Pagina riassuntiva del blogtour dedicato a Rambo, in continuo aggiornamento. (Almeno per tutto settembre 2019.)
Indice:
Film
da La Bara Volante:
Rambo (1982): Mostro in tempo di pace, soldato in guerra
Come abbiamo visto, il personaggio di Rambo nasce tra le pagine del romanzo Primo sangue scritto da David Morrell, un soggetto che attira subito l’attenzione di Hollywood fin dalla sua uscita nel 1972, perché offre un punto di vista nuovo sui reduci del Vietnam e in qualche modo porta la guerra (e i suoi effetti) direttamente in casa, sul territorio americano. Il piano è quello di farne un film drammatico sullo stile di “Taxi Driver” (1976) non a caso un’altra pellicola che parlava di un reduce che non riusciva più ad integrarsi nella società. Ma definire il passaggio da carta a grande schermo complicato, sarebbe peccare di ottimismo.
da Non c’è paragone:
Rambo di Ted Kotcheff (1982)
Avendo tempo fa letto anche il romanzo da cui il film è tratto, non posso non rimarcare alcune differenze, anche abbastanza importanti, con lo scritto di David Morrell: una di queste è un omissis del film, che non ci spiega bene per quale motivo Will Teasle abbia tanto risentimento per John Rambo. Egli è infatti un reduce della Guerra di Corea, insignito anch’egli della medaglia al valore, ma in seguito alla guerra del Vietnam la Guerra di Corea viene detta la guerra “dimenticata”, in quanto quella del Vietnam ebbe molta più risonanza a livello mediatico, per tutte le conseguenze che si era portata dietro.
da La Bara Volante:
Rambo 2 – La vendetta (1985): Per sopravvivere ad una guerra devi diventare la guerra
La regola aurea dei seguiti è quella per cui il secondo capitolo dev’essere uguale al primo, ma di più, molto di più! Se dovessi aggiungere una nota personale, tutti i seguiti dovrebbero avere dopo il numero due, le parole “La vendetta”, dài quanto è figo!
“First Blood”, da noi in uno strambo Paese a forma di scarpa meglio noto come Rambo, è un successo senza precedenti che fa fare a Sylvester Stallone il definitivo salto verso la celebrità totale. Ogni film del vecchio Sly va analizzato nel momento storico in cui è uscito, perché – possa piacere o meno – la carriera di Stallone è sempre stata in equilibrio sulla sua volontà di sfondare ed essere una stella e quella di sfornare film per il suo pubblico di riferimento, nel 1985 le due cose andavano a braccetto.
da Non c’è paragone:
Rambo 2. La vendetta di George Pan Cosmatos (1985)
Dopo il film serio che ha dato il via alla saga e tratto da un romanzo altrettanto serio, ma tagliato con la mannaia dalla sceneggiatura riscritta da Stallone, ecco che la saga prende in maniera definitiva la strada per cui tutti la conosciamo, quella dell’eroe di guerra che combatte i cattivi, salva i buoni ed ammazza la gente: se nel primo film John Rambo non uccideva nessuno in maniera diretta – l’unico morto del primo film è causa della legittima difesa del protagonista mascherata da incidente – in questo seguito i morti sono difficili da contare, per quanti ce ne sono, ma vengono tutti uccisi in maniera spettacolare ed epica, esplosioni, accoltellamenti con il famoso coltello del protagonista, ma anche frecce esplosive, in un secondo film in cui per la prima volta compare anche l’arco tra le armi che Rambo sa maneggiare con l’intento di uccidere.
da La Bara Volante:
Rambo III (1988): Storia della politica estera statunitense
Afghanistan, tra le altre cose, deserto rocce e sassi senza sbocco sul mare, nel tempo Alessandro Magno ha provato a conquistarlo, seguito da Gengis Khan, l’impero Britannico, la Russia comunista e in era più recente gli Yankee. Ma sapete chi è stato il primo americano a provarci? Sylvester Stallone.
Forse avrebbe fatto bene a ricordarsi uno dei dialoghi del suo stesso film «Salvaci dal veleno del cobra, dai denti della tigre e dalla vendetta di afgano» («Sai cosa significa?», «Che nessuno vi pesta i piedi»), ma nel 1988 zio Sly era in cerca di riscatto al botteghino, dopo il tonfo di un progetto molto sentito per lui come Cobra e il flop di un altro titolo di culto come “Over the Top” (1987), sembrava proprio il momento di far tornare in azione Rambo.
da La Bara Volante:
John Rambo (2008): La strada verso casa è lastricata di cadaveri
Finito a fare microscopiche comparsate in Taxxi 3 e in qualche “Spy Kids” a caso, come il suo personaggio più famoso zio Sly si gioca il tutto per tutto e con mezzo mondo che gli ride dietro stupisce tutti con Rocky Balboa, un film con un cuore grosso così che rilancia la carriera di Stallone che, proprio come il pugile di Philadelphia e il reduce di Bowie (Arizona), cade, si rialza, ma di sicuro non molla mai, nemmeno la voglia di restare sulla cresta dell’onda.
da La Bara Volante:
Rambo – Last Blood (2019): Guerra senza fine
Da ragazzetto, leggendo i vecchi fumetti del Punitore (quello tosto degli anni ’90), nella mia testolina di lettore pensavo a quanto sarebbe stato figo un film sul personaggio con Sylvester Stallone nei panni di Frank Castle. Questo vi dice molto sui miei gusti che sono un po’ gli stessi da sempre. Ecco, mettiamola così: al me stesso di allora oggi direi che per quel desiderio avrebbe dovuto aspettare il 2019. Per gli Skateboard volanti, invece, non abbiamo ancora una data. Porta pazienza.
Zio Sly non si è mai davvero rassegnato a concludere la storia del suo secondo personaggio più famoso con un quarto ottimo capitolo che, però, è riuscito a ripagarsi appena i costi, ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che Stallone è come i suoi personaggi: non si arrenderà mai. Gli vogliamo bene anche per questo.
Libri
da La Bara Volante:
Primo sangue di David Morrell (1972): Rambo, quello originale
Come ogni bravo bambino degli anni ’80 ho passato il mio bel tempo a vedere “Rambo” (1982) e i suoi seguiti, sono sempre stato consapevole che il personaggio fosse nato tra le pagine di un libro, quindi perché non leggerlo? Molto felice di averlo fatto, perché “Primo sangue” di David Morrell è una bomba
“First Blood” è stato pubblicato per la prima volta negli stati uniti nel 1972, anche se le sue origini vanno ricercate poco più indietro nel tempo, tra il malcontento che la guerra del Vietnam aveva lasciato nel Paese a stelle e strisce.
da Gli Archivi di Uruk:
Rambo. Primo sangue (1972)
Ma quello che state per leggere è un Rambo completamente uguale e diverso. Se un regista lo girasse oggi scena dopo scena – libro alla mano – verrebbe probabilmente identico al film di Stallone, ma tra le righe c’è un clima diverso, e un diverso messaggio.
Introduzione di David Morrell tradotta in esclusiva!
da Gli Archivi di Uruk:
Rambo 2. La vendetta (novelization)
Uno. Penetrare le ben note giungle dell’inferno e trovare gli americani dispersi, tenuti ancora lì prigionieri e torturati.
Due. Non recuperarli, limitarsi ad inviare foto. Non ingaggiare scontri con il nemico. Non cercare vendette.
Per Rambo, la prima parte è dura.
La seconda, impossibile…
Introduzione di David Morrell tradotta in esclusiva!
da Gli Archivi di Uruk:
Rambo III (novelization)
John Rambo. Il più pericoloso uomo vivente. Il suo Paese l’ha chiamato di nuovo, questa volta per una missione che non accetterà. Vivendo in esilio, lontano da casa, ha tagliato i ponti con la gloria e il sangue della guerra.
Ora, il suo ufficiale comandate, il colonnello Trautman, l’unico uomo di cui Rambo si fidi, è nei guai. Nella missione a cui avrebbe dovuto partecipare Rambo è stato catturato dalle truppe sovietiche sul confine afghano.
Introduzione di David Morrell e primi capitoli tradotti in esclusiva!
da Non Quel Marlowe:
Rambo on Their Minds (2019)
L’FBI cattura il pericoloso mafioso russo Nick Demidov, e sua sorella mette in atto un piano per liberarlo: rapisce Liz Sansborough, compagnad i un agente FBI, così da ricattare quest’ultimo e far liberare il russo. Inizia un braccio di ferro che porterà i buoni a vincere… Un momento: ma dov’è Rambo?
Nell’introduzione viene specificato che Morrell è titubante sull’utilizzo del suo personaggio perché ha paura che qualsiasi cosa gli faccia fare poi finirà “compromessa” in opere future: un modo curioso per dire che non ha alcuna voglia di scriverne. Così viene detto che è sata Gayle Linds a trovare l’idea giusta: durante la prigionia di Liz… i suoi carcerieri parlano di Rambo!
Ramboidi
da Il Zinefilo:
Caccia selvaggia (1981) Bronson, il vero Rambo
I personaggi di Bronson non sono mai stati ciarlieri, anche se in Caccia selvaggia credo si batta ogni record di mutismo: forse dice una parola e mezza, ma anche meno.
Malgrado si tratti di due opere che si rifanno ad una lunga e ricca tradizione culturale e narrativa, secondo me gli sceneggiatori di Caccia selvaggia il romanzo di Morrell l’hanno letto. E secondo me Stallone questo film l’ha visto, e se ne è ricordato al momento di completare la sceneggiatura di Rambo.
da Il Zinefilo:
Thunder (1983) Italian Rambo
Il film si apre con la meravigliosa musica di Francesco De Masi, che all’epoca di quella prima registrazione di cui parlavo conservai immediatamente su musicassetta: all’epoca non si chiamavano playlist ma compilation, comunque finì subito fra le canzoni che ascoltavo con più frequenza. Dopo il Duemila la trasformai in mp3 perché potesse continuare ad allietarmi in formato digitale.
La musica accompagna l’entrata in scena di un pick up che attraversa celeberrimi paesaggi dell’Arizona, protagonisti di così tanti western da renderli quasi banali. E sul pick up c’è il corrucciato protagonista: Marc Gregory.
da Il Zinefilo:
Thunder 2 (1987) La vendetta
Se Thunder (1983) prendeva la storia di Rambo (1982) e la rielaborava in chiave indiana, dopo quattro anni e il successo di Rambo 2 (1985) i nostri baldi Laddy Ludman (Fabrizio De Angelis) e David Parker jr. (Dardano Sacchetti) si chiedono: c’erano prigionieri Navajo nei campi di prigionia vietnamiti, così da mandarci Thunder a salvarli?
A quanto pare non si sono trovati, così per forza di cose il film dovrà scostarsi dalle avventure di Rambo… fino a un certo punto, però.
da Malastrana VHS:
Thunder 2 (1987)
Ah benedetti quei gloriosi anni dove giocavamo a fare gli americani, a volte con risultati pregevoli ma molto più spesso con prodotti miseri e miserabili! Oggi parleremo di Thunder 2, il secondo capitolo della trilogia sul navajo incazzato, cercando di recuperare anche i restanti due capitoli nei giorni a venire. Ho scelto il 2 perchè è stato il mio primo approccio, da ragazzino, con la serie, e perché è quello al quale personalmente sono più affezionato, anche se, senza dubbio, il migliore rimane il capostipite.
da Malastrana VHS
Ruckus
Kyle Hanson, ex reduce del Vietnam, non voleva altro che mangiare un boccone, prendere un po’ di fiato e ripartire per la sua strada. Mal gliene accorre però perché il suo aspetto da barbone trasandato attira le attenzioni dei bulli di un paesino. Così il povero Kyle viene deriso e picchiato finché non scatta in lui una scintilla e comincia a fare la guerra a tutta la cittadina perché “quello che gli altri chiamano inferno, lui lo chiama casa”.
da Fumetti Etruschi
Raimbo 1 (1986)
La Edifumetto presenta la propria personale reinterpretazione del mito di Rambo, in chiave psicopatica-sessuale. Un veterano del Vietnam chiamato dal Governo a compiere missioni sporche dove uccide tutti ma non disdegna maratone sessuali di vario tipo.
Ho recensito anche i numeri 2, 3 e 4.
da Il Zinefilo
Ratto! (2009)
Eutanèsia è il posto dove la morte fa spettacolo, e state tranquilli che se ci facessero un reality sarebbe un successo. Ortolani non è un sempliciotto come George Orwell, che credendo di mettere in guardia la gente ha scritto le regole per fotterla (spettacoli vuoti ma che tutti devono guardare chiamati “Grande Fratello”, sistematica cancellazione della lingua in sostituzione di una fasulla [itanglese!] e via dicendo). No, Ortolani non commette questo errore: la gente non va salvata, perché la gente è il male. E Rambo è la cura.
Curiosità
da Il Zinefilo – guest post di Storie da Birreria
Videogiochi con Rambo
Con questo articolo partecipo all’iniziativa “a blog unificati” lanciata dal Zinefilo in occasione dell’uscita del nuovo film di Rambo, Last Blood! Nello specifico io mi concentrerò su tutti i videogiochi con protagonista il nerboruto eroe interpretato da Sylvester Stallone.
A quanto pare negli anni ’80 le licenze venivano date via come l’acqua fresca, visto il gran numero di giochi usciti per gli stessi due film, più o meno tutti uguali. Curiosamente, nessun videogioco è mai stato tratto dal primo film della saga.
da Il Zinefilo:
Rambi e Strambi: pallottole sparse
Essendo un fenomeno di costume, Rambo ha disseminato rimandi e citazioni ovunque: mi piace presentarne qualcuna a cui sono legato o che ho incontrato cercando materiale per questo blogtour.
da Non Quel Marlowe:
Nel nome di Rambo
Un uomo solitario entra in città lasciandosi alle spalle un passato di violenza che ancora lo opprime: ha le migliori intenzioni ma il suo destino è di scatenare una guerra.
Lo accoglie un uomo di legge e lo chiama per nome: Rambo. No… non quel Rambo!
Un omaggio a Tomas Milian, scomparso il 22 marzo scorso: il primo vero Rambo del cinema…
da Il Zinefilo
Rambo: Last Blood (2019) Anteprima di “Total Film”
Traduco un articolo della rivista specialistica “Total Film” (agosto 2019) che presenta un’anteprima sull’ultimo (forse) film con protagonista Rambo.
È tornato. Dopo più di dieci anni dalla sua ultima uscita filmica, il veterano del Vietnam interpretato da Sylvester Stallone sta per imbracciare le armi di nuovo. Rambo: Last Blood parte, dice il regista [quasi] esordiente Adrian Grunberg, dall’ultima inquadratura vista nel John Rambo del 2008, quando il Berretto Verde tornava al ranch della sua famiglia in Arizona.
Locandine d’annata
da IPMP:
L.
Attendo impaziente.
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Le recensioni dei film saranno a carico della Bara Volante, mentre io da giorni sto stanando chicche su chicche. Sto traducendo a spron battuto le dichiarazioni degli ultimi decenni di David Morrell, l’autore del romanzo originale: rivela più lui sul mondo del cinema che tutti i registi intervistati! Essendo un esterno, invece di sbrodolare falsi complimenti e storielle campate in aria, si limita a raccontare ciò che ha visto della produzione cinematografica del suo personaggio, nel corso di tanti anni: una testimonianza impagabile su come funziona il cinema!!!
Poi va be’, ci sarà da sghignazzare con parodie e rifacimenti. Insomma, sarà un mese pienissimo! ^_^
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Meraviglia ❤
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Come ho detto di là da Cassidy: ci aspettano dei bei venerdì! 😃
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Figatona! Sono caldo come uno stufa ci sarà da divertirsi, non vedo l’ora di vedere cosa hai scovato 😉 Cheers!
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Mai stato un fan di Rambo, ma aveva un suo perché all’epoca della sua uscita cinematografica.
Segnalo che nei videogiochi non ha avuto altrettanto fortuna nonostante un certo numero di titoli dagli 8 bit fino a oggi, tutti – sembra quasi superfluo scriverlo – di genere spara-tutto.
L’unico decente è Rambo III nella versione per Mega Drive sviluppata da Sega.
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Allora ti consiglio i pezzi che presenterò di David Morrell (tradotti da me) dove racconta il suo Rambo (molto diverso dalla versione cinematografica) e del suo rapporto con i film e Stallone 😉
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Pezzi che aspetto e mi consiglio pure io, ovviamente 😉
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