Cyborg (1989) Il guerriero d’acciaio


Dopo che Andrea mi ha ricordato l’esistenza di questo film, con il suo guest post, e dopo che mi è stato caldamente sconsigliato, mi è venuta una gran voglia di vedermelo e recensirlo per arricchire la “fantascienZa” del blog.

Ma prima devo sciogliere il mistero misterioso di un film che riesce ad anticipare troppo perché sia solo un caso.


Il mistero del T2 italiano

È innegabile che il 21 luglio 1989 riceve il visto italiano un film, Cyborg il guerriero d’acciaio, che si rifà palesemente a Terminator (1984) ma riesce ad anticipare Terminator 2 (1991): la “famiglia” composta da androide assassino, donna e ragazzino è parecchio simile a quanto vedremo nel capolavoro di Cameron del ’91, come hanno fatto gli autori ad anticiparlo?

Grazie al “Daily Variety” sappiamo che già dal 1985 sono pubbliche le notizie per cui la Hemdale vuole girare un Terminator 2 con lo stesso cast, ma le cose andranno per le lunghe, soprattutto per convincere Cameron. Come mai quest’ultimo cede e il “Variety” del 28 febbraio 1990 annuncia che girerà finalmente il seguito? Adesso lo sappiamo: Jimmy deve aver visto Cy Warrior, la versione americana di Cyborg, e preso spunto dalla “famiglia non tradizionale”.

Cameron si vanterà di aver scritto il copione in sole otto settimane, con William Wisher, e ti credo: lo spunto e il finale li ha presi da Giannetto De Rossi!

Sto ovviamente scherzando, ma le date parlano chiaro, e questo film è uno dei rarissimi casi in cui una minuscola produzione italiana anticipa anziché rubare. Basti dire che subito dopo (10 ottobre 1989) la Flora Film presenta il Terminator 2 con cui Bruno Mattei copia Aliens (1986) subito dopo aver copiato Predator (1987) con RoboWar (1988). Questa è la grande tradizione italiana, rifare male i successi americani: anticiparli è qualcosa di inedito.

Come sempre in quest’epoca (fine anni Ottanta), non esistono tracce di alcuna uscita in sala: la prima apparizione provata è quando “Europa”, nella rubrica dedicata all’home video, il 25 ottobre 1991 annuncia la nascita di una nuova marca di VHS, Eden Video, la quale inizia l’attività presentando cinque titoli improponibili, fra cui questo Cyborg, che sarà ristampato anche dalla AVO Film in data purtroppo ignota. Se guardate qui di lato la copertina di quest’ultima edizione, potrete notare come l’illustratore si sia rifatto alla posa di Adam Baldwin nella locandina del capolavoro Le strade della paura (1988).

Il primo passaggio televisivo sicuro che ho trovato è nella notte di Italia1 del 26 settembre 1993. Visto che il 5 maggio 1995 va in onda nella seconda serata di Odeon TV, mi sembra chiaro che sia fra i più luminosi Eroi di Odeon.


Visioni di un futuro passato

Se non bastasse l’anticipazione di Terminator 2 – ma anche di un altro film dell’epoca, come vedremo più avanti – questo Cyborg esce insieme a un altro Cyborg, quello di Albert Pyun che fonda un sotto-genere molto particolare, che il giornalista John Thonen nel 1994 ha battezzato “Kung Fu-ture“. Insomma, la fantascienza di menare.

Ci sarà tempo per l’esplosione cyber-robotica dei primi anni Novanta, con il Cyborg. La vendetta (1992) e Knights (1993) di Albert Pyun, Il guerriero d’acciaio (1993) con Joe Lara, Cyborg Cop (1993) di Sam Firstenberg, Cyborg 2 (1993) con la giovane Angelina Jolie, Cyber Tracker (1994) con Don “The Dragon” Wilson e via dicendo, con relativi seguiti, per non parlare della serie A di Terminator 2 (1991) e Robocop 3 (1993), e per non parlare del fatto che proseguiva la saga di “Project Shadowchaser” con lo stesso Zagarino nel ruolo (di nuovo) di un androide assassino. Tutto questo è ancora di là da venire, il nostro Cyborg si rifà ad altro.

«Non è un uomo: è una macchina. […] Non un robot: un cyborg, organismo cibernetico.»

Così Kyle Reese spiega a Sarah Connor cosa sia un Terminator, nel film del 1984, ricordando come all’epoca forse i “robot” erano solo gli elettrodomestici quindi faceva più figo dire “cyborg”: in realtà la definizione scritta da Cameron è vera al contrario. Il Terminator è un robot, costruito in fabbrica, oppure un androide, cioè una macchina “a forma d’uomo”. Robocop invece è un cyborg, perché è una persona, un “organismo”, a cui sono state impiantate parti meccaniche.

Nel 1984 “robot” era politicamente scorretto per gli androidi assassini

Il fatto stesso che il Cyborg di De Rossi usi la stessa accezione errata di Cameron fa capire che si sta facendo riferimento a un uso anni Ottanta di un termine molto in voga nel periodo. Per tacere del fatto che sin dal 1982 le TV private italiane presentavano la serie animata “Cyborg, i nove supermagnifici” (Cyborg 009), che vedevo da bambino, adorandola. Credo di aver scoperto il termine con questo cartone animato.

Al di là del fatto che guardasse indietro e non in avanti, il Cyborg di De Rossi esce in Italia tre anni prima che arrivi in videoteca il Cyborg con Van Damme, che invece guardava molto avanti, con già un’altra concezione del termine, in un momento in cui la narrativa cyberpunk spaccava di brutto, elogiando il corpo modificato, non quello creato ex novo.


Il cyborg con la Z maiuscola

Dall’intervista ad Enzo G. Castellari sappiamo che Fabrizio De Angelis «è migliore come produttore che come regista», quindi qui ci dice bene, visto che questa è appunto una sua produzione (ignoro se la Fulvia Film sia stata fondata da lui, non ho trovato prove in merito): De Angelis affida la regia a Giannetto De Rossi, scomparso nel 2021, truccatore di professione che in quel periodo ha provato a fare il regista, prima con questo film poi con Killer Crocodile 2 (1990). Direi che ha fatto bene a non lasciare il suo lavoro da truccatore.

Con sfrigolii di luce sta per entrare in scena la Cyber-Z!

Fregiandosi di essere anche co-sceneggiatore del film insieme a David Parker jr. (Dardano Sacchetti, cioè il secondo papà, dopo De Angelis, del mio amato Thunder), De Rossi inizia la vicenda andando subito al sodo, senza neanche un invito a cena o un mazzo di fiori. Mi piace pensare che in realtà De Rossi sia stato il prestanome di un cyborg creato da De Angelis espressamente per dirigere questo film in automatico.

In un laboratorio a bordo di una nave in acque internazionali De Angelis ha creato il Registorg, un organismo registico che risponde a due soli comandi: dirigi… e uccidi. E i due comandi portano allo stesso risultato: un film che uccide!

Un Registorg senz’anima pronto a uccidere il cinema!

In una rissa nata dopo una partita a carte, dei marinai un po’ beoti per errore liberano da un armadio un androide assassino fatto a forma di Frank Zagarino, il nostro Eroe della Z del cuore che è perfettissimo per il ruolo: deve fingere di essere un involucro vuoto privo di vita e di anima. Nessuna finzione, per Zagarino: lui è l’Attorg, un organismo attoriale creato in laboratorio per rispondere a comandi semplici, tipo “cammina” o “mena”.

Interpretazione perfetta, per chi ha la Z già nel nome

Una stanza piena di militari ci informa che quanto abbiamo visto finora riguarda il 3CB (questa la grafia ufficiale registrata all’ANICA, mentre IMDb riporta “Trecibi”), un prototipo segreto di androide militare creato appositamente per la guerra e la cui principale istruzione è non tradire mai… Ora però ha tagliato la corda, e il paradosso è colto dall’ammiraglio, il quale commenta: «È regolare, un comportamento da soldato perfetto».

Il prototipo 3CB non è completo, ancora non è stata finalizzata la sua programmazione quindi non ha alcun controllo: chi potrà mai recuperare una macchina assassina che viaggia libera e ignara di sé? Ma lui, il generale Hammer con la faccia da infame di Henry Silva. Il generale si mette subito a lavoro… affacciandosi al balcone e guardando il mare. Chissà, forse aspetta che il cyborg gli passi proprio davanti alla finestra?

Tranquilli, il generale Silva è in piena azione, vedete come corre?

Mentre 3CB gira per la Repubblica Dominicana col collo rigido e una insopportabile musichetta robotica di Lanfranco Perini che non smette mai un fottuto secondo, gli uomini del generale Hammer lo trovano e cominciano a sparargli, mentre lui scappa. E qui scatta la domanda: perché 3CB scappa? Se è un supersoldato che non teme paura non dovrebbe temere neanche le pallottole incapaci di ferirlo. E visto poi che non ha alcuna programmazione, come fa ad aver paura delle pallottole, che non conosce?

Va be’, mi pare chiaro che non è il film giusto per fare domande, l’importante è che il nostro eroe si azzoppa – quindi non è tutto ’sto super-soldato! – e viene salvato da un ragazzino, che fa quello che tutti i ragazzini farebbero: trovi un soldato ferito nella foresta, che fai, non te lo porti a casa dove vivi solo con tua sorella?

Mi ha seguito fino a casa, possiamo tenerlo?

Susan Scott (Sherri Rose) è un dottore e questo è un particolare importantissimo per la trama, infatti non la vediamo mai fare il dottore né parlare di medicina: se fosse stata una tassidermista sarebbe stato uguale. Tanto 3CB si cura da solo: un’avvitata alle rotelle svalvolate e via, più sano di prima!

Zagarino è un organismo semplice, un’avvitata e torna in forma smagliante

Il ritrovarsi nel tepore di una famiglia addolcisce la macchina assassina (anche se non ha alcun senso) tanto da spingerlo persino a sorridere (il che ha ancora meno senso), ritrovandosi ad apprendere i sacri valori della vita umana dal piccolo Brandon (Brandon Hammond) e da sua sorella, che prepara per tutti una cenetta da leccarsi i baffi: un panino al volo. Ammazza che cena! Ma neanche due spaghetti alla trallallero? Neanche due patatine? No, due tristissimi paninazzi secchissimi. Chissà cosa impara, poi, l’androide.

Intanto il generale Hammer non si dà pace e setaccia tutta… ah no, niente, sta ancora al balcone a guardare di fuori. Mi sa che a Silva non gli andava di uscire dalla stanza d’albergo.

Nulla sfugge all’attento sguardo del generale Silva

Il Registorg De Rossi a un certo punto vince tutto quando anticipa un altro fanta-film futuro. Capito infatti che c’è un trasmettitore nel corpo dell’androide, Sherri lo aiuta a liberarsene non prima di averlo spogliato.

Scusa, dove hai detto che era infilata la trasmittente?

È davvero incredibile, perché nel 1992 un’altra bionda estrarrà un trasmettitore dal corpo nudo di un super-soldato in fuga, un universal soldier di nome Luc Deveraux. Non pago di Terminator 2 (1991), De Rossi anticipa pure I nuovi eroi (1992), che ripeterà la scena pressoché identica, anche se Van Damme il trasmettitore ce l’avrà in una gamba.

Van Damme: l’evoluzione cibernetica di Zagarino!

Finalmente Silva accetta di uscire dalla stanza d’albergo e la situazione precipita: distrugge un’intera balera dove 3CB e Susan ballavano la rumba (sigh) e dopo morti su morti – tutti messi a tacere perché il generale lavora per il Governo americano! – finalmente riesce a catturare il piccolo Brandon, così da costringere l’androide a uscire allo scoperto.

Il baldo 3CB non si lascia fregare dalle trappole disseminate in giro e con il potere della sua canotta strappata – negli Ottanta era obbligatorio indossarla – scatena una guerra che Hammer non se la sogna neppure.

Jim Cameron: mangiati il fegato!

Però il fatto che ammazzi dei soldati non vuol dire che sia cattivo, anzi: la macchina assassina ha capito il valore della vita umana, e vai con un’altra anticipazione da Terminator 2: il sacrificio della macchina in nome dell’umanità. E così, come aveva anticipato il nostro amico Lorenzo, ecco spiegata la locandina italiana. (Ricordate la lucetta rossa che si spegne in T2? Anche quella è stata anticipata da De Rossi!)

La potenza della grande Z italiana che anticipa i grandi successi americani

Così come la storia non è iniziata, così non finisce, e all’improvviso un fermo immagine sancisce una chiusura sbrigativa, che denota la svogliatezza di tirare i fili narrativi lasciati in sospeso. Forse era finito l’interesse? O i soldi? Più facile sia la seconda.

Mi diverte troppo l’idea di Cameron che a casa sua abbia visto per caso Cy Warrior e davanti alla facciona di Zagarino si sia detto: io questo film con cento milioni di dollari saprei farlo meglio, e lo chiamerò Terminator 2. Spero che un giorno Jim riveli al mondo la più indicibile delle verità…

Salutiamo il Zagarinator e ringraziamolo per la potente Z che porta già nel nome: gli anni Novanta con la loro tecnologia cibernetica faranno dimenticare questo illustre antenato, ma la Z è sempre nei cuori di noi zinefili.

L.

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15 risposte a Cyborg (1989) Il guerriero d’acciaio

  1. The Butcher ha detto:

    Oh, ricordo perfettamente questo film. In certi momenti ammetto di aver riso per la sua… ingenuità, diciamo. Quanto adoro le sceneggiature di questi film, ogni volta si fa una caccia a scovare cosa non funziona. Adoro questi film XD

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  2. Willy l'Orbo ha detto:

    “Dopo che Andrea mi ha ricordato l’esistenza di questo film, con il suo guest post, e dopo che mi è stato caldamente sconsigliato, mi è venuta una gran voglia di vedermelo”, mi ricordi qualcuno, ahahaha! 🙂
    Per il resto che dire? Post di quelli che mi fanno battere il cuore: citazioni Z a più non posso, l’Attorg, gli Eroi di Odeon, Silva che non si smuove dal balcone…troppa belleZZa per essere vera (e invece lo è)! 🙂

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Ormai sono willyzzato cronico: sconsigliarmi un film mi fa scattare la curiosità irrefrenabile 😛
      Zagarino che fa la il Terminator è qualcosa di troppo grande per non amarla, inoltre mi ha permesso di apprezzare molto di più i suoi ruoli successivi, decisamente migliori: al confronto di questo film “Project Shadowchaser” è da Premio Oscar ^_^

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      • Willy l'Orbo ha detto:

        Ahahah, benvenuto sul vascello più folle che ci sia 🙂
        E Zagarino è una sorpresa continua, per quei ruoli non c’è nessuno migliore di lui! 🙂

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  3. Cassidy ha detto:

    Poter di Cameron e Giannetti, diffondere una definizione sbagliata di Cyborg che però, va bene a tutti. In effetti la scena di “I nuovi eroi” è la stessa, il cinema italiano arriva prima e poi si perde nella Z più profonda. Cheers!

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  4. Lorenzo ha detto:

    Grazie per la citazione 😀 sono sempre più convinto che in quella scena finale volessero far sembrare Zagarino Gesù crocifisso che si sacrifica per l’umanità 😛

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  5. Sam Simon ha detto:

    Sarebbe divertentissimo scoprire un giorno che Cameron si sia ispirato a questa roba, ma dubito che succederà (anche se fisse vero)… Jim ha già avuto troppi problemi in passato su presunti plagi delle sue sceneggiature! :–)

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