Post-Balasso (2022) 1 – Faust (2000)


L’8 dicembre del contro-film balassiano di Natale è passato, ma non la voglia di continuare a viaggiare su temi faustiani, quindi mi sembra finalmente arrivato il momento di recuperare un film travagliato.

Le prime volte che l’ho sentito citare, non ricordo più dove ma sicuramente su riviste italiane di cinema, mi è sembrato il super-film che ci avrebbe conquistato il cuore, ma poi casini produttivi hanno leggermente ritardato l’uscita. Visto che l’autore già annunciava il film in lavorazione nel 1994, e non si è mossa foglia fino al 2000, direi che i “casini produttivi” sono durati parecchio.

In tutti questi anni poteva capitare di trovare citato il Faust di Yuzna quasi sottovoce, come fosse un’entità talmente potente che il cinema non era ancora pronto per contenerla. Il mito di questo film mi ha sempre incuriosito finché, diversi anni dopo averne sentito parlare per la prima volta, finalmente sono riuscito a vedere l’opera che ha portato via tanti anni nella realizzazione. «Ma che è ’sta roba?» è stato il mio commento, anche se ricordo che c’erano anche parecchie parolacce intorno.

Il film che vi farà tirar giù più santi che diavoli

Sono passati all’incirca vent’anni da quando ho bollato come deludente la lunga gestazione di questo film, e dato il tema trattato mi pare il momento giusto per cercare di riabilitarlo.

Passa giusto di striscio in Italia, presentato venerdì 16 novembre 2001 al Torino Film Festival, in una proiezione di mezzanotte. La vera distribuzione avviene l’anno dopo, settembre 2002, quando Eagle Pictures lo porta in VHS e DVD con il titolo Faust. La vendetta è nel sangue.


Il fumetto underground

Tutto nasce dal fumetto Faust, uscito nel 1990 con i testi di David Quinn e i disegni di Tim Vigil, un prodotto che definire underground è riduttivo: è un fumetto a tinte fortissime che basa su sesso e violenza i suoi punti cardine, entrambi ritratti in maniera esagerata e volgare come si usava all’epoca fra gli underground.

Giuro che ci ho provato a leggere il primo numero della prima saga, Love of the Damned, di cui il film è la dichiarata versione cinematografica, ma gli anni Novanta sono una brutta bestia per il fumetto americano: già non sopportavo i titoli “normali”, figuriamoci quelli “sottoterra”.

L’unica cosa che mi sembra chiara è che gli autori conoscevano molto bene The Crow (1989) di James O’Barr perché in pratica l’hanno rifatto, solo che stavolta il giustiziere tornato dalla tomba e pronto a maciullare i criminali della città non ha la faccia bianca e i capelli corvini bensì uno stupido vestito da diavolo, la cui unica arma consiste in due bracciali dotati di lunghe lame affilate: tipo quelli già visti in Predator (1987) ma anche, negli stessi anni, indosso a Shredder delle Tartarughe Ninja, un altro fumetto underground, guarda caso.

L’enciclopedico Erotic Comics (2008) di Tim Pilcher suggerisce che il personaggio  e lo stile di Faust abbiano contribuito al personaggio di Spawn, creato qualche anno dopo da Todd McFarlane: ignorando tutto di questi fumetti mi limito a citare questa chicca.

Invece di lasciare questa roba sepolta nei Novanta, l’hanno proposta al cinema nel Duemila…

Posso capire la sbagliatissima idea di prendere un fumetto pieno di sesso e violenza e portarlo al cinema nei primi Novanta, sapendo benissimo che non si potranno mostrare né sesso né violenza e quindi assicurandosi un fallimento totale: perché però farsi del male… e far uscire alla fine questa roba con il nuovo millennio?


Sette anni di fatica

«In termini hollywoodiani lo descrivo come “Batman incontra Basic Instinct“», così nel 1994 su “Cinefantastique” il compianto Stuart Gordon annunciava il suo progetto di Faust, dato “in lavorazione”.

«Parla di un supereroe psicotico che massacra le sue vittime, in una trama satanica liberamente tratta dalla leggenda di Faust. Il cattivo si chiama semplicemente “M”, che probabilmente sta per Mefistofele, e il personaggio di Faust si ribella a lui.»

Sette anni dopo, nell’aprile 2001, per la stessa “Cinefantastique” il celebre Alan Jones dedica un articolo al film, diventato ormai un progetto di Brian Yuzna, spiegandoci subito che è uscito prima in Spagna, nel 2000, perché ormai è quella la base operativa di Yuzna, proprietario di Filmax (cioè il distaccamento spagnolo della Miramax) e pronto a lanciare varie iniziative su suolo iberico. Però Jones ci dà conto della stampa spagnola, che ha massacrato il povero Faust, e il piano a cui Yuzna sta lavorando da due anni – cioè installare a Barcellona la Fantastic Factory, cioè una casa di filmacci horror in stile Hammer – sta scricchiolando.

Al giornalista Yuzna racconta dei problemi che ha dovuto affrontare con il fatto di proporre un film horror tratto da un fumetto fondato esclusivamente sulla sessualità estrema, improponibile su grande schermo, ma anche con fusioni di più generi che – secondo lui – non funzionano al cinema, dove «l’horror, da Frankenstein a Scream, ha una rigida formalità», quindi niente commistioni. A me invece pare che abbia citato due film diventati famosi proprio perché mandavano all’aria il tavolo e creavano un nuovo stile, invece di limitarsi a ripeterne paro paro uno già esistente. «Non volevo fare un horror tradizionale», ma come, ha appena detto il contrario! «Questa è anche la ragione per la presenza di musica heavy metal ad accompagnare le scene più orripilanti». Boh.

La casa sforna-filmacci fondata in Spagna da Brian Yuzna

In origine Faust era un progetto affidato a Stuart Gordon, ma stando a Yuzna «non molto del materiale originale di Stuart è rimasto nel copione, ecco perché non c’è il suo nome nei titoli di testa». Yuzna ha preferito ingaggiare David Quinn, cioè lo sceneggiatore dei fumetti: chi meglio di lui? Magari un bravo sceneggiatore di cinema…

«Dirigere e produrre Faust è stato un errore, in retrospettiva», confessa amaramente Yuzna, avvertendo che i prossimi titoli della Fantastic Factory si limiterà a produrli, visto che gestire una casa nata dal nulla è abbastanza impegnativo per infognarsi pure nella regia.


Faust of Brian

Quando giri un filmaccio horror di basse pretese, ci sono due modi per iniziarlo: mostrando Jeffrey Combs oppure sbagliando tutto. Per fortuna qui Brian azzecca l’unica trovata del film e chiama il suo attore feticcio a ricoprire il traballante ruolo del tenente Margolis, detto “Cane randagio” (?), personaggio che ci fa capire subito che qui la sceneggiatura è un enorme madornale errore.

Pronto, Brian? La prossima volta, però, scrivila una sceneggiatura

Siamo a Barcellona ed è pieno di gente anglofona, senza darci alcuna spiegazione del motivo. Margoles blocca un pericoloso assassino di nome John Jaspers (Mark Frost), che ha appena compiuto una strage e viene rinchiuso in manicomio. Per riuscire a superare la cortina di silenzio dell’uomo arriva la psicologa Jade de Camp (Isabel Brook), esperta in musicoterapia: tutti la prendono in giro per questo ma in realtà funziona.

A un certo punto Jaspers “ricorda tutto” e parte un confusionario mezzo-flashback che sembra ricopiato paro paro da Il Corvo. Jaspers è un pittore che segue la sua arte ed ama Blue, la sua ragazza, ma poi piombano in stanza i cattivi, lo picchiano e massacrano la sua ragazza. Lui, disperato e sull’orlo del baratro, accetta subito il patto che gli offre uno sconosciuto di nome M. Visto che ha la faccia da eterno infame di Andrew Divoff, c’è da fidarsi…

Di una faccia così c’è da fidarsi a occhi chiusi…

Grazie a questo patto Jaspers ottiene un bracciale da polso con lame estraibili con cui inizia ad ammazzare i cattivi, partendo dai criminali che l’hanno aggredito. Ma perché, senza quel bracciale non ci sarebbe riuscito? Boh.

Un bi-lama come Predator e Shredder. E il tri-lama Wolverine muto!

Però ad M non piace che Jaspers vada in giro ad ammazzare chi vuole lui, deve squartare solo quando gli viene dato l’ordine, così lo ammazza (?). E Jaspers ritorna dall’inferno con un costume da diavolo e un mantello… Ma le sigarette che fumava Brian Yuzna l’avranno mai visto del tabacco?

Quanti errori, in una sola scena…

Tutto è confusionario, tutto è buttato via a casaccio, la narrazione passata e presente è tutta fusa in maniera indistinguibile, e quel che peggio i personaggi sono scritti in maniera criminale: basti pensare che Jaspers vestito da diavolo appare due volte, per pochi secondi, e poi basta. Perché l’hanno messo in locandina? Ma non era il protagonista della vicenda, il Faust che si ribella ad M?

È invece tutta per M la scena, che controlla la sua setta satanica a tempo perso, con obiettivi fumosi, e Jade che scopre il piacere del dolore. Scene di nudo e di bondage di un cattivo gusto da competizione condiscono questa informe flautolenza che Yuzna ha avuto il coraggio di chiamare “film”.

Brindiamo al totale fallimento di questa stupidata

Mi pare di capire che il tema sia quello tipico anni Novanta, cioè il ragazzo che si strugge d’amore per la fidanzata maciullata tanto da accettare poteri paranormali e diventare “super giustiziere”, scoprendo però che chi gli ha dato i poteri ha altre mire e quindi dovrà lottare su più fronti. Attenzione, però, niente di tutto questo si riconosce nel film, dove personaggi vanno e vengono senza alcun motivo, non escludo che Faust sia la fusione di pezzi di più film messi insieme per cercare di farne almeno uno. Non riuscendoci.

Paradossalmente i mezzi a disposizione c’erano tutti, mostri e mostroni, effetti protesici di ottima fattura e quant’altro: tutto sprecato in scene imbarazzanti che distruggono tutto ciò che di buono Yuzna abbia mai portato nella narrativa di genere.
Tutto è così sbagliato, in mille modi diversi, che forse non è un film bensì uno studio basato su una domanda: quanto si può sbagliare un film prima che intervenga la legge?

Un film così brutto da perderci la testa

Perché il film si chiami Faust resterà per sempre un mistero, visto che quell’abbozzo di mezzo patto stipulato all’inizio non ha il minimo senso né peso nella vicenda, visto che M lo chiamano tutti Maestro quindi ha ben poco di mefistofelico, visto che la vicenda parla di tutto tranne che di qualsiasi cosa abbia a che vedere con la leggenda di Faust. Gran bel colpo, Brian, per varare la tua nuova casa.

Mi auguro di cuore che Stuart Gordon sette anni prima avesse scritto un progetto migliore: vado alla Total Recall a farmi installare la memoria di aver visto il suo, di film, invece che quello di Brian.

L.

P.S.
A proposito, ora tutti sulla Bara Volante per lo speciale su Stuart Gordon, e poi su Need for Geek per la recensione di Alberto P.

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25 risposte a Post-Balasso (2022) 1 – Faust (2000)

  1. Fabio ha detto:

    A Brian Yuzna gli voglio bene,ma per quanto riguarda i suoi lavori da regista,preferisco ricordarlo per le sue direzioni degli anni 90(“Il Ritorno Dei Morti Viventi 3″,”The Dentist”,”Progeny”),gli anni 2000 sono stati un gran casino,alla fine ad uscire a testa alta nella “Fantastic Factory” era stato proprio il suo compianto compagno di merende Stuart Gordon con il suo “DAGON”,decisamente il migliore dei film della scomparsa casa di produzione spagnola!!!.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Concordo in pieno. Yuzna ha fatto un sacco di ottima roba ma qui è crollato miseramente, con una sceneggiatura che andrebbe denunciata al commissariato per quanto è brutta e stupida.
      Posso accettarla da un esordiente o da uno che arriva all’horror per la prima volta, non da Brian Yuzna, maledizione!
      Stuart Gordon era tutt’altra pasta, sono convinto che se fosse riuscito a fare lui “Faust” nel 1994 staremmo parlando di un film decisamente migliore.

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      • Giuseppe ha detto:

        Se Gordon e Yuzna avessero lavorato fianco a fianco in quel.lontano 1994 un film migliore ci sarebbe stato di sicuro. Non che ai film più blasonati (almeno sulla carta) sia andata meglio: penso proprio a “Spawn” di Mark Dippé, che mi ha fatto caldamente rimpiangere la serie animata, da enorme spreco di nomi famosi quale è stato (Michael Jai White in primis, se consideriamo un uso sbagliato e limitato delle sue abilità marziali)… 😣

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Sono anni tristi per il cine-comic, e non solo…

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  2. Willy l'Orbo ha detto:

    Uhm, leggo il tuo ottimo pezzo e poi scopro di possedere il film e di non averlo (almeno così mi pare) mai visto…prima che intervenga la legge per distruggerne le copie residue mi chiedo: il madornale errore è il film o il fatto che un folle come il sottoscritto non l’abbia visto (probabilmente entrambe le cose)? Rimedierò al più presto e inorridirò con gioia 🙂

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Curioso di sapere che ne pensi. Anch’io l’ho visto con forte ritardo, credo una ventina d’anni fa o giù di lì, ma già allora sono rimasto molto deluso.
      Gli strumenti per un ottimo film di serie Z c’erano tutti, ma la tremenda sceneggiatura ha ucciso il film nella culla. Aspetto il Giudizio Orbo ^_^

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  3. Grendizer ha detto:

    Ma il costume di Faust ricalca palesemente Wolverine degli X -men, lame sul dorso comprese.
    Possibile che non conosci Wolverine ?
    Il fumetto di Faust è stato ristampato in italiano di recente, anche se era già uscito per la Eden nei primi anni 90.
    Franco Spiritelli della rivista Fumo di China lo recensì con un laconico “mer+a pura” , che fece imbestialire il curatore dell’ edizione italiana di allora, Daniele Brolli.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Se tu avessi letto il pezzo l’avresti trovato citato, ma forse sei tu che conosci poco Wolverine, visto che non hai notato la più che sostanziale differenza di lame, che accomuna Faust invece ai personaggi coevi che ho citato. (Se poi siano citazioni o convergenze narrative non saprei dirlo.)

      Concordo con il giudizio sul fumetto, che sicuramente avrà avuto un seguito fra gli amanti dell’underground del 1990 ma personalmente lo trovo illeggibile. E il film rispecchia a pieno il fumetto…

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  4. Vasquez ha detto:

    Non conosco il film, va be’ che di diretti da Yuzna ho visto solo “Society” e di recente “Progeny”, notevoli entrambi devo dire. Di questo “Faust” non avevo neanche mai sentito parlare, a quanto pare a ragione 😛
    Che dire? Brutto spreco di Jeffrey Combs, ma poi con due lame scusa! Lo sanno tutti che ce ne vogliono almeno tre! (a 0:46 per istruzioni dettagliate)

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      ahahha ecco spiegato l’arcano! Infatti i personaggi bi-lama come questi (Faust, Predator, Shredder) sono tutti cupi e incazzosi mentre Logan tri-lama se la spassa 😀
      Non mi sento di consigliarti questo film assurdo, e di conservare il bel ricordo di Yuzna coi film che hai citato 😉

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  5. Cassidy ha detto:

    In questi giorni incontro Faust in varie forme al cinema, deve essere il motore che si è rimesso in moto 😉 Grazie mille per la citazione, si vuole bene al vecchio Yuzna, anche se questo è uno dei pezzi più strambi della sua produzione, arriva dritto dalla fase spagnola, in cui ovviamente aveva coinvolto anche Gordon. Cheers!

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  6. Marco Vecchini ha detto:

    Acc…a me era piaciuto. Credo di averlo nolleggiato coi miei amici in una di quelle serate horror serie Z, e mi aveva colpito l’intreccio che era meno lineare del solito, sia per quel genere ma anche per quello super-eroistico. Preferisco conservare il buon ricordo, forse è meglio così.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Se io l’avessi visto con degli amici sicuramente mi sarei divertito di più: sono un grande detrattore de “L’Esorcista”, ma quando sono andato con degli amici a vedere in sala l’edizione restaurata è stato divertentissimo 😛
      Quello che dici è indiscutibile, a parità di film di basse pretese questo è sicuramente più complesso, ma proprio per questo aveva maggior bisogno di uno sceneggiatore dalla mano ferma, che non si perdesse pezzi per strada. E soprattutto non si perdesse protagonisti.
      Chi è il protagonista di questo film? All’inizio è il tenente Combs, poi pare diventarlo Diavloetto Bi-Lama, poi scompaiono tutti e rimane solo M Bianchi-Capelli… come si fa ad avere un film con tre protagonisti che si alternano, perdendosi volta per volta per strada? 😛

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  7. Sam Simon ha detto:

    Spiace per nomi “amici” come Combs e Yuzna, però questo sembra davvero un brutto disastro…

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  8. Alberto P. ha detto:

    Mi sembrava di averlo già mi piacciato ma forse mi sbagliavo.
    Ho inserito il link nel mio ultimo articolo, mi semra di capire che dal nuovo blog non invia le notifiche di pingback.

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  9. Alberto P. ha detto:

    Mi sa che son finito in spam 😅

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  10. Alberto P. ha detto:

    Mi sa che la nuova piattaforma che uso pur usando wordpress non va proprio d’accordo.
    Te lo lascio qui sperando non finisca in spam ancora
    https://www.needforgeek.it/faust-love-of-the-damned-film/

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