Rebel Moon (2023) Facce ‘na saga, Zack!


Per fortuna il Premio Riccardelli 2023 l’ho già assegnato a Napoleon (2023), altrimenti sarei stato tentato di darlo a questo film, che invece a pensarci bene non lo merita. È come quella vecchia battuta falsamente attribuita a Walter Matthau, in realtà inventata di sana pianta dai doppiatori di Due sotto il divano (1980): «Sei così imbecille che ai campionati degli imbecilli arriveresti secondo. Come “perché secondo”? Perché sei imbecille».

Ecco, per lo stesso motivo Rebel Moon arriva secondo al Premio Riccardelli 2023, il che è tutto dire.

Il film che non ce l’ha fatta neanche ad essere il peggiore dell’anno!

Mi immagino Zack Snyder che va a bussare a Netflix e promette ai suoi dirigenti il più banale, scontato, qualunquista e superficiale fenomeno dell’anno: riceve subito un mandato con pieni poteri, perché una proposta così non si può rifiutare.

Mi immagino la riunione in cui Snyder comincia a proiettare diapositive con scene prese da vari film, promettendo di ricopiarli tutti ma in versione bambinesca, così siamo tranquilli che i genitori non si lamenteranno sui social.

«Siòri e siòri di Netflix, sono pronto a farvi la vostra Star Wars personale, copiando dall’inizio del primo alla fine del sesto episodio di quella saga (o dalla fine del terzo e inizio del quarto, a seconda di come calcoliate), ma so’ tutti bravi a fa’ Lucas coi miliardi: no, io vi prometto una saga stellare talmente pezzente che il mio falegname con trenta euro la farebbe meglio. Ma sappiamo che il meglio non va bene, perché poi se no il pubblico si abitua e vuole film sempre migliori, e noi non siamo capaci.

Io, siòri e siòri, vi creo una base narrativa copiata malamente da Lucas, butto lì l’idea che nella comunità rurale si nascondano i semi della rivolta che i nazisti spaziali devono combattere, poi vi prendo lo spunto iniziale di Alita e facciamo che una ribelle (fenomenale lottatrice) viene ritrovata fra i rottami, e che per motivi ignoti si nasconda fra i contadini, tipo Rambo fra i buddhisti in Rambo III. Prendiamo valanghe e valanghe di luoghi comuni stantii e fetenti, togliamo violenza e sangue ma aggiungiamo simbolismo modaiolo a quintali: successo assicurato!»

Forse non saranno state queste le parole esatte di Snyder, ma il concetto è chiaramente quello. Infatti tutti i dirigenti Netflix si alzano e gridano in coro: «Facce ’na saga, Zack!»

No, Zack Snyder non pensava minimamente a Star Wars, lo escludo categoricamente…

Raccontare di spietati nazisti spaziali che massacrano tutti ma in versione per bambini è un po’ difficile, per fortuna gli autori di cinema sono addestrati da anni di buonismo young adult, quindi vanno a colpo sicuro: infatti il capo nazista è talmente kattiven che ammazza la gente… con il remo del canotto! Così niente sangue: è la grande lezione di George Lucas, che infatti ai suoi nazisti spaziali dava armi laser che facevano pìu-pìu e non versavano sangue, le stesse identiche usate qui.

Oh, Snyder, e se ci buttassimo dentro una spada laser di sguincio? Dài, solo un fotogramma, giusto per far capire agli spettatori chi stiamo ricopiando male. E va be’, dài, ma solo per due fotogrammi, eh?

Quando proprio non riesci a tenerti in tasca una citazione…

Siamo su una luna di una galassia lontana lontana, dove vige il comunismo e tutti sono contenti perché non c’è la proprietà privata, che è brutta e cattiva: infatti tovarish Netflix mica chiede soldi per vedere questo film, no, l’ha distribuito gratuitamente a tutti i compagni spettatori.

Questo universo di pace e amore e socialismo reale viene dilaniato dall’arrivo della fallica astronave dei nazisti, che penetra nello spazio-tempo portando morte, distruzione e patriarcato. Insomma, Snyder vuol essere sicuro che anche l’ultimo contadino del Kentucky capisca il METAFORONE (© Cassidy) di questo film. Gli saranno partite due corde vocali a forza di gridare il suo delicatissimo simbolismo.

Ammazza, che simbolismo appena sussurrato!

In questo idilliaco mondo senza armi – perché le armi sono brutte e cattive, e lo dice il Paese più armato al mondo quindi dobbiamo crederci – vive Kora, interpretata dalla nostra algerina preferita: Sofia Boutella.

Meno male che Sofia c’è!

Sofia è una ballerina, e anche decisamente brava, quindi entrare nella scuderia di Madonna diciamo che è un ottimo modo per entrare nel mondo dello spettacolo: visto quanto nel 2005 è stato replicato a tambur battente il videoclip Hung Up, direi che siamo stati tutti testimoni dell’esordio di Sofia.

Iniziare la carriera ballando con Madonna: senza prezzo!

Onestamente non avevo mai visto il videoclip di Hollywood Tonight (2011), Michael Jackson in Italia era ampiamente dimenticato dalle emittenti molti anni prima della sua morte, comunque qui Sofia è protagonista assoluta e le sue doti di ballerina la preparano per il cinema, con il britannico Street Dance 2 (2012).

Indovinate l’unico aspetto di Street Dance 2 da ricordare?

Rimane in terra britannica con l’inutile vuotezza di Monsters: Dark Continent (2014), ma è chiaro che per lanciarla davvero serva qualcosa di uno zinzinino più d’impatto: tipo avere i “piedi taglienti” in Kingsman: Secret Service (2014).

La ballerina dai piedi che uccidono!

Il lancio è avvenuto e Sofia può puntare alle stelle, infatti si ritrova “aliena di menare” in Star Trek: Beyond (2016), con un ottimo personaggio che purtroppo è morto insieme a questo universo narrativo ormai arido.

Purtroppo l’aliena di menare è scomparsa insieme a Star Trek

Dopo aver limonato con Madonna che fai, non fai un po’ di ginnastica da letto con Charlize Theron? Ecco dunque Sofia fare la francese che cede agli occhiucci della protagonista di Atomica bionda (2017).

Ormai Sofia è abbonata alle bionde famose!

Purtroppo la salita inciampa nel più madornale errore della Universal, che con l’orripilante The Mummy (2017) riesce a sbagliare tutto in mille modi diversi, eppure la faraona Sofia ci sta tutta.

L’unico fotogramma da salvare di un madornale errore di film

Non l’ho neanche riconosciuta in Hotel Artemis (2018), e quella mostruosità assurda di Fahrenheit 451 (2018) l’ho interrotta prima ancora di arrivare alla sua entrata in scena, così in pratica ho perso di vista Sofia, e solo in occasione di Rebel Moon ho recuperato su Prime Video il folle e schizzatissimo Prisoners of the Ghostland (2021): recitare al fianco di Nicolas Cage è un passo avanti o indietro nella carriera di un attore?

Una delle ipnotiche follie di un film assurdo ma magnetico

Scoperto che Sofia sarebbe apparsa qui, in un giocattolone Netflix tutto lucine e pìu-pìu mi aveva fatto piacere, perché così magari sarebbe stato il suo rilancio e le avrebbero dato ancora la possibilità di mostrare la sua bravura fisica. E invece…

Se avete visto il trailer di questo Rebel Moon avete già visto TUTTE le scene di combattimento della protagonista: su più di due ore di film possibile non c’erano che trenta secondi da dedicare all’eroina che combatte? Invece niente, due mossette, due calcetti con montaggio serrato alla Jason Bourne – cioè il simbolo della cialtronaggine (non lo dico io, lo dice Scott Adkins e tutti i professionisti dell’action!) – e via, fine dell’azione. Peraltro coreografata malissimo, ma proprio male male male.

Preferisco ricordarla quando ballava con Madonna

Il resto del film serve a reclutare gli eroi della vicenda che vedremo nell’aprile 2024, cioè gente a noi sconosciuta e scritta così male che non vogliamo neanche conoscerla. L’importante è che siano stereotipi ambulanti, roba che persino un ragazzino di dieci anni si renda conto di aver già visto mille volte in precedenza.

Ah, e che fai, non la metti la ragazzina asiatica che gioca a fare la spadaccina? Roba freschissima, di grandissima innovazione, si vede che Snyder si è dato alla sperimentazione…

Il personaggio è niente col vuoto intorno, ma le spade laser so’ fighe

Ora vi faccio una domanda. Immaginate un film dove un protagonista maschio scelga per una missione solo donne belle, sensuali e semi-nude. Sono abbastanza sicuro che in questo 2023 tanti si lamenterebbero nei social per il solito prodotto sessista, con il solito maschio paternalista che si circonda di un harem di schiave sensuali, tutte al suo servizio.

Qui invece abbiamo una donna protagonista che si circonda di maschioni alti e muscolosi, tutti manzi da competizione coi bicipiti guizzanti e la barbetta sècsi, tutti che sembrano usciti da una pubblicità di Dolce & Gabbana, e tutti al suo servizio: immagino che sia giusto, no? Non c’è motivo di lamentare del sessismo, no? Se gli anni Duemilaventi mi hanno insegnato qualcosa, è che una pratica sbagliata diventa giusta se la fa un’appartenente a una categoria che va di moda nei social.

E gli eroi bassi, con la pancia e la pelata? Non dovevamo essere più inclusivi?

Ma io che ne so? Sono cresciuto negli scorrettissimi e maschilisti anni Ottanta, quando un cantante come Robert Palmer tirava fuori un videoclip iconico come Addicted to Love (1985) chiaramente sessista agli occhi del 2023.

Come sarebbe stato Rebel Moon nel 1985

Però mi sono gustato anche gli anni Novanta, quando il maschilismo finalmente è caduto e si sono sfidati i classici, rifacendoli… “al contrario”. Come ha fatto ottimamente Shania Twain con Man, I feel like a Woman (1997), dimostrando che si può vincere con stile senza bisogno di cancellare.

Come sarebbe stato Rebel Moon già nel 1997

I ribelli-belli-belli di Rebel Moon sono pronti ad annoiarci con le loro future avventure di rara inconsistenza, essendo tutti personaggi privi di spessore, ma quel che peggio è che l’intera operazione puzza di sgabuzzino di Jon Favreau.

Proprio come tutte le inguardabili serie TV Disney di Star Wars, anche questa è mortalmente statica, essendo girata per lo più da attori chiusi nello sgabuzzino verde inventato da F&F (Favreau e Filoni), dove agitano le manine e si muovono sul posto, tanto poi si aggiunge tutto al computer in post-produzione. Il risultato è che siamo tornati indietro di un secolo, al cinema muto in cui gli attori fingevano di correre davanti alla cinepresa, con un fondale finto dietro di loro.

Tutto è fermo, statico, immobile, tutto si svolge con i personaggi fermi nello stesso ambiente – tanto il fondale cambia a seconda dello screensaver che lancia Snyder – quindi non c’è trasporto, non c’è movimento, è la negazione stessa dell’arte cinematografica, dove lo spettatore è fermo a guardare attori che si muovono: qui gli attori stanno fermi davanti a un panno verde mentre lo spettatore si muove, urlando parolacce contro il video.

No, Zack Snyder non pensava minimamente a Star Wars, lo escludo categoricamente…

Serviva un genio per riuscire a creare un così abnorme ammasso di luoghi comuni e stereotipi tutti condensati in circa 130 minuti di vuota nullità, in cui si svolgono solo due eventi: serve un artigiano del dolore per proporre un film di due ore con soli due eventi principali raccontati, con al massimo qualche minuto di stupidate qua e là a far da contorno, ma per nostra fortuna Zack lo nacque, genio del male.

Quanti eventi racconterà Rebel Moon: Par Two, nell’aprile 2024? Non so, ma di sicuro si svolgeranno tutti nello sgabuzzino verde di F&F.

Tutti noi conosciamo la Legge di Ambra, per cui se ci tieni, prima prometti e poi mantieni. Zack è uno che ci tiene tanto: una saga c’ha promesso… e una saga c’ha fatto!

L.

P.S.
Per le voci italiane del film, rimando al mio “Dizionario del Doppiaggio“.

P.P.S.
Per una recensione parimenti delusa, vi rimando da Alberto P.

– Ultimi fanta-film:

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28 risposte a Rebel Moon (2023) Facce ‘na saga, Zack!

  1. Andrea Lanza ha detto:

    Tutto giusto ma anche assolutamente adorabile. Quando Zack gira io rimango assolutamente affascinato e le due ore e passa sono volate. Conta che tra i miei film preferiti di sempre c’è Sucker Punch tra Everly e Ku fang.

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  2. Fabio ha detto:

    Maratona a tema natalizio tra appositamente selezionati film action,horror,fantastico e animazione,Fabio aveva un programma formidabile,vestaglia,ciabattone calde calde,televisorone e divano comodissimo,dolci tra qui lo strudel di mele per qui andava pazzo,bibite varie e rutto libero. “Fabio…temo che tu non possa fare la tua maratona di film natalizi stasera!” “Come?” “Dobbiamo uscire!” “Chii?” “Il dottor Riccardelli!” “NO!” “Mi ha detto Lucius che dobbiamo andare a vedere……un film Netlix di Zack Snyder!” “NOOOOO” “Ma con tante citazioni a Star Wars!” “Nuuooooo……”

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  3. Fabio ha detto:

    Ahahahahahahah,non c’è la faccio mi scappa troppo da ridere,quando mi hai menzionato il film con Nick Cage,non riuscivo a pensare ad altro,guai ad ammirare le grazie di Sofia…che ci rimetti,va bè,passa una buona vigilia Lucius,CIAO!.

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  4. Cassidy ha detto:

    Coreografato e montato malissimo, ho il post pronto anche io aperto a farlo uscire perché sarà ben poco Natalizio e non ho voglia di passarmi le ferie a leggere i commenti degli Snyderiani ottusi. Detto questo titolo perfetto, visto che Snyder ha rubato anche da “Saga”, il fumetto omonimo. Hai fatto bene a trasformare il post in un’ode alla bella Sofia, questo film si guarda solo per lei. Auguri di buon Natale! 😉 Cheers

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  5. Lorenzo ha detto:

    … e, nonostante ciò, perché ho la netta sensazione che ti sparerai anche la seconda parte?

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  6. Giuseppe ha detto:

    Questo sì che è spirito natalizio! Sî, perché sei già partito con i regali: infatti mi hai appena regalato il film da NON vedere sotto le feste (pur se ammetto che, ogni tanto, mi prende ancora il ghiribizzo di vedere fino a dove si può spingere Zack nostro) 😜
    E intanto, mentre Snyder lo distribuiscono pure negli sgabuzzini, io ancora non riesco a reperire “Interstellar Civil War” di Albert Pyun (che credo essere un tantino più divertente di questo “Rebel Moon”)… Comunque, bando alle cine-amarezze, tanti auguri di Buon Natale! 😊🤶🎍
    P.S. Secondo il nuovo corso Disney/Marvel/Lucasfilm le armi oltre a “piu-piu” possono fare anche “Reeeee”, è bene dirlo (così li facciamo contenti, perché sembra che siamo ancora lettori/spettatori assidui) 😄

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  7. Willy l'Orbo ha detto:

    Un film che attinge a piene mani da Star Wars potrebbe attirarmi…e invece no, avevo già dubbi prima del tuo post, mi sembrava solo una mera operazione commerciale (non che i film in genere non lo siano ma in alcuni casi si va oltre), ora che ho letto la tua recensione sono ancor più convinto a passare un bel Natale senza Zack! 🙂

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Bastava davvero poco per creare un onesto piccolo prodotto di intrattenimento caciarone, le aspettative erano bassissime, invece Zack è riuscito a sbagliare tutto quindi va lodato: è uno che riesce anche nelle missioni più impossibili! 😀
      Il mio consiglio è di lasciar stare la Z finta di Netflix e dedicarsi a quella vera, de core ^_^

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  8. Alberto P. ha detto:

    Dai, alla fine non sei stato così cattivo. Sarà l’atmosfera natalizia?

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  9. loscalzo1979 ha detto:

    Ma quindi mi stai dicendo che

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  10. Conte Gracula ha detto:

    Leo Ortolani, nella sua recensione di Man of Steel, ha battuto molto sulle somiglianze di palazzi kryptoniani e astronavi con… sì, ecco, quello… dai, ci siamo capiti, e che cazzo!

    Manco a dirlo, non l’ho visto. Ma come tu non sopporti Tolkien nemmeno se fatto bene, io non reggo Guerre Sperlari nemmeno se fatto da Lucas, figuriamoci da Snyder! Specie con la marea di roba arretrata di Schrödinger (sarà bella o brutta?) che vorrei trovare il tempo di vedere su Netflix.
    Compresi pacchi di roba coreana 😛
    Quindi mi sa che passo oltre ^^ non c’è Boutella che tenga. Però mi hai regalato delle belle risate 😂

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  11. Pingback: Rebel Moon parte 1: figlia del fuoco - Recensione - Need For Geek

  12. Claudio D'Armini ha detto:

    Snyder, come i fratelli Russo, non è altro che un semplice esecutore di decisioni altrui. I suoi film potrebbero essere diretti da chiunque.

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  13. Pingback: Rebel Moon - Parte 1 & 2 (2024): più che dalla luna i film di Snyder arrivano da Urano - La Bara Volante

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