Continuo a presentare la meravigliosa opera di Vasquez, che tenendo fede al proprio nome si è stretta la fascia in testa, ha imbracciato il suo smart gun ed è scesa nei piani inferiori della stazione di Hadley’s Hope: là dove teneva preziose videocassette sciabordanti edizioni italiane perdute.
Grazie all’acquisto di un semplice cavetto USB di acquisizione audio-video – che raccomando a chiunque voglia seguire le orme della nostra Colonial Marine – Vasquez ha recuperato le proprie VHS dalle insidie dei facehugger della polvere e le ha riportate in salvo, digitalizzando film la cui edizione italiana è ormai dimenticata ma soprattutto condividendo con tutti questo suo patrimonio.
Il film che ci regala questa settimana è Rain Man – L’uomo della pioggia (1988) di Barry Levinson, dal passaggio televisivo in pellicola italiana su Rai2 del 17 novembre 1992.
Cosa si può dire su uno dei film-evento di quell’epoca? In famiglia ci è piaciuto tantissimo ma soprattutto sia io che mia madre abbiamo “adorecchiato” la musica: senti senti che musichette interessanti. Di lì a comprare il CD con la colonna sonora (che è ancora nella collezione musicale a casa dei miei) il passo è stato brevissimo.
È stato il mio primo contato con il compositore Hans Zimmer, ma soprattutto con Iko Iko, brano musicale che risale addirittura al 1953 e che un po’ tutti hanno rifatto. Sentirla in Rain Man e poi ritrovarmela citata di lì a poco in Cose preziose (1991) di Stephen King è stata un’emozione intensa: curiosamente quel romanzo l’ho comprato nel febbraio 1992 (come ho raccontato), lo stesso anno della trasmissione di Rai2.
Guarda il mio re con un vestito color delle more
iko-iko un bel dì
non è un uomo, è una macchina dell’amore…
[Stephen King, “Cose preziose”]
Per i titoli di testa di Rain Man è stata scelta la deliziosa versione delle Belle Stars, ma subito dopo il video dei titoli vi propongo una versione assolutamente impedibile: quella di Jimmy Fallon, Sia e Natalie Portman accompagnati dai The Roots: diventerà la vostra nuova droga preferita!
Ecco il video con i titoli di testa del film, finché YouTube non mi cancella anche questo profilo.
Titoli di testa
Titoli di coda
Taglio i restati titoli per comodità, ma li trovate nel video su YouTube
L.
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Questo sì che vuol dire arricchire delle semplici scritte in testa e in coda ad un film! Complimenti davvero Lucius, e grazie per la nuova droga 😀 Hai visto mai che riesca a smettere con la nutella 😛
Il film mi piacque molto, e l’ho rivisto con piacere. E anche ora come allora sorge spontanea la domanda: perché? Perché permisero alla Golino di auto-doppiarsi?
Perché?
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Non esiste droga al mondo che possa battere la Nutella, con buona pace di tutti i Cartelli colombiani, anche perché da qualsiasi assuefazione si può uscire, anche se con tanta fatica. dal tunnel della cioccolata non si esce mai! 😀
Per motivi che sfuggono al raziocinio, storicamente è ignota la differenza tra “attore” e “doppiatore”, così le volte in cui un attore italiano va a lavorare all’estero c’è sempre il furbo che si alza e dice: “Be’, per l’edizione italiana facciamolo doppiare a lui/lei, in fondo è attore/attrice, no?” Buttarsi nudi su un cactus è un’idea migliore di questa.
Golino, Asia Argente, Monica Bellucci, giusto per citare la Satanica Trinità dei nomi noti, sicuramente agli americani piacciono perché danno un tocco di esotico, con il loro accento, ma quando il loro film arriva in Italia ci tocca sentire voci che non hanno nulla di umano, ma non per colpa loro: il fatto che recitino in dei film non fa di loro delle doppiatrici professioniste. E’ come se io guidassi una Ferrari: oh, io ci provo, ma è facile che faccia un casino.
I doppiatori sono anche attori, gli attori NON SONO DOPPIATORI. Soprattutto in Italia dove non esiste alcuna cultura della dizione, con un’intera classe attoriale che non è capace di spiccicare una sola fottuta parola in maniera pulita: figurarsi doppiare se stessi!
Per fortuna la Golino qui fa un ruolo minuscolo, a quanto ricordo: all’epoca fu sgradevole ma bastò ignorarla per gustarmi il film.
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Voglio bene alla Golino per i due “Hot Shots” e “1999 Fuga da Los Angeles” ma il paragone col suo lavoro sul doppiaggio e il buttarsi nudi su un cactus ci sta tutto!
La Satanica Trinità è azzeccatissima come definizione: mi fanno male le orecchie solo a pensarci, e dire che so’ tanto carucce…
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Dell’unica visione di “Fuga da Los Angeles” ho cancellato ogni memoria, non sapevo ci fosse la Golino 😀 Dovrei rivederlo, andando però veloce alle sue parti…
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Tranquillo: è doppiata 😉
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Per altro Tommaso Missile si arrampicava sulle note di Iko Iko anche nel migliore degli M:I il secondo, diretto da John Woo. Ho sempre pensato fosse un omaggio a questo gran film 😉 Vasquez aveva una collezione di vhs di tutto rispetto! Cheers
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La collezione di Vasquez è senza fondo, queste sono solo piccole perle.
Sai che mi è sfuggita quella citazione di M:I2? Sarà che è una vita che non lo rivedo: grazie della dritta 😉
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Il film è bellissimo, ma ha dato origine a uno dei pregiudizi più odiosi nei confronti degli autistici: l’idea che tutti loro abbiano una mente geniale o comunque un qualche superpotere. In realtà questo vale solo per una piccola fetta di autistici (quelli con la sindrome di Asperger): tutti gli altri invece hanno un’intelligenza normale, quindi se pretendiamo da loro che riescano a fare delle cose complicatissime non facciamo altro che aggiungere altre difficoltà a quelle che già patiscono a causa della loro condizione.
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Ricky Gervais ha giocato con questo stereotipo, in un suo spettacolo, raccontando che fingendosi altruista ha portato un ragazzo autistico al casinò proprio memore di “Rain Man”, scoprendo invece che non ne azzeccava una! 😀
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Devo assolutamente cercare la gag in questione. Colgo l’occasione per segnalarti quest’ottimo post su Ricky Gervais: https://kasabake.wordpress.com/2020/03/15/after-life/. Grazie per la risposta, e buona Domenica! 🙂
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Rain Man, Rai2-1992, la lista delle candidature ai Premi Oscar…ed è subito magia! Grazie alla premiata ditta Vasquez-Lucius! 🙂
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ottimo lavoro anche questa volta prendendo in considerazione un film straordinario!
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Nella sua videoteca Vasquez ha solo grandi titoli, all’epoca per il suo videoregistratore è passato solo il meglio 😛
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E, anche in questo caso, testimonio come il meglio sia passato pure sul grande schermo visto che i titoli recuperati da Vasquez corrispondono a quelli visti in sala ai tempi 😉
P.S. Mica male la nuova versione di “Iko Iko” 😀
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Grazie per la testimonianza da sala 😉
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