Torno ad attingere alle chicche trovate sulle bancarelle a cavallo tra aprile e maggio 2024, da cui è davvero difficile pescare il DVD “migliore”, in una ricca spremuta di serie Z.
Ingannato dalla costa rossa che mi ha fatto pensare alla collana di DVD in cui ho trovato Il terrore viene dalla pioggia (1973) e Horror Puppet (1979), la mia scelta ricade su questo Horror Hospital, che invece è un’edizione senza data della Vistarama, quando però ancora non scriveva il proprio nome in copertina. Mi sembra di capire ci sia una edizione MHE del 2006 di questo film.
Uscito in patria britannica nel maggio 1973, il successivo dicembre il film riceve il visto italiano (18 dicembre 1973) ma la Malbor Cinematografica lo porta nelle nostre sale con l’assurdo titolo Diario proibito di un collegio femminile: ma che cacchio c’entra?
Capisco che erano gli anni di Diario segreto da un carcere femminile (1973), anni in cui il WIP (Women In Prison) andava così forte che persino la minorenne Linda Blair entrava in carcere, capisco che la grande creatività italiana nel truffare gli spettatori è imbattibile, comunque mi spiace per i nostri connazionali dell’epoca, che sono entrati in sala attirati dalla promessa di scene friccicarelle e invece si sono trovato nell’horror-Z più Z che mai.
Il film arriva nelle nostre sale il 26 febbraio 1974 quindi è un’occasione per festeggiarne il cinquantenario. Rimane qualche anno a girare le sale italiane poi almeno dal 1980 inizia la sua invisibile vita nei più minuscoli canali locali.
Esiste una edizione VHS curiosamente priva di qualsiasi marca: ma è legale?
La vicenda si apre con due loschi figuri che decapitano due giovani. Il primo è il dottor Christian Storm (Michael Gough)…
… e il secondo è il suo assistente, che in pratica è un Natalino Balasso che non ce l’ha fatta (Skip Martin)!
Mi sembra chiaro che gli autori (se proprio vogliamo chiamarli così) abbiano voluto per questo film un cast di sosia, quindi prima hanno scelto un John Lennon sbagliato…
… poi hanno scelto per protagonista, e per par condicio, un Mick Jagger sbagliato.
Sembra incredibile, ma protagonista della vicenda è proprio il sosia sbagliato di Mick Jagger (interpretato da Robin Askwith), che stanco di scrivere pessima musica – giuro, dice proprio così! – si prende una vacanza approfittando della società “Vacanze per capelloni” (Hairy Holidays).
La società “Hairy Holidays” è composta da un tizio in una stanza che manda la gente da qualche parte, in questo caso appena vede la faccia di Mick Jagger lo manda con la rincorsa alla clinica del dottor Storm (Dr. Storm’s Health Hotel).
Clinica che in realtà sembra quella del professor Birkermaier di Fantozzi contro tutti (1980): visto che Paolo Villaggio amava “citare” (diciamo così) opere precedenti – proprio la celebre scenetta «Tu mancia!» di Birkermaier è ricopiata da La bambola di carne (1919) di Ernst Lubitsch – non mi stupirebbe che per quel film pensasse proprio al dottor Storm.
Raggiunto il Brittlehurst Manor (per i cui esterni, mi dice IMDb, è stata usata la Knebworth House nell’Hertfordshire mentre per gli interni la londinese Wandsworth Old Town Hall), il nostro eroe Jason Jones e la co-protagonista Judy Peters (Vanessa Shaw, che poi ha abbandonato il cinema, e c’è da capirla) si ritrovano in una clinica della salute dove di salutare non c’è proprio niente, a giudicare dall’aspetto degli altri ospiti.
I protagonisti ci mettono un po’ a capire quanto allo spettatore è già chiaro, cioè che l’iniziativa salutistica è solo una scusa per far cadere in trappola giovani figli dei fiori, odiati da tutti quindi nessuno farà domande se scompaiono, e offrire nuove cavie agli esperimenti del dottor Storm.
Questi, spiega lui stesso, negli anni Venti del Novecento è stato allievo dell’«accademico Pavlov», cioè il celebre Ivan Pavlov (1849-1936) famoso per i suoi studi sul riflesso condizionato, condotti su cavie canine mentre il nostro dottor Storm ha optato per giovani figli dei fiori: a voi stabilire chi dei due sia stato meno etico nella ricerca scientifica.
Ritiratosi nell’isolato Brittlehurst Manor per sottrarsi alle accuse della comunità scientifica, qui il dottor Storm sta costruendo la sua personale armata di giovanotti comandati a bacchetta, incapaci di provare dolore quindi perfetti come “mano armata”. Sicuramente è una coincidenza, ma è delizioso scoprire che a maggio del 1973 il dottor Storm in carrozzella presenta i suoi muscolosi giovanotti nati dai suoi esperimenti in laboratorio… e un mese dopo debutta a teatro il The Rocky Horror Show di Richard O’Brien, con molti elementi in comune.
Visto però che molti degli elementi in comune li si trovano nel film del 1975 di Jim Sharman, mi diverte troppo l’idea che un pizzico di questo demenziale Horror Hospital sia finito nel mitologico The Rocky Horror Picture Show.
Il resto del film non ha molta importanza, i due eroi (o presunti tali) cercano di liberarsi e guadagnano un alleato quando arriva un altro figlio dei fiori, Abraham (Kurt Christian), cioè… Lucio Battisti sbagliato.
Riusciranno i nostri eroi a sfuggire dalla clinica della salute dove tutti la perdono, la salute? E chi sarà mai il mostraccio di fango che nottetempo aggredisce la gente?
Delirio allo stato brado ma tante risate in faccia agli pseudo-attori coinvolti e alla trama demenziale, è un film che mantiene le promesse del dottor Storm e fa bene alla salute, in quanto vi manda a dormire con il sorriso, pensando a che bojata assurda avete appena visto.
Sono grato alle bancarelle per avermi fatto conoscere questa chicca marrone di pura follia pavloviava.
L.
P.S.
Il film lo trovate completo su YouTube, in ottima risoluzione ma solo in lingua inglese.
– Ultimi filmacci su bancarella:
- In Her Line of Fire (2006) Air Force Two
- Horror Hospital (1973) Diario proibito di un collegio femminile
- Soulkeeper (2001) SpaZZatura piena di grandi nomi!
- Pandorum (2009) Arrivano le bancarelle 2024!
- Heat (1986) Burt “Black Jack” Reynolds
- Gun’s Eye (1989) Mutazione mortale / La pistola maledetta
- Inside Edge (1992) Uno sporco affare di droga
- Blind Horizon (2003) Quando Val Kilmer spaccava!
- Control (2004) Quando Ray Liotta divenne buono
- I Know What You Did Last Summer (1997) So cosa hai fatto
Quanti ospiti o meglio, quanti imitatore per un film così, d’altra parte se il titolo italiano promette altro ha senso che sia un raduno di sosia, gran post uno spasso 😉 Cheers
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Non so cosa pensassero gli autori, semmai pensavano qualcosa, ma di sicuro è un film tutto da ridere 😛
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Secondo me beccando tutti questi riferimenti e i sosia brutti di musicisti famosi alla fine c’hai fatto serata con questo film! :–)
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Infatti è stato divertentissimo: è il potere della Z! ^_^
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Ahahah! I sosia, i titoli assurdi, il mostraccio di fango: direi che tutti i canoni della Z sono meritoriamente rispettati! 🙂
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E’ chiaro che quelle bancarelle hanno ricevuto la benediZione di Zio, il dio della Z, al momento di fare acquisti ^_^
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Forse l’hai nobilitato più di quanto meritasse, tirando in ballo “The Rocky Horror”, anche se in effetti quest’ultimo potrebbe quasi esserne una brillante parodia (impresa doppia, nel caso, con una fonte d’ispirazione che è già la parodia di sé stessa) 😜
Lucio Battisti che avrebbe detto, a proposito?
“Sî, girare, questo film che certo poi farà cagare” oppure ancora…
“Regista, ora e qui ti maledico
Di quel che giri non capisco un fico
Dov’è qualcuno che a far film t’insegna
Così la confusione più non regna” 😄
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aahahah i tuoi versi sono il modo migliore di coronare questo filmaccio ^_^
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Quindi si può dire che questo film sbagliato di sosia sbagliati, sia un Rocky Horror sbagliato XD
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ahaah ci sta! ^_^
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