I libri della donna nella casa (2022)

Le piattaforme sembrano aver sposato la filosofia del “rifare che forse migliora”, così abbiamo Prime Video che prende l’ottimo noir francese “Mio figlio” (Mon garçon, 2017) e lo ripropone identico (ma meno incisivo) stavolta girato nella piovosa Scozia con “My Son” (2021) con James McAvoy – entrambi i film sono scritti e diretti da Christian Carion, sai che noia rifare identico un tuo film solo in un’altra lingua? – così Netflix prende il deludentissimo “La donna alla finestra” (The Woman in the Window, 2021) con la brava e incolpevole Amy Adams, tratto dal romanzo omonimo del 2018 di A.J. Finn, e lo rielabora decisamente meglio per la miniserie dal titolo semi-parodistico: “La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra” (The Woman in the House Across the Streeet from the Girl in the Window, 2022), con sempre protagonista una bionda, Kristen Bell.

Il tema è sempre quello storico hitchcockiano de La finestra sul cortile (1954), così abbiamo la protagonista che sta vivendo un momento particolare (e doloroso) della propria vita che una notte attraverso la propria finestra assiste ad un omicidio avvenuto nella casa di fronte. Da qui inizia la vicenda in cui nulla è come sembra e la protagonista dovrà sudare parecchio per essere creduta. Se poi c’è di mezzo un “libro falso”, tutto si fa ancora più complicato.

Nei primi episodi vediamo più volte la protagonista Anna in poltrona con accanto a sé un libro dalla copertina azzurra…

… la cui lettura non sembra così appassionante, visto che dopo qualche attimo di lettura la donna passa ad altro.

Il titolo già ci mette in allerta sul gioco letterario, visto che il romanzo che Anna legge puntata dopo puntata si chiama The Woman across the Lake.

Zoomando, mi sembra che il nome dell’autrice sia Matilda Nassoni, o qualcosa del genere.

Una volta successo il “fattaccio” e una volta che Anna ha denunciato alla polizia che si è svolto un omicidio proprio davanti alle sue finestra, la detective Lane (Christina Anthony) le si presenta a casa e vede il libro in questione sul comodino. E qui arriva la ghiottoneria.

La detective legge il titolo – così da regalarci la versione italiana, “La donna dall’altra parte del lago” – e poi inizia a leggere la trama dalla quarta di copertina:

«Quando l’avvocato Grace Saint-James fugge nella casa dei suoi sogni in riva al lago il suo sogno si trasforma in un incubo dopo aver assistito a un orribile omicidio.»

Il danno è fatto: nasce il sospetto che l’abuso di alcol e psicofarmaci da parte di Anna l’abbia spinta a vedere nella realtà ciò che invece ha solo letto nel romanzo che ha sul comodino. Sarà vero?

La sceneggiatura è corposa e frizzante, ci sono tanti spunti e questo aspetto da “gioco letterario” sembra venir accantonato, finché non torna!

Quando sembra tutto risolto, la nostra balda eroina inizia un nuovo romanzo, “La ragazza in crociera” (The Girl on the Cruise) di Patrick King: che sia l’inizio di una nuova situazione da thriller hitchcockiano sul tipo La signora scompare (1938)?

Otto puntate da gustarsi tutte d’un fiato, con una storia molto ben scritta e addirittura, malgrado il soggetto abbastanza inflazionato, con idee nuove e apprezzabili. Consigliato.

L.

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16 risposte a I libri della donna nella casa (2022)

  1. phileasfogg2020 ha detto:

    Se è ambientato nella piovosa Scozia lo devo vedere 😀 peccato sia meno incisivo…

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Avendo visto ed apprezzato il film francese da poco (malgrado Prime Video l’abbia prontamente fatto sparire dal catalogo) rivederlo identico, scena per scena, me l’ha fatto sembrare minore: magari invece vedendo direttamente la versione britannica potrebbe piacerti di più.
      (Non ricordo se venga proprio specificato che è la Scozia, ma visto che McAvoy è scozzese e le ambientazioni ci assomigliano decisamente, l’ho ritenuto probabile.)

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  2. Sam Simon ha detto:

    Pensavo che quello dei remake fosse un problema tutto statunitense, ma scopro che anche gli scozzesi hanno bisogno di loro film per impossibilità di vedere gli originali se in francese? :–(

    (carina l’idea della miniserie, se riesce a fare qualcosa di nuovo rispetto a Hitchcock!)

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Gli anglofoni rifanno i film stranieri come lo facciamo noi italiani: temo siamo tutti molto meno “global” di quanto pensiamo 😀 O semplicemente le idee sono poche e quindi il primo che ne azzecca una viene subito rifatto altrove.
      Le produzioni originali delle piattaforme sono tutto tranne che originali, ma almeno ingaggiano bravi autori e bravi attori.

      La miniserie è deliziosa e altamente consigliata. Proprio perché il tema è più che abusato la sceneggiatura gioca con lo spettatore, sapendo ciò che si aspetta e preparando trappole. Un ottimo prodotto.

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  3. Cassidy ha detto:

    Ero rimasto annoiato dalla versione con Amy Adams, questo lo ammetto, pensavo fosse una parodia, quel titolo mi ha fatto pensare ad una commedia, ora però se lo consigli lo guarderò 😉 Cheers

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Essendoci la Bell protagonista momenti divertenti ci sono (anche se non mi spingerei a definirli comici), ma principalmente è un grande gioco: gli autori sanno che abbiamo tutti visto almeno dieci film sullo stesso soggetto, quindi ci tendono trappole e giocano con noi come il gatto con il topo.
      E poi la Bell ha chiamato amici attori a fare comparsate, quindi… aguzza la vista 😉

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  4. Kukuviza ha detto:

    Come mai hai inserito questo post nel blog di fronte a Nonquelmarlowe? 😀
    Comunque sarebbe proprio da fare una lista (delle tue tipo quelle coi duchi, marchesi, principi) di titoli di libri che iniziano con “La ragazza”. Saranno tipo trecentomila!

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  5. Willy l'Orbo ha detto:

    Pare assai intrigante ma la versione seriale, pur mini, mi scoraggia sempre un po’. Ora termino The book of Boba Fett (poi magari ti riferirò le mie impressioni) e successivamente potrei dedicarmi a un’opera in cui la parola libro è ancora centrale, anzi, di più! 🙂

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  6. Madame Verdurin ha detto:

    Ma guarda, io lo avevo completamente snobbato visto che la versione con Amy Adams (che adoro, povera cara) era proprio brutta, ma ora mi fai cambiare idea! Mi piace l’idea del gioco letterario, davvero simpatica: come quando leggevo in treno Se morisse mio marito della Christie e tutti mi guardavano male XD

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  7. Giuseppe ha detto:

    La mia fortuna è che ho completamente bypassato il film con Amy Adams, ragion per cui sono esentato dal doverlo confrontare con la serie (adesso si tratta solo di trovare il tempo di vederla) 😉

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Quella serie con la Adamas vanta grandi attori ma il problema è la sceneggiatura, troppo delirante e fuori di testa. Non so se voleva essere un’opera “artistica” o semplicemente se la tirava da “Hitchcock 2.0” senza ovviamente averne minimamente le potenzialità, comunque hai fatto bene ad evitarla 😉

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