Un giorno i russi si sono accorti che la loro fantascienza era troppo buona, che negli anni Dieci del Duemila sfornavano prodotti troppo superiori alla media americana, così si sono detti: non va bene, per vendere sul mercato europeo dobbiamo puntare alla mediocrità. Così è nato Звёздный разум / Zvyozdniy razum della KD Studios, casa fresca di pacca che ambisce a sfornare i vostri nuovi peggiori fanta-film.
“Mente stellare” (noto anche come Proekt “Gemini”) arriva in Italia questo settembre 2022 in DVD Blue Swan (Eagle Pictures) – ma lo trovate anche su TIM Vision e Apple TV – con il titolo Project Gemini, perché in Italia si usano solo titoli inglesi. Curioso poi si sia scelto un titolo che già tradisca una delle tante fonti usate per la storia, ma lo vedremo.
Siamo nel solito futuro in cui la Terra sta morendo per via degli stravolgimenti climatici. (Oddio, sicuri che sia il futuro?) Un virus delle piante sta mettendo a serio rischio la scorta di ossigeno del pianeta ma per fortuna, guarda a volte la coincidenza, proprio in questo momento di profonda crisi vengono ritrovati (non si sa dove) due «artefatti alieni», e nessuno si stupisce: uno è una palla e l’altro è un groviglio di cavi. Oh, vi dico la verità, dietro il mio computer c’è un groviglio di cavi uguale uguale: ma vuoi vedere che c’ho gli artefatti alieni in casa e non lo sapevo?
Non si sa come (ve lo dico subito, la sceneggiatura non è il forte del film!) l’umanità capisce che sepolti da quattro miliardi di anni sotto i nostri sederi c’era un motore a curvatura e ’na palla che crea la vita. Nessuno si chiede quale razza aliena sia così distratta da dimenticare certa roba in giro per l’universo, ma tutti si fomentano per le ovvie conseguenze: usiamo il motore a curvatura per raggiungere un pianeta appena scoperto, nel sistema solare di Tess, ci buttiamo la palla e lo terraformiamo, creando una Terra 2.0 (Second Earth). L’umanità è entusiasta e finalmente può liberarsi dallo stress della morte imminente, così da scrivere l’inno della missione:
«Sto lontano dallo stress,
fumo un po’ e dopo vado su Tess,
col dottor Mexes
e il capitano Valdes
fumo un po’ e dopo vado su Tess,
terraformo e dico: Ooooh Yesss,
se mi riprendo ooh ooh ooh yes
fumo un po’ e dopo torno da Tess.»
Finito di cantare, finisce anche lo spiegone. C’era davvero bisogno di impiegare ben trenta secondi per imbastire basi narrative così complesse? Dobbiamo quindi credere che parta un’astronave diretta a Tess con ’sta palla a bordo che nessuno sa cosa faccia, usando un motore a curvatura che nessuno sa come funzioni, e questa è l’ultima speranza della Terra? Io direi che siamo già spacciati.
Azionato il motore, in due secondi siamo… fuori rotta! Quello che l’equipaggio si trova davanti è un pianeta sconosciuto in una costellazione sconosciuta: che è successo? Vuoi vedere che forse usare tecnologia ignota non è proprio questa grande idea? Ovviamente se avete visto anche solo un film di fantascienza in vita vostra avete già capito dove siano finiti i protagonisti, ma facciamo finta di niente.
Va be’, siamo quattro tizi nel vuoto cosmico, impossibilitati a tornare a casa e con una palla nella stiva: che si fa? Prima del torneo di briscola, io direi di buttare la palla sul pianeta e terraformarlo. Così, per fare qualcosa. In fondo siamo tu Tess: fumiamo un po’, e stiamo lontani dallo stress.
Voi non ci crederete, ma pure la palla non era ciò che sembrava: sì, terraforma e crea la vita ma porta con sé un trojan (così espressamente chiamato), una sorta di virus bio-meccanico che cresce e forma una creatura bio-meccanica dal comportamento immotivato: uccide la gente così, senza motivo. Perché lo fa strillando come fanno i mostri e assumendo forme mostruose per gli umani? Boh, è come già detto: senza motivo. Tipo la sceneggiatura di questo film: roba che si auto-replica da sola, senza logica.
Va be’, possiamo anche smetterla in prenderci in giro: è chiaro che qualcuno – magari qualche produttore della KD Studios, o il regista Serik Beyseu o gli sceneggiatori Natalya Lebedeva e Dmitriy Zhigalov – si è fatto una bella mangiata di film di fantascienza classica – a partire da Star Trek II (1982) e il suo “Progetto Genesis” che crea la vita su pianeti aridi – e ha voluto scopiazzare da tutti. Niente di male in questo, copiare dai migliori è sempre cosa buona e giusta, ma il problema è farlo bene. E qui non viene fatto bene.
La sceneggiatura è totalmente sballata, con continui cambi di ritmo, di registro, di stile, di trama, di spunti, di generi, è come se avessero preso le sceneggiature di dieci film e le avessero cucite insieme a casaccio: un momento siamo nell’avventura spaziale, un momento dopo siamo nella fantascienza militare, subito dopo nel “mostro a bordo”, trenta secondi dopo siamo in piena Odissea nello spazio per poi ritornare al futuro: oh, fermatevi un attimo, date forma a tutta ’sta roba!
Capisco la voglia di prendere il meglio di tanti film e infilarlo tutto a forza in un’unica storia, ma il risultato poi è solo schizofrenia e una trama senza spessore.
Chi sono i protagonisti del film? Boh, all’inizio ci viene mostrata una schermata con dei tizi, poi rimanendo sempre al buio e con i volti in ombra man mano muoiono, e non riesco a dispiacermene: ma chi è ’sta gente? Possibile non ci fossero due secondi di tranquillità per farci conoscere almeno i protagonisti?
No, non ci sono, perché bisogna buttare lì la trama dei militari che prendono il controllo della missione scientifica, ma tanto dura due secondi, perché poi c’è da dare la caccia al mostro a bordo – che perde bava e in generale cita così forte Alien da farmi male alle orecchie! – poi c’è da giocare con i paradossi temporali, la bio-meccanica, la vita, l’universo e tutto quanto. E tutto in soli cento minuti di film, quando con la stessa trama Netflix ci avrebbe tirato fuori una serie di almeno dieci stagioni!
Le scenografie, i fondali, i paesaggi, la fotografia, è tutto splendido, vi consiglio caldamente il film perché dal punto di vista tecnico è pura gioia per gli occhi, ma il mio timore è che gli autori volevano così tanto fare un prodotto “all’americana” – tanto che i nomi dei protagonisti sono tutti inglesizzati, e uno di loro ha una Holy Bible, che i russi ortodossi notoriamente leggono proprio la stessa Bibbia degli americani! – che il risultato è un mischione privo di spessore. Vuole dire tutto e finisce per non dire niente.
È un peccato, perché a grattare forte forte l’idea di fondo è anche intrigante, sebbene abbia elementi sicuramente presi da vari altri film – chi ha detto Species (1995)? – ma il mischiarla in mezzo a brandelli presi da altri film, tutto mischiato insieme a casaccio, rovina tutto. Davvero un gran peccato.
Sono da sempre estimatore della fantascienza russa, scritta e filmica, e sapendo quanto possa riuscire bene ci sformo ancora di più, quando riesce male. Qui purtroppo riesce decisamente male, ma sono contento che almeno continui ad uscire in Italia, dobbiamo solo aspettare il prossimo splendido Sputnik (2020).
L.
– Ultimi film di fantascienza:
- UFO della mente 4 – Il talento della signora Hill
- UFO della mente 3 – La donna che fu abdotta
- UFO della mente 2 – Iconografia filmica
- Dead Calm [1962-2022] 8 – supernova
- Dead Calm [1962-2022] 7 – All’Inferno con H.R. Giger
- Dead Calm [1962-2022] 5 – Creature (Titan Find)
- The Lawnmower Man (1992) 30 anni di Tagliaerbe
- Children of Men (2006) I figli degli uomini
- Project Gemini (2022) Sto lontano dallo stress
- Predagosto! – Tutti i Predator di agosto 2022
Hanno creato tutta questa premessa immotivatamente complicata per cosa? Fare un altro Alienosko russosko nello spazioso? Ciliegina sulla torta il “titolo italiano” 😉 Cheers
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Si vede che gli autori hanno visto i film giusti e hanno la comprensibile voglia di scopiazziarli, ma non fanno altro che un minestrone dove ritmo, stile e soggetto cambia ogni cinque minuti!
Per fortuna si salva perché cita ALIEN, e questo va sempre bene ^_^
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Sarà un poco nu’ cess
sceneggiato da fess
Ma nel disk l’ho già mess
grazie al mio wireless
(Io lo faccio assai spess
con ‘na gran sicuress)
L’avventura su Tess
metti che mi piacess
pure come antistress
mi va bene lo stess
(Sicuramente hanno tentato di “americanizzare” il prodotto, e altrettanto sicuramente io sono disposto a perdonare per le tue stesse motivazioni aliene) 😉
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Sapevo che sarei riuscito a rievocare il vero poeta e paroliere ufficiale del Zinefilo ^_^
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Fortunatamente grazie e ben 3 distributori differenti,”SPUTNIK”(Midnight Factory),”COMA”(Blue Swan) e “THE BLACKOUT”(Minerva Pictures) sono riusciti a giungere da noi addirittura in blu-ray,cosa non poi così scontata visto che ultimamente ho notato che si sta investendo poco sull’altadefinizione per il supporto fisico ritornando a distribuire i film solamente in DVD puntando invece tutto sullo streaming,in pratica alla fine il blu ray si è rivelato una bufala,a parte questi 3 ottimi film russi da me menzionati,tra un pò di tempo gli unici blu ray in circolazione saranno quelli disneyani a costi proibitivi!!!.
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Intorno al 2006 ho ascoltato in diretta la trasmissione radiofonica di Radio24 che riportava la riunione americana da cui si è scelto il Blu-ray al posto di un altro formato concorrente (che purtroppo non ricordo più), e quel giorno il futuro sembrava roseo: un supporto di tipo 50 giga di capienza che avrebbe contenuto intere saghe, oppure decine e decine di ore di contenuti speciali! Che profonda delusione quando è uscito il Blu-ray, che costava un botto e non conteneva una stra-mazza di niente, a parte qualche edizione particolare. Andava bene solo per chi aveva impianti video così costosi da poter notare la differenza.
Da allora non sono mai stato fan del Blu-ray, ne ho pochissimi a casa e non li uso mai – anche perché il lettore è lento come la morte, ‘tacci sua! Per controllare la scena di un film ci metto mezz’ora a premere tasti! – quindi la crisi in cui il formato versa sempre più non può che farmi piacere. Dovrebbero produrne solo in edizione speciale, invece fanno l’esatto contrario.
I tre film che citi li ho tutti visti in anteprima al Trieste Film Festival, recensendoli qui sul blog due anni fa, in piena pandemia, e a vari gradi dimostrano la grande qualità artistica del cinema russo di fantascienza, che non è certo una novità, per chi lo segue coi sottotitoli da anni. Sono contentissimo che tutti e tre i film abbiano conosciuto una distribuzione italiana e soprattutto su disco, anche se l’essere frammentati su più case è sempre un casino.
Sarebbe bello andassero a recuperare i film fanta-russi anche più datati, come quelli tratti dai romanzi dei fratelloni Strugatsky ma sono solo miei sogni 😛
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Credo che il formato avversario del “BLU-RAY” fosse il supporto'”HD DVD”,la qui produzione fù cessata definitivamente nel 2008!. Sui vecchi film di fantascienza russi invece da poco mi sono recuperato “I 7 NAVIGATORI DELLO SPAZIO” del 1962,bello arzillo e un pò schricchiolante ma comunque sfizioso!
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La fantascienza classica russa ha tanto da dare, ma ovviamente ha i suoi annetti e il gusto è parecchio cambiato.
Prodotti più recenti, come l’epico Prigionieri del potere, penso piacerebbero anche a un pubblico occidentale moderno.
Su Prime Video fino a poco tempo fa c’erano parecchi fanta-film russi recentissimi, non tutti buoni ma comunque tecnicamente eccellenti. All’epoca ne ho fatto una panoramica.
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Come lettore blu ray (e anche dvd) la ps4 è piuttosto buona.
Purtroppo non prende gli screenshot per questione di copyright, motivo per cui anche io tendo al dvd tramite pc 😛
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Essendo sprovvisto di qualsiasi console di gioco, non è un’alternativa percorribile per me 😛
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Curiosa invece la questione del progetto del remake a stelle e striscie di “SPUTNIK” annunciato nel 2020 e che vedeva il regista russo dell’originale ed il regista americano Matt Reeves come produttori esecutivi del film,immagino che poi con la rinnovata ostilità tra America e Russia per via del conflitto in Ucraina,il progetto sia andato nel limbo eterno degli incompiuti!
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Spero di cuore che l’operazione non veda mai la luce. Che quei campagnoli degli americani imparassero a doppiare i film, maledizione! 😀
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Sputnik ce l’ho ancora lì che mi aspetta, prima o poi ci arrivo!
A questo invece magari no, però grazie per il link al mio post dedicato al buon Khan Noonien Singh! :–)
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Mi piace linkare blog amici, quando mi ricordo 😛
Non mi sento di consigliartelo, questo film, invece “Sputnik” una visione la merita di sicuro 😉
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Anche a me! Nell’ultimo che ho scritto (e che hai letto) ho linkato il tuo ciclo Death Wish, ma suppongo che WordPress non si sarà degnato di dirtelo…
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Non c’è niente di più italiota che dare titoli in inglese a film non americani/britannici, ma arrivato a fine della recensione (molto comica come sempre) ho capito che devono aver abbracciato la voglia russa di spacciarlo per un film americano che parla di americani. Si saranno detti: ma vogliamo fare i russi o vogliamo fare i soldi?
Ho un altro film da evitare, sebbene sia intrigante la parte della scopiazzatura aliena. Parafrasando “I soliti ignoti”, bisognerebbe dire a questi sceneggiatori: “rubare trame è un mestiere impegnativo, ci vuole gente seria, mica come voi. Voi al massimo potete andare a lavorare per Netflix”
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Tsk! Uno degli sceneggiatori. Tiraaci dentro pure Species, tiiira!
“Mo c’è pure l’alieno ve’!!!”
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Se non altro come modelli hanno usato tutti film buoni: appena riescono a copiarli bene il risultato sarà perfetto ^_^
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Le recensioni: COL SISTEMA DEL BUCO RUBANO ALIEN E CECI
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Noi italiani siamo gli ultimi a poter giudicare, visto che fra Sessanta e Ottanta il 90% dei film americani nei nostri cinema era in realtà italiano 😀
I film russi contemporanei non dimostrano alcun interesse nel “fa’ l’americano”, ma evidentemente questa casa vuole provare a vendere filmacci in Europa, dove sa che qualsiasi cosa abbia un nome anglofono vende a scatola chiusa.
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Ah lo so, ma almeno i titoli all’arrivo in Italia erano in italiano 😄
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Non tutti i film sono Sputnik, purtroppo! Detto ciò, i prodotti russi in generale hanno spesso la caratteristica, che mi sembra di rinvenire in questo, di palesare una “forma” apprezzabile se non addirittura mirabile salvo poi rivelare una “sostanza” improntata alla faciloneria tendente alla cialtroneria! Sognando la Serie A, sovente ci si sveglia nella Serie Z! 🙂
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Anche l’impegnarsi nell’aspetto dimenticando la sostanza lo considero un aspetto che hanno preso dal cinema occidentale! 😀
Scherzi a parte, da noi arrivano titoli russi col contagocce quindi magari in patria escono le sette bellezze e noi non lo sappiamo, ma di sicuro stando a quel poco che gira un incremento tecnico c’è eccome: aspettiamo quello degli sceneggiatori 😛
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Ricordiamoci che nello spazio nessuno può sentirti sceneggiare (male)
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Il brutto è che invece dai nostri schermi lo sentiamo eccome, sceneggiare male 😀
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Speriamo che dall’alone di mistero che circonda il cinema russo emerga qualche sceneggiatura degna di nota in più. Detto questo, se restano a sguazzare nella Z, in ossequio a strambe inclinazioni personali, approvo comunque! 🙂
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Tutto mi sarei aspettato, meno che di trovare i Club Dogo nella recensione di un film di fantascienza russa XD
Riguardo alle tendenze simil-statunitensi, mi fa pensare a quei telefilm tedeschi che scimmiottano lo stile dei film USA del passato, come Squadra speciale Cobra 11 o Lasko 😂
Ciò che mi perplime, però, è la tendenza a fare le trame come il vestito di Arlecchino, prendendo pezzi qua e là, ma non contemplare quasi mai uno sceneggiatore anche di medie capacità 😛
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Sul fare film “all’americana” per il mercato estero nessuno ha la coscienza pulita, si sa che sono prodotti con molta più possibilità di vendita rispetto a storie più locali, ma dev’essere un puntiglio solo di questa casa, perché gli altri film russi – Prime Video ne ha molti in catalogo – non hanno di queste velleità anglofone.
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Tecnicamente ottimo, anche se girato come una fiction di Rai due. Un’ora e mezza dove c’è solo gente che blatera e succedono cose incomprensibili. C’è un mostro ma non c’è, gente che muore o viene ferita non si sa come o quando. Un protagonista scemo oltre che stronzo, poi non è stronzo, poi è stronzo. Bo! Una delle poche cose buone il tipo che si infetta ma non succede davvero niente di niente, una palla al cazzo fuori dal normale. Peccato
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ahahah una definizione pittoresca ma calzante 😀
Il problema è che gli autori hanno seguito troppe “tracce” da film famosi. Volevano lo scontro fra scienziati e militari, poi volevano il mostro a bordo, poi volevano il virus spaziale, poi i viaggi nel tempo, e via dicendo, ma non avevano né spazio né temo capacità per gestire queste cose, quindi si sono limitate a buttarle tutte dentro a casaccio, creando un prodotto schizofrenico che è tutto e niente, dove mille spunti iniziano per non arrivare da nessuna parte.
Per fortuna è solo un problema di questa casa, sicuramente di serie Z, perché altri fanta-film russi contemporanei sono decisamente migliori: possono piacere o meno, ma non sono schizofrenici come questo 😛
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