Perché non proseguire il viaggio a bordo di aerei che si trasformano in bare volanti? Una rapida occhiata su Prime Video ci regala un filmaccio imperdibile: Termination Point, targato dalla famigerata CineTelFilms.
Uscito in patria canadese nel febbraio 2007, la Eagle Pictures lo porta in DVD italiano nel settembre 2009 e poi semplicemente il film scompare: non ho trovato alcuna traccia di passaggi televisivi. Quindi Prime Video è l’unico modo per vederlo in lingua italiana, finché dura.
Due giovani campagnoli stanno per infrattarsi nel solito pagliaio fornicatorio quando cade a pochi metri da loro la fusoliera di un aereo. Sbalorditi, i due giovani trovano fra i resti un biglietto aereo… vidimato il giorno dopo! Ok, questo sì che è iniziare un film col botto!
Dopo tre anni di duro lavoro nella sicurezza nazionale, finalmente il super agente Caleb Smith (Jason Priestley) può partire per una meritata vacanza con la famiglia, e per l’occasione sfoggiare la più vistosa camicia “da vacanza” che si possa concepire.
Prima che l’aereo parta, però, l’agente Smith riceve una telefonata che lo turba: è Magnum P.I. che rivuole la camicia!
L’agente Smith deve scendere dall’aereo perché è stato chiamato per una missione urgentissima, e promette di raggiungere moglie e figlia a destinazione e farsi perdonare. Non sa che è l’ultima volta che le vede.
Arrivato infatti a casa del dottor Daniel Winter (un Lou Diamond Phillips al minimo storico) è scappato con la sua super-invenzione e ha scelto di partire con l’aereo in cui viaggia la famiglia dell’agente Smith, così è sicuro che nessuno lo abbatterà per fermarlo: sbagliato!
Il Presidente in persona dà l’ordine di distruggere l’aereo in volo per non far scappare Winter e la sua invenzione, così moglie e figlia di Smith diventano danni collaterali.
Mentre tutti si disperano, qualcuno nota che non ci sono resti d’aereo in giro, né alcuna prova che il velivolo sia stato davvero abbattuto. Indagano indagando, l’agente Smith scopre che il dottor Winter aveva creato una macchina del teletrasporto, che si stava portando appresso nella fuga.
Prima che l’aereo fosse abbattuto il dottore ha azionato il teletrasporto, non rendendosi conto che la sua invenzione aveva bisogno di qualche aggiustamento: ora l’aereo e il suo equipaggio è finito in un buco spazio-temporale che sembra tratto da I langolieri di Stephen King.
Non bastassero questi problemi, a bordo il povero dottore è vittima di due criminali che vogliono rubargli l’invenzione, una volta che lui avrà risolto un piccolo problema, cioè che quel “salto spazio-temporale” ha bucato l’universo che ora rischia di implodere. Bazzecole. Ciò che conta per i criminali è fare soldi con la scatoletta del dottor Winter, l’universo non è un loro problema.
Da notare come fra i cattivi ci sia l’immancabile Michael Eklund: non esiste un film canadese senza di lui! Credo sia una tassa che il Governo canadese impone ad ogni produzione americana: volete girare qui? Vi beccate Michael Eklund nel cast. Intanto l’aereo si sta sempre più “langolierizzando”, con il passato che comincia a fondersi col presente.
La narrazione si divide fra la vita a bordo dell’aereo nel “buco spazio-temporale”, con i passeggeri che devono cercare di resistere ai due cattivi mentre il dottor Winter fa cose col suo computer, e le indagini a terra condotte da Jason Priestley in modalità Magnum B.H. (Beverly Hills). Non sempre i due stili si fondono bene, sembrano più uno l’allungamento di brodo dell’altro, ma vedere Priestley che fa l’agente d’azione duro e puro è sempre divertente.
Meno divertente Lou Diamond Phillips nel ruolo di scienziato spaesato.

Magnum B.H. (Beverly Hills) in azione!
Il regista canadese Jason Bourque è una nostra vecchia conoscenza sin dai tempi di Dark Storm (2006), tira fuori i suoi filmacci catastrofici di serie Z con professionalità e senza dare fastidio, qui poi affidandosi allo sceneggiatore Peter Sullivan che è una garanzia di filmaccio televisivo che vola via liscio.
Alla fine di questo Termination Point alcuni paradossi tipici del viaggio del tempo risultano deliziosi, nella loro ruspanteria, quindi alla fin fine è un giudizio positivo: un film da vedersi senza infamia e senza lode, magari mentre si viaggia in un buco spazio-temporale.
L.
– Ultimi disastri aerei:
- [Asylum] Flight 666 (2018)
- [Asylum] Flight World War II (2005)
- Deadly Mile High Club (2020) Follia ad alta quota
- Turbulence 2 (1999) Fear of Flying
- Flight to Hell (2003) Volo per l’inferno
- Termination Point (2007) Volare da Langolieri
- Nowhere to Land (2000) Volo 762: Codice rosso
- Air Marshal (2003) Un eroe fatto d’aria
- Airspeed (1999) Il volo 109 non risponde
- Rough Air (2001) Vuoto d’aria
Salirò a bordo di questa nuova bara volante volentieri, anche perché il viaggio nel tempo comincia con gli attori, delle facce (anche “di rame”) provenienti dagli anni ’90 😉 Cheers
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Capisci che basta già il cast a convincerti a salire a bordo 😛
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Il soggetto ha del potenziale. Mi sa che toccherà dargli un’occhiata.
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In altre mani poteva anche essere un film degno di visione, ma qui è giusto per sghignazzare 😛
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E io che dopo aver letto CineTelFilms ero pronto alle spernacchiate più sonore… Mi sa che lo metto nella lista pur sapendo che non lo vedrò mai.
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Non è ridicolo come la media dei film CineTelFilms, ma neanche così meritevole di visione: dài la precedenza a prodotti migliori 😉
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Sembra divertente ma lo shock per Predestination è ancora troppo fresco, per un po’ basta viaggi nel tempo per me!
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ahhaha ormai t’hanno reso iper-sensibile all’argomento 😀
Comunque stai tranquilla, la qualità di questo film è così bassa che al massimo ti fai una risata davanti a scene un po’ raffazzonate 😛
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Quanto mi piacciono queste recensioni!!!
Innanzitutto perché sono intrise di Z, in secondo luogo perché la locuzione “azione ad alta quota” mi ispira, inoltre per alcuni momenti magici di scrittura etrusca (dalla compassione per il poro Lou alla tassa Eklund senza dimenticare didascalie come “In guerra, ogni buco spazio-temporale è trincea”!), infine perché spulciando i miei archivi ho scoperto di averlo pertanto il post sarà anche stimolo per una prossima visione! 🙂
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Quando l’avrai visto, torna indietro nello spazio-tempo e raccontaci che ne pensi 😀
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Il film mi sembra interessante, certo però che la camicia di Priestley grida vendetta! 😉
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Infatti per la maggior parte della visione si sghignazza di quella camicia 😛
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Lo spunto è simpatico, magari non far collassare l’intero universo sarebbe meglio, quanta energia ciuccia il suv spazio-tempo di Lou? XD
Comunque, Magnum B. H. è una trovata notevole 😀
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Con un apparecchietto grande quando un cellulare Lou Diamond Phillips può distruggere l’universo! 😀
In pratica ha inventato la più grande fonte di energia di sempre!
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Pure portatile, ed è un prototipo… plausibile XD
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Mi hai convinto 😀 Tanto, peggio de “I Langolieri” (inteso come la miniserie tv del 1995) non potrà essere…
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La serie non ho avuto il coraggio di vederla, sono troppo affezionato al racconto di King per rovinarmelo 😛
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Ecco, questo è molto importante: continua imperterrito a NON avere il coraggio di vederla, la serie 😛
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