The Assassin (2015)

assassinGrazie alla Movies Inspired ho potuto visionare in anteprima The Assassin (Nie yin niang), presentato al Festival di Cannes il 21 maggio 2015 e in arrivo nei cinema italiani il 29 settembre 2016.

La cinematografia cinese è molto diversa da quella di Hong Kong, è più “asiatica”: cioè tempi allungati fino ai limiti dell’umana sopportazione, ma non è affatto una critica. Un film asiatico lo devi capire dentro di te, e per questo c’è bisogno di tempo. Una scena deve durare almeno il doppio del normale perché tu comprenda l’agire dei personaggi.
Camminare in equilibrio sul limite della sopportazione richiede però una certa bravura, o anche solo voglia di comunicare fuori dai propri confini. Non conosco il regista Hsiao-Hsien Hou, i cui film non sembrano aver avuto una grande distribuzione internazionale, ma mi sembra di capire che sta parlando solo al suo pubblico e a nessun altro.

I paesaggi cinesi sono meravigliosi ed essendo in pratica ignoti in Occidente fino a tempi recentissimi destano ancora meraviglia. È una terra immensa con vaste zone vergini e rigogliose, quindi questo come altri film simili ha gioco facile ad ammaliarci con location da capogiro.
Il problema è che al di là del viaggio turistico in terre meravigliose… tutto il resto è incomprensibile. Il regista non sta parlando a noi occidentali, sta raccontando ai cinesi di un passato prettamente cinese, inframmezzato con racconti cinesi e ballate cinesi, con musica eseguita da strumenti tradizionali del luogo e in generale con argomenti del tutto sconosciuti a noi occidentali.
Il ristretto numero di frasi sparse nel film non basta a creare una trama fruibile da chi non abiti in terra cinese, e visto che gli sceneggiatori non hanno alcuna intenzione di spiegare parti della loro tradizione culturale a chi non la conosce, noi spettatori ci ritroviamo ad ammirare gli stupendi paesaggi e basta.

La parte “facile” è quando sappiamo che Nie Yinniang (la sempre affascinante Qi Shu) è un’assassina con un problema: ha troppo cuore e questo le impedisce di eseguire ciecamente le missioni che le vengono affidate. Visto che non riesce ad uccidere un estraneo, la sua capa pensa bene di mandarla a Weibo, la più forte delle province ribelli, per uccidere suo cugino Tian Ji’an (Chen Chang).
Forse l’intento è quello di metterla alla prova, farle uccidere un parente così che dopo qualsiasi altro omicidio verrà più facile. Non lo so, non viene specificato e il personaggio non ricordo di averlo mai visto parlare.
Nel silenzio e nell’immobilismo più totale si svolge una storia fumosa e misteriosa, completamente incomprensibile, dove degli attori in costume guardano in camera senza muoversi.
Ah, ci sono anche tipo 30 secondi di scene d’azione, interpretate malissimo, giusto per farci il trailer…

C’è una cascata che scroscia, ci sono caprette che ruminano, ci sono gli alberi e ci sono personaggi fermi a guardare nel vuoto. E meno male che la versione italiana dura solo 80 minuti contro i 105 di quella internazionale!
Le immagini sono splendide ed ogni fotogramma del film è un dipinto da ammirare: però è senza trama e senza dialoghi, semplicemente perché né il regista né gli sceneggiatori hanno il minimo interesse a coinvolgere nell’opera anche il pubblico occidentale.
Io, spettatore occidentale di solito amante della cultura cinese (quando però è spiegata!), mi limito ad ammirare i paesaggi…

L.

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9 risposte a The Assassin (2015)

  1. Cassidy ha detto:

    Temevo proprio l’effetto “Belli i paesaggi” fin dal trailer, grazie per il sacrificio, e per avermi tolto il dubbio. Cheers!

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  2. DenisUn ha detto:

    Un film narcolettico, mi sa che è meglio il quasi omonimo con Stallone e Banderas giovane e sano ,ancora non parlava con le galline meglio che impari d James Coburn che ne strozzova una:)

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  3. Giuseppe ha detto:

    Una serie di quadri in movimento, sì. Movimento di cui però non importa che lo spettatore occidentale sia partecipe…

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