Continua la rassegna del cinema di Steven Seagal, lo Spingitore che tortura e uccide i deboli e gli inermi, e se gli obietti qualcosa ti risponde… M’importa ’na Seagal!
Sarcasm Alert
Questa recensione contiene sarcasmo: lo specifico perché i fan di Seagal raramente capiscono quando si scherza.
Inoltre si tratta di opinioni personali raccontate con fare umoristico: non prendetele troppo sul serio.
Ebbene sì, rispolvero la mia rubrica “TeleMeno” perché persino il nostro Seagal si è lanciato in una serie televisiva di menare, anche se l’aspetto marziale è di bassa lega (come nell’intera filmografia seagaligna) ma in compenso… le trame degli episodi sono ridicole!
La Voltage Pictures crede così tanto nel suo beniamino da concedergli il progetto True Justice, strutturato come una serie televisiva – prodotta dallo stesso Seagal e diretta dal suo fido scudiero Keoni Waxman – ma in realtà andato in onda probabilmente solo all’estero. Di sicuro in Italia è stata presentata come film a sé stanti, accorpando due episodi per volta, sia distribuiti in DVD Eagle Pictures che trasmessa in TV a raffica, ma esiste anche un Cofanetto DVD del 2012 con l’intera prima stagione, quindi trattata come una vera serie televisiva.
Ricordo che la celebre “True Detective” è nata solo nel 2014, quindi “True Seagal” è arrivato prima!
1. Incrocio mortale
I primi due episodi sono raccolti nel DVD Incrocio mortale (Deadly Crossing) e presentano la squadra della SIU, sigla mai spiegata ma credo si possa tradurre con “Si fa un po’ quello che cazzo ci pare”, visto il comportamento dei personaggi.
L’arrivo della “recluta” Sarah (Sarah Lind) è un’occasione per illustrare allo spettatore la formazione della squadra di polizia capitanata da Seagal, che qui si chiama Elijah Kane: nome ebraico e cognome irlandese (ma anche hawaiiano, come il regista!), sposato a una donna cinese e via con tutte le menate etniche a cui Seagal ci ha abituati negli anni. La sua crisi di identità ormai è una patologia conclamata.
La SIU assume solo giovani belli belli, quindi la bionda Sarah conosce la grintosa moretta Juliet (Meghan Ory), il nero Andre (William Stewart) e il bianco dalla barbetta sexy Radner (Warren Christie), tutti cartonati spostati di scena in scena fingendo che siano esseri umani: basta vederli recitare per capire che non lo sono.
Alla SIU non si usano divise, perché in effetti la polizia di Seattle veste malissimo, hanno divise che sembrano sacchi di juta color verde marcio, quindi meglio sfoggiare abitini fighetti da serie TV, anche perché pare che gli agenti della SIU siano specializzati in operazioni sotto copertura, con la particolarità che le sbagliano tutte. In questi due primi episodi infatti ogni singola operazione del gruppo finisce a schifìo, però i protagonisti se la tirano da numeri uno.
Il primo caso vede l’omicidio a sangue freddo di due gestori cinesi di una drogheria: subito i nostri eroi si lanciano in un’operazione sotto copertura in un locale notturno fighetto, dimenticandosi di spiegarci che cacchio c’entri. Ma tranquilli, le indagini non conoscono sosta, peccato che si svolgano tutte al di fuori dell’episodio. Infatti alla fine arriva Seagal e incastra il colpevole, il quale è stato talmente idiota da lasciare sul luogo del delitto una propria sigaretta con tanto di DNA sopra. Ammazza che caso appassionante!
L’indagine nel locale notturno porta a identificare un grande cattivone russo in città: Putin! Non sto scherzando, nella seconda parte – cioè nel secondo episodio – il cattivo di turno (interpretato da Gil Bellows) si chiama Nikolaj Putin e guida un impero del male che fa cose… che fa cose… ma che fa? Ruba macchine. Ah. Mi aspettavo di peggio.
Questo criminale internazionale ha rubato tipo due macchine e quindi è il nemico numero uno, l’intera squadra cerca di incastrarlo e ovviamente fallisce in tutto, essendo un gruppo di mentecatti in libertà. Alla fine mi sa che Nikolaj fa prima ad auto-denunciarsi, che se no l’episodio dura troppo.
Questa prima raccolta ci fa capire la struttura narrativa della serie: ogni episodio si apre con Seagal che sevizia un inerme più piccolo di lui, gli rompe tutte le ossa e poi può iniziare la trama. Che di solito consiste nei quattro agenti della SIU che fanno i belli belli a favor di camera mentre dicono cose stupide e sbagliano ogni loro azione, finché il caso si risolve da solo.
2. La vendetta
Si sa, da Rambo 2 in poi ogni secondo film va sottotitolato “La vendetta”, ma stavolta il titolo italiano potrebbe avere senso, visto che raccoglie episodi 3 e 3, Dark Vengeance.
Il caso stavolta è scottante, c’è un assassino seriale che colpisce giovani donne bionde e poi le lega a una ringhiera con un fiore in bocca. Perché può servire, lo diceva già Battisti nella Canzone del sole: «Più allegro tutto sembra»…
Per indagare su un assassino l’unico modo è che le due donne della squadra vadano a ballare mezze nude in un locale notturno di lap dance, lo insegnano in ogni scuola di polizia, così le due attrici possono mostrare quanto sono magre e quanto siano brave a ballare al palo: si vede che Seagal è uno che non cade mai in stereotipi sessisti d’altri tempi…
Mentre si dimena con le chiappe all’aria, la detective Sarah capisce che l’assassino l’ha puntata: il fatto che tutte le vittime le assomiglino come gocce d’acqua avrebbe potuto farlo intuire anche prima, ma poi non ci sarebbe stato motivo di spogliarsi e allora l’episodio non avrebbe avuto senso.
Ogni sera la nostra eroina ballerina si sente strana, come se le drogassero da bere, ma a fine episodio scopriamo che è solo un buco di sceneggiatura – questa “stranezza” infatti non verrà mai spiegata – perché tanto mentre Sarah balla al palo e Juliet serve ai tavoli, stranamente non riuscendo a procedere nelle indagini, Seagal ha già capito tutto: si presenta a casa del serial killer e lo maciulla di botte. Come ha scoperto chi era e dove abitava? Boh, chi se frega, tutti a vedere Sarah che si agita al palo!
Il caso però non è chiuso, e nella seconda parte scopriamo che c’è un imitatore o forse gli assassini erano due, ma chi se ne frega? Via, è la volta di Juliet di sgambettare e ancheggiare vestita da “tosta” e mostrare il suo corpicino anoressico in giro, a fare la sècsi. Ma qualche poliziotto ogni tanto indaga, in questa serie poliziesca?
Da segnalare come in questi due episodi arrivino due ospiti illustri. Tsi Ma ricopre il ruolo di una specie di santone barbone, ovviamente amicissimo di Seagal, mentre il celebre George Takei teoricamente interpreta il personaggio fisso dell’anatomo-patologo di polizia ma in realtà appare solo per qualche minuto scarso e poi scompare.
3. Guerriglia urbana
Negli episodi 5-6 – Street Wars, usciti in Italia nel DVD Guerriglia urbana – la squadra di Kane perde momentaneamente uno dei suoi elementi, Radner (Warren Christie), forse l’attore aveva da fare, ma tranquilli: non si nota, perché sia l’attore che il personaggio sono di straordinaria inconsistenza.
Il “caso” stavolta è una nuova droga in città, una pillolina della felicità con su scritto “E”: immagino stia per “Empty”, vuoto, come il copione di questi episodi. La domanda ormai si fa pressante: perché questa SIU si occupa di ogni tipologia di crimine cittadino? Che senso ha creare divisioni e dipartimenti se poi c’è la SIU che fa tutto? Omicidio, stupro, droga, affissione abusiva, attraversamento fuori dalle strisce, TUTTO rientra nelle loro competenze. Va be’…
La nuova droga in città è tutta opera di un tizio solo, nel vero senso della parola: la fa lui, fisicamente, poi si occupa della distribuzione, di intimidire, torturare e uccidere i testimoni, la trasporta tutta nel suo zaino e la difende con le armi. Un uomo-cartello! Ed è così bravo che quando Kane e la sua squadra arrivano a identificarlo – dopo attentissime indagini durate dieci secondi – e fanno una retata, in quattro contro uno non riescono a fermarlo, anche se chiaramente è solo una scusa per esplodere miliardi di inutili proiettili e fare pubblicità alle armi.
Risolto brillantemente il caso, che si chiama appunto “caso” perché la sua risoluzione è affidata esclusivamente alla pura casualità – visto che i nostri eroi non indagano mai, impegnati come sono a fare le faccette da fighetti – si può passare al nuovo caso, cioè fare da scorta armata a un regista di documentari: un’idea inutile che serve al nuovo ospite famoso, Byron Mann, alla sua terza collaborazione con Seagal. Evidentemente sono amiconi.
Lo spunto è tutto incasinato, con il passare degli episodi gli autori si mostrano in chiaro stato confusionale, non esistono trame né “indagini”, non ci provano nemmeno, sono solo una serie di scene di sparatorie di lunghezza infinita, con miliardi di proiettili esplosi a casaccio, e non si sa neanche a chi cacchio stiano sparando. Do quindi per scontato che questa serie sia sovvenzionata dalla lobby delle armi, o da qualche grande industriale del settore.
Possibile che una volta consegnata questa serie inutile, un poliziesco senza polizia, senza indagini, senza prove ma solo con infinite sparatorie con ogni tanto delle Manine Farfalline di Seagal, nessuno abbia fatto notare che è una serie improponibile? La TV è piena di ottime serie poliziesche studiate fin nei minimi particolari, come la si giustifica ’sta cialtronata piena di attori cani? Be’, chiunque abbia sollevato la questione, si è sentito rispondere nel modo che ormai abbiamo imparato a conoscere: M’importa ’na Seagal!
L.
– Ultimi film seagaligni:
- Seagal 17. – Maratona finale!
- Seagal 16. – Maratona seagaligna di fine anno!
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- Seagal 14. – True Justice (7,8,9)
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- Seagal 11. – Machete
- Seagal 10. – Un custode pericoloso di nome Ruslan
- Seagal 9. – L’ultimo killing point della notte
- Seagal 8. – Attacco fulmineo alla città violenta
Ti ringrazio perché mi hai spiegato come mai ogni volta che accendo la tv trovo un cuoco televisivo oppure “True Justice”, che pensavo fosse sempre lo stesso film invece ora ho capito, non mi ero mai informato bene perché alla fine anche io ho fatto mia la massima m’importa ’na Seagal! 😉 Cheers!
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Ora per fortuna la stella di Seagal si è offuscata e passa solo il giovedì su Cielo (domenica in replica), ma c’è stato un momento in cui i film della serie “True Justice” erano ovunque, ogni giorno! La cosa buona è che sono privi di trame quindi anche se non li vedi in ordine, o li vedi mentre fai altro, non ti perdi nulla e capisci tutto, visto che non ci sono indagini ma solo sparatorie interrotte saltuariamente per delle Manine Farfalline 😀
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idem, pensavo fosse sempre lo stesso film di Seagal replicato all’infinito!
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Dopo Eastwood e Gibson rimane l’attore più replicato d’Italia nel nuovo millennio 😀
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E’ risaputo che, quando non sai da che parte iniziare un’indagine, parti da un locale con pole dance… da qualche parte bisogna pur cominciare no?
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Stando ai film e serie TV in America ogni quartiere ha almeno un locale di pole dance: ma possibile ce ne siano così tanti? 😀
E anche qui vengono elogiati, perché sono l’unico modo per le studentesse di pagarsi le tasse scolastiche, dando quindi per scontato che tutte le studentesse siano ballerine anoressiche… La prova che nessuno veda Seagal è il fatto che non l’abbiano ancora distrutto nei social, visto che i suoi film sono pieni di trovate narrative sessiste di pessimo gusto.
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Be’, tieni conto che io ho una scuola di pole dance a una ventina di metri circa da casa: non è che a Seagal e la sua SIU (Squadra Inutile Universalmente) verrà l’idea di “indagare” pure qui, eh? Però suonerebbe bene un “True Justice: the Bovisa Connection” 😄
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Risolvere casi con i capelli di Big Jim, te pare poco ?
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Non so come faccia ad averli identici dal 1990 ad oggi, o si appoggia a una fabbrica che gliene sforna sempre di nuovi o ha trovato il trucco per non rovinare quelli che gli sono stati clonati all’epoca 😀
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ah… d’ora in poi non mi lamenterò più delle “”trame”” di NCIS dopo la S12…
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Anche il peggiore episodio di una serie poliziesca comunque ha una trama, il che non si può dire per “True Justice” 😛
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Maaa…quante lap dance ci sono nei film (o, come in questo caso, episodi) con Seagal protagonista??? Qui ci vuole una puntata speciale dello zinnefilo! Ahahah! 🙂
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Seagal è uno vecchia scuola, le donne nei suoi film le vuole tutte magrissime e con la propensione a spogliarsi, soprattutto senza motivo 😀
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Aspetta, ma l’episodio degli omicidi delle bionde mi sembr a a che abbia del potenziale, che dici, lo recupero? :–D
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Liberissimo di farlo, ma a tuo rischio e pericolo 😀
L’indagine praticamente non esiste, dopo 90 minuti a un certo punto Seagal si alza e dice “è stato lui”. Su che basi? Boh, perché c’ha la faccia da assassino!!!
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Era l’operazione sotto copertura della bionda che aveva attratto la mia attenzione più che le indagini vere e proprie! :–P
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In effetti è chiaramente l’unico aspetto che interessa agli autori di quell’episodio 😛
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