Era solo questione di tempo prima che la Warner Bros decidesse di far fare il salto di qualità al Conju-verse, il suo universo narrativo nato dai casi dei coniugi Warren che da quasi dieci anni guadagna più di qualsiasi altro prodotto WB del nuovo millennio: è il momento che l’universo si espanda, infestando anche il medium fumetto.

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A luglio 2021 (ma datato settembre!) la testata “DC Horror Presents” ospita una serie di storie brevi nell’universo di The Conjuring sullo stile degli storici fumetti horror d’annata, con tanto di false pubblicità interne che promettono occhiali a raggi X ed invocazioni demoniache che ti fanno rimorchiare in fretta.
La storia principale (a puntate mensili) è The Lover, scritta da David Leslie Johnson-McGoldrick (sceneggiatore di The Conjuring 2 e 3, ma anche di Aquaman) e Rex Ogle, e disegnata da Garry Brown, poi volta per volta ci sono storie brevi legate in qualche modo ad elementi della saga filmica.
The Lover (4)
Non finisce bene l’esperienza universitaria di Jessica, in quel Denvers del 1981: espulsa per aver cercato di uccidere un compagno di corso – quando in realtà sappiamo bene che è stata l’Occultista, la demoniaca entità che la perseguita – la ragazza si ritrova a casa con la madre che la incolpa di aver sabotato la propria vita, facendosi espellere volontariamente. Come spiegare ai genitori di essere innocenti, e che la colpa è di uno spirito malefico?
— Non sono depressa… Sono infestata.
Disperata perché nessuno crede a ciò che in realtà neanche lei stessa riesce a spiegare, il consiglio giusto arriva dal padre: parlarne con Katie. Non è chiaro se il padre sappia o meno, se cioè faccia la scena di considerare Katie la migliore amica della figlia o se invece sappia bene che è la ragazza che la figlia ama, sta di fatto che Jennifer accetta il consiglio e incontra nel bosco Katie: baciarla servirà a risolvere tutto? Purtroppo no, visto che a presentarsi è l’Occultista.
La situazione è decisamente peggiorata, perché Jennifer crede di aver trovato il coraggio per affrontare il demone… invece la vittima è solo la ragazza che ama. Come si risolverà questa vicenda? Lo sapremo il mese prossimo.
Intervallo
Topo tanta drammaticità, arriva l’intervallo a risollevarci il morale, con David Leslie Johnson-McGoldrick che dà fondo al Conju-verse per il suo paginone centrale dedicato ad una pseudo-pubblicità televisiva.
Scuotete le vostre ossa, scheletrini, perché sabato mattina il vostro Zio Ossa (Uncle Bones) ha in serbo per voi un palinsesto da brivido per la JBN (Johnson Broadcasting Network): solo, ovviamente, sul Canale 666 della vostra TV!
Ore 9:00 – “L’Ora del Bagno” con Bathsheba e Vasca (Tubbi). Il gioco di parole è con Bathsheba Sherman, la demone del film The Conjuring (2013), il cui nome inizia per bath-, “bagno”.
Ore 9:30 – Noi italiani siamo specializzati in serie televisive con religiosi che indagano, quindi da noi dovrebbe avere un grande successo il programma “Annabelle & Valak Mysteries“, con protagonista la “suora di paura” di The Conjuring 2 (2016), e la bambola protagonista della trilogia omonima. Le due indagano a bordo della… Carlock Holmes!
Ore 9:45 – Quando Pazuzu o qualche suo compagno di merende ti provoca acidità di stomaco e “giramenti di testa” (occhiolino occhiolino), chi chiamerai? Gli “Incredibili X-orcisti” (The Astonishing X-Orcists), il duo formato dal Prete d’Acciaio (The Iron Priest) e il Padre Volante (The Flying Padre): nessun vomito è troppo verde per loro!
Tales from the Artifact Room:
The Sleeping Song
Torniamo seri, anzi: seri da morire. Dal Museo degli Artefatti degli Warren lo sceneggiatore Ray Fawkes e il disegnatore Christopher Mitten tirano fuori il carillon maledetto, che suona una ninna-nanna davvero particolare, le cui note trasformano chi le ascolta in un omicida sanguinario.
Lo scopre sulla propria pelle una famigliola di neo-genitori. Per far addormentare il neonato suo padre fa partire il carillon… prima di soffocare l’infante. Distrutta dal dolore, la mamma si consola ascoltando quella dolce ninna-nanna… prima di accoltellare il marito.
Cosa spinge il carillon ad uccidere? C’è forse uno “spingitore di carillon“? Pare di sì…
Altro numero imperdibile, altra infornata di creatività con lo scopo di divertire: perché i film non possono essere come questa serie a fumetti?
L.
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Effettivamente, leggendo le tue recensioni, i film sembrano un passo indietro rispetto a certi fumetti; è anche vero, secondo me, che in alcuni casi per rendere serie di fumetti ci vorrebbero, appunto, serie tv piuttosto che lungometraggi singoli (per quanto replicati in seguiti, che magari cambiano regista, sceneggiatore, etc. e quindi disperdono il continuum), al contempo sul medium film ripongo molte più aspettative (eccetto nel caso di Z quando mi gingillo con ogni cosa!) e quindi, nel caso del sottoscritto, risulta più arduo mettere ogni tassello al posto giusto; però, detto tutto ciò, è evidente che le idee che compaiono nei fumetti subiscono una, spesso inspiegabile, moria quando si tratta di passare al grande (o piccolo) schermo! 🙂
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Visto che non sembra possibile travasare un po’ della creatività a fumetti nel cinema, ecco perché mi piacciono gli universi espansi, perché così abbiamo sia i film così così che gli ottimi fumetti che ne nascono 😛
(Oppure il contrario, al che magari arrivano i romanzi e i videogiochi a tappare le falle, e così via.)
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Esattamente! E, a questo punto, diciamo pure che “The Conjuring” sta andando tranquillamente ad aggiungersi alla lista di quei marchi storici (partendo dai sempiterni Alien/Predator/Terminator/Star Trek/Star Wars) che necessitano del fumetto per tentare di salvare quanto possibile il culo a una produzione cinematografica non sempre così ispirata (eufemismo) 😉
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Speriamo che la DC continui questa saga a fumetti anche dopo il quinto numero, perché sicuramente vale più di tutto il Conju-verse sommato assieme!
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No vabbè anche le finte pubblicità dei cartoni del sabato mattina, tutto possiamo dire a pupazzo James UAN ma non che abbia preso sul serio il concetto di “Universo” per le sue storie di fantasmi 😉 Cheers
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Ogni numero di questo fumetto è migliore del precedente, ormai i film li ha così superati che non li vede neanche da lontano. Ora voglio tutti questi cartoni su Netflix, SUBITO! 😀
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Proprio ieri avevo rivisto sia “The Conjuring III” che “The Nun”, ma i fumetti mi sembrano molto meglio dei film. Sarà che si possono permettere di osare di più rispetto alle loro controparti cinematografiche….
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Purtroppo i film puntano tutto sullo spavento, che moda moderna vuole essere sinonimo di paura, e purtroppo è un madornale errore. Perciò è pieno di “buh” e quindi totalmente vuoti.
I fumetti non devono sottostare alle regole che rendono le sceneggiature tutte brutte, quindi possono divertirsi di più e pur rimanendo fedeli al marchio cercare comunque un pizzico di qualità in più, che a quanto pare è impossibile fare al cinema.
Questo non vuol dire che non ci siano fumetti banali e noiosi come i relativi film, ma per fortuna ci sono anche casi fortunati in cui da un pessimo franchise può sbucar fuori qualche divertente storia a fumetti.
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