Il mio pessimo vizio di scrivere post all’ultimo secondo ogni tanto dimostra la sua fallacità quando, come in questo caso, esce fuori un impegno improvviso che mi impedisce di finalizzare la bozza della recensione di oggi. Un blogger serio si terrebbe da parte del materiale jolly da usare, ma non io. Per fortuna andando febbrilmente a sfogliare le bozze lasciate in giro per il blog, roba iniziata chissà quando e poi dimenticata, trovo questo lavoro di traduzione di cui non ho alcuna memoria, ma che cade decisamente a fagiuolo.
Ricordo che tempo fa scoprii che esisteva una questione fra gli appassionati, cioè su quanto del film Zombi 3 (1988) fosse stato girato da Bruno Mattei e quanto da Lucio Fulci, questione che onestamente mi interessa ben poco ma che in quel momento mi incuriosì. Andando a cercare se qualche fonte “concreta” avesse affrontato l’argomento, scopro questo numero 34 (2003) della rivista tedesca “X-Rated” dove Mattei viene intervistato proprio sulla questione: quale miglior fonte?
Ecco dunque la mia traduzione dell’intervista condotta da T.J. (forse è Tim Jonas, citato fra i collaboratori, ma non saprei).
Cominciamo subito con la domanda più importante, che sicuramente è stata sulla lingua dei fanatici dell’horror per anni: quali scene di “Zombi 3” hai girato e quali sono di Lucio Fulci?
Ho girato tutto l’inizio, o almeno le scene in cui l’uomo con la valigia rubata scappa dall’elicottero: queste sono tutte le mie riprese. Inoltre, ho girato tutte le scene in cui le guardie di sicurezza con le tute protettive bianche assaltano l’hotel, e qualcosina in pochi altri punti. Ho anche girato di nuovo le scene alla fine, in cui alcuni zombie bruciano. L’attore principale, Deran Sarafian, e anche le ragazze non erano più sul set. Infine ho lavorato con Dell’Aqua e Massimo Vanni, che inizialmente interpretavano due soldati. Si può dire che ho realizzato circa il 40 per cento del film.
Il motivo era che Fulci aveva commesso un errore: dopo il montaggio, la sua versione durava solo 55 minuti. Il materiale che ho filmato e inserito durava 37 minuti (Nota dell’editore: il tempo totale risultante fa 92 minuti ma in realtà sono circa 88 minuti di video effettivi, a causa di una velocità di esecuzione più lenta!). Ovviamente non ricordo tutti i dettagli. La scena con il benzinaio che esplode è sicuramente di Fulci.
Si dice che tu abbia girato e interpretato una scena con lo sceneggiatore Claudio Fragasso nel film.
Sì, è vero, c’è una scena in Zombi 3 in cui recito insieme a Fragasso: è dove bruciano i cadaveri. Potete vedere Fragasso e me vestiti da soldati. Fragasso ha anche scritto la sceneggiatura per le mie scene aggiuntive. Poiché era responsabile del materiale originale, aveva anche quel compito.
Al momento di girare “Zombi 3” la situazione politica nelle Filippine era molto difficile: ci sono state difficoltà durante le riprese?
All’epoca non c’è stato alcun problema. Ricordo che mi hanno chiamato da Roma e mi hanno chiesto cosa stesse succedendo, visto che girava notizia di una rivoluzione in corso: noi non abbiamo notato nulla, tranne che i militari di tanto in tanto ci hanno accompagnato nei luoghi delle riprese che si trovavano in aree critiche. Hanno preso dei bei soldi per questo. In ogni caso, non ho notato una guerra, che si è verificata più a sud, vicino a Mindanao. Nelle zone intorno a Luzon era tutto tranquillo.
Ricordi quando hai ottenuto l’incarico di finire le riprese del film “Zombie 3”? Quando ti ha contattato il produttore?
Non posso dirlo con certezza. Stavo lavorando a un film con Richard Harris chiamato Trappola diabolica, che all’estero si chiamava Strike Commando 2 (1988). Ci stavo lavorando poco prima di Natale [1987]. Così ho deciso di tornare a casa per passare le feste con la mia famiglia: a questo punto il progetto di Fulci era già fermo. Il produttore mi ha chiamato immediatamente e mi ha mostrato il film. Mi ha chiesto aiuto perché il film era troppo corto per essere commercializzato e aveva bisogno di più materiale. Mi sono spremuto le meningi e gli ho suggerito di girare con i restanti personaggi quello che si può vedere anche oggi nel film. Questa è tutta la storia.
Hai anche incontrato Fulci in persona sul set?
Be’, come ho detto, all’epoca ero impegnato con il mio film. Fulci ed io avevamo un ottimo rapporto, era una persona meravigliosa. Purtroppo all’epoca era molto malato. Ricordo che sono entrato in contatto con Fulci quando il film era nella fase finale di produzione. Lui era dell’opinione che il film non potesse essere completato, era un regista molto vecchio stile: se qualcosa non funzionava, ci si fermava. Ha acconsentito, tuttavia, che finissi io il film, ma non voleva assumersi ulteriori responsabilità per questo. Così mi sono seduto con Claudio, ho ricostruito tutto, ho aggiunto nuove scene a sostituzione di vecchio materiale. Fulci non era il tipo di persona in grado di farlo, se qualcosa sembrava non funzionare, lo lasciava o non lo girava affatto.
“Zombi 3” è quindi un film di Fulci, o meglio una coproduzione con te?
È difficile dirlo. Diciamo che l’anima cinematografica è di Fulci, visto che era il suo progetto e non il mio. L’ho preso solo a fine produzione. Fulci era informato di tutto e non se ne parlava molto. È il suo film e in qualche modo porta ancora la sua firma.
Ma non risulti nei crediti del film, vero?
No, non credo, non c’era motivo per farlo, tranne forse perché il film ha ricevuto finanziamenti dal Governo: ecco perché non suonava bene quando mi sono presentato come responsabile della sceneggiatura, della regia e del montaggio.
Quando “Zombi 3” è uscito i critici hanno detto che non era un vero film di Lucio Fulci: cosa ne pensi?
Non so dove i critici abbiano imparato il loro lavoro (ride). Il fatto è che nessuno di noi ha annunciato pubblicamente le modifiche al film, ma purtroppo nell’industria cinematografica lo facciamo sempre! Comunque, non posso giudicare il film e da allora non l’ho più rivisto. Forse è più il mio film che quello di Fulci, ma è una specie di prodotto ibrido, ognuno ha fatto la propria parte. Per quanto posso dire, tutti i miei film non sono eccezionali [sind alle meine Filme nicht so toll]. Ricordi la scena in laboratorio con lo zombi e il virus? Dopo averla girata non ho più voluto vederla. In qualche modo però tutti hanno iniziato a parlarne, e volendo capire il perché l’ho rivista, anni dopo. È stato due anni fa.
Ora, dopo tanto tempo, diresti che è un buon film, o forse no?
Stiamo parlando del film zombi, giusto?
Sì, di “Zombi 3”.
Non posso dirlo. In fondo qui stiamo parlando di un incidente, dopotutto: stai lavorando a un film e all’improvviso devi finirne un altro nelle Filippine. Molti si stupirono, ma per me non era niente di speciale: ero il dottore e il film era il mio paziente, ecco perché ora non voglio giudicare. Questo è tutto ciò che posso dire sul film.
“Violence in a women’s jail” è il tuo primo film carcerario tutto al femminile, dopo i due film sui campi delle SS: come sei arrivato al genere?
Ero sempre alla ricerca di film che potessero fare soldi. Non mi sono specializzato in nessun genere, ho adattato questo film, e soprattutto la storia, appositamente per Laura Gemser.
La tua ispirazione è stata influenzata dall’entrare in un genere che potrebbe avere problemi con la censura?
Sapevo che potevano esserci problemi, ma volevo questo contratto e all’epoca le cose erano molto rilassate. C’era un po’ di sesso, e allora?
Com’era l’atmosfera durante le riprese?
Molto bene. Laura è stata molto professionale, stesso discorso per Gabriele Tinti. Un peccato non sia più tra noi, era un attore straordinario, mi piaceva molto. Era un uomo di cinema e anche di teatro.
Quanto ti è costato produrre questo film?
Ho girato per circa cinque settimane. Penso che il costo sia stato di 70 mila euro.
Cosa ne pensi del film oggi?
Mi piace molto, perché è stato ben distribuito in tutto il mondo. Penso di averlo fatto abbastanza bene.
Il film “Hell of the living Dead” [Virus] è stato quello di maggior successo, vero?
Era un misto di Zombi (1978) e idee mie. In origine c’erano anche due sceneggiature, ma la mia variante non era così seria come quella dei produttori. Dato che il film doveva essere ambientato in Nuova Guinea, spesso ci preparavamo alcune riprese di animali. Fortunatamente, avevamo una buona documentazione su quest’area. Abbiamo girato in Spagna. Ci sono volute circa cinque settimane.
Ho improvvisato molto sul set, per esempio la sequenza in cui l’uomo inizia a ballare con cappello e bastone: ci siamo divertiti molto a farlo. Franco Garofalo era un grande attore, ma aveva molta sfortuna. Era molto espressivo e sapeva suonare bene. Ricordo la scena improvvisata in cui tendeva il braccio agli zombie per mangiare. Adesso sono suo amico, ma non lo vedo quasi più da quando si è trasferito a Napoli. L’attrice protagonista Margie Newton ha smesso di recitare a causa del suo matrimonio.
Ho anche usato la musica di Zombi dei Goblin perché mi piace. Dato che faceva parte della versione di Argento, ed ero amico di Carlo Bixio non c’erano problemi legali. Inoltre ho realizzato il film in modo molto brutale, perché all’epoca era uno stile molto popolare: i critici l’hanno descritto come un “mattatoio”. Ero da poco entrato nel cinema, e non avendo le possibilità per gli effetti speciali all’americana stavo ancora lavorando con budella di maiale a buon mercato. I giapponesi erano particolarmente affezionati a queste cose. L’interesse per il film è stato enorme, è stato distribuito più e più volte. I giovani in particolare ne sono molto interessati. [NdR: in altri Paesi europei questo film è vietato ai minori di 14 o 16 anni, mentre la Germania è l’unico Paese dove neanche gli adulti possono vederlo!] Per inciso, ho inventato lo pseudonimo “Vincent Dawn” appositamente per questo film.
Per finire, raccontaci qualcosa di te e dei tuoi film.
Be’, ho fatto un sacco di film, credo circa cinquanta, e sono tutti miei figli. Faccio film come un disegnatore fa fumetti. I film dovrebbero divertire e corrispondere allo spirito del tempo in cui sono nati. Ho fatto il film Rats (1984), per esempio, perché mi sono ispirato a La notte dei morti viventi (1968) di George A. Romero. Ho arricchito l’intero soggetto con i topi, per i quali abbiamo utilizzato soprattutto cavie colorate. Ricordo una scena difficile in cui un topo si infilò nel sacco a pelo e uscì dalla bocca della donna. Ma come ho detto, non mi piacciono particolarmente i miei film e li rifarei da capo se potessi.
L.
– Ultime interviste:
- Lucio Fulci: intervista su “Rue Morgue” (2006)
- Bruno Mattei: intervista su “X-Rated” (2003)
- Intervista ad Eric Roberts (2022)
- Halloween Ends (2022) Anteprima di “Total Film”
- Intervista a Stephen King (1984)
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- James Cameron: costruttore di mondi (2022)
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- SWGOH – Fennec Shand (Ming-Na Wen)
Beh, per essere una bozza recuperata e vista la fama di Mattei è interessante. Soprattutto cosa dice dei suoi film.
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Mi sembra di ricordare che a un certo punto volevo indagare sulla reale partecipazione di Mattei a “Zombie 3”, ho cercato materiale, con gioia ho trovato questa rivista tedesca e ho preparato questa intervista: poi è successo qualcosa e, tipo “Memento”, mi sono completamente dimenticato di tutto! Però è stato un bene, così mi è rimasto in bozza un lavoro già praticamente finito, mi sono limitato a scrivere l’intro e a metterci le foto 😛
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Concordo, mica male, avercene di bozze così 😉 Ottima intervista, grazie per averla condivisa spero che i casini si risolvano presto. Cheers!
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Quest’anno festeggio dieci anni da blogger: riuscirò finalmente a prendere l’abitudine di lasciare bozze pronte per eventuali urgenze? 😛
Per fortuna San Mattei stavolta mi è venuto in aiuto ^_^
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Dieci anni da multi blogger! :–D
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Nel 2013 però ne avevo solo un paio, roba veloce veloce 😛
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Ne hai fatta di strada da allora! :–)
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“Faccio film come un disegnatore di fumetti”, non si potrebbero trovare parole migliori. Aggiungerei che i fumetti in questione hanno un grado di complessità pari a Tiramolla. E, proprio per questo, solo amore incondizionato per il mitico Vincent Dawn e i suoi capolavori ❤️
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Facile che sia stato proprio tu a darmi l’idea di cercare materiale su Mattei, ma la mia memoria da tempo ha chiesto il divorzio 😀
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Alla faccia del post recuperato a caso! Molto bello ciò che dice dei suoi film, anche se non ho capito perché il suo nome non potesse apparire accreditato nel caso del film di Fulci perché era stato finanziato da governo… Nel senso che Mattei era un antigovernativo (non credo) o perché i finanziamenti ernao stati stanziati per un progetto di Fulci e quindi non poteva essere anche di un altro?
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Non saprei, non mi sembra sia stato molto generoso con le risposte, anche perché magari sono cose che gli chiedevano da una vita ed era stufo di parlarne 😛
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Tutto il mondo moriva dalla voglia di sapere di chi fosse sto film! X–D
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Se tutte le bozze che hai son così, recuperale più spesso
Interessante intervista, non c’è che dire
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Spero di averne altre nascoste 😀
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“Alla ricerca della bozza perduta”, nuova rubrica ad hoc per festeggiare questo decennale 😀
Un Bruno Mattei davvero onesto -e modesto- riguardo ai suoi film… Nel caso specifico, poi, altri colleghi avrebbero probabilmente rivendicato la paternità totale di “Zombi 3” mettendo Fulci all’angolo o spiattellando rivalità (sia vere che presunte tali), mentre lui è stato un vero signore 😉
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Facendo parte di una generazione non avvezza alla continua esposizione mediatica, temo che interviste di Mattei e degli altri artigiani nostrani siano poche, non a caso qui su una rivista tedesca: qualcosa mi dice che non saranno tantissime le riviste italiane che sono andate a porgli domande 😛
Spero in futuro di trovare altro materiale sulla questione.
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Un’intervista a un artigiano della Z come il nostro non poteva che solleticarmi e infatti l’ho divorata in un sol boccone! L’ho trovata particolarmente interessante in alcuni passaggi, come quando si rivela assai autocritico, e il mix Fulci/Mattei/Fragasso è tanta roba. Grazie per la traduzione! 🙂
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Spero in futuro di trovare altro materiale ghiotto sulla Trinità Itahorror ^_^
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