Ouija 2 (2016) L’origine del male


Già avevo parlato dei recenti film dedicati alla celebre tavoletta intradotta, che fa impazzire doppiatori e traduttori italiani (i quali di solito preferiscono non citarla nel doppiaggio), ma l’apparizione di questo titolo nel consueto appuntamento “venerdì horror” di Italia2 mi ha spinto a una recensione in solitaria.

Confesso subito: questo film è andato in onda venerdì 10 marzo 2023, sì, ma solo in seconda serata, quindi tecnicamente il “film del venerdì” sarebbe quello in prima serata, ma proprio non ho nulla da dire su A Quiet Place II (2020), posso solo rimandarvi alla recensioni di Sam Simon, Cassidy e Babol.

La Universal Pictures affida alle capienti tasche della Blumhous ben nove milioni di dollari perché giri un film che in realtà sembra prodotto con nove dollari, tanto per l’intera vicenda vediamo solo tre tizie muoversi in una casa a fare boccacce: temo che qualcuno abbia fatto la cresta sui conti.

Il 21 ottobre 2016 esce in patria americana Ouija: Origin of Evil, che la stessa Universal porta nelle nostre sale tre giorni dopo con il titolo Ouija. L’origine del male.

Lo trovate in DVD, sempre Universal, e su Prime Video ma solo a pagamento.

Quando la grafica del titolo è bella, il film di solito non lo è

Il film non ha gran che legami con il precedente, quindi non vale la pena ricordare la passata vicenda: è tutta roba nuova affidata a Mike Flanagan, oggi noto per Doctor Sleep (2019) e per altri prodotti, tutti legati all’occulto, da Oculus. Il riflesso del male (2013) alla serie TV “Hill House” (2018).

Qui nella doppia veste di regista e co-sceneggiatore si fa carico di presentarci subito delle protagoniste freschissime, roba mai vista prima: una falsa medium che usa trucchi per consolare i parenti di defunti. Lo so, vi gira la testa per quanto è roba innovativa e oserei dire dissacrante, ma questo film è così: è il nuovo che avanza…

Mike Flanagan: grandi obiettivi, visioni ristrette

Dunque abbiamo mamma Alice (Elizabeth Reaser) che vive sola con le figlie Lina (Annalise Basso) e Doris (Lulu Wilson), la piccola di casa a cui non è stato detto che il perfido papà cattivo e ubriacone ha stirato le zampe, preferendo dire che le ha abbandonate per rifarsi una vita altrove. Sicuri che sia meglio così?

Essendo questo film, come il precedente, co-prodotto dalla Hasbro, facciamo che ci siano scatole di “Ouija” ovunque. Che noia il Monopoli, che barba lo Scarabeo, facciamoci invece due risate con un tabellone su cui muovere le mani, serate allegre e risate garantite, ad evocare gli spiriti dei morti. Davvero, non so cosa accidenti ci trovino di così divertente gli americani con le tavole ouija, ma stando alla narrativa sono le regine dei giochi di società.

Il giocone risatone del secolo!

Tutti i personaggi, ma proprio tutti, ripetono le “regole” della ouija, perché ci sono delle regole. Scusa, ma chi le ha dettate queste regole? E dove sono scritte? Non si sa, ma ci sono delle regole che tutti, ma proprio tutti devono seguire. La prima regola è la più importante: non si usa mai una tavola ouija da soli. Capito? MAI, ma proprio MAI MAI MAI MAI MAI MAI la si usa da soli. Scusa, si può usare da soli qualche volta…? NO! Ho detto MAI, e quando dico MAI intendo MAI.

Tutto chiaro? Avete capito tutti la prima e più importante regola? Non si usa MAI la tavola ouija da soli…
Cosa fa mamma Alice, medium professionista? Ovvio, immediatamente usa la ouija da sola. Quindi per me il film può anche finire qui.

Il bello delle regole è che gli horror se ne sbattono le tavolette

Nei film americani tutti i bambini parlano con i fantasmi, è proprio una regola fissa, tanto che nessuno si stupisce più. È tipo le regole della tavola ouija, le sanno tutti anche se non sanno chi le abbia dettate, ’ste regole. Gli infanti parlano con i fantasmi, punto.

La seconda regola è che i bambini sono tutti stupidi, perché non capiscono che stanno parlando con fantasmi: dialogano con entità fumose, scure e che scompaiono quando entra un adulto, ma per loro è normalissimo. Scusa, bambino, non hai notato che la tua mamma morta da decenni è fatta di fumo o di carne marcia? Va be’ che sei bambino ma la saprai la differenza fra un essere che vola e scompare e una persona vera. No, al cinema questa differenza non esiste: i bambini parlano coi fantasmi, sempre, e non capiscono mai la differenza fra questi e le persone vive.

Ciao, sono la bambina dalla bocca larga, perché parlo coi fantasmi

Evocato dalla mamma, uno spirito poco spiritoso entra in casa e si impossessa della figlia piccola, che subito la genitrice mette a lavoro minorile, visto che risulta una medium migliore di lei. Non la manda neanche a scuola, che ci va a fare? Ha trovato il mestiere per fare i dollaroni. Il fatto che rotei la testa e vomiti verde non mette minimamente in sospetto la genitrice.

Intanto però lo spirito comincia a dare noia pure alla figlia grande. Ah, e tutte, dico tutte, usano tranquillamente la tavola ouija da sole. Ma che le fanno a fare le regole, se tanto non le segue nessuno?

Ciao, sono la bambina dalla bocca stretta, perché sono perseguitata dai fantasmi

Mike Flanagan regista sa il fatto suo e sfodera tutti i trucchetti del mestiere, non ho critiche da fargli da quel punto di vista, mentre il Mike Flanagan sceneggiatore proprio non sa che inventarsi per tenere in casa i personaggi, così da non spendere troppo. Si chiacchiera, si bofonchia, si chiama un prete che è un passaggio obbligatorio sin dai tempi de L’Esorcista (1973) e si scoprono pile di cadaveri nelle pareti: uno non ci guarda mai, ma chissà la roba che abbiamo tutti in casa, dietro le pareti.

Dietro le pareti della Blumhouse è pieno di bravi sceneggiatori morti

Le scuse per giustificare lo spirito maligno in casa sono traballanti e sin da subito il film rimane senza trama, ma per lo meno le attrici ci credono e mettono tutte se stesse per dare forma al nulla.

Abbandonate il progetto di “Ouija 3” e nessuno si farà male!

A un certo punto Mike Flanagan è preso da raptus cine-horrorifico e visto che il suo spirito si infila nei corpi crea una scena in cui vediamo il suo occhio spiritato apparire nella bocca dell’ospite. Mi piace pensare che a sorpresa Flanagan abbia voluto regalarci una citazione da Nightmare 2 (1985), forse per ricordare a tutti quanto fossero migliori tecnicamente gli horror anni Ottanta.

La versione di Freddy

La versione di Flanagan

Le scene sono d’effetto e ben girate, diciamo che il film merita solo dal punto di vista registico, non essendoci davvero altro. E in effetti è una perfetta visione da “venerdì horror”, leggero e soporifero per agevolare il sonno.

Ah, lo ripeto: non usate MAI la tavoletta ouija da soli, potreste evocare filmacci come questo.

L.

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20 risposte a Ouija 2 (2016) L’origine del male

  1. The Butcher ha detto:

    Guarda, io rimarrò sempre sorpreso da questo film. Non perché sia qualcosa di rivoluzionario, a zi è un film che si lascia guardare tranquillamente ma nulla di più. Però bisogna considerare dove poggia le basi. Il primo film è uno degli horror più brutti che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni e che purtroppo è finito nelle sale. Un film tremendo e brutto come pochi e questo prequel doveva basarsi su quella storia. Io mi sorprendo come sia venuto fuori, visto le basi.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Gli horror contemporanei mi sembrano abbiano basi raramente più solide del fango, si limitano a collezioni di “jumpscare”: puntano cioè sullo spavento essendo totalmente incapaci di mettere paura.
      Qui ci si limita a riciclare i soliti stereotipi stantii: la medium che non ci crede poi ci crede, il prete esorcista, la bambina che parla ai fantasmi, lo spirito che infesta una casa, tutta roba già vista mille volte, è un copia-e-incolla standard. Potevano chiamare il film in mille altri modi e sarebbe stato lo stesso, visto poi che la tavoletta ouija è pressoché inutile ai fini della trama.
      Sono banalità anonime che vanno col pilota automatico, per questo dubito altamente che Blum abbia davvero speso 9 milioni per questo film, con tre tizie a far boccacce in una casa 😀

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      • The Butcher ha detto:

        Io continuo a pensare che sia un film gradevole, con dei buoni attori e anche una regia ben fatta. Riguarda al discorso jumpscares sono d’accordo con te ma, come ho detto in precedenza, io ripenso al primo film. A momenti non era neanche un film. E da quella tragedia sono riusciti comunque a ricavare un seguito dignitoso. È questo quello che mi sorprende.

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  2. Cassidy ha detto:

    Flanagan è migliore del soggetto che ha per le mani e si vede, si vede anche la sua passione per Nightmare, di cui proprio in questi giorni sta solleticando il mondo con l’idea di una sua versione. Rispetto al primo film un salto quantico in avanti senza inventare nulla, il buon Mike era in un momento di passaggio, da nuova speranza al nome che è ora, quindi questo film è gavetta, azzoppato da una non storia piena di cliché a tema Ouija. Cheers!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Come regista è apprezzabile, non sfigurerebbe alla guida di un nuovo Freddy, ma il problema è che se scriverà lui la storia sarà davvero un “incubo” 😀

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      • Giuseppe ha detto:

        Il povero Freddy ormai se ne è andato definitivamente da anni nel mondo dei (brutti) sogni, lo lascino in pace e passino ad altro 😀 , che Flanagan potrebbe fare molto meglio di un ennesimo film su commissione dalla sceneggiatura “imbrigliata” (ohé, Mike, ci sai fare ma comunque cerca di volare basso che sennò poi il pubblico non me li riconosce più, i personaggi) esattamente come questo “Oujia 2″dove dirige magistralmente ma, per il resto, pur cercando di distanziarsi quanto possibile dal pessimo capostipite (e riuscendoci, di tanto in tanto) è ben lungi dall’avere il reale controllo dell’intera baracca… “Oculus” e “Hill House” sono certo su tutt’altro e lontano pianeta, a confronto.

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        “Oculus” mi riprometto sempre di rivederlo perché lo ricordo molto buono, in quella stagione di horroracci tutti uguali, mentre “Hill House” non ho ancora avuto il coraggio di vederlo, avendo già passato fin troppo tempo con il soggetto della Jackson.

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  3. Fabio ha detto:

    Di Mike Flanagan penso di essere una delle poche persone al mondo ad aver apprezzato enormemente il suo film “DOCTOR SLEEP”,ad essere onesto ancora non mi capacito del suo flop al botteghino,opinione mia ovviamente!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Essendo io Leggenda, non amo Kubrick quindi non ho il culto di Shining, di cui mi è piaciuto il romanzo e trovo simpatico il film ma niente di più: il suo seguito mi ha lasciato indifferente al massimo livello. Sono contento di sapere che è andato male al botteghino, perché è una prova in più della stortura social: tutti quelli che gridano di amare qualcosa sui social poi manco morti pagano per vederla 😀
      Scherzi a parte, credo di non essere arrivato neanche a metà di “Doctor Sleep”, tanto era la vuota indifferenza che mi ha attanagliato sin dalla prima scena 😛

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      • Fabio ha detto:

        😮😟😩😫🤥😜😝😂😁,no problem Lucius,in fondo non c’e’ da fidarsi dei fan dei registi,per lo piu’ sono dei chiacchieroni,io sono solito affermare di non essere un fan dei registi compresi quelli che adoro,mi piace invece considerarmi un fan dei film in generale,io i film li guardo,molti individui giurerei che i film li giudicano senza nemmeno averli visti,al massimo basano le loro opinioni sul tempo speso facendo zapping sui vari forum internettosi composti appunto da molti “fan dei registi” che ovviamente non guardano i loro film!🤗

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Temo anch’io sia dilagante questo fenomeno, di “cinefili da social”, pronti a lanciarsi in polemiche d’ogni tipo senza neanche aver visto il film in questione, il quale magari quella polemica neanche la meritava 😛
        Poi apprezzare un regista non vuol dire apprezzare il film in sé: come detto, qui Flanagan fa un ottimo lavoro di regia, ma come sceneggiatore è davvero improponibile.

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  4. Lorenzo ha detto:

    L’horror sovrannaturale è quanto di più lontano possa esserci dai miei gusti, e questo post devo dire che è davvero spassoso 😀

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Contento di aver sopperito all’horror paranormale. Che poi, ad essere onesti, negli horror contemporanei non esiste un solo briciolo di horror: ci sono maldestri tentativi di far spaventare lo spettatore facendo “buh!”, ma l’horror è decisamente altra roba 😛

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  5. Sam Simon ha detto:

    Non conosco, e non conosco nemmeno il povero regista che forse qualcosa sa pure fare…

    Però grazie del link a A Quiet Place II!

    E non usare la ouija solo, mi raccomando! X–D

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  6. Willy l'Orbo ha detto:

    Film non esente da difetti, come hai giustamente evidenziato, ma al contempo scorre e ti regala quella visione horror che, tra uno spernacchiamento e una ronfata, ci sta. E visto che hai sottolineato anche ciò direi che il nostro parere collima alla perfezione! 🙂

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