[Telemeno] 2012 – The Transporter

È esistito un tempo in cui la passione marziale ha spinto alcuni visionari a tentare una strada senza uscita: portare il “cinema di menare” in TV. Per lo più sono esperimenti falliti, ma hanno comunque lasciato tracce importanti nell’immaginario collettivo. Ecco le loro storie.

Questo post rientra anche nel ciclo dedicato al guidatore di nero vestito.


Ho già raccontato in più occasioni di come la Germania sia il primo Paese al mondo per passione marziale, mai passata di moda dalla nascita del genere fino ad oggi, quindi non stupisce che l’emittente tedesca RTL sappia cogliere le potenzialità del personaggio di Luc Besson e decida di consegnare al transporteur una borsa con trenta milioni di euro: deve portarla ad una cordata di produttori internazionali per sfornare una serie televisiva tratta dalla trilogia filmica.
Con la consueta 20th Century Fox a distribuirlo in America, con tanti soldi e il cuore al posto giusto, Transporter: Die serie potrebbe essere l’attesa rinascita di Frank Martin su piccolo schermo. Mi sento di anticipare che no, non lo è stata.

Com’è usanza storica, l’Italia ha trasmesso la serie rigorosamente a casaccio, fregandosene di un qualsiasi ordine. Dopo aver trasmesso Transporter 3 (2008) il 21 gennaio 2013, il lunedì di Italia1 continua quel 28 gennaio con la messa in onda di due puntate di Transporter: The Series, non necessariamente le prime due…
Seguendo Wikipedia mi rivedo il primo episodio, Un solo prototipo (29 novembre 2012), che dicono sia andato in onda su Italia1 quel 28 gennaio 2013, anche se i giornali dell’epoca non riportano le specifiche degli episodi.

Bel logo, è il resto che va male

Trattandosi di una produzione internazionale, di nomi tedeschi ce ne sono pochini e si vede: la qualità dell’action televisivo tedesco è indiscutibile, ed essendo invece curato da americani l’azione è la parte peggiore della serie, ma andiamo con ordine.
Futuro collaboratore di serie TV come “Hannibal” (2013) e “The Punisher” (2017), Steve Lightfoot non sembra aver capito la forza di Frank Martin, o forse ha semplicemente seguito le direttive ricevute: cioè adattare per il piccolo schermo il terzo film, il peggiore di tutti.

Ormai la BMW del primo film è dimenticata, ora è sempre e solo la Audi

Come abbiamo visto, ciò che rende il terzo Transporter inguardabile è il prendere sul serio un personaggio che non è mai stato serio, che deve il suo successo alle folli e roboanti invenzioni nate dalla congiunzione della tradizione francese e quella di Hong Kong. Cancellare tutto per seguire la tradizione americane è come uccidere a bastonate Frank Martin.
Quindi niente eroe d’azione perennemente ingrugnato, ma ecco un pacioccone Chris Vance che sta sempre a sorridere: oh, ma che è il tuo compleanno? Che cacchio hai da sorridere sempre?

Oh, Frank, ma che c’hai da ride?

Il regista televisivo Brad Turner ha lavorato in pratica ad ogni serie esistente, fa il suo lavoro in modo professionale ma non assomiglia neanche di sfuggita a Louis Leterrier che ha reso immortale i primi episodi della saga: tutto è piatto, monocorde, roba televisiva di stampo classico. Roba che annoia a morte dopo dieci minuti.
Non ricordavo perché dopo ben due tentativi, nel corso degli anni, non sono mai riuscito a vedere per intero le due stagioni di questa serie, e ora ho la risposta: mi annoia da morire!

Per arricchire il personaggio entrano in scena l’amico meccanico Dieter (Charly Hübner), un’ex agente della CIA, Carla Valeri (Andrea Osvárt), che organizza le missioni e ogni tanto si affaccia l’amico ispettore l’ispettore Tarconi (François Berléand), a “tenere d’occhio” l’attività di trasportatore.
Quindi hanno preso un eroe solitario e l’hanno reso membro di una “banda”: bravi, bella idea…

Oh, Frank, ma ti sono ricresciuti i capelli?

Il fatto di avere un fisico asciutto e un accenno di “tartaruga” non fa del londinese Chris Vance un eroe d’azione, infatti non muove un solo dito per tutta la serie, rimanendosene paralizzato al volante col suo perenne sorrisetto ebete, quando Statham non ha mai sorriso per l’intera trilogia.
Quando tocca far finta di combattere, in quelle imbarazzanti scenette di pochi secondi, controfigure e un montaggio isterico fanno di tutto per far sì che questa serie vada immediatamente dimenticata. Non solo hanno scelto uno che ride sempre per interpretare un personaggio eternamente ingrugnato, ma hanno chiamato un attore totalmente incapace di muoversi per interpretare un eroe d’azione: bravi, bella idea…

Direi che per me l’esperienza di questa serie può finire qui

Già i papà francesi del personaggio avevano toppato di brutto con il terzo episodio, chiamare gli americani a rifarlo identico ma in formato televisivo non mi sembra un’idea geniale, ma dimostra come si continui a fraintendere il segreto del successo di Frank Martin, che sta nell’azione spettacolare e folle. Qualsiasi tentativo di prenderlo sul serio è destinato alla noia pura, unica cifra stilistica di questa serie

L.

– Ultimi titoli del ciclo:

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9 risposte a [Telemeno] 2012 – The Transporter

  1. Madame Verdurin ha detto:

    Hai indubbiamente ragione. Visto qualche pezzo in TV, mai riuscita a vedere una puntata intera. Protagonista antipaticissimo per oscuri motivi sempre circondato da bellissime donne ma nemmeno loro riuscivano a fargli cambiare espressione… Anche Jason era monoespressivo, ma vuoi mettere?

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  2. Cassidy ha detto:

    Stefano Piè Leggero ultimamente non ne azzecca più una, già con la seconda stagione di “Punisher” barcollava, ma non ricordo nemmeno qualche schifezza di serie curata da lui ho visto di recente, non mi stupisce che sia riuscito a sbagliare così clamorosamente anche questa. Cheers!

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  3. Willy l'Orbo ha detto:

    Me l’ero persa questa serie e, leggendo il tuo post, direi che va decisamente bene così! 🙂
    La colonna che copre l’action mi pare di capire sia l’elemento attoriale più rilevante…
    Mi permetto due off topic:
    1) Stasera su Cielo in prima serata c’è un film di guerra che potrebbe essere interessante e mai avevo sentito, tale Zona ostile, se volessi accaparrartelo…
    2) Ho visto Ribelli su tuo consiglio e…grazie del consiglio! Davvero un film divertente, ben costruito, che non cala mai di interesse. Forse, in virtù di un inizio spettacoloso e di una fine un po’ meno-me l’aspettavo addirittura più pulp- ma comunque di ottimo livello, un gradino sotto Una famiglia senza freni (ma qui parliamo del top del top), tuttavia si attesta tra le migliori commedie (nera assai) che ho visto nell’ultimo anno! Grazie della dritta! 🙂

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Il povero Frank Martin televisivo merita di essere dimenticato.
      Quel film di guerra spagnolo l’avevo adocchiato ma devo studiare bene come incastrare il palinsesto, perché il Fato vuole sempre che tutte le cose interessanti vengano trasmesse alla stessa ora, dopo venti ore di vuoto totale!!!! 😛
      Contento ti sia piaciuto “Ribelli”, non un filmone ma quel cattivo che piace.

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      • Willy l'Orbo ha detto:

        “Quel cattivo che piace” inquadra alla perfezione il film in oggetto 🙂
        Sul lungometraggio di guerra spagnolo non ti preoccuparti, non credo sia irrinunciabile, ergo se trovi il modo di incastrarlo bene, se non riesci, bene lo stesso, lanceremo maledizioni al fato e…avanti un altro (nel senso di film)! 🙂

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  4. Giuseppe ha detto:

    Probabilmente non ci ha creduto nemmeno WordPress, visto come mi ha mangiato il commento di ieri, ma giuro che è vero: io le (non memorabili) stagioni di The Transporter sono comunque riuscito a vedermele fino in fondo 😀

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