Wanted: vivo o morto (1987) Quando Rutger Hauer rockeggiava

La New World Pictures di Roger Corman sa guardarsi bene in giro, e nella metà degli anni Ottanta non c’è spazio per le “scuole di pensiero”. Invasion U.S.A. (1985), Il giustiziere della notte 3 (1985), Cobra (1986), il discorso della Cannon non lascia adito a dubbi: chiunque metta in pericolo la tranquillità dei bravi cittadini, va sparato male!
Così chiama Gary Sherman, che non ha fatto nulla nella sua carriera per lasciarsi ricordare, e gli affida la missione di prendere Rutger Hauer e farne un giustiziere schizzato: niente di più facile.
Il risultato è Wanted: Dead or Alive, che oggi compie trent’anni di presenza in Italia, anche se temo che ben pochi lo ricordino.

Girato nell’aprile 1986, il film esce in patria il 16 gennaio 1987 e la Cecchi Gori lo porta nelle sale italiane il 20 marzo successivo con il titolo Wanted: vivo o morto: è vero, IMDb parla di 6 marzo ma non ho trovato conferme di questa data.
La Titanus nell’aprile 1988 lo presenta in VHS, mentre la DNC lo porta in DVD italiano dal 12 febbraio 2003: la Eagle Pictures lo ristampa dal 23 agosto 2006.
Poco tempo fa mi è capitato di registrarlo dal canale televisivo 7Gold: chissà se l’hanno trasmesso per festeggiarne il trentesimo anniversario.

Il film è disponibile su Prime Video.

Sono gli anni Ottanta, e quindi i reduci dal Vietnam sono spregevoli psicopatici da tenere alla larga. Dopo la Guerra del Golfo, quando gli USA iniziano a fare la guerra a chiunque solo perché se no gli sceneggiatori non saprebbero di cosa parlare, i reduci sono santi laici e appena uno di loro appare in video tutti si tolgono le mutande, ma negli anni Ottanta il mondo era ancora diverso.
Wanted cita spesso il Vietnam ma non lo prende mai di petto: è una presenza inquietante che spiega tante paure e manie, un amalgama con i problemi in Afghanistan che gli americani stanno peggiorando di brutto, così l’unica soluzione è ammazzare qualsiasi cosa assomigli ad un arabo, portando dentro l’orrore di quando si ammazzavano i Vietcong.
Come si fa a rendere una poltiglia del genere? Nessun problema, se c’è Rutger Hauer in video…

Hai il diritto di rimanere un attore di genere!

Nick Randall (Hauer) è uno schizzato di brutto, è un classico americano anni Ottanta che ha la casa sciabordante di fucili e pistole – tipo il nostro amico Frank Castle! – e di mestiere fa il cacciatore di taglie. Cioè uno che prende i criminali, li picchia, li tortura, spezza loro qualche osso, li prende in giro, li umilia e poi li depone fumanti davanti alla centrale della polizia.
Insomma, Nick è il classico eroe anni Ottanta della narrativa di genere, narrativa che non arrivava in Italia perché considerata fascista: non ho mai capito perché Stallone & Co erano miti della cultura popolare ma i loro rispettivi letterari erano fascisti. L’Italia è sempre stato un Paese molto confuso…

Ma chi è il suo arredatore? Frank Castle?

Nick Randall per rilassarsi dopo aver ucciso qualcuno… uccide qualcun altro! Ok, questa l’ho rubata al mitico Punisher di Victor Gischler, ma rende perfettamente l’idea.
Un cacciatore di taglie con gli occhi spiritati che arriva a casa e comincia a dondolare guardando nel vuoto, mettendosi poi a sistemare la sua collezione di fuciloni, non è qualcosa che renda tranquilli: mi sa che la differenza con i criminali si è fatta un po’ sottile.

Grande attore, pistola piccola (© 1987 New World Pictures)

Comunque siamo in pieno stereotipo, così sappiamo che Nick vive la sua vita libero e senza legami, segue le sue regole, salta di donna in donna e tutte le baggianate che tanto piacevano in quegli anni.

Gene Simmons
(© 1987 New World Pictures)

La situazione però diventa caldissima quando in città arriva Malak Al Rahim, pronto a rockeggiare per tutta la notte e a fare festa ogni giorno: questo per ricordare che il personaggio è interpretato da Gene Simmons, co-fondatore dei Kiss. Il cantante israeliano si “diverte” ad interpretare un feroce terrorista dinamitardo arabo: oh, ognuno si diverte come gli pare…

Oltre ad avercela con l’America in generale, oltre a mettere una bomba in un cinema dove stavano proiettando Rambo (1982), Malak ce l’ha personalmente con Nick per storie di casini in Medio Oriente. Inizia una caccia all’uomo dove ovviamente il nostro bounty hunter non si farà certo cogliere impreparato.

Il film è esattamente come sembra, e se non è certo rimasto negli annali del migliore action razzista americano comunque è uno spettacolo divertente che mantiene il proprio stile e il proprio ritmo fino alla fine, che non è affatto scontato.

Forza, Gene: rockeggia, ora! (© 1987 New World Pictures)

Rutger sta fuori come un balcone e se la gode come una Pasqua: si sente libero di fare quello che gli pare e in pratica fonde Chuck Norris con Stallone, dispensando giustizia sommaria una cartuccia alla volta. Ed è così che ci piace.

Io sono qui per salvare il cinema da Rambo!

Non sono ancora gli anni del declino, dove gira venti film l’anno senza che nessuno se ne accorga e dove tutti si ricordano solo Blade Runner e hanno dimenticato il milione e mezzo di altri suoi titoli. È ancora un attore di genere e quindi recita in modo estremo tutti i ruoli che gli capitano sottomano, da buono o da cattivo che siano.
Così ci piaci, Rutger. Parafrasando Chuck Norris di Invasion U.S.A.… «È tempo di recitare!»

L.

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13 risposte a Wanted: vivo o morto (1987) Quando Rutger Hauer rockeggiava

  1. Vincenzo ha detto:

    quel “7 gold” in basso a destra mi commuove non poco 😀 😀

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  2. Cassidy ha detto:

    Anche io rivedendo il film (ancora grazie!) ho pensato che la casetta di Nick, sarebbe piaciuta molto al vecchio Frank Castle 😉 Non avevo mai visto il film, e mi spiace non aver fatto in tempo per il compleanno, ma malgrado i difetti mi sono davvero divertito a guardarlo, Rutger vs. Gene è uno scontro epico! 😀 Cheers

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  3. Atroxsaurus ha detto:

    Rutger ha recitato anche in Dracula 3D.

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  4. Willy l'Orbo ha detto:

    “in pratica fonde Chuck Norris con Stallone, dispensando giustizia sommaria una cartuccia alla volta”…amen!

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  5. canenero ha detto:

    Sai che non l’ho mai visto? Ma il bollino 7 Gold ha commosso anche me 😀

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  6. Giuseppe ha detto:

    Ahh, che ricordi: Wanted – Vivo o morto, ai tempi, passava con una discreta regolarità… una volta infatti lo vidi pure su Italia 7, “antenata” di 7 Gold 😉
    P.S. Gary Sherman almeno una cosa per farsi ricordare l’aveva già fatta, in collaborazione con Dan O’Bannon: quell’ingiustamente misconosciuto gioiellino horror dell’81 che risponde al titolo di “Morti e sepolti”… 🙂

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