Mare caldo (1958)

Mare caldoSette mesi prima di Inferno sul fondo della MGM, la United Artists distribuisce un piccolo film prodotto da Burt Lancaster: Run Silent Run Deep.
Il geniale regista Robert Wise – autore di capolavori come Stasera ho vinto anch’io (1949) e Ultimatum alla Terra (1951), giusto per citarne un paio, e pronto alla futura consacrazione con Tutti insieme appassionatamente (1965) – ha l’ingrato compito di tenere a bada due mostri sacri (uno dei quali è il produttore!) per dividere equamente lo spazio su pellicola ad essi dedicato.
Il film esce in patria il 27 marzo 1958 e arriva subito nei nostri cinema il 5 settembre successivo, con il titolo Mare caldo. Dopo quattro anni in sala, tra seconde visioni e sale di provincia, il film scompare nel nulla e non esistono prove di distribuzione home video finché la A&R Productions lo porta in DVD il 27 ottobre 2011.

Il tenente di vascello Jim Bledsoe (Burt Lancaster)

Il tenente di vascello Jim Bledsoe (Burt Lancaster)

Siamo in piena Seconda guerra mondiale, al canale di Bungo, nei pressi delle coste del Giappone, 1942. Il tenente di vascello Jim Bledsoe (Burt Lancaster) è uno dei soliti personaggi di Lancaster: omaccione di buon cuore, onesto ma non sempre fortunato. Il suo sogno è comandare un sottomarino ma per l’ennesima volta rimane un sogno: la Marina gli preferisce il comandante Richardson (Clark Gable).
La missione è di andare nella Zona 7, un tratto di mare infido che è già costato agli Stati Uniti ben quattro sottomarini… il primo dei quali aveva proprio Richardson come comandante. È nata così l’idea che ci sia un cacciatorpediniere Akikaze (“Vento d’autunno”) in quella zona che sfugge ai radar ed affonda qualsiasi sottomarino ci si avventuri: insomma, c’è da fare a botte per far parte dell’equipaggio che rischierà la vita per questa missione!

Il comandante Richardson (Clark Gable)

Il comandante Richardson (Clark Gable)

Non è facile viaggiare con un tenente dichiaratamente in contrasto con il comandante, e l’alta pericolosità della Zona 7 mentre l’equipaggio giustamente di cattivo umore. Ben presto l’ossessione del comandante per l’Akikaze assume venature “mobydickiane”, sebbene pare che i cacciatorpedinieri di quella classe fossero stati tolti di mezzo dal Giappone perché considerati obsoleti per la guerra nel Pacifico.
Silurare i Momo (“Pesca”) è facile, ma un’altra cosa sarà affrontare il terribile Akikaze, soprattutto se il comandante Richardson si dimostra d’un tratto incapace mentalmente di ricoprire il suo ruolo. Ci penserà Bledsoe a tenere alto il valore della Marina facendo sua la missione del comandante.

L'astro nascente Lancaster accanto al divo al tramonto Gable

L’astro nascente Lancaster accanto al divo al tramonto Gable

Lo sceneggiatore John Gay di distoglie dalla carriera televisiva ed adatta per lo schermo il primo romanzo del pluridecorato comandante statunitense Edward L. Beach, che nel 1953 esordì con Submarine in cui raccontava le sue esperienze a bordo dei sottomarini americani, e poi nel 1955 presentò il bestseller Run Silent Run Deep: l’Italia ignorerà sempre le sue opere, ad eccezione però di Mare caldo che Mondadori presenterà nel 1958, probabilmente in occasione del film.
L’effetto “modellini nella vasca da bagno”, tipico dei film bellici del periodo, è limitato al minimo e anzi il verismo è garantito dall’uso del vero sottomarino Flotilla 1: rimane comunque una storia di uomini e di guerra.
A parte qualche inevitabile moralismo americano, Mare caldo è un prodotto godibilissimo anche oggi e anzi molto più appassionante di tanti pipponi del periodo oggi inguardabili.

L.

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4 risposte a Mare caldo (1958)

  1. Cassidy ha detto:

    Questo è un titolo che ho voglia di recuperare da un pò, prendo il tuo post come l’ennesimo segnale 😉 Cheers!

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