Il Pugno del Condor (2023) Fermati, o mamma mena!


Ringrazio la sempre ottima Blue Swan per mantenere alto il suo livello di chiccosità e portare in DVD italiano i film marziali prodotti in giro per il mondo, così che la mia videoteca casalinga assomigli sempre di più all’ONU!

Stavolta è andata fino in Cile per portare in italiano, lo scorso settembre 2023, un film che ero convinto avrei dovuto prima o poi vedermi in lingua originale: El Puño del Cóndor di Ernesto Díaz Espinoza, regista cileno con (mi sembra di capire) una certa propensione alla serie Z. Il film arriva dunque in DVD italiano con il titolo Il Pugno del Condor.

Grazie ai gusti musicali dei miei genitori e al vinile del 1976 dei Los Indios Tabajaras, sin da bambino so che El cóndor pasa: ma una volta pasato… poi mena!

Il condor si è stufato di pasare e ora tira pugni!

Io non so niente del Cile, al massimo ricordo una splendida storia a fumetti dell’argentino “Dago” che si svolgeva nel Regno di Pizarro, quindi per me la sceneggiatura del regista Espinoza può essere frutto di ricerche su un vero evento storico poco noto, che addirittura anticipi di un secolo gli stessi identici eventi accaduti in Cina: ma proprio perché lo spunto di questo film sembra ricalcato da un classico gongfupian di Hong Kong mi azzardo ad ipotizzare sia tutta una finzione.

Secondo quanto ci viene spiegato, quando quei simpaticoni degli spagnoli sono arrivati in Cile a portare la democrazia – cioè a sterminare tutti – alla morte del capo Atahualpa per mano spagnola sono iniziati a nascere gruppi di ribelli Inca che si opponevano con violenza all’invasione straniera.

Per contrastare gli oppressori gli Inca avevano il Rumi Maki, la loro arte marziale divisa in cinque stili, uno dei quali si chiama del Condor: maestri di questa disciplina hanno così creato il Pugno del Condor, tecnica marziale fenomenale insegnata solo ai migliori allievi.

Per tramandare questa tecnica letale è stato scritto un libro, un manuale che da allora tanti hanno cercato di rubare, perché chi lo possiede ottiene un grande potere.

Tutto bello, tutto affascinante, ma come detto sembra la tipica trama di film marziale di Hong Kong anni Settanta.

C’ho il Condor nelle mani!

Atahualpa è stato ucciso nel 1533 quindi immagino che risalga a questa epoca la storia fin qui raccontata, mentre cento anni dopo, e al di là dell’Oceano Pacifico, l’invasione Manciù spingerà i cinesi Han a veicolare lo stile marziale Shaolin (guarda caso, pure questo con cinque sotto-stili) come arma di ribellione all’invasore – come magistralmente raccontato ne La 36ª camera dello Shaolin (1978). E indovinate un po’ come si insegna il kung fu in tanti film marziali? Esatto: mediante un fenomenale manuale marziale che dà l’avvio a molte trame. (Vi consiglio caldamente il delizioso classicone Bruce Lee il colpo che frantuma (1979), che trovate completo su YouTube in italiano.)

Niente di più facile che due popoli così diversi abbiano vissuto esperienze comuni, le invasioni europee hanno rotto le balle a tutto il mondo quindi chissà quante storie simili esistono malgrado non ci siano arrivate, ma la voglia di omaggiare il cinema classico di Hong Kong mi fa sospettare che sia solo una gran furbata di Espinoza.

So’ cileno… e mo’ te meno!

Protagonista assoluto del film è il nostro cileno preferito Marko Zaror, e non voglio sentir parlare della sua comparsata in John Wick 4 (2023): sono contento per i soldi e la visibilità che ha ottenuto con quel ruolo inutile, ma chi ama il cinema marziale sa che Marko è lo spietato Dolor di Undisputed III (2010).

Chi segue i social di Scott Adkins sa che i due attori sono amiconi e hanno lavorato spesso e volentieri insieme, come nel citato Wick o in Savage Dog (2017), e vederli combattere insieme è sempre un piacere. Ma c’è una piccolissima differenza: malgrado abbiano quasi la stessa età, Zaror ha mantenuto una prestanza fisica assurdamente scintillante, e soprattutto continua a fare film marziali. Non film d’azione marziale come fa Scott, ma proprio quei filmacci marziali che noi adoriamo.

Come in Savage Dog Marko dimostra la propria scintillanza atletica

Ho già parlato dell’altro suo film in solitaria arrivato in Italia, per Sound Mirror, Redeemer (2014), sempre scritto e diretto da Ernesto Díaz Espinoza, e dopo nove anni mi pare che lo stile di quest’ultimo sia rimasto identico: cioè serie Z marziale! Visto che Zaror ancora si limita a fissare l’obiettivo senza recitare né parlare gran che, direi che è ancora il Redimimo, come l’ho chiamato in quel film.

Marko Zaror… il Redimimo!

Ne Il Pugno del Condor Marko nostro interpreta un guerriero senza nome, sebbene a volte lo chiamino Falco (forse per prenderlo in giro), che ha passato la vita ad imparare lo stile del Condor e che soprattutto conosce il Pugno del Condor: questo fa sì che tutti credano che lui conservi il manuale sacro, quindi ogni tanto si vede arrivare qualche brutto ceffo per conto del maestro rivale, intenzionato a farsi dare il manuale.

Il problema è che il maestro rivale… è il gemello cattivo di Falco! Da giovani un maestro ha scelto quale dei due allenare, così un gemello ha seguito il corso vero e proprio mentre l’altro ha rubato con gli occhi a distanza. Chi dei due ha il manuale?

Il Pugno del Condor ti mette le aaaaaali!

Da come ho scritto potrebbe nascere l’idea errata che questo film abbia una storia e addirittura una sceneggiatura, cosa assolutamente non vera: Espinosa è chiaramente incapace di qualsiasi narrazione, si impiccia coi flashback e non si capisce mai in quale cacchio di tempo narrativo siamo, figurarsi poi capire quale dei due gemelli stiamo vedendo. No, il film è un pastrocchio assurdo totalmente incasinato, ma non è certo per la trama che si gustano questi prodotti.

Marko Zaror si presta ad un palese omaggio ai film marziali “di formazione” – alla Drunken Master (1978), per intenderci – quindi si presta ben volentieri ai durissimi allenamenti del maestro Wook (Man Soo Yoon), tipo “passa la cera, togli la cera” ma… in orizzontale!

Passa la cera in piegamenti, e Ralph Macchio… muto!

Il protagonista ha due maestri e non è chiara la cronologia degli eventi, così come non esiste nulla di chiaro in questo casino di film, ma ciò che conta è che la maestra chiamata Donna Condor è interpretata da Gina Aguad, cioè (come ha rivelato Marko Zaror in un’intervista del 2023)… la madre dell’attore!

Con una madre come maestro marziale, non hai scampo!

Non so come funzioni in Cile, ma in Italia tutti i maschietti sanno che la mamma è cintura nera di tutti gli stili marziali esistenti, e non importa quanto sei stato bravo a nascondere la tua marachella: la lunga mano della giustizia materna saprà stanarti e punirti a dovere. Invece Marko Zaror ha una mamma che ha persino un certificato che attesti la sua marzialità, in quanto mamma Gina è stata la prima donna in Cile a guadagnarsi una cintura nera di karate.

Malgrado la sua altezza, che immagino abbia preso dal padre, Marko ha dovuto crescere con la donna più tosta del suo Paese: ti credo che è diventato un divo marziale!

Non importa l’altezza, una mamma è sempre un maestro marziale!

La trama, la sceneggiatura, la recitazione, la regia… Ecco, io farei finta di niente e passerei oltre.

La marzialità è spettacolare, Marko ha una forma fisica assurda e malgrado la sua altezza – che di solito è un difetto nelle arti marziali – riesce ad essere non solo scattante ma addirittura acrobatico, regalandoci combattimenti squisiti. Purtroppo lo scontro finale, che di solito è più “emotivo”, è il peggiore del film, ma ci consoliamo con le scene sparse durante la visione.

’Sta mano po’ esse fèro, po’ esse piuma… e po’ esse Condor!

E il famigerato Manuale del Condor? Ve ne parlo sull’altro mio blog, dedicato fra l’altro agli pseudobiblia (“libri falsi”).

Del contenuto del Manuale del Condor vi parlo in un altro blog

Sono due scelte diverse, quelle fatte dai due amici Adkins e Zaror: il primo fa film che può vedere chiunque, non necessariamente un appassionato di cinema marziale, mentre il secondo fa prodotti che temo solo un malato di cinema di genere come me può apprezzare.

Il Pugno del Condor è un film che sarebbe potuto andare in onda nella prima serata della Italia1 dei tempi d’oro, nei primi Novanta, quando a nessuno fregava delle trame e volevamo solo vedere combattimenti spettacolari di grandi atleti marziali. Se la cosa vi piace, è un film che vi consiglio – tanto più che Prime Video ce l’ha a pagamento, quindi fra un po’ arriverà a gratis – ma se non siete più che appassionati del genere forse fareste meglio ad evitarlo.

Grazie ancora Blue Swan per portare in Italia queste chicche internazionali: la mia videoteca casalinga ti è grata.

L.

– Ultimi titoli marziali targati Blue Swan:

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10 risposte a Il Pugno del Condor (2023) Fermati, o mamma mena!

  1. Pingback: [Pseudobiblia] Il Pugno del Condor (2023) | nonquelmarlowe

  2. Cassidy ha detto:

    Ero sicuro che avresti apprezzato, talmente vecchia scuola nel cuore questo film da non poter che risultare tra i giusti, avercene di film così, soprattutto distribuito come si deve 😉 Cheers!

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  3. Willy l'Orbo ha detto:

    Come puoi immaginare ho gli occhi a cuoricino e le palpitazioni marziali!!! 🙂
    Venduto, comprato, visto! Ah no, per ora solo venduto ma me lo segno come film da procurarmi e visionare assolutamente, anche la videoteca orba vuole assomigliare all’ONU! 🙂

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  4. loscalzo1979 ha detto:

    https://youtu.be/m6RLgKMHBJA?si=xCgUrMUeOKkjT9q1 rilancio la citazione musicale con un’altra citazione musicale mia conterranea

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  5. Giuseppe ha detto:

    Marko in azione assieme a mamma, nientemeno? Già solo questo potrebbe portarmi a sorvolare su tutti gli altri difettucci (di trama, sceneggiatura, recitazione, regia)… 😉

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  6. Sam Simon ha detto:

    Non sarà un grande attore, ma Zaror ha dei muscoli dove non sapevo che l’essere umano avesse dei muscoli… O.o

    E comunque se è un mimo una carriera assicurata ce l’ha! X–D

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