Continuano i festeggiamenti per i 100 anni di Noferatu:
- “Il Zinefilo“: guest post di Vasquez 1
- “Il Zinefilo“: guest post di Vasquez 2
- “La Bara Volante“
- “Vengono fuori dalle fottute pareti“
- “The Obsidian Mirror“
- “Non quel Marlowe“
- “Gabriele Segapeli” (YouTube)
IMDb mi informa che l’8 dicembre 2018 al FantaFestival italiano è stato presentato questo Mimesis: Nosferatu, una prima visione assoluta che il mondo ci invidia. Al che mi chiedo: ma esiste ancora il FantaFestival? Se le opere che proietta sono come questa, temo che un paletto di frassino nel cuore sia l’unica soluzione.
In questa settimana “nosferatica” quale momento migliore per presentare l’abominio col vampiro intorno?
Cominciare un film con Kristy Swanson è sempre cosa buona e giusta.
Qui interpreta una mamma (parecchio MILF!) preoccupata perché suo figlio piccolo è sempre chiuso in camera a proiettare il Nosferatu di Murnau alle pareti, e siamo tutti d’accordo che sia un gran brutto segno.
Infatti appena mamma Swanson entra in camera il figlio-vampiro la aggredisce. Fine della partecipazione dell’attrice: ciao Kristy, mandaci una cartolina.
Ora passiamo alla giovane Tara Brewster (Julie Kline) che vuole partecipare alla messa in scena scolastica del Dracula nel ruolo di Mina, ma non riesce a convincere il regista, il professor Kinski (Joseph Scott Anthony), giusto perché non si noti proprio la leggerissima citazione nel nome. Comunque per ora l’ambiziosa Tara deve accontentarsi del ruolo di Lucy.
In questa strana scuola gli studenti sembrano avere età diverse, così la giovane Tara viene salvata dai bulletti locali da un tizio che come minimo ha trent’anni eppure fa ancora il liceale. Essendo palesemente un violento e uno schizzato di testa, e si chiama pure Morbius (Connor Alexander), Tara si innamora subito.
Il professor Kinski ha avuto la splendida idea di abbandonare il Dracula stokeriano e di mettere in scena il Nosferatu di Murnau, e scopriamo che il termine che dà il titolo all’opera deriva dal greco: ma non era dal romeno? Ah, gli americani e le loro etimologie mattacchione. (Tanto non viene manco dal romeno, è un’invenzione britannica, ma chi ci bada?)
Voi non ci crederete, ma lo strano studente violento che ha il nome di un vampiro sa già a memoria il testo del Nosferatu, che poi è strano visto che è un film muto, ma lui sa già la parte che non è mai stata scritta, e la sa recitare a menadito seduta stante. Ma vuoi vedere che Morbius è il conte Orlok redivivo (o redi-non-morto)? Sarebbe proprio il sorpresone che non ti aspetti…
Comincia una tristissima storiellina di vendetta scolastica, dove la giovane reincarnazione di Orlok usa le beghe studentesche per trovare nuove vittime della sua sete di sangue. E ogni tanto indossa pure una protesi dentaria da Bugs Bunny… perché non voglio credere che quella roba sia davvero ispirata a Nosferatu.
Poi vediamo gente incappucciata di rosso che si scalpella i denti a vicenda così da indossare tutti la protesi di Bugs Bunny, mentre il loro maestro spirituale parla all’aria: una comparsata di Lance Henriksen a cui è chiaro non abbiano dato neanche il copione del film. Ormai è diventato un nuovo Christopher Lee, appare ovunque senza aver mai coscienza di cosa stia facendo.
A un certo punto lo sceneggiatore Jeff Meyers scappa via urlando nei boschi, e cominciano robe senza senso che travalicano qualsiasi confine, sia di logica che di buon gusto. Il regista e soggettista Douglas Schulze sicuramente ha velleità artistiche che si infrangono contro il vuoto pneumatico di un film men che amatoriale interpretato da passanti e un paio di noti caratteristi impegnati in una comparsata di trenta secondi: ne uccide più l’arte della Z.
Che Mimesis Nosferatu sia il solito filmaccio amatoriale che va ad arricchire l’Armata delle Tenebre di quella Z che fa male era chiaro sin da subito, ma uno spera sempre che la totale assenza di mezzi e di talento spinga i cineasti ad essere creativi e a tirar fuori prodotti intriganti, invece di pagliacciate tipo questa, che è in tutto e per tutto roba da festival, di cui hanno ribrezzo pure i vampiri.
L’idea di una “immedesimazione” (da cui il titolo) che porti ad una “evocazione” è intrigante ma è appunto un’idea, che poi qualcuno dovrebbe mettere in scena: eh, a trovarlo qualcuno che ne sia capace. Qui abbiamo solo un filmino scolastico inguardabile, salvato solo da una scena: quando per crocifisso utilizzano una… chiave a croce! Perché non hanno fatto tutto il film con questo stile?
Salutiamo il Non-Morto – che però a giudicare da questo film chiamerei Parecchio-Morto – e torniamocene nella bara, in attesa di risvegliarci in un futuro in cui il cinema indipendente sia tornato in vita.
L.
– Ultimi post nosferatici:
- Mimesis: Nosferatu (2018) Il vuoto col vampiro intorno
- L’ombra di Nosferatu (guest post)
- Stoker vs Dracula: la Vedova Nera e il non-morto
Aahaha, ma ora devi proseguire la canzoncina del crick… e se non muore?
Ma non ho capito il collegamento tra figlio che proietta in camera Nosferatu e quello che ne segue. Il vampiro Bugs Bunny sarebbe il bambino ora cresciuto?
Mi pare di capire che questi festival dell’horror, fantastico e quant’altro sono di bocca parecchio buona (anzi pessima) e accettano di tutto.
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La connessione tra scena iniziale del film e resto della vicenda siamo in due a non averla capita. Temo che l’autore avesse la possibilità di avere Kristy Swanson per un paio di minuti e le abbia creato attorno una scena che non c’entra niente col resto del film, ma abbastanza “artistica” da prometterle di finire in un festival 😛
Ricordo una puntata di “A-Team” in cui Sberla si fingeva produttore cinematografico e spiegava: prendi una stupidata qualsiasi, dàlle un nome esotico, presentala ai festival come fosse un capolavoro e tutti l’adoreranno. Non ci ho mai voluto credere, mi sembrava un luogo comune ingiusto, poi nel 2020 ho partecipato (da casa) al Festival di Trieste del cinema fantastico e ho capito: non è un luogo comune, è pura verità! 😛
Questo Nosferatu è proprio roba da festival, un filmetto amatoriale pretenzioso che sicuramente sarà piaciuto ai critici con la pipa (come dice Cassidy), ma temo non ci sia nulla dietro le velleità artistiche, se non altro nulla.
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Il crocefisso preferito dei meccanici. Gran post, un po’ meno attraente il film di Kristy, non so se mi spaventa di più il risultato finale di questo “omaggio” oppure che esista un altro “Mimesis” da quanto leggo sulla locandina, dedicato al film di Romero, più che “Mimesis” direi “Memesis” visto il risultato. Cheers
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Sì, è forte il sospetto che l’autore si sia “mimesizzato” con altri classici, ma preferisco non indagare, visto che parliamo di un film meno riuscito di una ripresa della prima Comunione! Ho girato filmati dei matrimoni di miei cugini molto più “artistici” 😛
Un gran peccato avere la splendida Kristy e usarla solo per un paio di minuti, in una scena peraltro inutile.
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E il vincitore del Premio Basaglia 2018 è… il vampiro-Panda! 🤣 Che spettacolo!
Girabacchino… quanti ricordi…
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Come vedi Nosferatu esce da tutti i pizzi, non c’è alcuna speranza di liberarcene: il problema è che esce nei pizzi peggiori 😛
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Ah, dici che quei denti lì sono un omaggio a Bugs Bunny? Effettivamente ci sta! X–D
A me fa sempre un po’ male trovare Lance Henriksen in prodotti così, che ti devo dire… :–(
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Capisco che accetti tutto per soldi, visto che lo pagano poco quindi deve fare massa, ma ormai Lance lo si trova solo nel peggio del peggio.
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Mitico! In questa settimana a tema sei riuscito a scovare NoZferatu, una versione Z da leccarsi i baffi…o forse no! Da quanto ho letto, anche una persona con le Z sullo stomaco quale il sottoscritto avrebbe paura ad avvicinarsi ad una simile visione…! MenZione d’onore per le immagini e le didascalie, da Bugs Bunny alla chiave a croce, dal Premio Basaglia a Lance che fissa il vuoto…ahahahah! 🙂
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Malgrado la V di “vampiri”, la Z è sempre dietro l’angolo ^_^
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Il vampiro esce dalla bara e dice: “Ehm, che succede amico?” Imbarazzante.
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I vampiri sarebbero sicuramente imbarazzati da questo film, quindi non escludo che prima poi vadano dal regista a chiedere soddisfazione 😀
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Al di là di tutto, boiate e non, è interessante fare la conta di quanti film discendono da Dracula e quanti da Nosferatu. Canini VS incisivi: chi vincerà?
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Temo vinca Dracula a mani basse, tipo diecimila a dieci, ma come ha dimostrato Vasquez i discendenti di Nosferatu (pelati e con gli incisivi) sono pochi ma qualitativamente superiori 😉
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Sintetizzo all’estremo la tristerrima “nosferata” da due spicci: questa cosa ci prova ad essere del vero cinema indipendente… ma il risultato è tale da essere del tutto indipendente da qualsiasi cosa voglia almeno provarci, ad essere del cinema vero 😛
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Sintesi perfetta 😛
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Sempre grande stile nel massacrare un film di questa infima qualità! 👏👏👏
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Ti ringrazio, anche se è chiaro che il film si massacri da solo 😀
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