[Serie TV] Firefly – 10-11. Azione in ospedale

Lo stile dell’amico Sam Simon di recensire un episodio a settimana di una serie TV mi ha fatto riscoprire un piacere che ormai avevo perduto da molti anni: aspettare sette giorni per ogni singolo episodio di una serie, invece di divorarmeli tutti in rapida sequenza, con il rischio di non ricordare poi nulla. (Mi è successo per esempio con “X-Files”, che ho visto tutto insieme per dimenticarlo un secondo dopo!)

Visto che “Firefly” è una serie semi-inedita in Italia – tutti conoscono solo il film, che odio visceralmente per quanto male fa alla serie – è un’occasione per ricordare quella meravigliosa ondata fanta-seriale di inizio secondo millennio, quando era ancora possibile trovare la “robba bbuona” in TV.


Kaylee Frye

In Firefly – The Official Companion (2006) l’attrice Jewel “Stargate” Staite ammette che questa serie è stata l’amore della sua vita, e nulla potrà mai reggere il confronto.

Attrice sin dall’età di nove anni, dopo la sua audizione a Vancouver, dove vive, è stata chiamata a Los Angeles da Joss Whedon che poi le ha offerto il ruolo, il che significava trasferirsi dal freddo Canada all’assolata Città degli Angeli. «Tutto si è svolto in fretta. Mi ero appena fidanzata con il mio attuale marito [l’attore Matthew Kevin Anderson, da cui però ha divorziato nel 2011. Nota etrusca] e lui ha deciso di seguirmi: abbiamo impacchettato la nostra roba e siamo volati a L.A., che io amo».

«Ricordo le prove costume all’inizio dello studio del personaggio: Kaylee doveva essere un po’ mascolina, ama i ragazzi e vestirsi bene ma non ha molte occasioni di fare nessuna delle due cose, comunque la vedevo come una ragazza romantica, che ama amare. Volevo che riuscisse a mantenere una certa femminilità, così i capelli sono spesso più curati di quanto serva per una meccanica di bordo, e sulle labbra ha sempre un po’ di rossetto leggero: volevo che fosse femminile e deliziosa, e mi è molto piaciuto come [la costumista] Shawna [Trpcic] abbia trovato delle camicie a fiori e roba di quel tipo.»

«Credo che Kaylee abbia sempre visto la Serenity come il decimo membro dell’equipaggio. Adora la nave, è casa sua, probabilmente l’unica vera casa che abbia mai avuto, e penso ne vada fiera. Sin dall’inizio Joss ha detto che l’amore fra la meccanica e la nave dovesse essere chiara e tangibile, così quando recitavo spesso davo pacche alle paratie e guardavo ammirata il motore: Kaylee è sinceramente in stato di adorazione davanti alla Serenity


Colpo in ospedale

L’episodio Ariel va in onda in patria il 15 novembre 2002 mentre Canal Jimmy lo porta in Italia, a pagamento, il 21 aprile 2006 con il titolo Colpo in ospedale.

Diretto da un fanta-regista specializzato come Allan Kroeker (pensate a una qualsiasi serie legata al fantastico, da “Ai confini della realtà” nel 1989 a “Salem” nel 2015, e lui ne ha diretto almeno un episodio!) e scritto dal produttore Jose Molina, l’episodio vede finalmente una parte attiva per il dottor Tam (Sean Maher), che resosi conto sia di essere un peso per l’equipaggio della Serenity sia di non riuscire più a tenere sotto controllo sua sorella, decide di organizzare un ambizioso “colpo” all’ospedale della Federazione sul pianeta centrale Ariel. Quindi… tutti vestiti da agenti di primo soccorso.

Da pirati spaziali a operatori sanitari in un attimo!

L’obiettivo primario è rubare scorte di preziosi medicinali che poi frutteranno molto al mercato nero, tanto l’ospedale è governativo quindi riceverà subito nuove scorte, ma l’obiettivo vero è usare le strutture ospedaliere di alto profilo per studiare River (Summer “Terminatrix” Glau) e capire che diamine di esperimenti ha subìto nelle mani degli scienziati cattivi.

Sapremo mai il mistero che racchiude River?

Kaylee e Wash allo sfascia-carrozze riescono a trovare i pezzi per creare un’eli-ambulanza, che per una serie targata Fox in realtà è un po’ troppo sempliciotta, ma la scena è deliziosa: i nostri eroi sembrano tornati ai tempi di “A-Team”, con un montaggio serrato di scene in cui si costruiscono mezzi per fare un “colpo”.

Mi aspettavo qualcosa di più “fanta”, dai ragazzi della Fox

Mentre il capitano Mal e Zoë rubano i medicinali, Jayne accompagna il dottor Tam a “scansionare” sua sorella: cosa mai potrebbe andare storto? Ovviamente tutto.

Faccia rilassata, ragazzi: teneri e coccolosi!

Non rivelo l’intrigantissima svolta di sceneggiatura ma mi limito a sottolineare l’ottima gestione dei personaggi, che possono agire in maniera divertente quasi come fosse una serie umoristica ma poi sanno tirar fuori sfumature drammatiche, o comunque di spessore.

Qui un paio di personaggi dovranno chiarirsi l’un l’altro ricordandoci quando è scritta bene questa serie, difetto imperdonabile che ne decreterà la chiusura. Solo il qualunquismo è premiato, in TV…


In azione

L’episodio War Stories va in onda in patria il 6 dicembre 2002 mentre Canal Jimmy lo porta in Italia, a pagamento, il 28 aprile 2006 con il titolo In azione.

Diretto da James A. Contner (classe 1947, ha iniziato facendo il macchinista con Superman nel 1978!!! Regista televisivo di lunga data, ha un sacco di fanta-serie nel curriculum) e sceneggiato da Cheryl Cain (che non ha fatto molto in carriera, ma qui ha lavorato molto bene), l’episodio ci fa tornare a bordo della Skyplex del perfido Adelai Niska (Michael Fairman), che avevamo incontrato all’inizio della serie, ne La grande rapina al treno.

Adoro la Skyplex di Niska, perché non c’è una serie spin-off a lei dedicata?

Il perfido affarista non ha perso il vizio della tortura, così come non ha perso la memoria e ricorda bene lo sgarro subìto da Mal e i suoi: appena pizzicati i nostri eroi, Niska non perde tempo nel rapirli. Non vuole un riscatto né i soldi che ha perso nel vecchio affare, vuole solo la cara vecchia vendetta.

Vittime delle sue torture sono Mal (Nathan “Castle” Fillion) e Wash (“Resident Alan” Tudyk), in una scena che mi fa ricordare di quando i due attori anni dopo si sono ritrovati insieme, per la splendida serie “Resident Alien“, entrambi alieni in corpi alieni. Tudyk a interpretare un alieno in corpo umano, Fillion un alieno… coi tentacoli!

Fillion e Tudyk, insieme per ruoli… molto diversi

La trama principale dell’episodio vede una “crisi coniugale” tra Wash e Zoë, basata sul fatto che il pilota della Serenity ogni tanto si stufa di vedere sua moglie dar retta più al capitano che a lui, quindi il grande scontro finale, con i “nostri” che vanno a salvare Mal e Wash dalle mani del perfido Niska, assume un sapore tutto particolare.

Qui entra in ballo l’attenzione particolare che la serie dimostra per le armi, come ogni fanta-serie che si rispetti dovrebbe fare.

Avendole toccato il marito, Zoë piomba in scena con doppia pistola, in questo caso una Jericho 941R, come mi spiega il consueto IMFDb, la pistola portata per la prima volta al cinema da Robert Davi in Robocop 3 (1993), e scusate se è poco!

Risponde il maritino Walsh a suon di Mossberg 590 Mariner.

Poi Walsh molla il fucile e, impugnata una Colt Python – sdoganata su grande schermo da James Garner in Marlowe (1969), ri-scusate se è poco! – si unisce agli altri: l’equipaggio della Serenity reagisce male quando gli toccano il capitano!

Ma arriviamo alla bomba lanciata da questo episodio, quasi di sfuggita. Durante la sparatoria, Kaylee viene presa giustamente dal panico, essendo una meccanica e non una pistolera, al che arriva River, quella che per dieci puntate è sembrata una bambina spaurita… e d’un tratto si rivela Jane Wick! Con scatto felino ed abile mossa (come Lady Oscar!) dimostra di saper sparare come pochi.

«Nessuna forza al mondo può fermarmi» (No power in the ’verse can stop me)
(River)

Per la prima volta Joss Whedon ci lascia intuire che il personaggio di River nasconda potenzialità che ancora non conosciamo…

Con River che impugna con scioltezza una Star Firestar M-45 modificata – sdoganata da Beverly Hills Cop III (1994) e di lì a poco impugnata da Uma Thurman in Kill Bill Vol. 2 (2004) – nasce il rimpianto per il fatto che questa serie non avrà il respiro narrativo che invece avrebbe meritato.

Chiudo con Wash che ricorda una massima troppo spesso dimenticata: non sono le dimensioni della canna a definire un eroe…

L.

– Ultime puntate di “Firefly”:

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16 risposte a [Serie TV] Firefly – 10-11. Azione in ospedale

  1. Cassidy ha detto:

    Non sono i miei due episodi preferiti, ma il bello di questa serie è che ha solo puntate fighe, purtroppo troppo poche, ma tutte belle, anche quelle diciamo “secondarie”. Cheers!

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  2. Vasquez ha detto:

    Nel primo episodio un paio di personaggi chiariscono per bene il loro rapporto (come sempre molto apprezzato lo stile spiccio di Mal), mentre nel secondo viene spiegata la faccenda della tremenda tensione sessuale tra altri due membri dell’equipaggio della Serenity 😛
    Quello che provava Jewel per la serie secondo me lo provavano un po’ tutti, sia per il piacere di lavorare a un qualcosa di così ben scritto (e in un modo o nell’altro tutti i personaggi sono fighi), sia per l’atmosfera che deve essersi creata sul set tra tutti loro.
    Infatti Nathan Fillion in “Castle” si portò dietro Adam Baldwin (se non ricordo male in un ruolo ricorrente) e mi sembra anche Alan Tudyk in una comparsata, e stessa cosa il nostro “Resident Alan” con Fillion. Peccato per il doppiaggio italiano del polpo che fa perdere questo riferimento, ma comunque l’interazione tra i due in “Resident Alien” è spassosissima!
    E a proposito, ho appena scoperto che Harry Vanderspeigel tornerà per una quarta stagione https://blog.screenweek.it/2024/06/resident-alien-la-serie-rinnovata-per-una-quarta-stagione-si-sposta-su-usa-network-891628.php/

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Contentissimo di sapere della quarta stagione (anche se il pericolo “allungatura di brodo” è dietro l’angolo), ma sarei più contento se i siti intanto rivelassero quando cacchio uscirà in italiano la terza!!!!!

      Una serie così ben scritta aveva il futuro segnato, in un mondo televisivo dove i personaggi vanno col pilota automatico a ripetere frasi fatte: “Firefly” non era fatta per la TV. E oggi non potrebbe andare su piattaforma, visto il livello mortale delle serie di questo tipo, roba da cadere in terra a contorcersi per il qualunquismo qualsiasi delle sceneggiature.
      Quel magico periodo a cavallo del nuovo millennio è stato l’unico momento in cui la fantascienza buona poteva avere un minimo di speranza di vita, tocca gustarcelo così 😛

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      • Vasquez ha detto:

        La prima stagione di Resident Alien l’hanno doppiata in tre mesi, la seconda in otto (da fine gennaio approdò da noi in autunno). La terza è uscita a febbraio, secondo me possiamo sperare di vederla a settembre, comunque continuo a vigilare 💪

        Mettere in streaming Firefly fare una pessima figura alle serie che si producono oggigiorno…

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Eh sì, ci sarebbe il serio rischio che qualche spettatore si renda conto di come si scrivono dei copioni e di come si gestiscono dei personaggi, così che le robacce insulse e vergognose prodotte negli ultimi dieci anni non gli starebbero più bene. Non sia mai! 😛

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  3. Willy l'Orbo ha detto:

    A leggere le trame, a vedere le immagini, a scoprire risvolti inaspettati…sbaglio o questa serie appare sempre più intrigante? Devo davvero recuperarla ora che inizia il riposo estivo e, in tale contesto, mi sollazzo nel dedicarmi a qualche serie… 🙂

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Penso sia adatta per te perché è brevissima, quindi non ti porterà via molto tempo 😉
      Però è deliziosa, e magari invece ti stuzzicherà la voglia di recuperare prodotti dell’epoca assolutamente deliziosi, come “Andromeda” con Kevin Sorbo o la grandiosa “Battlestar Galactica”, serie per cui correresti il serio rischio di infognarti 😛

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      • Willy l'Orbo ha detto:

        Brevità, delizia e Kevin Sorbo: tre parole magiche che mi indirizzano verso questa serie e magari verso le altre 2 suggerite! 😉🙂

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      • Giuseppe ha detto:

        Che splendido periodo è stato quello per la fanta-televisione! Se poi penso a cosa abbiamo perso con l’ignominiosa chiusura di TMC e TMC2 per “merito” della gestione Cecchi Gori mi girano ancora i coglioni…Tra l’altro avevano appena stipulato un accordo con la Fanucci che ai tempi, oltre a “Star Trek” e “X-Files”, pubblicava pure “Spazio 1999” assieme alle novelization inedite di “U.F.O.”: tutto finito nel cesso (per non parlare della bella serie remake di “The Outer Limits”, che NESSUNA altra rete ha mai più replicato da allora) 😠 “Farscape” e “Codename: Eternity”? Altri bei ricordi e, un giorno o l’altro, mi piacerebbe riuscire finalmente a dare un’occhiata a quella che di “Farscape” è stata più volte considerata una sorta di musa ispiratrice, cioè la co-produzione teutonico/britannico/canadese “Lexx”…

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Eh, Fanucci era lanciatissima come regina della fantascienza in libreria, anche lì tutto ormai dimenticato…

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    • Giuseppe ha detto:

      Mi associo al consiglio del Zinefilo per tutte e tre le serie (“Firefly”, “Andromeda” “Battlestar Galactica”) in questione, caro Willy 😉

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Potrei aggiungere “Farscape” (1999), e anche serie più ruvide come “Code Name. Eternity” (2000) e “Mutant X” (2002), ma temo che nel caso perderei l’amico Willy per strada 😛
        Diciamo che a cavallo tra Novanta e Duemila c’era davvero un sacco di fanta-roba buona in TV, che peccato averla scoperta e gustata con vent’anni di ritardo.

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      • Willy l'Orbo ha detto:

        Se Giuseppe si associa ai consigli zinefili e Lucius alimenta il tutto con un’ulteriore infornata…non posso più esimermi! Mi ripropongo di iniziare con Firefly e poi vediamo se mi prende bene anche con altre serie tra quelle consigliate! 🙂

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  4. Giuseppe ha detto:

    E questo è un altro motivo per il quale io, alla bisogna, mi affiderei a Pluto TV e NON alle altre piattaforme: producendo serie a loro volta, per la maggior parte non avrebbero che da perderci in un confronto diretto con qualcosa di così meglio scritto come “Firefly” (e Pluto TV non correrebbe tali rischi, limitandosi a proporre o riproporre prodotti altrui)…

    Vedendo il nome di Allan Kroeker si ha già la garanzia di un buon risultato: come potrebbe essere diversamente, considerato che Kroeker era anche una delle teste pensanti di DS9? 😉 Poi, d’accordo, l’eliambulanza è quel che è, ma si bene quanto i nostri qui fossero costretti ad arrangiarsi con quel che trovavano 😜

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