Come raccontato, quella magica estate del 1995 Italia1 per tre giovedì – 10, 17 e 24 agosto – manda in onda tre film ignoti di Andy Sidaris ribattezzandoli Hawaii squadra speciale I, II e III: come identificare con precisione e sicurezza i tre titoli in questione, se i dati riportati dai giornali dell’epoca sono sparati a casaccio? Per esempio in due film è attestata la presenza di Bruce Penhall ed Erik Estrada, i quali però lavorano solamente ad un titolo (questo di oggi). Gli anni sono messi a fantasia, le tramette pura invenzione: come fare per identificare questi tre film?
Non esiste dunque alcuna certezza che questo Guns, uscito in patria nel 1990 (mi dice IMDb), sia l’Hawaii squadra speciale indicato da qualche solerte fan su IMDb.
Inedito in Italia in qualsiasi altra forma, dobbiamo solo credere per fede che sia apparso in italiano sui nostri schermi quell’estate del 1995.
Questa nuova opera del Sidaris-verse a quale “fase artistica” corrisponderà? A quella delle donne armate o delle spogliarelliste in localini frizzantini? I titoli di testa interamente dedicati a quest’ultima categoria non lasciano ben sperare.
Il cattivo di questa nuova avventura è il perfido Degas (Erik Estrada), boss che da Detroit vola fino alle Hawaii con il suo fido braccio destro e guardia del corpo Danny Trejo: come signori del crimine sono assolutamente implausibili, ma come caratteristi sono assolutamente imperdibili.
Mentre fa affari con il trafficante d’armi George Cheung, a proposito di caratteristi famosi, il perfido Degas ordina la morte della nostra eroina Donna (Dona Speir), l’unica del duo d’azione presente in questo film: e Taryn? Purtroppo l’attrice Hope Marie Carlton molla il Sidaris-verse, forse aveva freddo a girare sempre mezza nuda, e dopo qualche apparizione televisiva la ritroviamo grintosa co-protagonista del marziale Bloodmatch (1991) di Albert Pyun: la Z potente è in lei.
A fare coppia con l’agente Donna troviamo quindi Nicole Justin (Roberta Vasquez): ebbene sì… Vasquez si unisce al Sidaris-verse!
Quindi abbiamo l’agente bionda e l’agente mora, ma gli assassini professionisti sono così professionisti che sbagliano… e uccidono una ballerina roscia. Per motivi misteriosi si erano convinti fosse lei Donna. Avvertono Degas e questi, credendo sia morta la bionda, può partire soddisfatto… e con un sorriso ebete sul volto suo e della sua guardia del corpo.
In un batter d’occhio Nicole, la nuova arrivata, ha capito tutto, sa chi è il mandante, sa che è di base a Las Vegas (ma non era di Detroit?), sa che la voleva uccidere (ma non voleva uccidere Donna?) e sa che è tempo di rimettere insieme la vecchia banda (ma la banda di chi?) e partire tutti per Las Vegas.
Come sceneggiatore Sidaris è puro delirio, ma sa farsi capire: al quinto film s’è stufato delle Hawaii, è tempo che le sue donne armate sbarchino nella città del peccato a far sventagliare le loro armi in ambientazioni desertiche.
Il problema è che l’ambientazione esotica permetteva certi abitini succinti e una certa scioltezza nel portarli, ma come giustificare certi abitini in una ambientazione più cittadina? A quanto pare Sidaris non si fa di questi problemi…
A questo punto lo sdoppiamento di personalità di Sidaris, roba che andrebbe studiata da uno bravo, è totale: la “metà oscura” che scrive la sceneggiatura va fuori di testa e non è più controllabile, mentre la metà che dirige si limita ad inquadrare la roba folle che passa davanti all’obiettivo. Tipo… due ninja che arrivano in palestra! Perché si sa che Las Vegas è la patria dei ninja…
Se i Monty Python ci hanno insegnato che nessuno si aspetta l’Inquisizione spagnola (come ribadisce Monty Cassidy), Andy Sidaris ci insegna che… nessuno in palestra si aspetta i ninja!
Su uno spunto flebile – il cattivo Degas che manda criminali di ogni sorta ad uccidere Donna e Nicole e queste invece fanno fuori tutti – Sidaris non fa che innestare i consueti elementi per cui i suoi film sono famosi. Vediamo se indovinate quali sono, questi elementi…
Il film si presenta da solo, è un tipico prodotto da videoteca (o da Italia1) che stuzzica i pruriti degli spettatori senza però mai soddisfarli in pieno (sono lontani i nudi gratuiti di Picasso Trigger) ma se le procaci donnine svestite sono un grande classico degli anni Ottanta, le donne armate che rispondono alla violenza con la violenza lo sono molto meno: con tutti i suoi enormi difetti, Andy Sidaris è stato un grande precursore di tematiche che altri gestiranno, ovviamente molto meglio, dal 1990 in poi.
Fra uno spettacolino in un localino frizzantino, un inseguimento in moto e velivoli vari – mi sa che Sidaris aveva lo sconto per il noleggio di elicotteri e aerei da turismo – Guns se ne va via senza alcuna logica né trama né sceneggiatura, ma visto che il titolo tradisce il secondo elemento preferito di Sidardis, cioè le armi, vale la pena citare qualche pistolone.
La vicenda si apre con il cattivo che compra una partita di super-mitragliatori, ed è la prima volta che viene mostrato in video il Muzzelite MZ14 (mi spiega l’IMFDb), cioè una modifica della carabina compatta Ruger Mini-14/AC556.
Sidaris fa modificare un po’ l’arma, mentre una versione più semplice la si ritrova lo stesso anno in mano allo Schwarzy di Atto di forza (1990).
Sidaris non ci capirà niente di sceneggiature ma sulle armi dobbiamo lasciarlo stare, perché gli anni Novanta faranno a gara ad usare il fucile che lui ha sdoganato, il quale verrà modificato per diventare l’arma d’ordinanza niente meno che degli Starship Troopers (1997).
Stavolta le donne sono molto poco armate, tutte con pistolette da borsetta, ma per fortuna di sfuggita torna la Dan Wesson Model 15-VH vista in Agguato alle Hawaii (1987).
È la pistola di Chuck Norris in Codice del silenzio (1985) e di Schwarzenegger in Codice Magnum (1986) ma nessuno dei due eroi muscolari ha la canna lunga come quella di Dona Speir!
Un altro film pazzo e sconclusionato di un autore che ormai procede con il pilota automatico, anche se comunque va sottolineato come la fotografia di questi film da cestone del supermercato faccia impallidire la serie A di oggi, giusto per ricordare quanto sia morto il cinema contemporaneo.
Quanto si spingerà ancora avanti il Sidaris-verse? Lo scopriremo la prossima settimana.
L.
P.S.
Il film lo trovate completo su YouTube, in ottima qualità ma solo in lingua inglese.
– Ultime donne toste:
- Fit to Kill (1993) Hawaii squadra speciale 2
- Savage Beach (1989) Hawaii squadra speciale 3
- Hard Ticket to Hawaii (1987) Agguato alle Hawaii
- Silk (1986) Poliziotta superpiù
- The Panther Squad (1984) Toste e tenere da 40 anni
- L’exécutrice (1986) L’esecutrice
- My Wife Is a Gangster 2 (2003) e 3 (2006)
- Role Play (2023) My Wife is a Gangster
- Hard Revenge, Milly (2008-2009) La saga della donna-arsenale
- Knuckle Girl (2023) vs La ragazza d’acciaio (1994)
Due ottimi argomenti oserei dire e no, non mi riferisco alla coppia Erik Estrada (or Nada) e Trejo 😉 Di questo Sidaris-verse conosciamo infinitamente poco, grazie per essere andato dove nessuno è mai giunto prima e aver riportato indietro i Ninja! Cheers
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Semmai qualcuno aggiornasse lo storico sketch dei Monty Python, sono sicuro che userebbe i ninja al posto dell’Inquisizione spagnola 😀
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Uno come Sidaris non se li sarebbe potuti permettere di certo, ma, visto il nonsense generale, ci sarebbe stata bene comunque una comparsata dei Monty Python verso il finale, dove avrebbero potuto attaccare col famoso “Always look on the bright side of life” calcando la B di bright per ammiccare al lato “omonimo” delle protagoniste, mentre tutto il resto del cast (Estrada e Trejo in testa) li avrebbe accompagnati a tempo fischiettando 😜
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ahahah sarebbe stato un capolavoro ^_^
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Giuro che non mi aspettavo i ninja! Se fossero arrivati degli extraterrestri sarebbe stato uguale… che follia!!
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Non si può tacciare Sidaris di banalità, i suoi film sono pieni di follie talmente sorprendenti che non ti lasciano un attimo di tregua 😀
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A mio parere è un novello Russ Meyer che non ci ha creduto, gli si vuole bene ma alla larga dai suoi film. Solo Poster.
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Non arriverei così in alto, semplicemente è uno dei tipici produttori dell’epoca che conquistavano le videoteche a suon di poppe, con l’unica differenza che Sidaris aveva capito in anticipo che le donne armate funzionavano.
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Beh oddio Russ Meyer stà così in alto ? 😀
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E’ stato distribuito in Italia, è apparso nei festival, viene citato dai critici di cinema, sono stati scritti libri su di lui… niente di tutto questo è capitato a Sidaris 😀
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“Alle Hawaii, prima lo prendi poi lo dai” cantava il Divino Immanuel Casto
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ahahah in effetti sembra la filosofia autoriale di Andy Sidaris 😀
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Sidaris-verse con annessi Trejo, Estrada e ninja??? Un sogno!!! Spettacolo 😄👏
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Come sempre, Sidaris è talmente folle che diventa geniale 😛
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Ma sai che sto cominciando ad apprezzare il Sidarisverse? I suoi due elementi fondanti sono splendidi, mi citi i Monty Python, e ci sono pure le classiche facce da caratteristi! :–D
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L’universo in sé è davvero poca cosa, ma almeno permette di farci due risate spernacchiandolo un po’, con anche citazioni alte 😀
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