La nostra amica Vasquez, la Colonial Marine del Zinefilo, parte per una nuova missione: inseguire quelle luci nel cielo per capire se siano nati prima gli UFO… o la narrativa che li racconta.
L.
Il fuoco nel cielo
È venuto prima l’uovo o la gallina?
(quarta parte)
di Vasquez
Nel giugno del 1942, quando aveva cinque anni, lo svizzero Eduard Albert Meier detto “Billy“, ebbe il suo primo incontro ravvicinato con degli esseri, a sua detta, provenienti dall’ammasso stellare M 45, cosiddetto delle Pleiadi, a circa 400 anni luce dalla Terra, visibile nella costellazione del Toro.
Le sette figlie di Atlante e Pleione: Maia, Elettra, Taigete, Asterope, Alcione, Celeno e Merope, visibilissime ad occhio nudo nel cielo stellato, sono un gruppo di stelle che si spostano tutte nella stessa direzione con la stessa velocità. Giovanissime – 60-80 milioni di anni contro i 5 miliardi di anni del nostro sole – ispirano da sempre storie, miti, opere d’arte, poesie: “La Chioccetta” di Giovanni Pascoli ne Il gelsomino notturno, «Uno sciame di lucciole aggrovigliato» per Alfred Tennyson nella sua Locksley Hall, e menzionate anche da Esiodo e D’Annunzio.
Gli esseri provenienti da quell’ammasso di stelle, i Plejaren, incaricano Billy Meier di fare da intermediario nei loro rapporti con gli umani, e proprio a tale scopo Meier nel 1975 fonda la “Libera Associazione per lo studio delle scienze di frontiera, le scienze spirituali e l’ufologia” nella quale può riversare tutto ciò che apprende nei suoi innumerevoli incontri ravvicinati del terzo, quarto e pure quinto tipo. E ad un certo punto tutte le sue esperienze vengono riportate nel libro La verità sulle Pleiadi.
In uno dei suoi incontri con l’extraterrestre di nome Sfath, questi gli cura un mal di testa con la sola imposizione delle mani, con una procedura che avrebbe potuto imparare anche Billy, trattandosi di un potere curativo che scaturisce dalla consapevolezza dell’energia spirituale. In questo stesso incontro Sfath gli posa intorno alla testa uno strumento con tanti fili, dandosi poi da fare con le apparecchiature. Così facendo gli dona una conoscenza superiore, poteri e doti (telecinesi, teletrasporto, telepatia, potere da guaritore) da usare con parsimonia e senza scopo di lucro. Se fosse venuto meno a questo ammonimento, un dispositivo di sicurezza impiantato avrebbe bloccato tutte le capacità apprese.
Onestamente in questa lettura mi sono sembrate più interessanti le varie note, prefazioni, introduzioni, post-fazioni e appendici, che il libro in sé, anche se è denso di spunti degni di nota. E poi c’è l’elemento che rende strabilianti gli innumerevoli incontri di Meyer con questo popolo extraterrestre, ossia il considerevole numero di fotografie di straordinaria qualità (per il periodo) prodotte dallo stesso Meier.
In una delle due prefazioni al libro, Bernadette Brand fa notare come i Plejaren abbiano ritirato l’autorizzazione a scattare foto giust’appunto nel momento in cui sono apparsi sul mercato dispositivi e programmi in grado di permettere modifiche e ritocchi così (apparentemente) sofisticati.
Una di queste foto, come ben illustrato da quest’articolo diviene oggetto di una contesa da cui Meier esce vincitore. Infatti nel 1993 Chris Carter non era assolutamente al corrente che la Fox non fosse in possesso dei diritti dell’immagine di un iconico poster (con l’iconico motto) in un iconico ufficio…
Quando Billy Meier si accorse che in “The X-Files” stavano usando una delle sue foto senza autorizzazione, chiese la rimozione del poster dalla serie. Rimozione che avvenne sul finire della terza stagione.
E dalla quarta stagione in poi il poster cambia faccia, anche se credo siano stati in pochissimi ad accorgersene. Quello nuovo fa la sua prima apparizione al posto di quello vecchio nella puntata 4×08 (24 novembre 1996), in sordina e senza clamore, sulla parete alle spalle della scrivania di Mulder, nei sotterranei dell’FBI.
Successivamente l’ufficio di Mulder andrà a fuoco, e con esso anche il poster, ma una persona, chiamiamola “uno spirito affine”, avrà modo di ringraziare l’agente speciale regalandogli un “I WANT TO BELIEVE” nuovo di zecca nella puntata 6×16 (28 marzo 1999), ma sarà sempre quello della nuova versione.
Billy Meier racconta anche di essere salito su più di uno dei dischi volanti che ha fotografato all’epoca. In particolare nel terzo capitolo del libro descrive accuratamente un velivolo a forma di pera su cui sale tramite una sorta di piattaforma che si libra nell’aria. A bordo c’è un vecchietto dall’aria saggia, gentile e amichevole.
L’interno dell’astronave viene descritto come ingombro di apparecchiature, strumentazioni e schermi, con tre sedili fluttuanti, ma senza finestrini o comunque un qualcosa che permetta la visuale esterna. Ma ad un tocco dell’anziano alieno di un punto luminoso sugli strumenti, ecco svanire le pareti metalliche del mezzo, rendendo possibile vedere l’esterno senza alcun ostacolo, mentre l’oggetto inizia a muoversi velocemente verso l’alto senza rumore.
Navigator è un classicissimo degli anni ’80 a cui credo tutti noi abbiamo voluto un gran bene. David guida un’astronave a ritmo dei Beach Boys, su su su in alto nell’atmosfera, o giù giù giù nelle profondità marine.
Ha incontri ravvicinati con strane creature, e soprattutto ha modo di interagire con l’astronave Trimaxion, per gli amici Max, la cui interfaccia ha una somiglianza forse un po’ più che casuale con AUTO, il pilota automatico visto in quel capolavoro di assoluto che è Wall•E (2008).
David (Joey Cramer), un ragazzino di dodici anni, viene rapito da un UFO senza che lui ne abbia memoria alcuna. Quando viene riportato sulla Terra per lui non è trascorso che un istante, per la sua famiglia e tutti i terrestri sono passati otto anni. Nel frattempo la NASA ha recuperato uno strano velivolo fluttuante che riesce a comunicare con la mente di David, nella quale sono state riversate mappe stellari sconosciute, diciamo come forma di esperimento.
Per inciso l’esperimento non ha molto successo, perché il cervello umano perde da tutte le parti. Ma l’UFO ha bisogno lo stesso di David, perché in pratica si è perso, e nella mente del bambino è rimasto quanto basta per far tornare Max su Phaelon, a 560 anni luce dalla Terra.
Una sosta durante il volo, effettuata per dare modo a David di espletare dei bisogni molto umani, consente di notare la presenza di un animale che, o è molto più comune di quanto si creda, o è uno straordinario catalizzatore di eventi soprannaturali. Ma potrebbe anche trattarsi di un’incredibile coincidenza.
Mucche.
Mucche ovunque.
Chissà se è per questo che in italiano le fake news si chiamano “bufale”… del resto sono della stessa famiglia, no?
(Continua)
Ringrazio di cuore Vasquez per questa sua nuova “missione” e, in attesa della prossima puntata, alzo gli occhi al cielo per controllare le luci.
L.
Ahahah! L’immagine di Top Secret! era una trappola! X–D
Però Mulder c’è tutto… :–D
Molto interessante anche oggi, ma non ci si stupisce da tempo della qualità degli interventi della Vasquez!
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Sull’Enciclopedia delle UFO-Mucche sono morto: credo che neanche gli alieni si siano mai resi conto di questo loro ricorrente (e insano) rapporto con i bovini 😀
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Lucius un altro paio di mucche e stampiamo il calendario 😛
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ahaahaha altro che GoodYear o Pompieri, il calendario delle UFO-Mucche sarà il successone dell’anno ^_^
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Io ero rimasto ai trailer park, che negli USA sono il posto preferito dagli UFO, ma alle mucche non avevo mai pensato nemmeno io! X–D
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Gli alieni gestiscono uno Steak House spaziale e da qualche parte la carne tocca prenderla 😀
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Alternano con i maiali quadrati di Space Truckers 😜
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Mi sa di si! Anche South Park in effetti gli alieni li faceva sempre apparire insieme alle mucche nelle prime stagioni! X–D
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Grazie della dritta: materiale per aggiornamenti futuri 😛
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La frisona più bella che si sia mai vista! Ha voluto esserci a tutti i costi 😀
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“Navigator” è un vero classico dell’infanzia poi non so se sia più iconico il poster di Mulder o le matite che piantava nel soffitto, forse il primo. In ogni caso sulla mucca a sorpresa di “Top Secret” sono morto dal ridere 😀 Vuoi vedere che i rapimenti alieni sono furti di bestiame più fantasiosi? In ogni caso ora ho capito perché si chiamano “bufale” 😉 Cheers
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Quando un giorno atterreremo sul pianeta-madre degli alieni… lo troveremo pieno di nostre mucche! 😀
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There Is No Planet B.
Only Planet Cow 😀
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«We’re the pirates from the Planet Cow», semi-cit. dalla vecchia sigla di Lupin 😛
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C’è una puntata di X-Files dove all’improvviso la forza occulta che tiene le matite attaccate al cartongesso cede di colpo e gli cadono addosso tutte assieme.
È stato bello rivedere Navigator dopo tanti anni, e Max è davvero mitico.
Vero che a volte si trovano le etimologie nei posti più impensati? 😛
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E poi c’era quell’episodio di X-Files, “Il re della pioggia”, dove Fox Mulder rischiava di essere travolto da una mucca “volante” precipitata nella sua camera di albergo: fenomeno di origine non aliena, perché c’era di mezzo il potere di controllare gli agenti atmosferici da parte del “villain” di turno (che poi alla fine, scoperte le sue motivazioni, un villain non lo era proprio per niente). Comunque, per rimanere coerente col tema bovino evidenziato dalla sequenza di immagini successive alla mappa stellare del sistema di Phaelon, posso dire che hai scritto proprio una splendida VACCATA di post 😉 Si va dai retroscena riguardanti il poster modificato in corso d’opera per via dei diritti d’autore (e sarei curioso di sapere quanti se n’erano davvero accorti in tempo reale) alle relative citazioni dylandoghiane per arrivare al simpatico astro-NAVIGATOR-e Max con il suo versatile vascello… Insomma, si vede che sai come MUNGERE l’argomento senza mai far venire il LATTE alle ginocchia 😀
Per finire, parlando di velivoli alieni pur se senza vacche nelle vicinanze, ti faccio qui omaggio di un incontro ravvicinato tratto sempre da un’avventura di Jeff Hawke (che Lucius sta imparando or ora a conoscere a fondo 😎)…
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Jeff sapeva cogliere le novità iconografiche e sfruttarle molto prima che diventassero famose. Tipo i “saucers” ma anche le “bonazze dallo spazio”, tema che proprio la Gran Bretagna sdoganerà nel 1954 ma diventerà celebre con “Species” nel 1995.
Dico solo che nella storia che sto leggendo, datata 1955, Jeff sta supervisionando la costruzione di una Stazione spaziale internazionale in orbita terrestre… che esisterà davvero solo cinquant’anni dopo!
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Ma infatti si parlava di mucche come animali catalizzatori di eventi paranormali, non strettamente di origini extraterrestri. Non me la ricordavo la mucca ne “Il re della pioggia” (l’episodio invece lo ricordo benissimo, molto divertente tra l’altro 😉) altrimenti l’avrei inserito. Che poi mi fa venire un’altra mucca volante: quella in “Twister” che passa con indifferenza davanti alle facce esterrefatte di Helen Hunt e Bill Paxton 😀
* [nota per l’Etrusco: Lucius se continua così ci escono almeno due calendari!]
Io posso dire di non essermi accorta manco per sbaglio del cambio del poster in corso d’opera, ma solo negli anni dopo mille mila visioni, e mettendomi alla ricerca della spiegazione mi sono imbattuta in Billy Meier. Che ri-ciccia fuori anche a proposito della vignetta di Jeff Hawke: somiglia in maniera sospetta a una delle foto di Meier, quella dove è presente l’aliena Asket, che poi si è scoperto essere una soubrette americana…
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Occhio che ho da parte una commedia kung fu con il protagonista che si impegna in un combattimento marziale con una mucca… Qui è un’attimo che il MUCCARIO prende davvero vita ^_^
Quella forma sarà usata anche dal celebre “La Terra conto i dischi volanti” (1956), con lo zampino del giovane maestro Ray Harryhausen, ma non so se la forma a “saucer” fosse già apparsa prima al cinema. Di sicuro Jeff arriva sempre prima 😉
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Sospetto che tanto Sydney Jordan quanto l’amico William Patterson (co-autore e sceneggiatore del personaggio, fino al suo definitivo abbandono nel ’69) tra le molte altre cose conoscessero bene Billy Meier e i contattisti in generale, considerandoli ottimi fornitori di spunti per le loro storie… 😉
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La scena di Top Secret mi ha portato qui 🤣
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Il clickbait ha funzionato ^_^
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💰
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Lietissima di averti fra noi 😊
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Applauso numero 1: citare Navigator vuol dire vincere tutto e a mani basse.
Applauso numero 2: le mucche, una delle intuizioni/scoperte più geniali di sempre.
Applauso numero 3: ho visto Intruders- Rapimenti alieni e mi è piaciuto per il grande Crenna, l’atmosfera, l’argomento (che da sempre suscita il mio interesse), la “confezione”, insomma per vari aspetti!
La somma degli applausi precedenti dà vita ad una…standing ovation! 🙂
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Bravo Willy che ha fatto i compiti con Intruders; ora sotto con Alien Autopsy, che sono curiosissima del tuo parere 😉
Se qualcuno mi parla di un veicolo che raggiunge grandi altezze silenziosamente e a tutta velocità, a me viene in mente solo Navigator, altro non so 😛
Le mucche giacevano sul fondo della mia mente da un sacco di tempo, sono venute accumulandosi negli anni (e la più sorprendente per me è l’ultima arrivata, quella di Resident Alien) e aspettavano solo la compagnia giusta con cui essere condivise. Rischio di ripetermi lo so, ma i ringraziamenti all’Etrusco sono dovuti e doverosi.
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Abbiamo svelato il segreto alieno meglio custodito della storia: il loro rapporto con le mucche!!! 😀
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Alien Autopsy lo vidi ai tempi ma ho ricordi annebbiati, ergo, come scrissi, cercherò volentieri di recuperarlo e visionarlo. I ringraziamenti a Lucius sono sempre buoni e giusti, come quelli a Vasquez e alle mucc…ehm, scusate ma ormai le vedo dappertutto…colpa vostra! Ahahaha! 🙂
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