Mentre tutti si grattano la testa a cercar di spiegare come abbia fatto Insidious (2010) a guadagnare tredici volte quanto è costato solamente nel weekend d’apertura, il mondo delle piccole case è in piena fibrillazione.
Piccole case come la Stage 6 Films, figlia minore della Sony Pictures, che nel frattempo è cresciuta e insieme ad altre case ha sfornato Game of Death (2011), Sniper: Reloaded (2011) e varie altre primizie di bassa lega.
Ma la vera casa che ha fatto il botto è la Blumhouse Productions, che grazie a Paranormal Activity (2009) e i suoi discendenti sta vincendo tutto. Così nel 2013 può concedersi il lusso di fallire con Le streghe di Salem di Rob Zombie perché intanto fra Dark Skies e La notte del giudizio sta guadagnando fantastiliardi.
Potendo contare su grandi distributori internazionali come TriStar e Sony, Jason Blum può affidare alla coppia affiatata James Wan (regista) e Leigh Whannell (sceneggiatore/attore) il compito di fare il bis: ecco dunque Insidious: Chapter 2.
Presentato negli Stati Uniti il 13 settembre 2013, la Warner Bros lo distribuisce nelle sale italiane il 10 ottobre successivo con il titolo Oltre i confini del male. Insidious 2 (fonte: ComingSoon.it).
La Sony Pictures lo porta in DVD e Blu-ray dal 16 aprile 2014.
Torniamo a casa Lambert, a riallacciare i fili lasciati in sospeso dal primo film: torna l’intero cast a continuare il discorso e a concretizzare la regola aurea dei secondi film. Lo stesso, ma di più.
La stessa atmosfera? La stessa inquietudine della prima parte del precedente film? No, la stessa noiosa ed onirica seconda parte, fatta di jump scare a caso con nessuna trama intorno. Che non sembri una critica: milioni di persone hanno pagato il biglietto, quindi il film ha ragione lui.
Josh Lambert (Patrick Wilson) è tornato ma non è lui. Gli assomiglia, però. La caldissima ed affettuosa mogliettina Renai (la sempre glacialissima Rose Byrne) esce un attimo dal freezer e capisce che quello non è il marito solo perché non ricorda lo stupido motivetto che lei stava componendo molto tempo prima.
Già che c’era, poteva chiedergli se avesse notato il nuovo taglio di capelli o se aveva fatto caso che aveva dei pantaloni nuovi: con questi criteri, tutti i mariti sono posseduti da demoni…
Tornano Crik e Crok, la parte comica del film costituita dai due para(culi)psicologi: Ollio Tucker (Angus Sampson) e Stanlio Specs (Leigh Whannell), che è anche lo sceneggiatore del film. Ognuno di loro è la spalla comica dell’altro in attesa che qualcuno dica una battuta, ma nessuno dice battute.
Bibì e Bibò si muovono per le stanze, fanno cose, vedono gente, un po’ pensano, un po’ scrivono, un po’ si prendono del tempo per sé, si leggono un libro e riflettono sulla vita, l’universo e tutto quanto. Grazie di tutto il nulla, Tucker e Specs…
Dietro un’apparente trama secondo cui tutti vanno nell’Aldilà come fosse l’Ikea – tutti ci entrano ma poi vedi che fila ad uscirne! – a fermare demoni dal continuare a scrivere seguiti di filmacci horror, in realtà l’unica anima nera del film è la voglia di sparare nel mucchio.
Dite un luogo comune di film horror… Be’, qui lo trovate!
Lo sceneggiatore Leigh Whannell sta tornando a casa quando il produttore Jason Blum lo minaccia con un fucile mitragliatore. «Hai scritto Insidious 2 come ti avevo chiesto, cioè usando ogni elemento di ogni film horror esistente?»
Whannell si getta in ginocchio. «Sì, è la storia di una famiglia che vive in una casa indemoniata, col demone di una donna in nero, e però c’è pure un demone serial killer sessualmente disturbato oppresso da una madre demoniaca che si trucca da Saw e ammazzava la gente con brutte sceneggiature. Poi c’è la nebbia, il found footage, il babycall, l’ospedale psichiatrico abbandonato, la clinica dell’orrore, la casa di bambole, le bambine inquietanti, un dondolo che dondola, sere d’estate dimenticate, la medium che media, la mucca che fa mu, il merlo che fa me, un terremoto, un’inondazione, le cavallette!»
Blum abbassa il fucile e guarda con pietà lo sceneggiatore piangente. «Un po’ poco, ma me lo farò bastare.»
La voglia di buttare tutto nel calderone rende il film indigesto, con una dose di oniricità che disgusterebbe Freddy Krueger. Non ci sono regole in questa sceneggiatura, la storia si inventa da sola ogni scena, ogni minuto che passa entrano personaggi dal nulla e nessuno che abbia un senso.
Da un demone del primo film siamo arrivati ad una decina: dovevano intitolarlo Insidious. Questa volta è guerra, con Rose Byrne in maglietta che scende nell’Aldilà a salvare la famiglia sparando ai demoni.
Costato circa 5 milioni di dollari, nel primo weekend ‘sta roba porta a casa 40 milioni di dollaroni fumanti. Il primo aveva guadagnato solo 13 milioni che era appunto 13 volte quant’era costato, mentre questo guadagna “solo” otto volte, ma è ovviamente un successo clamoroso.
Quando citate i grandi registoni di Hollywood, i maestri del cinema che non rientrano neanche dei costi, pensate alla saga di Insidious e ridete loro in faccia.
Non bisogna giudicare un film da quanto ha incassato, quindi Insidious 2 è una inutile cagata. Però ha guadagnato uno sproposito quindi non si può far finta di niente, e allora diciamo che evidentemente ha qualcosa in più rispetto alle secchiate di filmacci horror identici che sono nati e morti intorno a lui.
E quel qualcosa in più sono Specs e Tucker, i Bud Spencer e Terence Hill del paranormale, che aprono e chiudono il film dando la cifra stilistica a tutto il cinema di Jason Blum: far capire allo spettatore che non è affatto una cosa seria…
L.
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Non so se ho apprezzato di più la citazione alla libreria di Matthew McConaughey, quella a “the Blues Brothers” oppure il dondolo che dondola in sere d’estate dimenticate, in ogni caso gran post! 😀
Il film invece è come dicevamo “Insipidus”, hai centrato il punto per quanto mi riguarda, un “Greatest hits” di scene che fanno horror a tutti i costi, immerse in una noia mortale.
Ma magare Rose Byrne in canotta in versione Ripley magari! Il film è talmente “Insipidus” che riesce a trasformare pure la Byrne, che di solito e brava e pure carina, nella regina dei ghiacci. Cheers!
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Mi sa che la povera Byrne non aveva assolutamente voglia di fare questi film insipidous e non ha neanche tentato di nasconderlo 😛
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Temo che sia la sua normale espressione in tutti i film
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Davvero, non hai idea di quante idee io lasci in freezer perché un dettaglio non torna, e parliamo di storielle per gioco di ruolo!
Scemo io, dovrei solo aggiungere più roba e allenarmi con le supercazzole XD
Ormai ho smesso da tempo di farmi domande, la risposta è l’alchimia: c’è chi può trasformare la materia bassa in oro e lo fa lavorando ai film…
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La puzza che si sente guardando la saga di insidious non fa proprio pensare all’oro, ma i fatti sono schiaccianti e questi film incassano palate di soldi! Quindi hanno ragione loro…
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Se l’obiettivo è solo far soldi, sì: ci riescono con poco sforzo.
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Temo sia l’unico obiettivo dei produttori. Certo, se avessero davanti un pubblico più esigente allora dovrebbero sforzarsi di curare anche altri aspetti, tipo la trama, ma siamo lontani decenni da un pubblico vagamente esigente…
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Ha qualcosa in più, è una cagata o è una cagata che ha qualcosa in più (e pertanto fattura)? La risposta giusta è probabilmente la terza ma lascia un po’ l’amaro in bocca fosse anche solo per la qualità infima (evidentemente) degli altri horror che non incassano!!!
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E’ come per le 50 sfumature che ha aperto la via a centinaia (non sto esagerando) di romanzi e racconti sullo stesso genere, che però non hanno lo stesso seguito né lo stesso successo. Diciamo che anche chi guarda stupidate poi fa lo schizzinoso…
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Vedi che sei sprecato a scrivere di film con S. Baldwin? Guarda che capolavoro comico hai scritto !
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ahahah ti ringrazio, ma il mio cuore è sempre per Stephen: come mi guarda lui, non mi guarda nessuno 😀
Dà la caccia agli squali a Venezia, tira bombe ai meteoriti e spara a bocca aperta: come si fa a non amare Baldwin? 😛
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Se guardi Stephen Baldwin diritto negli occhi per troppo a lungo poi lui compare e te li strappa. Ho già scritto un horror migliore di Insidious 2
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ahahah anche se non scrivevi nulla era meglio di Insidious 2 😀
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Il titolo italiano ricade tra quelli che in uno specifico periodo degli anni ’10 si presentavano stupidamente invertiti. Perché infatti “oltre i confini del male” dovrebbe essere il titolo e “Insidious 2” il sottotitolo? Mah
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Sì, una strana usanza che non ha mai avuto logica: qualcuno però dovrà pagare anche per questo 😛
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Aspettavo questa recensione per vedere come demolivi l film. E hai scritto un capolavoro! Mi hai fatto morire, bravo Lucius! 😀
Comunque va bene che il secondo deve (per legge) essere come il primo ma “di più”, ma forse inserire letteralmente tutto nella pellicola è stato un filino esagerato… No? E poi vorrei capire una cosa. Hai il primo capitolo che è stato un successone. Perfetto. Peccato che dopo un primo tempo meraviglioso, la seconda parte svacca. Perché ricominciare dalla parte peggiore? Prosegui con la parte migliore del film, non la peggiore! Vai a capire come funziona il cervello degli sceneggiatori…
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Visto che ha portato a casa 40 milioni di dollari, su 5 che ne è costato, “Insidious 2” ha purtroppo ragione. Quindi la trama non ha alcun peso nel successo di un film, né è necessario che gli eventi siano collegati in modo logico: butta nel mucchio dei personaggi senza senso e fai jump scare come se piovesse. Non serve altro…
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Ho visto il film, ma niente di che….comunque il problema è che a volte non ci si capisce più niente tra sequel, prequel e pre-sequel…boh
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Hai ragione, questi titoli sono paurosamente tutti uguali e dopo un po’ è difficile distinguerli. Li ho visti tutti ma non ricordavo un solo fotogramma, così recensirli è un po’ “mettere ordine” in quel marasma.
In fondo ognuno copia l’altro quindi non è che ci siano differenze sufficienti per distinguerli 😛
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L’ho tollerato e quindi non mi è dispiaciuto in toto, però ho mollato la saga con questo film.
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Invece il mio masochismo filmico mi spinge a continuare a testa bassa 😛
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Eh, lo studio della paraculopsicologia deve dare davvero delle belle soddisfazioni (qui mi sarei aspettato che Tucker/Hill e Specs/Spencer se la giocassero a birra e salsicce, almeno) 😀
Comunque propongo un ulteriore seguito, “Insidious: Resurrection”, ambientato duecento anni nel futuro dove una potente e aggressiva Rose Byrne -clonata e ibridata con essenza demoniaca- si batte coi demoni alla pari, dopo che questi hanno appena spazzato via lo stesso team congiunto (insomma, una Compagnia) di genetisti e sensitivi che l’aveva creata e che voleva catturarne alcuni per usarli come armi bio-ectoplasmatiche 😉
Con Whannel come sceMeggiatore, del resto, non c’era da aspettarsi niente di diverso…
P.S. Della Stage 6 ho solo gli Starship Troopers in CGI, Appleseed Alpha e pochissimo altro quindi, per il momento, posso ancora permettermi di non scappare 😉
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Purtroppo gli sceMeggiatori di Insidious non hanno idee così buone, quindi non ho molte speranze sui titoli successivi della saga.
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Se escludiamo il primo, la saga di Insidious è stata sì una discesa negli inferi ma dal punto di vista qualitativo, non metafisico… cosa che però non le ha impedito di sbancare regolarmente al botteghino (e quindi difficilmente ce la leveremo dalle palle).
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Non riesco a tenere fuori il primo da questo giudizio, malgrado a quanto pare abbia molti estimatori. Il cast tecnico-artistico è lo stesso, Insidious 1 e 2 sono scritti, diretti e interpretati dalle stesse persone, con una trama che si incastra alla perfezione senza alcuna sbavatura, quindi perché considerarli in modo così diverso? A me non ha detto nulla il primo e quindi neanche il secondo, visto che è la diretta conseguenza e prosecuzione: perché invece considerare accettabile il primo e non il secondo?
E’ vero, è innegabile che la prima parte del primo film assomiglia ad un film normale, non onirico come la seconda parte e il secondo film, ma è appunto una facciata: l’anima di Insidious è onirica già nel primo episodio. E non è che il primo film sia esente da scopiazzate da altri horror, anzi. Il secondo lo fa più smaccatamente, ma il concetto è lo stesso.
Non so, c’è qualcosa che mi sfugge e non riesco a considerare anche solo accettabile il primo film…
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Più che estimatori veri e propri io parlerei di “non denigratori”… per quanto l’anima di Insidious sia quella, sì, il secondo mi è parso precipitare -e da subito- là dove il primo perlomeno si era solo limitato ad iniziarla, la caduta. Non è una differenza abissale, beninteso, ma è pur sempre una differenza…
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Possiamo dire che il primo arriva sull’orlo del burrone mentre il secondo fa un passo in avanti 😛
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Filmone! 😀
Meglio di tante cose, come soggetto ^^
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Conte, se questa gente qua non ha più idee allora dobbiamo per forza pensarci noi ^__^
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Temo che anche questi tizi abbiano iniziato così, perciò dovremo stare attenti a non diventare parte del problema 😛
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Sintesi perfetta 😛
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