Savage Beach (1989) Hawaii squadra speciale 3


Non riesco a smettere, il cialtronesco Sidaris-verse mi attrae come un buco nero, roba che il Sole Nero di “Spazio: 1999” gli fa un baffo, ma in fondo io sono cresciuto con l’Italia1 dei tempi d’oro e qua siamo nel suo regno incontrastato.

Se infatti i titoli visti finora hanno conosciuto una distribuzione italiana in home video parallela a quella televisiva, stavolta non ho trovato alcuna traccia di VHS: Italia1 nell’agosto del 1995 si pappa un trittico di Sedaris in esclusiva, sparando titoli a casaccio in totale (casa delle) libertà.

Stando ad IMDB Svage Beach – quarto titolo della Saga delle Hawaii (titolo che mi sono inventato io, in mancanza d’altro) – esce in patria americana nell’ottobre 1989 mentre sarebbe arrivato in Italia nel 1991, non si sa né dove né come. Di sicuro Italia1 lo manda in onda in prima visione nella seconda serata del 10 agosto 1995… o forse del 24 agosto!

Il problema è che Italia1 quell’agosto 1995 per tre giovedì sera – 10, 17 e 24 agosto – manda in onda tre film ignoti di Sidaris che ribattezza Hawaii squadra speciale I, II e III: come identificare con precisione e sicurezza i tre titoli se i dati riportati dai giornali sono sparati a casaccio? Per esempio in due film è attestata la presenza di Bruce Penhall ed Erik Estrada, i quali però sono insieme solamente in un titolo. Gli anni di produzione sono messi a fantasia, le tramette pura invenzione: come fare per identificare questi tre film?

Non esiste dunque alcuna certezza che questo Savage Beach sia l’Hawaii squadra speciale 3 indicato da qualche solerte fan su IMDb, scritto con il numero arabo quindi già sbagliato di suo, visto che Italia1 ha usato i numeri romani.

Un film perfetto per Italia1, che però l’ha subito sepolto vivo in archivio

Da ballerine svestite di localini equivoci, le nostre eroine tornano agenti speciali delle Hawaii: Donna (Dona Speir) e Taryn (Hope Marie Carlton) tornano eroine d’azione dopo una parentesi pecoreccia, e fanno saltare in aria i criminali locali.

Basta poppe al vento, si torna a sparare ai cattivi

Quindi hanno messo da parte il loro passato da conigliette di Playboy e si dedicano al nuovo ruolo della donna forte al cinema? Be’… non esageriamo.

L’unica scena in cui vediamo le due ex conigliette nei loro passati “panni”

La sessione di tintarella quotidiana viene interrotta dall’arrivo di un messaggio di soccorso da una delle isole circostanti, dove il dottore di un ospedale da campo chiede aiuto per ricevere farmaci: soprassediamo su come il regista abbia costruito la scena, chiaramente invitando amici e parenti a fingere di essere dottori e pazienti.

Le nostre due eroine partono subito all’azione con il loro aereo ma non sanno che i cieli hawaiiani sono in burrasca, perché dopo decenni è uscita fuori la mappa di dove sarebbe sepolto un ricco tesoro nascosto dai giapponesi durante la Seconda guerra mondiale.

La “febbre dell’oro” fa attivare criminali americani a bordo di rombanti Kawasaki ZX-10 Ninja di quello stesso 1989…

La moto Ninja: il sogno proibito della mia adolescenza!

… fa attivare un diplomatico filippino, Martinez (Rodrigo Obregón), che chiede ufficialmente al Governo hawaiiano la restituzione di quel tesoro per “danni di guerra” al proprio Paese, ma soprattutto si attivano i giapponesi, che rivogliono il proprio oro. Oddio, “giapponesi” è un parolone, visto che uno di loro ha la faccia di James Lew.

Il giovane James Lew con la messa in piega

In realtà il perfido filippino Martinez vuole l’oro per sé così da sobillare una rivoluzione, e le cose si incasinano ancor di più quando i giapponesi sono fatti fuori e il loro posto viene preso da terroristi coi baffoni di Al Leong: è una caciara, ma almeno le facce sono quelle giuste.

Al Leong con un mitico floppy disk da 5 pollici: cosa volete di più?

Intanto le nostre Donna e Taryn hanno un guasto al loro aereo e atterrano bruscamente su un’isola deserta… che capiamo subito deserta non essere.

Chi sta spiando le nostre eroine discintamente vestite?

Come faranno le nostre eroine a sopravvivere su un’isola deserta? Nessun problema: prima fanno una merendina a base di cocco fresco poi con le pinne, il fucile e gli occhiali (manco fossero Edoardo Vianello) vanno a pesca.

Un momento… ma da dove arriva tutta quella roba? Dove le tenevano le mute? Ah, diaboliche agenti hawaiiane pronte a tutto! E i bambini che stanno morendo senza farmaci nell’isola accanto? Mi sa che se la pigliano in saccoccia…

Donne pronte ad ogni sfida!

Mentre le nostre due eroine si godono la vacanza, tra cocco e pesce fresco, intanto la secchiata di altri personaggi si affolla e fa cose troppo stupide per seguire, ciò che conta è che tutti i vari criminali che vogliono rubare l’oro dei giapponesi arrivano proprio sull’isola deserta di Donna e Taryn, che è l’isola meno deserta di tutto l’atollo.

Americani, filippini, cinesi che fingono di essere giapponesi, hawaiiani, ci sono tutti: mancherebbe solo il solito soldato giapponese che, ignaro della fine della guerra, ha vissuto su quell’isola sin dal ’45… e ce l’abbiamo, siòre e siòri.

Un attore giovane (Michael Mikasa) che interpreta un soldato che da cinquant’anni vive solo sull’isola: solo Andy Sidaris può spararle così grosse senza mai vergognarsi.

Ma i soldati giapponesi erano tutti cintura marrone di cazzate come Sidaris?

Il film è chiaramente un’altra stupidata alla Sidaris, anche se stavolta invece di scenette folli a volte slegate si tratta di una ambiziosissima super-trama da spy story d’altri tempi, e questo credo indichi come l’autore stesse cercando una propria cifra, mentre intanto mostra gente che spara a caso – sottolineo che tutti questi film hanno le stesse identiche armi, dotazione unica dei magazzini di Sidaris – e due protagoniste che mostrano le grazie a favor di camera, anche se stavolta niente nudi gratuiti di cui invece sciabordava il precedente titolo.

Questa saga cambia stile di titolo in titolo, è come se ogni anno Sidaris aggiustasse il tiro a seconda forse delle reazioni del pubblico, o magari semplicemente perché è un pessimo autore e spara a casaccio, sperando di beccare qualcosa. Con donnine svestite, splendidi paesaggi e caratteristi che sparano ci si azzecca sempre, nelle mitiche videoteche degli anni Ottanta.

Il film è puro nulla ma di nuovo è utilissimo per vedere come persino autori di grana grossa come Sidaris si rendevano conto in quegli ultimi Ottanta come le protagoniste femminili non potessero più essere ritratte come conigliette bensì come eroine d’azione (più o meno).

Sidaris cambierà ancora stile per il successivo filmaccio? Lo scopriremo la settimana prossima.

L.

P.S.
Il film lo trovate completo su YouTube, in ottima qualità ma solo in lingua inglese.

– Ultime donne toste:

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12 risposte a Savage Beach (1989) Hawaii squadra speciale 3

  1. Cassidy ha detto:

    La leggenda narra che gli anni ’80 non siano iniziati per davvero finchè Al Leong non è comparso in un film. Locandina che convincerebbe chiunque a guardarlo questo film, anche se Sidaris sapeva più venderli i film che realizzarli. Qui siamo a metà, un po’ donne d’azione un po’ carne e pelle in mostra, ormai questi appuntamenti con il Sidaris-Verso sono uno spasso 😉 Cheers!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Ormai sono attratto da questo universo anni Ottanta come un orso dal miele: più lo disprezzo mi più chiama ^_^

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      • Giuseppe ha detto:

        Anche se è miele scaduto

        ormai dentro sei caduto

        Con Sidaris non si smette

        di cercare azione e tette

        Però, occhio: lui è un furbone!

        Fiuta la rivoluzione

        Belle, armate e indipendenti

        pur se in storie deficienti

        piazza le sue agenti toste

        che san dare giuste risposte

        ai cattivi un po’ coglioni

        Basta un paio di esplosioni

        Qualche finto giapponese

        e rientri nelle spese

        A ingaggiare quelli veri

        dopo i conti si fan seri

        Così invece andiamo a razzo

        soldi pochi e trama un cazzo! 😃

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Mitico! ^_^
        Chi l’avrebbe mai detto che persino Sidaris avrebbe un giorno meritato un componimento poetico??? 😛

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  2. Willy l'Orbo ha detto:

    Il Sidaris-verse è così folle che ormai ne sono un fan sfegatato: sfe-ga-ta-to! Non vedo l’ora di scoprire le sue prossime evoluZioni, intanto, per quanto riguarda quella in oggetto, la comparsa del soldato giapponese ignaro della fine della guerra mi ha steso! Ahahah! 🙂

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Sidaris tirava fuori idee talmente folli che facevano il giro e diventavano geniali, è un peccato che in Italia sia stato distribuito così male. Questi film erano perfetti per le estati di Italia1, peccato poi l’emittente li abbia subito fatti sparire: chissà che non riappaiano in qualche notte Mediaset 😛

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      • Willy l'Orbo ha detto:

        Se riapparissero davvero in qualche palinsesto notturno sarei così entusiasta da fare una donazione a Mediaset! Ahahah! Intanto incrocio le dita perché…la speranZa è l’ultima a morire! 🙂

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  3. loscalzo1979 ha detto:

    Che poi per avere un giapponese dimenticato sull’isola, bastava prendere kamasuta

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  4. Sam Simon ha detto:

    Ahahah! Grande Al Leong, lui ha sempre la faccia giusta in ogni film! Certo, se vogliamo definire le cose di Sidaris come film…

    (grazie per il link al Sole nero!) :–)

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  5. Pingback: Guns (1990) Hawaii squadra speciale | Il Zinefilo

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