Festeggio Halloween insieme a:
- Sam Simon, che recensisce Ringu 2 (1999)
- Cassidy, che recensisce Pearl (2022)
- Omniverso, che recensisce Drag me to Hell (2009)
Tibet, 30 ottobre 2022. Non ce la faccio più a tenere in testa una fascia rossa, ma dai tempi di Rambo i monaci tibetani credono che tutti gli occidentali girino vestiti a quel modo: ci sono rimasti d’un male quando hanno visto i miei bicipiti.
Sono mesi che canto mantra e mi esercito nel suonare la musica cerimoniale, finalmente ho creato i contorni e posso iniziare a versare la sabbia con il chak-pur: posso cioè iniziare a creare il mio mandala perché poi possa essere distrutto, in una cerimonia antica come il tempo che mi porterà in pace con l’universo.

Cartolina dal Tibet
Mentre verso la mia sabbia, che ho personalmente creato polverizzando piccole rocce, fiori, erbe e cereali, sento avvicinarsi dei passi. È il monaco che si è preso in carico il mio dolore. Mesi fa mi sono presentato a lui rivelandogli in un sol fiato la profonda crisi che scuoteva ogni cellula del mio essere: ma possibile che il prossimo 31 ottobre me tocca recensi’ un’altra cazzata di Jason Blum su Halloween? Ma se po’ vive così? E me la chiami vita, questa?
Il monaco è stato paziente, mi ha fatto sfogare, gli ho spiegato che non guadagno nulla dal mio blog quindi recensisco solo per mia perversione personale, che arrivato al tredicesimo film della saga di Halloween pure un monaco tibetano comincia a bestemmiare, e alla fine mi ha spiegato che solo l’antica cerimonia del mandala poteva salvarmi: il lungo, laborioso ed estenuante lavoro il cui fine è l’incompletezza stessa, la vanificazione di ogni sforzo per arrivare alla rivelazione. Un’epifania che riporti tutto alle giuste proporzioni.

Già che ero in Tibet, mi sono fatto biondo…
Mentre faccio vibrare il piccolo chak-pur, iniziando a versare sabbia colorata nei complessi disegni del mandala, il mio maestro spirituale mi chiede se io stia ancora pensando all’imminente Halloween Ends. «Sto provando a ridimensionarlo, così da farmelo scivolare via senza perdere l’equilibrio».
Il monaco cammina sul mio mandala, spazzando via quanto ho appena fatto. «Fare, o non fare: non c’è “provare”». E se ne va.
Sono passate dieci ore, sono annientato dall’inutile fatica di versare sabbia colorata, e finalmente torna il monaco. «Cosa ne pensi di Halloween Ends, le cui riprese hanno fatto tanto piangere Jamie Lee Curtis, che ha speso quarant’anni della sua vita come regina dell’horror?» Ripete le stupidate dette dall’attrice per mettermi alla prova, ma io resisto.
«Si tratta della prima saga slasher della storia, si deve rispettare già solo per questo. Nessuno la ricorda nella sua interezza, si parla sempre e solo dell’ultimo episodio come del migliore, e questo è davvero l’ultimo episodio, il più emotivo: è così che si deve fare, se si vuole avere tanti lettori». Sono sereno, mentre parlo, la sabbia ha portato via ogni seme di polemica dal mio corpo.
Il monaco cammina sul mio mandala, spazzando via ore di lavoro. «Se tu ami “Halloween” perché ti piace, va bene; se tu non ami “Halloween” perché non ti piace, va bene: se tu ami “Halloween” perché devi, i tuoi lettori ti schiacciano come uva». E se ne va.

Maestri severi ma giusti
Sorrido e mi alzo. «Grazie, maestro: ora ho capito». Il monaco si volta e mi fissa. «Cosa hai capito?» Lo guardo, leggero come una piuma. «Che Miyagi copiava Yoda a manetta. E ora, prima che iniziate a citarmi pure il maestro finto coreano di Remo Williams, è tempo che io vada: devo recensire un inutile filmaccio, di cui nessuno ricorderà nulla dal 1° novembre. Qualsiasi cosa io scriva non avrà importanza, sarà come sabbia di mandala spazzata via: cos’è questa se non la più assoluta libertà creativa?»
Il monaco sorride e scuote la testa. «Questa è la Via».
Annuisco. «Grazie per la vostra antica tecnica: mi ha donato la leggerezza di una maschera di Michael Myers indossata da cani e porci».
«Mandala», dice il monaco.
«Sì, appunto», rispondo. «Il mandala.»
«No, intendo: màndala, la recensione, appena l’hai scritta.»
«Ah sì, certo. Solo che di francobollo mi costerà un patrimonio: ricordate che non guadagno niente dal blog?»
«Ti do la mail: mandala@gmail.com.»
«Ah, ma quindi avete internet, qui?» chiedo confuso.
Il monaco annuisce. «Sì, e ti seguiamo: Halloween Ends è un capolavoro emotivo, se lo stronchi te venimo a cerca’.»
Già mi sento meno leggero.

Ecco come mi sono ridotto a stare sette mesi in Tibet
Ormai lo sanno tutti: per motivi che sfuggono a qualsiasi comprensione, in quella manciata di giorni di fine ottobre in cui Halloween è al cinema guadagna così tanti milioni di dollari che è impossibile tenere il marchio in un cassetto. Visto che di solito la Blumhouse investe intorno ai cinque milioni di dollari, non stupisce che si sia trovata addosso la Miramax e la Universal, con un budget salito a venti milioni. Per carità, sono assolutamente inutili, per un film con tre persone che dicono minchiate, probabilmente quindici milioni sono stati spesi tutti per la campagna pubblicitaria a tappeto, ma sta di fatto che funziona.
Se io avessi voglia di ridere ripeterei la barzelletta che tutti gli organi di stampa vanno spernacchiando, cioè che questa è una trilogia: ahahha rido, anche se la sapevo già! È come dire che gli autori del secondo e terzo Matrix sono gli stessi del primo: andiamo, finché si scherza va bene, ma ora facciamo i seri.
Per far capire al mondo che in un film la storia, i personaggi e ogni altro aspetto della sceneggiatura sono stupidaggini, che tanto gli spettatori vanno comunque a vedere Halloween, i produttori ingaggiano un tizio di nome Paul Brad Logan, assicurandosi che non avesse alcuna esperienza in questo campo, affiancandolo da professionisti del Male come Danny McBride – cioè il peggio del peggio – e il regista David Gordon Green, che ancora ci prende in giro dicendo che questa è una sua Trilogia di Halloween.
Il risultato, Halloween Ends, la Universal lo depone nei nostri cinema dal 13 ottobre 2022 (fonte: ComingSoon.it).
Visto che in patria americana il film ha immediatamente incassato 40 milioni di dollari – cioè il doppio di quanto è costato, incassato con una velocità ignota agli altri prodotti – e si avvia a guadagnare i soliti mille milioni di miliardi, è chiaro che ha vinto lui. Mentre tornavo dal Tibet, dunque, ho deciso che non ha senso riempire di insulti questo inutile sacco… cioè, questo nuovo grande film di Halloween, il terzo della magica Trilogia di Green.
Quando vengo assalito dalla rabbia e dalla negatività, per esempio notando come questo sia il tredicesimo – aspetta che lo ridico, questo è il tredicesimo film di Halloween – e tutti lo trattano come se fosse una roba nuova, fresca, innovativa, senza chiedersi come mai non abbiano fatto un “Venerdì 13 vs Halloween 13”, e altre cose negative, procedo a recitare il mantra degli Hare Krishna:
Hare Krishna Hare Krishna
Krishna Krishna
Hare Hare
Riuscirò a ricordare tutte le parole?

Povero Will Patton: appare in tre film senza mai fare una mazza di niente!
Mentre i primi due episodi della Trilogia di Green… niente, non ce la faccio..
Hare Krishna Hare Krishna
Krishna Krishna
Hare Hare
Dunque, dicevo, mentre i primi due episodi della Trilogia di Green sono ambientati in un unico momento, cioè la notte di Halloween del 2018, ora facciamo un salto di quattro anni – siamo dunque nel 2022, anche se nessuno lo dice – e Laurie Strode (Jamie Lee Curtis) sta scrivendo le proprie memorie, dal titolo Stalkers, Saviors and Samhain. Strano che con tutti i soldi a disposizione non abbiano fatto uscire davvero questo libro, come materiale pubblicitario.
Laurie e sua nipote Allyson (Andi Matichak) vivono felici, perché da quella terribile notte del 2018 Michael Myers è scomparso e non si hanno più sue notizie. Quindi fatemi capire, Michael è stato 40 anni rinchiuso in manicomio e Laurie ogni singolo giorno si è addestrata in Modalità Sarah Connor per affrontare la guerra nucleare, ora invece Michael è libero, magari ti vive in cantina, e lei scrive e gira per il paese come fosse la Signora in Giallo? Ma come ca…
Hare Krishna Hare Krishna
Krishna Krishna
Hare Hare
Per ragioni che risiedono negli anfratti più oscuri e umidi della mente bacata di Paul Brad Logan, ora tutti gli abitanti di Haddonfield sono una massa di teppisti, bulli, spregevoli, antipatici e isterici. Non uno, non due: TUTTI. Ogni singola comparsa cittadina per l’intera vicenda riversa odio, rancore e bullismo addosso ai protagonisti. Ma perché? Nel precedente film erano tutti amiconi e facevano fronte comune contro il male, ora sembrano tutti bulletti da scuola. Eh, si vede la mano di uno sceneggiatura abituato a zappare la terra.

Logan tratta con la stessa gentilezza la sceneggiatura di questo film
Tutt’altro discorso per Michael Myers, che stavolta è scritto proprio bene, ma bene bene, avete presente bente? Ecco, bene. Bravo Paul Brad Logan, che hai saputo valorizzare un personaggio difficile e sfaccettato. Bravo Paul Brad Logan: senti, te posso da’ del “tu”? Ma vattela a pija’…
Hare Krishna Hare Krishna
Krishna Krishna
Hare Hare
L’idea geniale del film è che ora Michael Myers è una creatura paranormale. Cioè, più paranormale di quanto è stato, visto che era immortale, invincibile, immune a qualsiasi ferita che Wolverine è ’na pippa, al confronto. Ora ci viene detto che ha vissuto per quattro anni nelle fogne – probabilmente senza mangiare o bere – e viene lasciato intuire che trae la propria energia dal sangue che fuoriesce dalle sue vittime: più ne ammazza più diventa forte. Bravo, Paul Brad Logan, davvero davvero bravo. Ah, ovviamente poi questo suo potere scompare. Bravo, Paul Brad Logan, davvero davvero bravo.

Il vento mi porta l’odore di un “erede di Michael”…
Incontrato per caso Corey (Rohan Campbell), che tutta la città bullizza, Michael capisce che è ora di lasciare eredi: c’è bisogno di un nuovo, giovane piccolo Michael Myers che scorrazzi per Haddonfield, così gli insegna tutto ciò che sa. Perché voi la fate facile, pensate che per dare una coltellata basti muovere il braccio dall’alto al basso, seeee, tutti allenatori, a chiacchiere! In scene di rara dolcezza vediamo Michael insegnare al giovane aspirante genocida come si tirano le coltellate.
Ad un certo punto penso a uno scherzo, dài non può essere una scena vera, questa è una video-parodia dei MERKINS, ma quella è gente seria, ’ste cazzate non le farebbe mai. Infatti è tutto vero.
A difesa dello sceneggiatura va detto comunque che il film è privo di trama, di passaggi logici, di personaggi, di tutto, perché si regge unicamente su un’astuta trovata mediatica: perché hanno mandato Jamie Lee Curtis a devastare ogni singolo e più fetente show televisivo al mondo ripetendo, con gli occhi lucidi, che questo è il suo ultimo Halloween? Perché mettere su quel teatrino imbarazzante dove, subito dopo essersi auto-nominata Scream Queen, auto-nominata regina dell’horror e baggianate varie, l’attrice lascia intuire che morirà in questo “ultimo” film? Scusa, Jamie Lee, sei morta pure in Halloween: Resurrection (2002), ma mica c’hai rotto così er…
Hare Krishna Hare Krishna
Krishna Krishna
Hare Hare
Tutta la trovata era funzionale al film, perché appena iniziamo Halloween Ends è chiaro che gli autori stiano giocando con gli spettatori. Si sentono i loro pensieri dietro ogni scena: lo sappiamo che state tutti aspettando che Laurie Strode venga uccisa da Michael, o che magari si uccidano a vicenda, e così ad ogni scena vi facciamo credere che… e invece no. Magari è… e invece non è. Ecco che… no, gli assomigliava.
Giocare con gli spettatori è sempre divertente, farlo per più di due ore come unica trama di un film è criminale. Se poi penso a come finisce questo film…
Hare Krishna Hare Krishna
Krishna Krishna
Hare Hare
Scusate, amici monaci tibetani e amici Hare Krishna, sono un pessimo studente e non ce la faccio ad arginare la negatività che mi scatenano prodotti diarroici come questo.
Maestro spirituale, ti sono debitore di una citazione dal maestro finto coreano di Remo Williams.
«Gli stolti chiacchierano, ma sono i saggi che ascoltano.»
Quindi smetto di chiacchierare e inizio ad ascoltare… le sagge parole di Michael Myers, le uniche in grado di commentare la Trilogia di Green. Cioè… silenzio.
L.
P.S.
E ora, tutti a leggere la recensione di Cassidy e Babol.
– Ultimi titoli della saga:
- Ciclo “Halloween”
- Halloween Ends (2022) Il cattivo gusto non muore Myers
- [Novelization] Halloween Ends (2022)
- [Novelization] Halloween Kills (2021)
- [Novelization] Halloween (2018)
- Halloween Ends (2022) Anteprima di “Total Film”
- [Italian Credits] Halloween 3 (1982)
- [Italian Credits] Halloween 2 (1981)
- Halloween Kills (2021) Il buon gusto muore stanotte
- Halloween Kills (2021) Intervista a John Carpenter
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Spero che tu possa arrivare finalmente alla rivelazione 🙏
Buon halloween che tu possa percorrere le strade buie dell’ horror come un condottiero 🕸️🎃👹
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Con Michael Myers più che l’horror ho conosciuto l’orrore… di sceneggiature mostruose! 😀
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Ammetto che non sono un devoto della saga di Michael Myers,di Carpenter ho seguito con passione più che altro tutto ciò che ha realizzato dopo dagli anni 80 in poi,ma di certo riconobbi che quel piccolo film indipendente era girato con gran gusto e con quella idea del male che sfugge a qualunque spiegazione,che esiste e basta che affascinava,ricordo poi di aver visto il terzo film dove realizzai con una espressione da fesso confuso,che non c’entrava una mazza con Myers,però in compenso c’era Tom Atkins come protagonista che è sempre cosa buona e giusta,ricordo poi di aver visto un film diversi anni dopo,dove mi pare di ricordare Myers decapitato a fine film,forse era “20 anni dopo”,forse era “Resurrection” giuro non me lo ricordo,poi vidi il remake di Rob Zombie,li invece realizzai che il musicista che si e dato alla regia di film horror,doveva proprio odiare i barbieri da quanto erano tutti capelloni nei suoi film,compreso il dottore,dopo di chè ho gettato il mio interesse per questi film fuori dalla finestra di casa,cedendoli volentieri ai fanatici di Michael che tanto si guardavano qualunque cosa cacata fuori,passa altro tempo ancora e piomba alle mie orecchie il nuovo progetto di una trilogia di tale David Gordon Green,che mi sbatteva in faccia con insistenza il ritorno di Jamie Lee Curtis,più la colonna sonora realizzata da John Carpenter in persona,io ovviamente facevo spallucce dicendo “E allora?”,e ad oggi non ho ancora visto nessuno di questi ultimi 3 film di “Halloween”,mentirei se dicessi che la cosa mi ha provocato sofferenza interiore. Comunque buon Halloween a te Lucius!!!!.
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Buon Halloween e sappi che hai visto i film migliori della saga, giusto per capire quanto in basso può scendere! (In realtà sono gli unici che la pessima distribuzione italiana ha replicato, gli altri se non fosse per la pirateria non li conoscerebbe nessuno, infatti non li conosce nessuno 😀 )
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Post geniale, un filmetto così non se lo merita nemmeno tanto genio tutto insieme per essere commentato, ma hai avuto più stile, oltre a farmi rotolare dal ridere, il tuo Maestro scopiazzone di frasi celebri sarebbe orgoglioso di te 😉 Cheers
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I maestri degli anni Ottanta sono sempre con noi, e sicuramente sono arrivati fino in Tibet 😀
Comunque lo confesso, quando papone Michael impara al giovane allievo a pugnalare… mi sono commosso! Soprattutto a livello cerebrale 😀
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ho fatto bene a non andare al cinema per sto film
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Quando ho letto “màndala” non capivo se era una citazione da “Speed” (quando Keanu Reeves fa mandare sugli schermi di Dennis Hopper la registrazione dei passeggeri sul bus) o un invito del Maestro a mandare la trilogia di Green presso un indirizzo non gestito da gmail.
Belli gli effetti della meditazione tibetana. Accettano le donne? La fascia rossa ce l’ho…
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Tu nel dubbio la fascia rossa portala… Anzi, màndala! 😀
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Ahahahah! Vabbè, ti sei superato, questo post è inarrivabile! X–D
Anche solo per l’ironia che snoccioli in questo post ormai la voglia di vedere quest’ultima “trilogia” mi è passata del tutto…
Eppure RedLetterMedia ha parlato bene di Ends!
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Tutti parlano bene della tirlogia di Green, semplicemente perché l’ultima volta che hanno visto un film di Halloween erano bambini, infatti ancora dopo quarant’anni si discute sul terzo film e la sua canonicità: che ne abbiano fatti altri dieci non se ne sono accorti in molti 😀
Il fatto che parlino bene di questo film la dice lunga sulla validità delle recensioni “ufficiali” 😛
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Ma è questo che mi stupisce, RedLetterMedia non è considerabile ufficiale e Kills l’aveva stroncato di brutto…
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Si saranno fatti prendere dall’emotività, il che sarebbe ancora peggio, vista l’infima qualità del finale.
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Il finale lo distruggono pure loro, però hanno apprezzato il personaggio che cambia, come è presentato il cambiamento… chissà perché! :–)
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Ahahah! Indipendentemente dal fatto che probabilmente non potrò fare a meno di guardare il film, aspettavo la tua recensione a gloria per vedere come avresti elaborato lo tsunami offensivo che ti montava dentro: lo hai fatto in modo strepitoso 🙂
Il gioco di parole del titolo, “l’esperienza” in Tibet, il dialogo “in salsa mandala”…quanto genio in un solo post! 🙂
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Tutto merito del mio maestro spirituale citazionista 😛
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Tra un mandala (ah, l’introduzione spirituale/meditabonda alla recensione vera e propria è da applausi) e l’altro sto cercando di capire quanto ti possa essere piaciuto “Halloween Ends”: niente, per nulla, un cazzo o meno di zero? 😂😂
Forse è arrivato il momento di lasciare riposare definitivamente Michael e di tornare al vecchio progetto iniziale abbandonato negli anni ’80: dopo i primi due film passare a sequel annuali legati alla notte di Halloween e non più al personaggio principale, passato ormai attraverso troppe mani per essere ancora riconoscibile, comprese quelle di chi ha tentato di rimediare agli “errori” precedenti. Se infatti, a differenza di Rob Zombie, Green intendeva riportarlo al suo iniziale status metafisico/sovrumano allora perché tirarsi indietro proprio alla fine? Come già ho detto di là da Cassidy, l’intenzione poteva forse essere quella di ripercorrere i binari della trasmissibilità del Male in altri individui sulla falsariga di capitoli (già) minori come “Halloween 4” ma, nel caso, il tutto avrebbe dovuto concludersi diversamente (proverò a capirci qualcosa anch’io, quando mi deciderò a vederlo)…
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Temo che nessuno dei produttori abbia intenzione di provare altre strade o fare altro se non riproporre identico questo film ogni Halloween: sta guadagnando miliardi basandosi sul niente avvolto dal nulla, privo di qualsiasi sceneggiatura, perché cambiare?
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Be’, un’idea per una possibile conclusione me l’hai data proprio con il post..
Michael Myers, reincarnato per l’ennesima volta ma finalmente riappacificato senza più traccia del male che rappresentava, si trova ormai da tempo in una lamasseria tibetana circondato dai monaci con i quali intona regolarmente il sacro mantra:
“Hare Krishna Krishna Hare
Altri film non voglio fare
Se mi vengono a cercare
Krishna mandali a ca…
Hare Hare Krishna Hare
(e via col ritornello)” 😄
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ahaaha che darei per vederlo, quel film 😀
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Mi pare che quel periodo in Tibet ti abbia fatto bene, sembri sputato Brad Pitt!
Ho visto giusto un pezzetto di Halloween Kills ieri sera in tv, non sono un grande fan della saga, prima o poi dovrei rimettermi in carreggiata, ho visto giusto qualcosa dei più recenti ma potrei far confusione con i reboot e questi sequel.
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In effetti quando mi paragono a Brad Pitt vengo sputato! 😀
Tutti gli Halloween sono confusi, perché ognuno va per conto suo e non esiste alcun legame con i precedenti: ogni autore spara a casaccio, Laurie e Michael muoiono e rinascono in continuazione, quindi vai tranquillo: puoi vedere qualsiasi titolo senza tema di perderti niente 😛
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Non l’ho visto, non lo vedrò, ma questo articolo è bellissimo. =)
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ti ringrazio 😛
E di sicuro ti consiglio di continuare ad ignorare sia questo film che la trilogia tutta.
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