La leggenda di Roy Bean: l’Uomo del West

Come per il precedente post, anche questo testo l’ho scritto in forma di guest post per il compianto blog Kentucky Mon Amour, che l’ha presentato nel marzo 2015: essendo scomparso nel nulla – come il suo curatore Ivano Satos – ne approfitto per presentarlo qui, visto che si parla sempre di cinema.

La leggenda
dell’Uomo del West

Il West è leggenda, ed ogni leggenda fa finta di avere in sé un briciolo di verità: più tradisce quel briciolo di verità, più diventa una leggenda “vera”.

Nella seconda metà degli Venti il giovane newyorkese Stuart N. Lake (1889-1964) racconta a modo sua la Frontiera, il mitico Far West, agli avidi lettori del “The Saturday Evening Post”: visto il successo di una sua storia in quattro parti, il 7 ottobre 1931 viene pubblicato in volume il romanzo che rimarrà per sempre il fiore all’occhiello dell’autore, Wyatt Earp: Frontier Marshal. Ristampato in tutto il mondo – in Italia Lo sceriffo di ferro arriverà solo nel 1976 per Longanesi, riesumato poi da Odoya nel 2013 – vedrà negli anni Trenta due riduzioni cinematografiche ufficiali: Amore alla frontiera (Frontier Marshal, 1934) e Gli indomabili (Frontier Marshal, 1939).
L’operazione di prendere un personaggio realmente esistito e renderlo protagonista di un mito funziona alla grande, così quando Lake diventa anche sceneggiatore per il cinema attinge ad un altro mito: quello di Roy Bean.

The Law West of the Pecos, la legge all’ovest del Pecos: così era chiamato il giudice Roy Bean (1825-1903), che non aveva altra autorità di esercitare quella carica se non il suo carattere deciso e il consenso popolare. Visto che la storia “ufficiale” sa poco di lui ed è costretta a basarsi sulle leggende popolari, la leggenda ha terreno fertile e così Stuart Lake può divertirsi a fare di Roy Bean ciò che vuole, rendendolo più famoso del reale personaggio storico.

In seguito, una serie televisiva del 1956 dedicata al giudice Bean confermerà che la leggenda ha superato la realtà, e cinema e televisione se lo contenderanno spesso: l’Italia presenterà il suo Roy Bean in All’ovest di Sacramento (1971), interpretato da Pierre Perret, ma è decisamente più famoso il Roy Bean interpretato da Paul Newman ne L’uomo dai 7 capestri (1972) di John Houston, sceneggiato da John Milius. (Dove viene spiegato che il paese si chiama Vinegarroon perché è il nome con cui i messicani chiamano uno scorpione dal morso letale: curiosamente il Vinegarroon è in realtà solo un ragno dell’ordine Thelyphonida che assomiglia a uno scorpione, e sebbene sia una creatura tropicale tra i suoi habitat non sembra esserci il Messico!)

Lake dunque scrive per la Samuel Goldwyn Company il soggetto del film The Westerner di William Wyler, che – con la sceneggiatura di Jo Swerling e Niven Busch  – esce nei cinema statunitensi il 20 settembre 1940: arriverà in Italia nel settembre del 1947 con il titolo di L’uomo del West. (Girato in home video come VHS Panarecord, il 23 giugno del 2010 viene trasportato in DVD dalla defunta Stormvideo.)

Interpretato da un prolifico caratterista del genere come Walter Brennan – che vincerà un Oscar per questo film ma sarà maggiormente ricordato per il suo ruolo di Stumpy, l’archetipico “vecchio del West” nel cult Un dollaro d’onore (1959) – il giudice Roy Bean spadroneggia nella cittadina texana di Vinegarroon: adoperando procedure e terminologia strettamente legali, in realtà se la comanda mettendo in atto null’altro che giustizia sommaria. Ma non fa questo perché è cattivo: per capirlo (semmai si può capire un personaggio del genere) bisogna tenere conto del periodo storico.

Siamo negli anni Ottanta dell’Ottocento, la fine della Guerra di Secessione ha spinto molti contadini ad emigrare negli Stati del sud creando non pochi scontri con gli allevatori locali: i contadini delimitano i propri territori con filo spinato e staccionate, che impediscono al bestiame di scorazzare.
Scontri di questo tipo esistono dall’alba delle civiltà umane – gli allevatori nomadi e i coltivatori sedentari si sono sempre odiati a morte, e alcuni vedono in questo il sorgere dell’usanza di non mangiare maiale: animale simbolo dei contadini odiati dai nomadi – ma il giudice Roy Bean non si occupa di storia: lui presiede il suo piccolo tribunale non autorizzato e prende sempre e comunque le parti degli allevatori. Chiunque tocchi un capo di bestiame finisce impiccato, e poco importa se il “vero” Bean, il personaggio storico, non abbia emesso che solo due condanne a morte (di cui solo una portata a termine): il Roy Bean de L’uomo del West è un vecchio ubriacone che fa impiccare senza rimorsi chiunque abbia anche solo la faccia da ladro di bestiame.

Il tipico sguardo western di Gary Cooper

In questa situazione finisce invischiato Cole Harden (interpretato da Gary Cooper e dal suo inseparabile sguardo vacuo nell’ultimo western prima della guerra: solo a fine conflitto tornerà al genere, con Il magnifico avventuriero) che, di passaggio in città nel suo viaggio verso la California, viene accusato di essere un ladro di cavalli. In realtà Cole ha regolarmente comprato il cavallo da un venditore che, dopo, si scoprirà essere un criminale: qualcosa di simile darà il via alla trama di Impiccalo più in alto (1968).
Per salvarsi dalla sicura condanna all’impiccagione, Cole sfrutta l’unico punto debole del giudice Bean: la sua viscerale passione per Lily Langtry… e anche qui la leggenda esplode.

La vera Lillie Langtry

Lillie Langtry (1853-1929) è stata un’attrice britannica di straordinaria bellezza, amata da molte personalità del suo tempo ed adorata da Oscar Wilde, come verrà ricostruito anche nel film Il garofano verde (1960) dov’è interpretata da Naomi Chance. La sua vita e i suoi amori illeciti, pura goduria per amanti di gossip, l’hanno resa celebre al di là della veridicità storica, e con il volto di Francesca Annis sarà protagonista di una miniserie del 1978 dal semplice titolo Lillie. (Il personaggio con il volto della Annis era già apparso nella serie Edward the Seventh, visto che tra i suoi amanti c’era anche il Principe di Galles.)
L’uomo del West dovrebbe svolgersi all’incirca nel 1880 – l’immagine finale mostra un calendario del 1884 ma si svolge più avanti rispetto agli eventi trattati – quando cioè la Langtry aveva meno di trent’anni, ma dubito che Lake si sia messo a calcolare bene le date: l’attrice girava l’America e tanto basta per finire in questa storia.

Il giudice Roy Bean ha una venerazione per Lily Langtry esattamente come verrà raccontato ne L’uomo dai 7 capestri (1972), dove Lily è interpretata da Ava Gardner. Va però specificato che il film di John Houston è sì scritto da John Milius ma partendo dal romanzo Roy Bean: Law West of the Pecos (1943) di C.L. Sonnichsen: dobbiamo credere che la passione del giudice per l’attrice sia una verità storica? O è più facile che si debba alla fantasia di Lake che ne ha scritto prima di tutti gli altri?

Royn Bean (Paul Newman) e Lilly (Ava Gardner)

Torniamo al povero Cole Harden in balìa del burbero Roy Bean e in attesa della sentenza. Capito che il giudice ha una passione per Lily Langtry, Cole tenta il tutto per tutto e comincia a raccontare di quando ha incontrato dal vivo l’attrice, divenendone addirittura amico: nella sua casa a El Paso conserva una ciocca di capelli di Lily, e questo fa impazzire il giudice Bean. Cole è salvo dunque per un capriccio del giudice? Sì, ma non si può dire: in fretta e furia si scopre il vero colpevole e il discorso finisce qui.

Cercando di andarsene dal poco ospitale paesino, Cole incontra Jane Ellen Mathews, interpretata da Doris Davenport. (Merita una parentesi il fatto che l’attrice è stata appena scartata per il ruolo protagonista di Via col vento, benché fosse tra le finaliste. Samuel Goldwyn, per consolarla, le offre questo ruolo ma non ne rimane soddisfatto e la carriera dell’attrice finisce qui.) Dalla ragazza Cole scopre che la sua famiglia di coltivatori subisce mille angherie dagli allevatori senza che alcuna legge li protegga. Quando un incendio distrugge la casa e uccide papà Mathews (Fred Stone), Cole decide che è il momento di prendere posizione in questa non dichiarata guerra civile: è ora che gli allevatori stiano al loro posto e lascino spazio ai coltivatori, che stanno arrivando sempre più numerosi dal nord per conquistare le nuove terre.

Si può dire che l’irreprensibile e onesto giudice Bean sia fra gli organizzatori dell’incendio della proprietà dei Mathews? Sì, e viene detto chiaramente: questo ovviamente sancisce la fine della quasi amicizia tra il giudice e Cole. Mentre l’agitazione in paese cresce e le fazioni si preparano allo scontro, la resa dei conti arriva quando Lily Langtry organizza in città un suo spettacolo. Vestito di tutto punto con la sua divisa da sudista, il giudice Bean si presenta a teatro per ammirare dal vivo la sua amata. È solo, perché ha fatto comprare tutti i biglietti. È pronto ad ammirare la donna a cui ha votato la sua vita, per cui ha rinunciato all’integrità. Si alza il sipario. E c’è solo Cole Harden e la sua pistola: è ora che i sudisti si ricordino chi ha vinto la guerra.

Walter Brennan nei panni da Oscar di Roy Bean

Leggenda vuole che il buono vincente sia misericordioso con il cattivo perdente, così Cole esaudisce l’ultimo desiderio del giudice Bean e lo porta nel camerino di Lily Langtry (interpreta da Lilian Bond), la cui femminilità rimarrà per sempre negli occhi morti di Roy Bean.

Il passato da “selvaggio West”, con la legge di frontiera e gli abusi dei più forti sui più deboli è un ricordo del passato: va tutto distrutto per lasciar spazio al nuovo che avanza. Le carovane dei coltivatori che vengono a colonizzare le terre degli allevatori è l’immagine che chiude il film e benedice – con il classico tono altisonante hollywoodiano – la nascita di quello Stato che ancora oggi chiamiamo Texas.

È così che è andata? Non ha importanza, così come non importa che siano veramente vissuti il giudice Roy Bean (che morirà vent’anni dopo i fatti narrati dal film!) e l’attrice Lillie Langtry: ciò che verrà raccontato di loro, in romanzi, film e sceneggiati televisivi, è solo leggenda. Una delle tante leggende che hanno creato il West.

L.

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8 risposte a La leggenda di Roy Bean: l’Uomo del West

  1. Conte Gracula ha detto:

    Revisionismo western su Rieducational Zhannel!

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  2. Cassidy ha detto:

    Il giuduce Roy Bean, il grande Gary Cooper, quel mito di Walter Brennan, io te lo dico, questo tuo post potrebbe esplodere per eccesso di miticità! 😀 Mi piace questa tua rubrica sugli sceriffi tosti, speravo di vederci anche Roy Bean, personaggio che amo proprio grazie al film di Huston, per cui vale davvero il dogma di John Ford “Qui siamo nel West, dove se la leggenda diventa realtà, vince la leggenda”. Bellissimo post, e gran moto per iniziare il sabato 😉 Cheers!

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  3. Cassidy ha detto:

    Ah dimenticavo, grazie per la citazione! 😉 Cheers

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