Sul numero 420 (novembre 2023) della rivista “Empire” un breve ma saporito articolo ci regala una veloce panoramica sulla filmografia della mitica produttrice Gale Anne Hurd, che in anni maschilisti ha dovuto lottare con tutte le sue forze per prevalere nell’industria cinematografica, riuscendo sempre ad ottenere il massimo dai propri progetti, grandi o piccoli che fossero.
Nel nuovo millennio forse è un nome molto meno noto rispetto a un tempo, quindi è lodevole l’iniziativa del giornalista Chris Hewitt che è andato a chiedere un commento alla produttrice in merito ai cavalli di battaglia della sua carriera: ripassiamoli insieme.
Tutte le dichiarazioni fra virgolette sono tradotte da me.
All’epoca de I magnifici sette nello spazio (Battle Beyond the Stars, 1980) la Hurd lavorava come assistente produttrice per il suo mentore Roger Corman e si occupava di molti progetti per lui.
«Un giorno Roger mi disse: “Ho bisogno che tu vada nel reparto modelli dove stanno costruendo le miniature per l’astronave e controlli quello che stanno facendo”. Ci andai e c’era questo ragazzo alto, biondo che mi disse “Permettimi di mostrarti il nostro lavoro”. Andai fuori di testa. Tornai da Roger e gli dissi: “Sei in buone mani con quel tale Jim Cameron”.»
Su raccomandazione della donna Cameron è stato subito promosso all’art direction e i due hanno scoperto che lavoravano molto bene insieme, iniziando così a gestire la fanta-visione da incubo che lui aveva in mente: Terminator (1984).
Dopo tante porte sbattute in faccia, finalmente trovano dei produttori e un attore.
«Quando io e Jim siamo andati a pranzo con Arnold Schwarzenegger mi sono resa conto che avevo la carta di credito bloccata e non avevo un centesimo in tasta, al che mi sono detta: “siamo fottuti”. Se non riusciamo neanche a pagare un pranzo di lavoro come possiamo finanziare un intero film? Ma Arnold è stato così gentile e lungimirante da credere in Terminator.»
Diventati una coppia («Non abbiamo iniziato a frequentarci se non a produzione inoltrata di Terminator) Hurd e Cameron passano al loro successivo lavoro in coppia: Aliens. Scontro finale (1986), il seguito di un film leggermente famoso. Organizzare le riprese a Londra non è stata una buona idea, vista l’ostilità manifesta di tutti i tecnici locali, i quali peraltro non concepivano l’idea di una donna produttrice.
«Terminator non era ancora uscito e tutti chiamavano Jim “The Yank”, l’americano, il che mi faceva uscire di testa perché è canadese. Ho perso poi il conto di quanti capi-settore britannici davanti a me hanno chiesto “Va bene, ma chi produce davvero il film?” Grazie a Dio Tim Hampton, all’epoca a capo della divisione britannica della Fox, mi ha spalleggiato. E Sigourney Weaver è stata fantastica.»
Al momento di produrre The Abyss (1989) Hurd e Cameron non sono più una coppia, «ma sapevamo bene che se la nostra vita privata non funzionava invece quella professionale andava a gonfie vele», così i due si gettano su un progetto che definire complicato e impegnativo è poco.
«Giravamo sei giorni a settimana, con Jim in acqua per 14 ore al giorno, e poi c’era la decompressione: abbiamo dovuto creare una tecnologia che gli permettesse di visionare i giornalieri durante i tempi morti della decompressione. Abbiamo anche disegnato i caschi e in pratica abbiamo creato tutto quello che ci serviva per fare il film: ogni giorno era una vittoria.»
Con Terminator 2 (1991) la Hurd è produttrice esecutiva ma in pratica il suo rapporto con Cameron può dirsi concluso: non so perché l’articolo salti i successivi dieci anni di carriera, con film di grande successo all’attivo, comunque si arriva direttamente ad Armageddon (1998).
«La Disney fece salire a bordo Jerry Bruckheimer e la cosa mi affascinò, perché di solito un produttore non lavora con altri produttori. Ricordo che Jerry diceva a Ben Affleck: “Devi farti incapsulare i denti”. Io non ci avrei mai pensato.»
Intanto la produttrice ha opzionato i diritti de L’incredibile Hulk ma ci vuole tempo per trasformarli in un film, finché non trova il regista Ang Lee per Hulk (2003).
«Ho lavorato con tanti bravi registi, ma Ang è cerebrale a un livello superiore. Ricordo che era totalmente ossessionato dal lichene, eravamo pieni di libri di saggistica sul lichene: era la sua connessione con la natura organica. Ci sono molti richiami al lichene nel film.»
La vita della Hurd è cambiata con “The Walking Dead” (2010-2022), che ha co-prodotto insieme al creatore Frank Darabont senza poter anche solo immaginare il successo che avrebbe avuto.
«Non ho mai avuto la sfrontatezza di pensare “Oh mio Dio, questa diventerà una delle serie più popolari della TV”, il massimo che speravamo era ottenere il via libera ad una seconda stagione: l’unico obiettivo era non venir cancellati. Sia io che Frank abbiamo un passato di lavoro alle vendite quindi la prima cosa che ci siamo chiesti è: come vendiamo bene questo prodotto? Tutta la nostra attenzione era sulla prima foto pubblicitaria da far girare: non volevamo Andy Lincoln che sembrasse britannico o facesse cose strane, doveva esserci lui che camminava su una strada con una latta di benzina e in testa il cappello da sceriffo. Era una scena incredibilmente strategica.»
La Hurd produce anche documentari, e la sua ultima fatica – The YouTube Effect (2023) – parla dell’impatto sociale e culturale del Tubo, qualcosa a lei molto caro.
«Per me oggi è il problema principale della nostra società, perché tutto fluisce da quel tipo di disinformazione o informazione errata. Non ci sono segnali a guidarci, così ho voluto parlare di YouTube, un fenomeno che ha avuto un impatto positivo sul mondo ma parlando anche dei suoi pericoli.»
L.
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Che donna! Nella mia prossima vita voglio reincarnarmi nella Hurd 🤩
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E’ un peccato che il suo nome dagli anni Novanta in poi non sia stato potente come negli Ottanta, ho scoperto solo oggi che ha prodotto “Armageddon”! All’epoca nessuno ha fatto il suo nome, forse perché non aveva più il peso mediatico di un tempo.
Peccato, perché continua ad essere una forza della natura.
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Probabile che sia andata proprio così (nemmeno io sapevo di questo suo ruolo di produttrice): lei era ed è una forza della natura, assolutamente, ma il cinema sa sempre come essere ingrato nei confronti di coloro a cui deve molto 😔
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Eppure di questi tempi avere una produttrice donna dovrebbe vendere di più. E la Hurd lo è diventata quando non era di moda e ha dovuto lottare il doppio.
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Più Hurd meno Ridley, almeno come atteggiamento che traspare! 🙂
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L’ho sempre ammirata, il suo nome è stato spesso garanzia di qualità in una produzione! E sono stato dipendente da The Walking Dead per almeno 4 o 5 anni, lo ammetto… X–D
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Contento che ti sei riuscito a disintossicare 😛
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Ho scoperto da poco che la serie va avanti e ce ne sono altre 4 o 5 nate come spin off… Non ci potevo credere! X–D
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