Dopo averne letto da Cassidy e dal Moro, non potevo resistere al nuovo Mortal Kombat, per il quale mesi fa ho inaugurato un ciclo di ripasso dei titoli precedenti.
Ero sicuro sarebbe stato un film brutto, ma non immaginavo così brutto, e forse è un contrappasso: tutti quelli che per anni hanno criticato Distruzione totale ora si beccano questa Distruzione anale.
La New Line Cinema è diventata una casa “sperimentale”, perché questo film è chiaro sia nato da un esperimento sociologico: quanto possiamo prendere per il culo gli spettatori prima che decidano di venirci a menare?
Fiduciosa che esistano solo due cose infinite – l’universo e la sopportazione degli spettatori – con un budget di due mele o poco più la New Line entra nel primo bar che trova e ingaggia il primo tizio che passa, dicendogli «Tu fai il regista». Quello annuisce, senza capire, e fa il regista. Tanto non serve neanche essere vivi per dirigere un film di supereroi, che ci pensano i tecnici al computer a fare tutto in post-produzione.
La casa poi raccatta un po’ di barboni alla stazione e li mette davanti a un panno verde, mostra loro delle bottiglie di vino così si agitano e poi al PC diventeranno tutti eroi di Mortal Kombat.
Quando il film esce e guadagna venti milioni di dollari nel primo finesettimana – stando ad IMDb – i dirigenti della New Line sghignazzano e si dicono: «Avete visto che abbiamo fatto bene a non ingaggiare uno sceneggiatore?»
Scherzo, purtroppo uno sceneggiatore c’è – ignorando i tizi di passaggio il cui nome appare probabilmente per errore del titolista – e si chiama Dave Callaham, che negli anni ha costruito un guanto di Thanos incastonando varie perle oscure, e poi ha schioccato le dita cancellato tutto ciò che di buono aveva fatto.
Di solito si inizia la carriera con della gavetta che poi fingi non sia mai avvenuta: Callaham ha iniziato con Doom (2005) ed è un errore bello grosso da far dimenticare. Ha scritto I mercenari (2010) ma sicuramente questo avrà voluto dire che portava il caffè a Stallone mentre lui scriveva (male) il film.
Callaham ha avuto un guizzo di genialità creando e scrivendo la serie-capolavoro “Jean-Claude Van Johnson” (2017), gioiellino di sceneggiatura al bacio, poi però è stata la volta di Zombieland. Doppio colpo (2019) e Wonder Woman 1984 (2020), quindi è chiaro che finirà male. Infatti arriva questo Mortal Kombat, cioè lo schiocco di dita che distrugge tutto.
Sapere che Callaham sta lavorando a Shang-Chi mi fa tremare le vene ai polsi.

Un ascensore per Chinatown, dritto verso John Carpenter!
Le due ore più lunghe e noiose della storia raccontano il niente più totale, dove un torneo con decine d personaggi si trasforma nella scaramuccia di tre coglioni contro altri tre coglioni: tutto qua il Mortal Kombat? Capisco che non c’erano soldi neanche per accendere la luce sul set, ma organizzare un torneo marziale con tre persone mi sembra davvero imbarazzante. Per fortuna la New Line non conosce imbarazzo.

Scemo e Più Scemo ne “Il cappello che uccide”
Invece di riprendere la parte squisitamente marziale di Distruzione totale, che rimane a tutt’oggi un gioiellino per la qualità dei combattimenti, la New Line ha un colpo di genio: riprendiamo solo parte di quella sceneggiatura, che ha funzionato così bene nel 1997…
Ecco quindi che ci troviamo di nuovo ad assistere alla menata di Jax triste che c’ha “il ferro nelle mani” con Sonya Blade che lo consola, facendo la scarpa mentre lui la sòla!
L’odio puro si raggiunge con il personaggio di Mondo Kano, che dice cazzo figa figa cazzo cazzo figa figa cazzo fanculo e merda ogni volta che apre bocca. Al centoventesimo “cazzo” mi sono chiesto dove fosse il controllo parentale sul mio telecomando: un coglione sboccato sarebbe l’idea per creare un film adulto?

C’era bisogno di un personaggio così stupido e sgradevole?
C’è l’Imperatore Stitico che è assiso sul trono e insieme a due tizi comanda un universo formato da tre persone, la cui furia può essere arginata solo da altre tre persone, che agitano le braccine davanti a schermi verdi.
È la formula dei grandi film di supereroi, attori ignari che fanno le boccacce davanti a panni verdi, ma il problema è che qui non esiste budget quindi a riempire quei fondali mettono degli screensaver del Windows 95. I nostri eroi dunque combattono sullo sfondo di linee danzanti e tubi lineari.

Ecco un tipico fondale di questo Mortal Kombat
La trama non esiste e ogni volta che un personaggio apre bocca è puro letame. Ma si sa, Mortal Kombat è famosa per i combattimenti: tranquilli, non ci sono neanche quelli.
Il massimo dello sforzo è stato assumere il bravo Joe Taslim, il nuovo talento marziale indonesiano che qui non ha molto da fare: fa la faccia da cattivo, dice «Sono Sub Zero» e se ne va. Perché picchiare quei dementi degli altri personaggi è fatica sprecata.
La scelta degli attori è follia pura, diciamo che non c’è nessuno a recitare nel film, sono tutti personaggi creati al computer per raggiungere il massimo grado di ignominia possibile. E con intenti comici, com’è palese dagli imbarazzanti costumi dei personaggi.
Ah, e ovviamente fra i tre buoni c’è una donna così da poter menare la donna presente nei tre cattivi: che qui tocca stare attenti, anche nel Mortal Kombat le donne possono lottare solo tra loro, se no scatta l’accusa di violenza.

La folla oceanica dei sudditi di Shang Tsung, sporchi in quanto cattivi
L’attenzione per le battutacce scontate e bambinesche, per il ridicolo – Kung Lao nella serie TV si toglie il cappello dopo due secondi, perché non vuole passare per coglione come invece fa qui – la pezzenteria da “braccine corte” che però cerca di fare il “filmone di superpoteri”, il cattivo gusto osceno, l’incapacità di dosare uno stile per l’intera durata della storia – così si passa da Pierino a Leatherface in un attimo – la carenza totale in ogni singolo aspetto della produzione portano tutto ad un’unica domanda: perché?
Purtroppo la risposta è ovvia: perché ha incassato venti milioni di dollari in un attimo, contro un investimento di tre pacchetti di sigarette e due gomme (masticate). Perché affaticarsi a creare un film che non sia letame quando il letame vende così bene?

Chiunque vinca, noi (spettatori) perdiamo
Shang Tsung, seduto sul suo trono da dirigente della New Line, osserva soddisfatto il suo Regno Oscuro che altri chiamano “cinema”, e mormora tra sé: «It has begun…»
L.
– Ultimi post su Mortal Kombat:
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- Mortal Kombat 1 (1995) Flawless Victory
Guarda, non ho visto il film, ma sinceramente tutto questo hype è queste grida di giubilo mi puzzavano di allucinazione collettiva da parecchio lontano… Leggere il tuo post mi riconcilia un po’ col mondo! X–D
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E’ una poveracciata da competizione olimpica, al cui confronto “Mortal Kombat 2” è Hitchcock! 😀
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Boia, con il fratello gemello di sub zero? Andiamo bene! Ricordo che su quello mi feci risate grasse già quando di cinema avevo visto poco e niente! X–D
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Era un modo per far tornare il grande Keith Cooke, perché MK2 era una parata di arti marziali come poche, un livello altissimo che curiosamente nessun giocatore di MK ha apprezzato: è strano, visto che è un film legato a un gioco di arti marziali. Invece preferiscono quella trama complessa, quei personaggi ben scritti e quella sceneggiatura hitchcockiana del primo Mortal Kombat… 😀
Qui hanno tagliato la testa al toro: nessuna trama, nessuna sceneggiatura, e scene copiate dal MK sbagliato. Bravi, ottima scelta!
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E con tutto il successo riscosso… Hanno pure avuto ragione loro! :–/
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Infatti è chiaro che non serve più alcun impegno, bastano tre attori raccattati per strada che fanno le mossettine davanti a un panno verde e tutti gli spettatori sono contenti. Perché impegnarsi di più?
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Serve anche una massiccia campagna pubblicitaria che, a occhio, sarà costata parecchio più del film!
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Il film sarà costato tre dollari, quindi è facile superarlo in investimenti! 😀
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Morto dal ridere, una “Fatality” di risate, dal titolo al salva schermo di Windows 95, che spasso! Ho capito perché non hanno messo il torneo del titolo, non avevano i mezzi tecnici e mentali per farlo tutto lì 😉 Cheers
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La piazzetta del mercato con sfondi in loop è il nuovo torneo del Mortal Kombat… e ancora criticano il secondo film? Era puro oro al confronto! 😀
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Ah ah, aspettavo il tuo commento al riguardo!
Ora vado subito a creare col MUGEN un mortal kombat con i fondali di Windows 95, chissà che non venga meglio del film.
Grazie per il link!
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Visto quanto è diventato pezzente il Torneo, con tre tizi che fanno le mossette nella piazza del paese, qualsiasi pur minimo miglioramento è ben accetto 😀
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Credevo di aver letto male il titolo del post. L’ho letto, ho iniziato a leggere l’articolo, poi ho pensato: “no, come, distruzione anale? ho letto male”. E invece… Credo che il post di oggi vada nella top 10 dei post più critici che hai fatto, potrebbe essere? anche peggio di certi hellraiser o di tanti con le bestiacce tutte in digitale.
Forse fa ancor più nervoso il fatto che “film” del genere guadagnino, rispetto a quegli altri che almeno vanno solo direttamente su cielo.
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I seguiti di Hellraiser, Nightmare e roba del genere sono orripilanti ma tanto non li conosce nessuno: li citano solo per sentito dire ma è raro vadano oltre il terzo episodio di una qualsiasi saga. “Hellraiser 10” o “Howling 7” sono film che solo pochi pazzi (come me) si mettono a recensire, quindi non esiste nessuno che li difenda, se non per ragioni ideologiche. (Tipo quelli che difendevano Terminator 5 prima dell’uscita, per poi scomparire e non citarlo più!)
Invece qui abbiamo un grande successo – sempre in proporzione con un cinema sepolto dalla pandemia – che sicuramente piacerà ai talebani del Cine-game invece è ancora più brutto e stupido di Hellraiser 10!
Quello che fa rabbia è che il livello era così basso che bastava niente per fare di meglio, e invece sono riusciti a fare di peggio.
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Mumble, da super patito di Mortal Kombat non che mi aspettassi un film capolavoro ma perlomeno divertente sì, il tuo post mi pone più di un tormentato dubbio e devo al contempo dire che il battage visto alla sua uscita un pochetto mi puzzava. Stavolta non è quella Z che criticandola mi fai venire una perversa acquolina in bocca ma ovviamente non posso esimermi dal vederlo, sperando che i nostri gusti stavolta non collimino, altrimenti mi toccherebbe ammettere che la più grossa fatality è stata la visione del film! 🙂
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Visto che del primo film del 1995 sento lodare le ambientazioni e la cura nella resa scenica, direi che qui siamo totale fallimento su tutta la linea, visto che ci sono tre tizi in una stanza con sulle pareti proiettati dei paesaggi farlocchi. Il secondo film sembra un kolossal d’altri tempi al confronto 😀
Per compensare la poveracciata, gli attori non eseguono una sola tecnica marziale neanche a pagarla oro, tenendo fede all’antica regola per cui dai giochi marziali si traggono sempre e solo film non marziali 😛
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La tua opera di demolizione è così implacabile che, atterrando le mie aspettative, potrebbe quasi produrre l’effetto di farmelo tollerare, chissà 😉
Ben presto lo sapremo e ti renderò partecipe delle mie impressioni! 🤞🙂
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Niente da dire, l’hai proprio anal… izzato per bene, questo tristerrimo “Mortal kombat” nella nuova versione “tre coglioni contro tre coglioni, che a combattersi manco sono buoni” (su green screen) 😀
Del resto c’era troppo entusiasmo a riguardo, e io sull’entusiasmo di un pubblico contemporaneo la cui memoria da pesce rosso non arriva nemmeno a ricordare i film visti la settimana prima non faccio (ovviamente) nessun affidamento…
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L’entusiasmo di solito è slegato dai fatti: si è entusiasti che esista un film su Mortal Kombat, il che non ha nulla a che vedere con questo film.
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Così come come i nomi coinvolti non hanno nulla a che vedere con il film in cui avrebbero dovuto “recitare”: Joe Taslim è messo in condizione di non poter fare praticamente un cazzo, e la felicità di Hiroyuki Sanada nel trovarsi coinvolto in una roba del genere traspare in ogni singola inquadratura… del resto, non si può pretendere, se alla fine nemmeno questo film ha niente a che fare con il film che avrebbe (perlomeno) potuto provare a essere.
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E’ un film studiato per rovinare meticolosamente ogni minuscola possibilità di fare qualcosa di buono. Però funziona, quindi ha ragione lui…
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È la maledizione degli adattamenti dei videogiochi al grande schermo! Peggiore di quella di Montezuma e Tutankhamon messe insieme! Se l’adattamento da film a videogioco a tratti ha dato qualche esempio notevole, quella da videogioco a film è una certezza granitica: immondizia. Sarà che pensano che i videogiocatori, ovvero il target principale di questi film, sono dei cerebrolesi.
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Però ci azzeccano, visto che questo – tra i più brutti adattamenti della storia – ha già guadagnato un botto. Perché perdere tempo in sceneggiature? Al pubblico basta leggere il titolo e il resto non conta. Lo sbaglio dei precedenti film da videogiochi è stato cercare una trama, addirittura dei personaggi: inutile. Basta una locandina, tre buffoni davanti a un panno verde e i milioni di dollari piovono che è un piacere.
Avevo fede che i videogiocatori fossero più furbi e non cadessero in questi trabocchetti, ma magari – a pensare bene – i milioni di spettatori che hanno premiato questa porcata erano tutti “generici” e non c’erano videogiocatori tra loro 😛
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Mortal Kombat è dalle sue origini un marchio di successo anche per via del putiferio che sollevò al Congresso degli Stati Uniti. Ahimè il marchio conta, ha un valore per tutte le tipologie merceologiche. Pensa che c’è acquista delle borse marchiate a cinquemila euro e si mette anche in attesa per riceverle…i videogiocatori sono ormai consumatori di un mercato ormai assai ampio. Ma mentre per l’adattamento di un romanzo famoso i produttori avrebbero forse qualche vergogna a pubblicare un adattamento penoso, nel caso dei videogiochi non c’è alcun imbarazzo. I videogiochi sono trattati dal cinema come l’ultimo dei fratelli minori e affetto anche da qualche disturbo mentale.
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Temo che il cinema sia peggiorato parecchio, ormai ci sono SOLO fratelli minori, nessuno è trattato bene semplicemente perché gli spettatori sono quattro gatti che non saprebbero distinguere un buon film da un riflesso di luce, quindi nessuno è trattato bene. L’importante è spendere soldi in campagna pubblicitaria, far salire l’attesa, imbroccare il marchio giusto e fare un film a caso, tanto non ha importanza. Erano belli i tempi in cui i videogiochi erano trattati male, perché voleva dire che qualcos’altro era trattato bene: ora TUTTO è trattato da schifo 😀
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