Siccome sono un pazzo furioso, non pago delle millemila iniziative in cui sono impegnato mi invento quest’altra rubrica: è troppo forte la voglia di condividere le armi in narrativa che mi hanno colpito.
Le foto sono tutte ad alta risoluzione ma non sono “cliccabili”, quindi se volete zoomare dovete aprirle in un’altra finestra.
Il pistolone di Reacher
Dopo Tommasino il Missilino finalmente il personaggio di Jack Reacher, nato dai tanti romanzi del prolifico Lee Child, arriva su schermo in una versione fedele a quella letteraria, interpretato dalla montagna umana nota come Alan Ritchson, grande due Tom Cruise e mezzo.
Nel terzo episodio della serie “Reacher” – su Prime Video, tratta dal romanzo Zona pericolosa (Killing Floor, 1997) – la poliziotta Roscoe passa al protagonista una pistola che teneva nell’armadio, essendole stata regalata da una persona cara.
Da notare che la poliziotta è uno scricciolo di dieci chili, temo fisicamente impossibilitata a usare un pistolone del genere, che le strapperebbe via la mano se mai provasse a sparare.
Nella serie la pistola viene chiamata Desert Eagle. Vado a spulciare il romanzo originale e trovo questa descrizione:
«Un’arma micidiale. Una Desert Eagle automatica. Ne avevo già usata una. Venivano da Israele, ce le davano in cambio della roba che noi gli mandavamo. La sollevai. Molto pesante, canna di trentacinque centimetri, quarantacinque di lunghezza totale. Feci uscire il caricatore. Era la versione calibro 44 da otto colpi, otto proiettili 44 Magnum, certamente non quella che si usa definire un’arma leggera. Il proiettile pesa quasi il doppio dei revolver calibro 38 in dotazione alla polizia, esce dalla canna a una velocità superiore a quella del suono, e colpisce il bersaglio con forza di poco inferiore a quella di una locomotiva. Altro che leggera.»
In effetti la pistola usata nella serie sembra pesare parecchio, anche se le mani dell’attore sembrano perfettamente all’altezza del pistolone.
Appena esce dalla casa della poliziotta, Reacher spara a un tronco, spiegando che serve a prendere conoscenza dell’arma – infatti il colpo manca l’albero, segno che deve calibrare meglio la mira – e con queste premesse mi sarei aspettato che il pistolone fosse l’arma “finale” dell’eroe, quella con cui affronta il cattivone e lo spazza via con la potenza di mille braccia, invece il pistolone scompare con la stessa velocità con cui era apparso. A parte un’altra apparizione di qualche secondo (foto qui sotto), la Desert Eagle scompare dalla serie. A questo punto mi chiedo: che senso ha avuto infilarcela?
Uno Sharps per Kristofferson
Applausi per Prime Video, nel cui catalogo scopro a sorpresa un western anni Ottanta che persino gli americani hanno dimenticato: Ricercato vivo o morto (The Tracker, 1988) di John Guillermin.
Dopo l’edizione VHS Image Video e un passaggio su Rai1 il 18 giugno 1993, in prima serata, il film scompare nel nulla: fino a questo miracoloso recupero di Prime Video era un film tecnicamente perduto in lingua italiana.
Fine Ottocento. Noble Adams (Kris Kristofferson) è un roccioso uomo del West, quelli di un’altra generazione, e ci soffre quando quel damerino di suo figlio Tom (Mark Moses), fresco di laurea, annuncia che se ne andrà a Philadelphia per diventare avvocato. Ma è giusto così, sta nascendo un nuovo mondo, fatto da uomini colti in giacca e cravatta, che se però hanno un problema… è ai vecchi dinosauri come Adams che si rivolgono per risolverlo.
All’improvviso infatti la regione viene insanguinata dalla banda del feroce Red Jack (Scott Wilson) e i due Adams, padre e figlio, partono per condividere quello che, lo sappiamo già, sarà la loro ultima cavalcata insieme. Il mondo può anche cambiare, ma una caccia all’uomo è per sempre.
Noble Adams è armato di un fucile Sharps a lunga gittata donatogli direttamente dal generale George Crook in persona, il quale ci ha fatto stampare non solo il nome ma anche il nomignolo “Nemesis”: ora che il figlio è laureato può spiegargli che «è il nome del dio della vendetta». Eh, vedi che vuol dire avere un’istruzione?
La vecchia quercia Adams va in missione con il suo Sharps 1874 a colpo singolo mentre il figlio usa un normale Winchester.
Quando quest’ultimo chiede al padre il motivo della scelta dell’arma… be’ il dialogo merita di essere riportato.
— Perché usi quello con un solo proiettile?
— Colpisce meglio.
— E se sbagli?
— Non è previsto.
Come si fa a non voler bene a Kristofferson?
Un classicone senza tempo che si manda giù tutto d’un fiato e lo si gusta per bene, assaporando la faccia di cuoio di Kristofferson, la spietata bellezza dei maestosi paesaggi del West… e il pensiero del fastidio provato dall’amico Willy l’Orbo, noto odiatore di western. Ti perdi grandi scorpacciate di Z, pard.
Prime Video cancella film a tradimento ogni quanto gli pare, quindi vi consiglio di sbrigarvi a recuperare questa chicca rimasta introvabile in italiano per trent’anni.
L.
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Questa settimana ho fatto i compiti: sembra quasi che l’azienda produttrice abbia voluto fare un po’ di pubblicità alla Desert Eagle per quanto ne parlano bene in “Reacher”, molto decantata ma utilizzata poco. Il western l’ho visto due giorni fa su tuo consiglio ed è una discreta bombetta, mi è piaciuto molto e poi quando vedo uno Sharp io penso a Carabina Quigley quindi sono sempre bei ricordi 😉 Cheers
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Un Kristofferson che dà la caccia a un cattivo nel West è sempre un film che merita di essere visto, a prescindere ^_^
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Rassicurazione: il western nei post armaioli è più che consentito! Ahahah! 🙂
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ah, quindi ci sono delle “aperture” al genere 😛
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Solo nei post armaioli!!! 🙂
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Capito ^_^
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No, a Kris Kristofferson non si può NON voler bene (a un’emittente di stato capace di evitare anche solo uno straccio di replica di un suo western per trent’anni in favore di piattaforme nemmeno sue, invece, il non voler bene è un preciso dovere) 😉
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Speriamo sbuchino fuori altri film dimenticati, visto che ogni tanto scendono nelle segrete e ne scarcerano uno 😛
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