Ecco un viaggio tra i film presenti nel catalogo Prime Video dedicati all’amore… paranormale.
Here After – Anime gemelle
(Faraway Eyes, 2020)
in DVD Minerva Pictures (2021)
vedi su Prime Video
Il protagonista muore, va all’Altro Mondo e si trova davanti Christina Ricci biondo-platino: questo sì che è un bel modo di trapassare!
Purtroppo Christina è solo la “celebrità per vendere il film”, ha un ruolo minore però fondamentale, perché è l’addetta all’accoglienza dei nei-defunti e li aiuta nel loro percorso propedeutico all’Aldilà. Sapevate che non potete accedere al Paradiso se non accompagnati dalla vostra anima gemella? Ebbene sì, le canzoni hanno ragione: conta solo l’ammmmòre.
Il povero Michael (Andy Karl), morto fresco di giornata – tie’, guarda l’occhio! – aveva rotto con la fidanzata un minuto prima di schiattare, ma tanto non sarebbe cambiato nulla: era chiaro che non era il vero ammmmòre. Christina è categorica sull’argomento: solo insieme all’anima gemella Michael potrà accedere all’Eternità, altrimenti dovrà rimanere a vagare mesto e ramingo sulla terra in forma fantasmosa, invisibile a tutti e quindi in grado di guardare di nascosto le donne spogliarsi in palestra. Pare che sia un fenomeno comune ai morti freschi…

Christina Ricci all’accoglienza defunti senza ammmòre
Harry Greenberger scrive e dirige una mosceria da competizione, roba talmente sdolcinata e smielata che manco TV8 ha avuto il coraggio di mandarla in onda: roba che i romanzi “Harmony” sembrano horror di Stephen King! Michael infatti procede a conoscere tante fantasme che vagano pure loro in cerca d’ammmmòre ma è difficile trovare l’anima gemella, soprattutto per lui che è un maschio e quindi la radice d’ogni male. Poi, per motivi non chiari, una donna viva lo vede e potete giurare il vostro orsacchiotto del cuore che scatterà l’ammmmòre, quello più zuccheroso e sguaiato possibile. Come farà una donna viva ad amare un uomo morto? Non sentite già l’ammmmòre colare copioso dallo schermo?
Il film è di una noiosa vuotezza a livello olimpico, banale e scontato, e merita esclusivamente per le “apparizioni” di Christina Ricci, evocata in continuazione da Michael perché non capendo le regole dell’Aldilà ha continuo bisogno di spiegazioni, e la bionda burocrate dell’Altro Mondo deve armarsi di pazienza e guidare quel defunto spaesato. Tolti i siparietti con Christina, il film merita solo l’oblio.
Il giorno perfetto
(Meet Cute, 2022)
inedito in home video
vedi su Prime Video
Alex Lehmann porta in video l’incredibile sceneggiatura di Noga Pnueli, che è roba talmente assurda che è impossibile da recensire.
Allora, c’è lei, una ragazza bionda normalissima, Sheila, fatta a forma di Kaley Cuoco che per la prima volta vedo recitare, dopo anni di inutili faccette buffe e lunghe pause vuote in “The Big Bang Theory”. Poi c’è lui, Gary, un ragazzo forse non normalissimo, perché non ditemi che Pete Davidson ha la faccia da normale. Comunque sono due ragazzi che si incontrano in una New York da favola. Ah, e poi c’è lei, New York, una città talmente cinematografica che non può essere vera.
Lei guarda lui, alla fine ci attacca bottone, i due finiscono a cenare, a bere qualcosa, a passeggiare, si chiacchiera, si ride, ci si racconta un po’ a vicenda, una serata magica, da cartolina: niente potrà mai spezzare l’incanto di una sera di New York con due ragazzi fra cui sta sbocciando l’amore. O meglio, forse solo una cosa potrà farlo… cioè l’assurda, incredibile, impossibile e improponibile rivelazione che lei sta per fare a lui, roba che rischia di distruggergli molto più che la vita…

Quanto dev’essere potente la rivelazione di lei per spezzare questa notte magica?
Sarebbe facile per me usare alcune delle incredibili trovate di questo film incredibile per recensirlo, ma da sempre trovo spregevoli i recensori che svelano i colpi di scena non avendo altro da dire. Io ho visto il film senza sapere nulla, neanche quelle poche righe di trama che ho descritto in alto, ed è stata un’esperienza magica, perché secondo dopo secondo la mascella mi cadeva mentre la sceneggiatura si dipanava come un orologio svizzero di trovate geniali che si incastrano una nell’altra. In un periodo in cui i film sono tutti scritti con il copia-e-incolla, una storia come questa te la porti nel cuore a lungo.
Non posso rivelarvi niente di questo incredibile film, posso solo dirvi di correre a vederlo senza leggere niente, neanche la trametta di Prime Video: sedetevi con Sheila e Gary, passate con loro la serata e fatevi stravolgere dalla “rivelazione” di Sheila. Ma soprattutto da una sceneggiatura geniale che regge fino all’ultimo spettacolare fotogramma.
Frequencies
(OXV: The Manual, 2013)
inedito in home video
vedi su Prime Video
Un film che presenta ottime idee e belle trovate, ma che si incarta così tante volte su se stesso che alla fine si perde ogni interesse nella vicenda, la quale richiede tanta attenzione che però poi non corrisponde a contenuti così meritevoli di tanto sforzo.
Potremmo essere in un futuro o in una realtà alternativa, non importa, tanto siamo fuori dal nostro tempo. Ciò che importa è l’eterna storia di Marie e Zak, due bambini che non possono stare vicini: lei è geniale e lui no, ma soprattutto lei ha un potenziale fortunato altissimo mentre lui è l’esatto contrario. Cosa succede se una bambina estremamente fortunata viene a contatto con un bambino estremamente sfortunato? Lo scopriamo subito: il mondo comincia a ribellarsi. La prima volta che i due stanno vicini cadono dal cielo dei bagagli da un aereo, un evento altamente improbabile ma è proprio quello che si avvera quando le due forze opposte si incontrano.
Marie e Zak crescono con lei sempre più sociopatica – è totalmente incapace di provare empatia e in generale le sono sconosciuti i più basilari sentimenti umani – e lui sempre più deciso a trovare un modo di stare vicino a lei, inventandosi le cose più incredibili. Pare infatti che ci sia una cura allo scontro di diverse fortune, ma questo vorrà dire per la ragazza smettere di essere eccezionale e diventare semplice come lui.

Un amore destinato a non realizzarsi mai, per diverse potenzialità fortunate
Darren Paul Fisher scrive e dirige un’opera monumentale che se forse avesse avuto pretese meno titaniche avrebbe saputo curare meglio. La trama che ho scritto rappresenta forse il primo 20% del film, poi si riparte con la stessa storia raccontata da vari punti di vista, perché il discorso si allarga, personaggi cominciano a raccontarci la loro storia – senza che noi l’abbiamo chiesta e soprattutto senza che ci interessi minimamente – poi parte il pippone sociale su larga scala e a quel punto si agita la manina contro lo schermo: ciao, Fisher, mandaci una cartolina quando (e se) arriverai dove stai andando.
Lo spunto delizioso dell’amore ostacolato dall’avversa percentuale di fortuna si perde in una lunga serie di idee inserite in quello che diventa un minestrone indigesto: se Fisher avesse scelto solo pochi elementi, sarebbe venuto fuori un piatto sublime, invece è tutto annacquato. Peccato.
The Lodge
(2019)
in DVD Eagle Pictures (2020)
vedi su Prime Video
Un film che ha i numeri per essere un gioiellino, che ha trovate non certo originali ma affrontate con il piglio giusto e girate molto bene. Peccato che si perda nella neve, rovinando tutto.
La vicenda si apre con Alicia Silverstone, e non fai in tempo a chiederti “Te la ricordi Alicia Silverstone? Dove sarà stata tutti questi anni?” che lei si tira una pistolettata in faccia: non ha preso bene l’intenzione del suo ex marito di non tornare con lei e anzi di rifarsi una vita con un’altra donna.
Quando papà Richard (Richard Armitage) si presenta ai propri due giovanissimi figli con la nuova fidanzata Grace (Riley Keough), cioè la donna per colpa della quale mamma si è ammazzata, la situazione travalica ogni concetto di “tensione”. I due bambini sono stati peraltro cresciuti con precetti religiosi quindi sono disperati perché commettendo suicidio la loro madre andrà all’inferno, e tutto per colpa di Grace, che per di più ha un fosco passato in una setta satanica, unica sopravvissuta di un suicidio di massa.
Papà Richard ha una trovata geniale. Visto che è intenzionato a sposare subito Grace, con la quale non lo vediamo mai avere alcun contatto né sappiamo nulla di come mai abbia conosciuto la vittima traumatizzata e impasticcata di una setta satanica, perché non rinchiudere figli e matrigna svalvolata in una baita di montagna dispersa nel nulla? Lasciarli lì isolati per una settimana sicuramente rinforzerà i legami. Sempre se qualcuno uscirà vivo da quella baita…

Un’altra allegra serata in famiglia, nella baita di montagna persa nel nulla
Severin Fiala e Veronika Franz hanno un’ottima visione filmica ma sono assolutamente carenti dal punto di vista autoriale, nella sceneggiatura i personaggi sono spiegati esclusivamente dal loro agire, quindi non capiamo niente del perché agiscano: forse che sia una tecnica per destabilizzarci?
Se infatti non bastassero due ragazzini che non degnano di una parola la donna, se già non bastasse il fatto che lei prende di nascosto misteriose pasticche di cui non sappiamo nulla, risvegliarsi una mattina con la casa completamente vuota peggiora tutto: perché ora la baita sembra abbandonata?
Misteri paranormali aleggiano intorno alla baita mentre l’amore che chiaramente Grace prova per la sua nuova famiglia la porta a vacillare: sarà capace di usare quell’amore come unica arma contro il suo terribile passato satanico che sta tornando a reclamarla?
Come detto, aveva i numeri per essere un buon piccolo film invece spreca tutto per strada, ma lo stesso una visione la consiglio. Non foss’altro per gustarsi una famiglia che si odia passare una nevosa e gelida sera invernale a vedere La Cosa (1982) di John Carpenter in TV.
L.
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The Lodge è un grandissimo film!
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Ne sono meno entusiasta, si è un po’ perso nel ritmo ma comunque le trovate sono ottime e me lo sono visto con piacere 😉
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Io l’ho apprezzato dall’inizio alla fine. E anche il ritmo lento non mi è dispiaciuto per niente.
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Non grandissimo, ma concordo, assolutamente da vedere senza leggere nulla, Lucius hai spoilerato troppo 😅
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Il problema è che è un film difficile di cui discutere senza fare spoiler. Io ci ho provato quando feci la recensione. Non è stato semplice e purtroppo certe cose che volevo dire ho dovuto ometterle.
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Hai fatto bene, è un peccato rovinare i colpi di scena, infatti anch’io sono rimasto sul vago.
I gusti sono gusti, sono contento che ti sia piaciuto ma io non sono riuscito a trovarlo soddisfacente, visto che parte benissimo e ha un’ottima atmosfera: il problema è che si basa esclusivamente su un’idea esile e non ci prova nemmeno a creare una sceneggiatura corposa, cosa che invece i due registi avevano nel precedente “Goodnight Mommy”.
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Goodnight Mommy è un’altra piccola perla per me. Una grande pellicola che osava tanto. Il remake non ha capito nulla di quell’opera.
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D’accordissimo! 😉
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Non sono una grande esperta di horror, però Lucius, ricorderò forse male io, ma la trama non la ricordo complicata 🤔…. Ricordo il mio salto sul sedile alla scena che descrivi (inaspettata), la stessa scena più o meno la rividi tempo dopo in un bel film di Haneke. Comunque lo so, recensire non è facile, io ad esempio non amo mi si racconti troppo, soprattutto non amo mi venga rivelato ‘che una sorpresa ribaltera’ le sorti/un finale’, la sorpresa non mi deve essere annunciata prima, come spesso fanno in molti, ma appunto deve essere una sorpresa!
Tra quelli presentati comunque The Lodge credo sia il migliore, vero? Per le scene, la fotografia, è un film da grande schermo, lo ricordo con piacere, certo nel campo horror, non sono poi tanti quelli davvero memorabili.
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Non ho capito se la “trama non complicata” sarebbe quella di “The Lodge” o di che altro, comunque di questa tornata per me sicuramente il migliore è “Il giorno perfetto”, perché oltre agli elementi tecnici cura molto la sceneggiatura, dimenticata per strada dagli altri film.
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The lodge è caruccio…
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Bastava poco per diventare un ottimo film, invece è appunto solo “caruccio” 😛
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Si, intendevo che The Lodge non si addentra da subito nel passato, nella storia di lei, ma poi una volta al finale tutto torna, questo è il mio ricordo.
Un giorno perfetto, ti dirò non mi ha attirato più di tanto ma ti credo senza dubbio 😁
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Non ho visto il primo (o meglio, avevo iniziato a vederlo, ma dopo 5 minuti di monologo sulla barella ho spento), e riguardo agli altri 3 sono d’accordo col tuo giudizio 😀
Un altro film che ci sarebbe stato bene nella lista è “Questione di tempo”, che mi era piaciuto molto ed è su Prime.
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Me lo segno per un futuro secondo numero di “Amore paranormale” 😉
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P.S.
Quel dialogo sulla barella mette a dura prova qualsiasi pazienza, ma ero troppo curioso di andare avanti per incontrare Christina 😛
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Ruolo paga mutuo per Christina Ricci, ma non importa perché è davvero l’unico raggio di sole in quella robetta di rara inutilità, anche pettinata come la Carrà è stata capace si far ripartire il mio tracciato piatto ad ogni entrata in scena, la migliore 😉
Kaley Cuoco interpreta sempre lo stesso personaggio, solo che qui appare vispa, per una storia in cui le svolte abbondano, sono speso clamorose, ma raccontate tutte con lo stesso timbro da farti pensare: non ci credo sia successo tutto quello, così, in leggerezza, davvero ben scritto.
“The Lodge” merita ma si, poi per fortuna cita Carpenter che è sempre cosa buona e giusta 😉 Cheers!
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Se non fosse per Christina quel film l’avrei interrotto già dopo i primi cinque minuti, e infatti è solo lei a tenerlo in piedi.
Kaley ci sta provando a fingere di essere un’attrice ma se continua a fare sempre gli stessi ruoli, con le stesse espressioni, è difficile non chiamarla “quella di Big Bang Theory”. Però qui la sceneggiatura è una bomba e salva tutto.
Anche il più minuscolo filmetto migliora, se cita il Maestro ^_^
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Quindi senza “ammore” non si può vivere ma, in realtà, non si può neanche morire?? Che scoop! XD
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E’ una condanna eterna 😀
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Proprio una gran premessa del cazzo, quella di “Here After – Anime gemelle”!
Ma non dovremmo essere tutti inclusivi e corretti, sempre? Oppure, dove fa più comodo, si continua a dipingere determinate categorie con i cari, vecchi, frusti e tristissimi stereotipi? Così magari il single torna ad essere il classico maschio zitello/sfigato/imbranato ecc. colpevole (senza scampo né eccezioni) della propria condizione e, in quanto tale, meritevole di essere emarginato PURE nell’aldilà? Ah, ma che romanticismo, che ineffabile cascata di buoni sentimenti! 😛 😂😂
Spiace per il coinvolgimento di Christina Ricci ma penso di saltare il tutto a piè pari e dirigermi sugli altri titoli della lista, in particolare proprio “Il giorno perfetto”. “The Lodge” non saprei, così a pelle mi sembra essere il classico titolo molto promettente ma non altrettanto in grado di mantenere (sul tipo dell’horror psicologico che lascia intravedere un qualcosina di paranormale quando poi invece quel qualcosina non c’è, e non perché fosse superfluo ma perché è mancata la capacità di scriverlo adeguatamente)…
P.S. Dovremmo cominciare a fare crowdfunding per il quinto John Wick 😉
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E’ curioso come pubblicamente la narrativa sia massacrata perché deve evolversi ma poi, nei prodotti romantici, sembra di essere fermi agli anni Quaranta! Ma dell’Ottocento!
L’horror psicologico per essere tale ha bisogno di una sceneggiatura, che qui manca completamente. C’è l’atmosfera dei grandi horror psicologici e gli attori hanno gli sguardi giusti, poi a fine film ti accorgi che non c’è stato altro: atmosfera e sguardi.
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La storia dello scontro di sfortuna e fortuna sarebbe perfetta per un fumetto giapponese. Mi pare ne esistesse uno con una storia equiparabile: una bambina, nata senza alcuna fortuna, sopravviveva agli incidenti solo perché il padre rubava per lei la fortuna di altri, ovviamente condannandoli a morti inevitabili.
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Quella sì che sarebbe stata una bella trama, invece qui è tutto troppo raffazzonato, l’autore non aveva proprio le idee chiare, o almeno non ha saputo raccontare quelle poche che aveva.
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Chissà da quante persone sarà stata riscritta la storia… di solito, quando la storia tira in troppe direzioni o non va da nessuna parte, accade perché si sono uniti i pezzi di troppe stesure diverse.
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Se dovesse rispondere l’ormone maschile che e’ in me,direi che Alice Silverstone,vedendola in “The Lodge” mi ha fatto pensare che si e’ mantenuta bene bene,insomma bella donna,peccato per la pistolettata in bocca! Comunque pensando anche al film precedente di questa coppia di registi austriaci(“Goodnight Mommy”),direi che non si sono limitati a citare Carpenter,ma direi che come lui,non nutrono una gran simpatia per i minorenni,piccoli bastardelli dispettosi😠😜!
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Con “Goodnight Mommy” i due avevano per le mani una sceneggiatura-bomba, avrebbero dovuto dirigere con una benda sugli occhi per sbagliare quel film (come infatti sbaglia l’inevitabile remake americano), mentre qui hanno troppa poca roba, anzi in realtà non hanno niente: hanno delle atmosfere e forse un accenno di qualcosa che non sanno neanche loro, visto che si perde tutto in un silenzio dove ognuno può vederci quel che gli pare. Non mi sembra che la loro carriera stia crescendo 😛
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ah avevo sentito parlare benino di TL, mi dispiace vedere che si sia perso alla fine
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Se intendi “The Lodge”, è questione di gusti: parte molto bene e le atmosfere sono splendide, ma poi si vede che non esiste una vera storia, né una sceneggiatura. C’è un’idea, che però non basta a reggere l’intero film.
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L’ammmore, seppur paranormale, non è il mio leitmotiv filmico preferito ma in certe salse ci può stare e soprattutto se me lo proponi col post carrellata hai vinto in partenza 🙂
The Lodge l’ho visto e concordo col fatto che aveva le potenzialità, non del tutto sfruttate, per diventare un vero gioiellino, anche se comunque l’ho trovato piacevole; incuriosito assai da Il giorno perfetto! 🙂
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“Il giorno perfetto” te lo consiglio assolutamente, a occhi chiusi sono sicuro che saprà sfruttare temi che incontreranno il tuo favore 😉
Se non sei fan di Christina, evita “here After” come la peste!!!
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Non sono fan di colei quindi Here After lo eviterò accuratamente 🙂
Mi segno, invece, con ancora più convinzione Il giorno perfetto! 🙂
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