End of a Gun (2016) Un Pistola a Parigi

Finalmente la distribuzione italiana ha alzato la testa dalla pozzanghera dov’era finita, e ha urlato a squarcia gola: abbasta con ’sti film de Seagal!
Scopro con profondo orgoglio che End of a Gun, una inutile porcata di Steven Seagal del 2016, non ha conosciuto alcuna distribuzione in home video italiana: finalmente! Questo ovviamente non vuol dire che non sia uscito da noi, ci ha pensato Mamma Mediaset a doppiarlo in esclusiva il 20 gennaio 2018, trasmettendolo su Rete4 (fonte FilmTV.it), cioè l’emittente che fino a poco tempo fa era l’ambasciata di Seagal in Italia.

Il 26 ottobre 2019 il canale 20 (sempre Mediaset) lo trasmette in prima serata giusto in tempo per permettermi di catturare il titolo con i loghi, lasciando testimonianza di quest’altra seagalata televisiva.

In esclusiva lo sfavillante titolo di 20 (Mediaset)

Forse però sto dando troppo credito alla distribuzione nostrana, che da decenni sceglie solo il peggio da portare in DVD: visto che questo film di Seagal è assolutamente identico a qualsiasi altro suo film degli ultimi vent’anni, perché mai non è stato distribuito?
La risposta credo si nasconda nella domanda: semplicemente i distributori italiani si sono confusi, non hanno capito che era un film nuovo! I dieci film l’anno che Seagal e il suo scendiletto Keoni Waxman producono non hanno un solo fotogramma di differenza: voglio vedere a voi a capire se un titolo è già uscito in Italia o no! I nostri poveri distributori si sono confusi e questo gli è sfuggito.
Per fortuna Rete4 è più attenta, e ogni giorno chiama Seagal: “oh, Steven, t’avanza qualche film oggi? Al solito prezzo di due mele o poco più? Andata!”

L’uomo che sta sempre inclinato

Prendete uno qualsiasi dei dieci miliardi di titoli sfornati da Seagal e Waxman dal Duemila ad oggi, e avrete End of a Gun. Stavolta il Pistola – oh, se l’è detto da solo! – è finito a Parigi, forse per prendersi una vacanza dall’est Europa che ha votato a propria casa, ma tranquilli: a parte un paio di inquadrature che potrebbero venire dal Touring Club parigino, tutto il film si muove su fondale romeno. Ormai ci sono generazioni di tecnici cinematografici di Bucharest che vivono solo grazie al Pistola e ai suoi mille film l’anno, non è che possiamo distruggere un’economia intera!

Il Pistola gira per Parigi e salva la solita tipa malmenando il suo ragazzo violento, che tira fuori una pistola e finisce morto. Scatta il pippone pro-armi, perché il protagonista ci spiega che se fosse stato disarmato sarebbe morto. E ci dice pure che a Parigi si può fumare ovunque, pure nei locali: ma sì, vai col razzismo culturale americano, anche se Seagal ormai in pratica vive in Romania.
Il tizio che ha ammazzato portava due milioni di dollari per conto del solito cattivo coglione dei film di Seagal, che ora li rivuole.

Tipica faccia da cattivo dei film di Seagal

Entra in scena la parata di pessimi attori impegnati in pessimi ruoli, con una sceneggiatura inesistente e Jabba the Seagal che appare di qua e di là senza mai mostrarsi in movimento, che se no si capisce che è meno agile della palla di Indiana Jones.
I ballerini sono in scena: aprite le danze.

Una mano alla muñeca…

Jabba the Seagal è il solito agente FBI in incognito che vuole sgominare la banda più in gamba che c’è, sentendosi Furia cavallo del West. Dopo ore infinite di chiacchiere inutili e primi piani della sua faccia senza vita, arriva il confronto finale.

Una mano alla pistola…

Il cattivo fa cose cattive ma soprattutto stupide, e può contare su scagnozzi cattivi e soprattutto stupidi, che affrontano Seagal tirando sempre le stesse tecniche che tutti usano dal vent’anni. E purtroppo c’è ancora chi crede che Seagal sia un divo marziale…

Un movimiento sexy…

Jabba the Seagal muove le manine in aria, il suo schiavo Waxman fa in modo che sembri vivo e si va tutti a casa.

Un movimiento sexy…

Non prima di chiudere con il Pistola che regala pirle di saggezza. «Il vero tesoro nella vita sono le persone che ci amano e sono disposte a prendersi un proiettile per noi». Che bello, si sente che Seagal nei film ci mette il cuore: il problema è che nessuno ha il coraggio di dirgli che sta sbagliando… che quello non è il cuore!

Un altro vuoto a forma di Seagal che l’Italia non poteva lasciarsi scappare. Con tutti i soldi che il nostro Paese gli fa guadagnare, almeno un cesto a Natale potrebbe mandarcelo.

L.

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30 risposte a End of a Gun (2016) Un Pistola a Parigi

  1. Cassidy ha detto:

    Seagal e il suo schiavo regista sono riusciti quasi a mandare in crisi anche i radar di Mediaset con i loro film fotocopia. La tua dedizione nel demolire il (falso) mito marziale del Pistola è ammirevole, una crociata contro il mulino a vento umanoide, che ondeggia le mani alle stessa velocità, anzi, alla stessa lentezza 😉 Cheers

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  2. Austin Dove ha detto:

    Ma lui è brutto brutto

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  3. Zio Portillo ha detto:

    Qualche tempo fa avevo proposto la “Gita a Seagalandia”. Viaggio in pullman fino in Romania, riffa in viaggio per intrattenere e vincere favolosi premi, tour nella villa di Steven nostro, pranzo e poi per i vincitori del concorso in pullman un paio di comparsate come cattivi o inutili. E per il più fortunato (o per chi offre di più!) ci aggiungiamo pure due righe di dialogo e una foto col divo. Per le 18 rientro in Italia con pausa in autogrill per un Camogli al volo. Il film viene pagato direttamente con i 200€ a testa del viaggio in bus.

    Ora rilancio con una nuova idea: Seagal come He-Man. Alla fine dell’episodio settimanale, camuffato da film, il nostro ci parla in camera rompendo la quarta parete e ci insegna la morale legata alla pellicola. Cose banali tipo “La droga fa male!” oppure “Non accettate passaggi in auto dagli sconosciuti che vi rapiscono!” o ancora “Non aprite la porta ai finti tecnici del gas che sono sicuramente terroristi e vi fanno aprire contratti sfavorevoli!”. Cinquantadue film all’anno da proiettare nelle scuole o nelle casa di riposo via Rete4. Paga direttamente il Ministero come Pubblicità Progresso.

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  4. Conte Gracula ha detto:

    Non vorrei dire, ma… un bel crossover “personaggio qualsiasi di Seagal/Adrian”?
    Bisogna avere il coraggio di osare di brutto!

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  5. Kukuviza ha detto:

    AHahah Jabba the Seagal è fantastico! Ma gli faranno un monumento in Romania?
    Comunque io guardo tutte le settimane la tua programmazione del giovedì e se per caso una volta manca un suo film, sento che mi viene meno una delle certezze della vita. Non che poi provi il desiderio di vederli, i suoi film, naturalmente…

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  6. Willy l'Orbo ha detto:

    Guarda, non l’ho visto troppo tempo fa e non mi ricordo assolutamente NULLA. Credo ci sia poco da aggiungere, questo è già sintomatico della qualità del film; Seagal dopo la metà dei ’90 (prima aveva un suo perché a mio dire) è un copia/incolla di cose brutte che non lasciano il segno. E ciò è grave perché noi sappiamo benissimo che c’è anche quel brutto che in un modo o nell’altro lo lascia, il segno, stile “brutti ma buoni”. Il Gabbiano…no!

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  7. Maria Francesca Mannoni ha detto:

    Caro Lucius , quanto mi piacciono le tue recensioni dei film di Steven Pistola Seagal, ogni volta rido per almeno mezz’ora, eh si confesso pure io da fan mi ero persa questa perla, che strano e pure sembra così diverso dai film che fa di solito 😀
    La verità è che steven Seagal è una garanzia, se vuoi vedere una tamarrata pazzesca piena di attori presi da chissà dove, senza impegno alcuno, lui non delude mai, perchè lui non vende sogni ma solide realtà 😉
    Comunque se vuoi un altro titolo nuovo nuovo ti consiglio General commander non sia mai che ti perdi un altro capolavoro 😉

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Ti ringrazio e di sicuro con i film di Seagal il divertimento non manca mai 😛
      Ne ho recensiti molti meno rispetto a quelli visti, spesso sono così uguali fra loro che non ha senso ripetere quanto già detto: appena ne trovo uno con qualche peculiarità degna di nota tornerò a recensire Steven 😉

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