi di passato per spiegarci i personaggi. Assistiamo all’addestramento delle cecchine che non è certo stato minuzioso: semplicemente vengono affiancate ad un tiratore scelto e quelle che hanno più mira vanno avanti, finché non verranno fatte fuori e se ne addestreranno altre.

Quando Sara e una sua commilitona mettono a segno il loro primo colpo da cecchino, uccidendo due soldati tedeschi intenti a cambiare la ruota di un carro, reagiscono in modo diverso. L’istruttore chiede alla donna più agitata quanti uomini abbia ucciso, e lei risponde “uno”; l’istruttore glielo chiede di nuovo ma lei non capisce. La fredda Sara, la cui famiglia è stata sterminata dai nazisti, interviene: non hanno ucciso nessun uomo. Perché i nazisti non sono uomini, sono animali.

“Educazione siberiana” per una cecchina

Se la propaganda è sempre chiara, netta, la realtà lo è molto meno, quindi con Ennis non si ha mai bianco e nero, neanche in una foresta innevata. Sara scoprirà che le brutture della guerra non hanno colore, che odiare una fazione non esclude il disprezzo per l’altra, ma soprattutto che basta premere un grilletto per diventare leggenda.
Nell’esercito nazista infatti gira voce di una fenomenale cecchina con più di trecento uccisioni, nota come Die rote Hündin. La cagna rossa.

La leggenda della cagna rossa

Una storia di cecchini non può concludersi senza un duello tra cecchini, in cui Ennis raggiunge l’apice e crea una saga epica e indimenticabile.

In una guerra tra cecchini perdono sempre tutti

Crudele e spietato, Ennis non toglie mai la mano quando è il momento di spezzarti il cuore, e come ogni sua storia di guerra anche questa è una storia di destrutturazione dell’epica bellica: ogni ideale crolla e anzi appare ridicolo, rimangono solo personaggi senza futuro che cercano di strappare ogni piccolo presente di vita, un giorno dopo l’altro.

L.

P.S.
Credo che quello imbracciato da Sara e le altre cecchine sia un fucile Mosin Nagant M91/30 di produzione sovietica, usato da Thomas Beckett nello scontro finale di Sniper 2 (2002).

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12 risposte a [Comics] Sara (2018) La sniper di Garth Ennis

  1. Sam Simon ha detto:

    I disegni sono davvero belli, caspita!

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  2. wwayne ha detto:

    Garth Ennis ha dato il suo meglio quando ha lavorato su un personaggio di cui hai parlato giusto ieri, il Punitore. Soprattutto nei primi numeri: in seguito decise di dare alla serie un’impronta più cupa, e quindi la privò di quell’ironia macabra in puro stile Tarantino che ne aveva determinato il rilancio dopo anni di oblio. Una scelta asinina, ma anche quando ha smesso di farci ridere il Punitore di Garth Ennis ci ha regalato alcune storie indimenticabili (una su tutte “Gli schiavisti”).
    P.S.: Rete 4 trasmette da mesi un film di Steven Seagal a settimana. Quello di ieri, Programmato per uccidere, non era affatto male: ha un colpo di scena finale che da solo vale il prezzo del biglietto. Se non l’hai visto, te lo consiglio caldamente.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Rete4 trasmette da SEMPRE un Seagal a settimana, poi nell’ultimo anno ha rallentato, per lasciare spazio a Spike e altri canali Mediaset minori, ma ora sta tornando in forze. Per siti e blog organizzo la guida TV almeno dal 2010 e da allora non è passata una sola settimana senza un film di Seagal su Rete4!

      Sono un fan del Punitore d’annata, quindi la rinascita di Ennis mi è piaciuta ma non è una rinascita: è una totale riscrittura. Bella, ma è un’altra cosa. Il Punitore che ho amato non assomiglia neanche a quello di Ennis, e il suo non è stato un oblio: il personaggio è morto quando nella metà degli anni Novanta tutti gli eroi d’azione Anni ’70-’80 sono morti, da Schwarzenegger a Stallone e via giù fino all’ultimo. Si è chiuso uno stile narrativo nato nel 1969, finché coi Duemila sono nati altri stili che sono andati a recuperare personaggi storici.

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      • wwayne ha detto:

        E’ vero, il Punitore fa parte di una stagione fumettistica in cui si cercava di trasporre su carta i film d’azione che impazzavano in quel periodo (ti ricordi i pistoloni di Rob Liefeld?). Adesso questo filone si è estinto da tempo: l’ultima serie a fumetti palesemente ispirata a quei film (Grifter) ha chiuso nel 2013. E manco a dirlo, gli ultimi numeri li ha scritti Rob Liefeld. Rimpiangi quell’epoca, oppure ritieni (come quasi tutti i fumettari) che gli anni 90 siano stati il decennio peggiore di sempre per i fumetti di supereroi?

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  3. Willy l'Orbo ha detto:

    Già la storia di una cecchina sovietica durante la seconda guerra mondiale è materia che suscita la mia attenzione, poi, leggendo il post, devo dire che sembra davvero un bellissimo fumetto! 🙂

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Ennis + cecchina sovietica non poteva dare altro risultato che un capolavoro, era scontato, ma per fortuna non ci sono state brutte sorprese 😛

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      • Giuseppe ha detto:

        Ennis non si smentisce mai (e gli splendidi disegni di Epting fanno sì che la la sua cecchina sovietica sia un personaggio ancora più indimenticabile) 😉

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Malgrado sia di grande fascino, abbiamo dovuto aspettare il 2020 perché un film americano preveda una cecchina donna in un ruolo importante, ma lo vedremo seguendo la Sniper Saga.
        Per fortuna Ennis non ha le limitazioni del cinema e può regalarci sempre grandi storie.

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  4. Cassidy ha detto:

    Ti devo un favore perché anche io che leggo tutto di Ennis questo l’avevo perso! Lo cercherò subito 🙂 Quindi oggi ti ho letto con un occhio solo (come un cecchino), ti consiglio sempre di Garth il suo “303” non proprio un cecchino ma molto vicino 🙂 Cheers!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      303 l’ho peccato anni fa, addirittura in italiano! Molto molto bello, ma è scontato dirlo: quando c’è Ennis ai fumetti è davvero difficile viaggiare al di sotto del capolavoro. Penso che se anche Garth si impegnasse a scrivere male qualcosa, comunque gli verrebbe bene 😛
      Anni fa avevo pure iniziato la sua saga bellica sui carristi ma mi sono un po’ perso, mi dico sempre che vorrei ricominciarla ma poi c’è una quintalata di altra roba che vorrei leggere in contemporanea 😛

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      • Cassidy ha detto:

        Anche quando decide di scrivere facendo il cazzone, comunque vengono fuori storie divertenti 😉 Quando utilizza il suo registro serio per le storie di guerra si conferma il fenomeno che è. Tutta la serie “Battlefield” è molto bella (non ho letto tutto ma abbastanza), poi esiste “World of tanks” (tratto da un videogioco, il primo volume davvero bello) e i volumoni su “War Stories”, anche quelli spaziano tra vari fronti e vari reparti della seconda guerra mondiale, ma sono uno meglio dell’altro, solo che sono troppi! Me ne mancano un sacco anche a me. Cheers!

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Non ce la si fa a stare dietro a tutto, il cuore e la passione sono grandi ma gli occhi sono solo due e il tempo mai sufficiente.
        Qualcuno poi potrebbe farlo rallentare? Ma quanti fumetti sforna l’anno? Férmete!!! 😀

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