Come raccontato, quella magica estate del 1995 Italia1 per tre giovedì – 10, 17 e 24 agosto – manda in onda tre film ignoti di Andy Sidaris ribattezzandoli Hawaii squadra speciale I, II e III: come identificare con precisione e sicurezza i tre titoli in questione, se i dati riportati dai giornali dell’epoca sono sparati a casaccio? Gli anni sono messi a fantasia, le tramette pura invenzione: come fare per identificare questi tre film?
Stando al solerte fan che ha aggiornato IMDb, questo Do or Die non rientra nel novero dei tre film misteriosi trasmessi da Italia1, eppure se crediamo ai nomi degli attori citati dalle guide TV dell’epoca questo titolo ha tutti i requisiti per averne fatto parte: a chi credere? In parole povere, a meno che qualcuno un giorno non esca fuori con le registrazioni di Italia1 dell’epoca, non sapremo mai se questo film è inedito o meno in Italia.
Se vi state perdendo nel Sidaris-verse non temete: a fine ciclo ci sarà uno speciale riassuntone dando la parola niente meno che ai protagonisti!
Altra stagione alle Hawaii, altro viaggio per Sidaris e la sua banda, che ormai da anni piomba sulle isole come un temporale di stagione. Tornano quindi le due agenti meno vestite del Governo: Donna Hamilton (Dona Speir) e Nicole Justin (Roberta Vasquez), la bionda e la mora dell’azione con la Z maiuscola.
Ormai si è sparsa la leggenda delle due imbattibili agenti, che fermano ogni criminale che voglia operare alle Hawaii, così arriva il super-mega-boss dei boss: Kaneshiro detto King (anche se se lo dice da solo), interpretato da Pat Morita che aveva appena concluso la trilogia di Karate Kid.
Mentre i precedenti cattivi avevano provato a fare i duri con le poliziotte, fallendo, stavolta Kaneshiro adotta una strategia diversa, avendo capito che Dona e Nicole sono… le prede più pericolose! Imbastisce infatti per le due donne un dangerous game, una pericolosa partita… Insomma, si fa Conte Zaroff per una caccia all’uomo vecchio stile. Cioè… caccia alla donna. Anzi, alle donne.
Dona e Nicole sono così sconvolte dalla minaccia mortale che grava su di loro… che vanno subito a farsi un idromassaggio nude: erano cinque minuti che non mostravano le poppe e Sidaris temeva di perdere il proprio pubblico.
Sta tranquillissimo pure Kaneshiro, che da vero boss si spaparanza a piedi nudi: oh, ognuno mette a nudo quello che può. Mi sembra chiaro che Sidaris voglia mettere in chiaro sin da inizio film che malgrado lo spunto questo rimanga comunque una delle sue tipiche cialtronate.
Intanto i sei assassini ingaggiati per dare la caccia alle nostre eroine sono delle mere comparse, l’unico punto focale del film è ben puntato sulle curve delle due attrici, tutto il resto è completamente marginale. A meno che uno degli assassini non abbia delle curve da mostrare, allora l’obiettivo della cinepresa si può soffermare qualche secondo in più.
A un certo punto ad aiutare Dona e Nicole arriva il colonnello Estevez… ma è Erik Estrada! Non era il cattivo del precedente film? Sì, e qui fa il buono, perché Sidaris ci tiene a far sapere al proprio pubblico che lui se ne sbatte di tutto: solo le poppe hanno valore, nel suo universo narrativo.
Inoltre Sidaris è uno che si ricorda degli amici, perciò lavora sempre con gli stessi attori, anche quelli sullo sfondo come il giovane James Lew, che continua ad apparire in questi film in ruoli sempre diversi, anche se sempre ininfluenti.
La caccia all’uomo… pardon, alle donne è qualcosa che definire marginale è fargli un complimento, Donna e Nicole si limitano a passeggiare per splendide ambientazioni su vari veicoli – ci sono sempre elicotteri e aerei da turismo, nel Sidaris-verse – ogni tanto qualcuno finge di volerle uccidere, loro sparano un colpo ed esplode tutto: fine della trama.
La particolarità della saga è che le due eroine, nate come “donne armate” in forte anticipazione sui tempi, invece di evolversi regrediscono, forse perché in questo 1991 ben altri autori (come un certo Luc Besson) hanno fatto ben di meglio nel genere e quindi Sidaris sembra tornare all’unica cosa che gli interessi: donnine svestite e ammiccanti.
La “quota armi” dei precedenti film qui viene sostituita da “quota poppe” in egual misura, scivolando in scene erotiche (o sedicenti tali) che forse testimoniano un’altra grande intuizione dell’autore: per caso Sidaris sta anticipando Basic Instinct (1992)?
Un altro film costruito grazie all’ente del turismo hawaiiano, al locale noleggio veicoli di ogni sorta, a spettacolini ripresi in localini notturni e a tante curve al vento, una ricetta di sicuro successo per gli scaffali delle videoteche in cui immagino i film di Sidaris avessero un posto d’onore. (Parlo di videoteche americane, ovviamente.)
Una ricetta potenzialmente eterna, quindi il Sidaris-verse continua.
L.
P.S.
Il film lo trovate completo su YouTube, in ottima qualità ma solo in lingua inglese.
– Ultime donne toste:
- Fit to Kill (1993) Hawaii squadra speciale 2
- Savage Beach (1989) Hawaii squadra speciale 3
- Hard Ticket to Hawaii (1987) Agguato alle Hawaii
- Silk (1986) Poliziotta superpiù
- The Panther Squad (1984) Toste e tenere da 40 anni
- L’exécutrice (1986) L’esecutrice
- My Wife Is a Gangster 2 (2003) e 3 (2006)
- Role Play (2023) My Wife is a Gangster
- Hard Revenge, Milly (2008-2009) La saga della donna-arsenale
- Knuckle Girl (2023) vs La ragazza d’acciaio (1994)
Il Sidaris-verse è sfilata di facce note dalla televisione delle nostra infanzia, qui ha pescato anche da Karate Kid, con l’aggiunta di due elementi molto importanti, anzi quattro considerando che le protagoniste sono due, non vedo l’ora di leggere le parole delle persone coinvolte nelle produzione, mi sto già pregustando la chicca 😉 Cheers!
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Un universo così sviluppato e pieno di facce note merita di essere approfondito 😛
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In tutto questo, alla fine, credo che la sequenza più sensata rimanga quella dell’idromassaggio: per affrontare una sfida del genere, infatti, non è meglio eliminare ogni traccia di stress prima di darsi all’azione? Esci dalla vasca e il fisico è bello tonico, scattante nonché privo di radicali liberi 😃 Comunque qui, a un certo punto, avrei visto bene un bell’abbattimento della quarta parete: concitato inseguimento in auto fra Erik Estrada e Pat Morita fatto di strettoie a gomito, tornanti e inversioni a “u” poi, fermate le auto, entrambi guardano verso il pubblico dicendo: “Starete pensando: ma nemmeno un rettilineo? Avete ragione, gente, ma… ecco, siamo in un film di Sidaris, e per Andy i personaggi possono esistere solo se mostrano le CURVE! AHAHAHA (sghignazzata congiunta Estrada/Morita) 😜
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Come sempre, le tue versioni sono film migliori di quanto potranno mai farne 😀
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Che bellezza! Il Sidaris-verse è così folle (quindi, per me, attraente) che ormai il giovedì sta diventando il mio giorno preferito della settimana! 🙂
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Mi chiedo come abbiamo fatto a starne senza per trent’anni! E perché nessuna casa ha pensato di portare in Italia questi diamanti marroni??? 😀
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La seconda perplessità è un forte cruccio! Qualcuno raccolga il nostro appello e li porti in Italia! 🙂
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Sidaris ha capito come JD cosa da sempre muove l’uomo e il pubblico
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