The Black Demon (2023) Cosa non si deve fare al Demone Nero?


Ve li ricordate i bei tempi, in cui le grandi case facevano uscire grandi film e in contemporanea le case peZZenti presentavano la loro versione di serie Z? Succede ancora, ma è tutto svalvolato: le grandi case fanno uscire film pezzenti di rara bruttezza, tipo Shark 2 (2023), e nasce il problema: come fare a presentare la versione Z… di un film già così vergognosamente di serie Z?

Bisogna scendere nell’abisso più abissale di casupole infinitesimali e sconosciute, bisogna calarsi nella Fossa delle Maronne per arrivare nei luoghi inadatti alla vita umana, dove grazie a fuoriuscite di sostanze mefitiche dal cuore della terra proliferano case cinematografiche così ignobili da battere la Regina Warner Bros nel Gran Gioco della Z: da questo abisso immondo, dove neanche Cthulhu avrebbe il coraggio di scendere, fuoriescono gli anonimi produttori di The Black Demon, l’unico abominio in grado di battere Shark 2.

Questa roba inqualificabile esce da qualche parte nell’aprile 2023, e la Eagle Pictures lo porta in DVD dal 6 settembre 2023, e all’incirca in quel periodo l’ho visto sbucare nel catalogo a pagamento di MediasetPlay (credo fosse Infinity).

Là dove neanche i Grandi Antichi hanno il coraggio di scendere

Alla regia troviamo Adrian Grunberg, quello che dopo l’umiliante Rambo: Last Blood (2019) è scappato via, emigrando dove nessuno l’avrebbe potuto raggiungere per chiedergli conto di quel film. Dal suo auto-esilio torna solo per dimostrare di essere capace di saper girare film infinitamente più brutti del quinto Rambo. Operazione riuscita, Adrian, dopo aver visto The Black Demon ora il tuo errore del 2019 non mi sembra più così abominevole, sei salito al grado di “inguardabile”.

Da vari indizi possiamo dire che il budget di questo film è in negativo, cioè i tecnici e gli attori hanno dovuto pagare per partecipare alla produzione, essendo questa a zero carbonella. Tanto oggi va di moda fare film senza trama con attori che si muovono in una stanza verde, che poi si rifà tutto al PC di casa: guardate le pseudo-serie di “Star Wars” su Disney+, roba che uno spettacolo di burattini sembra più dinamico.

Mare finto, squalo finto, tutto finto

Quindi via, tutti in una stanza e fingiamo che siamo su una piattaforma petrolifera, con gli esterni fatti grazie alla versione demo di Photoshop. Tanto dobbiamo creare una tesissima situazione d’assedio, quindi non serve altro che un’unica ambientazione e attori che agitino le braccia fingendo dinamicità.

Nessun effetto speciale può ridare dignità a Josh Lucas

La storia è sottilissima, proprio in punta di penna. Una bieca compagnia petrolifera che sporca l’ambiente così, perché è cattiva, manda Paul Sturges (Josh Lucas, che brutta fine) e famiglia nel solito paesino latino dimenticato, abitato esclusivamente da stereotipi viventi.

Una accurata rappresentazione di un tipico lavoratore sfaticato latino

Perché i locali, intenti a non fare nulla come tutti i latini (capito la sottilissima denuncia sociale?) odiano Paul? Perché lui e la sua compagnia hanno installato la piattaforma petrolifera El Diamante, la quale ha insultato madre natura e quindi si è risvegliato El Demonio, il megalodonte che abita la zona.

Il vostro amichevole megalodonte di quartiere

Raggiunta la piattaforma, Paul e i suoi familiari si ritrovano incastrati insieme a due tecnici nella struttura, mentre il megalodonte-dio azteco gira loro intorno e colleziona parti umane: l’acqua davanti alla piattaforma, come scopre la figlia di Paul, è la personale collezione del megalodonte.

C’è chi colleziona francobolli, chi monete: il megalodonte colleziona parti umane

Ora comincia una situazione di assedio che… che… che niente. I fenomenali sceneggiatori di questo film hanno scritto un terzo di copione, il resto si improvvisa durante le riprese. Così Paul grida, si agita, guarda su, guarda giù, e basta. Poi vede cose che non ci sono, e tutto è normale: è El Demonio. Perché uno squalo gigante dovrebbe provocare allucinazioni? Facile che gli autori fossero più che fumati quando hanno scritto ’sta porcata.

Fermi tutti, ci pensa il bambino, che trova delle figurine rituali azteche fra gli oggetti degli operai (?), costruisce una barchetta per le figure ed esegue un rito propiziatorio per garantirsi il viaggio in barca con i propri familiari. Bella idea, peccato che nasca e muoia in un secondo. Un terzo di film a lasciare indizi che portavano a questo rito propiziatorio e poi scopriamo che è roba buttata via a casaccio. Questa sì che è serie Z di lusso!

I personaggi più inutili e stupidi dell’estate 2023

Lo sbadiglio si impossessa potente dello spettatore, perché come una qualsiasi soporifera serie di “Star Wars” anche The Black Demon è girato in economia bulgara, quindi ci sono due o tre attori che rimangono immobili mentre dicono robe senza senso e mentre il regista costruisce loro intorno la scenografia con la demo di Photoshop. È un film finto come una moneta da tre euro, ma in compenso… scritto male male male male. L’ho già detto “male”?

Rimani fermo, Josh, ci stanno fotoscioppando il fondale

Il comportamento dello squalone è immotivato, gli attori sono fastidiosi – la figlia dei protagonisti per metà film ripete «Mamma? Mamma? Mamma?» e per l’altra metà «Papà? Papà? Papà?» senza avere altre battute – la storia è ridicola e l’esecuzione cialtronesca. Applausi a scena aperta: non era facile fare un film più brutto della Warner Bros, ma Er Demone Nero c’è riuscito! E voglio vedere ora chi avrà il coraggio di fare al Demone Nero quello che non si deve fare al Cavaliere Nero

Ora che Adrian Grunberg ha risvegliato un’antica divinità azteca, spero che questa se lo porti lontano evitandoci ulteriori capolavori girati in uno sgabuzzino con le pareti verdi da ritoccare in Photoshop.

L.

– Ultimi filmacci con squalacci:

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25 risposte a The Black Demon (2023) Cosa non si deve fare al Demone Nero?

  1. Anonimo ha detto:

    L’ho visto……..purtroppo,forse dovrei fare i conti con la mia fissazzione per i film di squali,ormai li guardo con la consapevolezza che molto probabilmente saranno inguardabili,o forse sono solo uno stupido ottimista che aspetta solo il momento di essere stupito da un bel film,per lo meno è la mia speranza,ma ormai temo che gli shark-movie la loro dignità l’abbiano persa da tempo,non che prima fossero sempre filmoni sia chiaro,ma darei un braccio per tornare ai vecchi tempi!.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      E’ un sentimento che condividiamo in tanti, la speranza di un semplicissimo film almeno divertente e la scoperta di sempre nuovi abissi di stupidità grossolana, che impediscono qualsiasi intrattenimento. Purtroppo anche chi ha i soldi non li spende – vedasi quelle robe pezzenti di Star Wars, e sì che la Disney due soldi ce li ha! – quindi figurarsi se ci sarà mai speranza per la serie Z. Siamo condannati a provare ogni volta il nuovo film di squali per scoprire che è molto peggio di quelli che ritenevamo già peggiori 😛

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  2. The Butcher ha detto:

    E pensare che volevo pure comprarlo proprio perché era letteralmente la versione z-movie di Shark 2. Immagino che i tempi siano purtroppo cambiati. Non sapevo che fosse il regista dell’ultimo Rambo. Quel film era indifendibile.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Ormai è questo lo standard qualitativo, a meno che non nasca una nuova Asylum, com’è successo intorno al 2010, che sappia cioè sfruttare i pochi soldi per film divertenti, c’è solo Z mefitica che puzza parecchio.

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      • The Butcher ha detto:

        Ammetto che mi mancano “artisti” come Bruno Mattei. Creava ioere talmente brutte che facevano il giro e diventavano meravigliosi, un’esperienza mistica incredibile. Il suo Cruel Jaws l’ho perfino comprato in DVD e lo custodisco gelosamente.

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Io purtroppo non riesco a farmi piacere nessuna delle opere degli “italiani sotto copertura”, non ne capisco proprio il valore, non trovo anche solo accettabile un solo loro fotogramma, ma ammetto la mia mancanza, infatti sto facendo penitenza presentando ogni sabato interviste d’epoca ai “maestri” italiani da me tradotte 😛

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      • The Butcher ha detto:

        Quello che trovo stupefacente è come sia tutto così sbagliato. Un singolo fotogramma ha tanti errori eppure alla fine riesce in maniera incredibile a divertire e a farti passare del bel tempo. È un vero talento e Bruno Mattei in questo era uno dei migliori.

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  3. Madame Verdurin ha detto:

    Ho alcuni filmini delle recite di Natale dei bambini noiosissimi, sto pensando di mandarli agli autori di Black Demon per farci aggiungere qualche squalo azteco, astronave, dinosauro…

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  4. Cassidy ha detto:

    Puzzava talmente di pesce marcio che ho lasciato perdere, poi ultimamente questa proliferazione di film squalosi non la reggo più. Potrei vederlo solo per assistere a Josh Lucas senza baffi alla Yellowstone maltrattato da un altro mostro in CGI (ho un post a tema sull’argomento dalle mie parti, ti sarà presto tutto chiaro) ma per ora, mi farò bastare il tuo post che ha confermato quello che il mio naso aveva intuito. Cheers!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Spero che l’intero budget del film sia finito nelle tasche di Josh Lucas, perché vedere un bravo attore abbassarsi così tanto e mettersi al pubblico ludibrio fa male al cuore. Spero ne sia valsa la pena, perché siamo molto al di sotto della semplice Z: qui la puzza di pesce marcio è potente!

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  5. Willy l'Orbo ha detto:

    Ahahah! Quando la Z, quella più profonda e becera, scatena le tue pulsioni riversate nel post, non posso che rallegrarmi dato che leggere il pezzo è uno spasso e che al contempo so che un abominio aspetta la mia visione! 🙂

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  6. spooky72016 ha detto:

    L’ho visto qualche mese fa in inglese e già non ricordo più niente, a parte la noia. Giusto Josh Lucas e credo una fuga finale dalla piattaforma. Basso budget ma 10 milioni sono una follia. In confronto Blu Profondo 3 è una pietra miliare del genere squalesco.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Questo film fa rivalutare tutti i filmacci di squali dei primi Duemila, Kubrick al suo confronto! 😀
      E’ assolutamente impossibile che questa fetecchia di film sia costato più di 10 euro, a meno che i 10 milioni non siano andati tutti in tasca a Josh Lucas per convincerlo a umiliarsi in questo modo 😀

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  7. loscalzo1979 ha detto:

    Comunque Andor e Ahsoka sono belle serie, qualcosa nella galassia lontana lontana ancora si salva

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Mi spiace, è un livello così basso che non posso neanche considerarlo “vita umana”. Sono quattro attori immobili a fissare il vuoto su uno sfondo verde, è una pezzenteria che dall’industria più ricca al mondo non mi sarei aspettato.
      Sulla qualità delle storie non mi esprimo perché potrei diventare volgare, ma è ormai chiaro che le serie Star Wars non hanno trama, sono solo leccate di sedere dei fan, che hanno bocca buona: basta che ci sia l’attore di un vecchio film della saga che fa una comparsata e tutti svengono dal piacere: perché scrivere vere sceneggiature?
      Per fortuna le mostruosità viste mi hanno preparato al vuoto cosmico di “Ahsoka”, che riesce ad essere più lenta, vuota e inutile di “Boba Fett”, e sembrava impossibile.

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  8. Giuseppe ha detto:

    Mi hai proprio convinto: quest’incomprensibile megalodonte azteco al risparmio (eccessivo) NON farà mai parte della mia videoteca

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  9. Anonimo ha detto:

    Ahahaha Cthulhu gli spiccia casa a Grunberg, sono convinto che con un pò di sforzo possa andare anche più in fondo 😀

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