Continuo a presentare la meravigliosa opera di Vasquez, che tenendo fede al proprio nome si è stretta la fascia in testa, ha imbracciato il suo smart gun ed è scesa nei piani inferiori della stazione di Hadley’s Hope: là dove teneva preziose videocassette sciabordanti edizioni italiane perdute.
Grazie all’acquisto di un semplice cavetto USB di acquisizione audio-video – che raccomando a chiunque voglia seguire le orme della nostra Colonial Marine – Vasquez ha recuperato le proprie VHS dalle insidie dei facehugger della polvere e le ha riportate in salvo, digitalizzando film la cui edizione italiana è ormai dimenticata ma soprattutto condividendo con tutti questo suo patrimonio.
Il film che ci regala questa settimana è Scent of a Woman – Profumo di donna (Scent of a Woman, 1992) di Martin Brest, dal passaggio televisivo in pellicola italiana su Rete4, nella prima serata di domenica 16 marzo 1997.
Rete4 storicamente è sempre stato un canale di qualità traballante, in quei gloriosi anni in cui l’antenna era analogica. Ricordo film intravisti tra la nebbia di infiniti disturbi, quindi anzi si vede ancora bene questa registrazione salvata da Vasquez: all’epoca Rete4 a casa mia si vedeva molto peggio, quelle rare volte in cui ci finivo. Mi piace poi sottolineare la scritta sotto il logo dell’emittente: credo sia una delle ultime apparizioni prima della grafica attuale, nata intorno al 1998.
Il commento del film lo lascio ai suoi tanti appassionati: mi sono annoiato a morte nel 1993 a vederlo su Tele+, nelle sue venti ore di durata, che da allora preferisco ignorare la sua esistenza. Se non altro ha permesso a qualche emittente locale di ripescare l’originale Profumo di donna (1974) di Dino Risi, con un Vittorio Gassman che avrebbe dovuto prendere l’Oscar di Pacino e darglielo in testa. In realtà con questo film si è voluto dare l’Oscar all’Ego di Al Pacino, visibile dallo spazio: come tutti gli attori insopportabilmente tronfi e pieni di sé, è ovviamente considerato un grande interprete. L’altro giorno su Prime Video mi sono imbattuto in Manglehorn (2014), un suo film di cui ignoravo l’esistenza: arrivato a metà di un’opera in cui Al Pacino venera Al Pacino e ci racconta quanto grande sia Al Pacino, ho messo stop e ho rimpianto i tempi in cui ignoravo l’esistenza di quel film.
Scent of a Woman è solo uno degli infiniti peana che Al Pacino canta a se stesso, durante tutta la sua carriera, dicendosi quanto sia meravigliosamente bravo. Ve lo regalo volentieri.
Ecco il video con i titoli di testa del film, finché YouTube non mi cancella anche questo profilo.
Titoli di testa
Titoli di coda
I titoli di coda sono tutti in italiano ma non ho voluto ingolfare la pagina: li trovate nel video.
L.
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Un altro ottimo lavoro! Tra l’altro questo titolo è stato tradotto nel modo che preferisco: il titolo originale con aggiunta una traduzione fedele in italiano. Li traducessero tutti così sarebbe meglio! :–)
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All’epoca andava di moda, onestamente non ci stravedo. Una cosa è un sottotitolo a mo’ di frase di lancio, un’altra un doppio titolo come traduzione. Preferisco la moda precedente di usare un titolo italiano e quello inglese messo sotto tra parentesi. Però in questo caso si sarebbe confuso con l’originale italiano decisamente superiore, quindi per evitare fraintendimenti avrebbero dovuto usare un tipico titolo all’italiana (“Il cieco che odorava le donne”) oppure qualcosa più sobrio come appunto la forma scelta 😀
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Ottimo anche quello del titolo originale tra parentesi, per me l’importante è che si mantenga l’originale da qualche parte (anche a suggerire a eventuali interessati che diano una chance al doppiaggio originale!)! :–)
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Oggi tutti a scuola dall’Etrusco per una nuova lezione del corso: “Come demolire un mito: togliere mattoni sin dalle fondamenta, distruggendo il piedistallo auto-innalzato dal mito stesso, sperando che nel frattempo abbia smesso di tingersi i capelli” 😛
Mi fa impazzire che ci lasci gli spottini alla fine! Tra l’altro la colomba, che ci siamo quasi anche adesso… per me senza canditi, senza mandorle, senza uvetta e senza glassa. Praticamente senza colomba 😀
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Essendo io Leggenda, sento come precisa responsabilità morale fornire un giudizio alternativo su questioni considerate indiscutibili, tipo il sedicente talento di Al Pacino 😀
Essendo solo io al mondo a criticarlo per aver impostato un’intera carriera sulla venerazione personale, non gli faccio alcun male, ma almeno fornisco quell’opposizione che serve ad una democrazia. Sono la Meloni del cinema! .-D
Visto che il film in questione è stato offerto dalla Bauli, mi è sembrato giusto lasciare il loro “spottino”, anche per completezza storica.
Io la colomba la preferisco classica, con tutto e di più, ma è solo un gusto ipotetico perché da anni non posso più neanche guardare la colomba: una sola fetta mi fa ingrassare dieci chili, quindi non vale proprio la pena 😛
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Solito, bel post, frutto dell’unione facente forza Lucius-Vasquez 🙂
Non ho visto il film di Risi ma Scent of a Woman mi piacque molto quando lo vidi all’epoca e sono un fan di Al Pacino: credo che queste mie considerazioni, in realtà, facciano piacere a Lucius in quanto alimentano ulteriormente il suo status di leggenda! 🙂
Concordiamo invece sulla qualità traballante di Rete4 in quei, gloriosi, anni e sulla giusta sottolineatura dell’anziano logo!
p.s. triste nota a margine: è venuto a mancare Marvin Hagler, pugile e, soprattutto (per noi), attore Z, protagonista di Indio 1 e 2 e di Potenza Virtuale, film in coppia con Terence Hill (!!!) che recensii per lo zintage
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Mi spiace per Hagler, un altro eroe della Z che ci lascia.
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Al Pacino aveva già offerto tante prove migliori di questa e ignorate dagli Oscar, una delle ragioni per cui credo poco ai premi cinematografici, in ogni caso ogni settimana abbiamo un’altra prova dell’ottima collezione di Vasquez 😉 Cheers
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Non sarebbe stato né il primo né l’ultimo caso di Oscar assegnato al film sbagliato solo per rimediare al fatto di non averlo dato all’attore molto prima. Visto che la statuetta non gli è stata assegnata ai tempi di “Quel pomeriggio di un giorno da cani” (1975), grave errore visto che lì sì che la meritava tutta, ecco che lo chiamerei un Oscar Di Caprio 😀
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Pacino mi va a genio, ma questo remake USA di “Profumo di donna” non è certo all’altezza dell’originale (all’Academy lo conoscevano almeno, Dino Risi?)… quello che è sempre all’altezza, invece, è il lavoro di recupero di Vasquez 😉
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