Ragazzi, vi devo consigliare un film incredibile, assolutamente da vedere: per tutta la durata i personaggi sono incastrati nelle oscure profondità marine.
Ah sì, ho capito: “Black Sea” con Jude Law, l’ho visto.
No, no, quello è un altro film. Qui ci sono dei professionisti costretti ad una dura convivenza in spazi ristretti.
Sì, con differenze di età e di carattere.
Esatto, e apposta hanno scelto un cast di sconosciuti guidati da un attore un po’ famoso.
Sì, infatti Jue Law è l’unico volto noto di “Black Sea”.
Ma non sto parlando di quel film. Io parlo di un gruppo di persone calate nella più nera oscurità marina, che non possono risalire e devono cooperare insieme per sopravvivere, annullare cioè le proprie differenze.
Sì, infatti i sommergibilisti inglesi alla fine devono cooperare con quelli russi.
Lascia stare i sommergibilisti, qui si tratta di sopravvivere in un ambiente ostile…
Come le profondità del Mar Nero.
Esatto.
Che servono a nascondere la totale povertà di fondali.
Esatto. Servono quattro pannelli appiccicati alla parete, una vasca d’acqua e hai un intero film. Perché quello che conta è la sceneggiatura innovativa: abbiamo il capitano che è una vecchia volpe con un passato burrascoso alle spalle, il marinaio disincantato e amaro che trova controparte nel giovane volenteroso e idealista.
Tutte le storie con un equipaggio sono fatte così, tra cui “Black Sea”.
Lascia stare quel film, io ti parlo di una storia in cui il sogno di una vita migliore si infrange contro un mare nero.
Uguale uguale.
Allora l’hai voluto tu: la grande innovazione di questo film è il sacrificio per salvare la speranza.
Mi ricorda qualcosa… tipo “Black Sea”…
Uscendo da un cinema britannico il 5 dicembre 2014, un gruppo di giovani inesperti amanti dei cortometraggi si sono detti: facciamo anche noi un film così, quattro cazzatine, un attore minimamente famoso e via. Dài, rifacciamo identico Black Sea. Mantengono la parola, ricopiano il film e lo chiamano Pressure.
Il film esce in patria britannica il 21 agosto 2015, e la Koch Media lo porta in DVD italiano, in vendita, dal 15 ottobre dello stesso anno.
Dai flashback della donna amata sulla spiaggia ai personaggi, dai fondali al finale: tutto è completamente identico a Black Sea, compresa l’assoluta dabbenaggine nel ritrarre i personaggi.
La sceneggiatura è scritta a casaccio da dei passanti – Alan McKenna è un attore di lunga data: che ci fa alla voce “sceneggiatura”? – i personaggi posticci e finti come se fossero dei cartonati, banali in ogni loro agire e parlare. Tutto è scontato e dilettantesco, ma almeno qualche parte divertente c’è: è infatti divertente vedere gli immani sforzi dei personaggi per trovare un modo in cui morire…
I celebri Pinewood Studios addirittura mettono dei soldi in questo progetto, che dev’essere stato molto economico vista l’unica location: se fosse stata anche una sceneggiatura rischiava di essere un ottimo film, ma per fortuna non abbiamo corso questo rischio.
Al di là delle stupende locandine che si possono vedere in Rete – dal 2005 la regola è: «Più la locandina è bella, più il film fa schifo» – Pressure è un pesce morto nel fondo del Mar Nero…
L.
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“Danny Huston nel ruolo di Jude Law” è una trovata degna di Abrahbs e Zucker 😀
I capelli sono proprio quelli di Pitt in Fury, ma anche dell’altro Pitt (Michael) in “Boardwalk Empire” d’ora in poi si chiamerà “Taglio di capelli Pitt” 😉
Stavo per dire, la locandina e la tag-line sono fighe, ma vale la regola Lucius in vigore dal 2005 😉 Cheers!
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Il film è da vedere a bocca aperta, biascicando “Oh mio Dio” ad ogni scena 😀
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In effetti…fa’ kaka’!!! 😉
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Ottimo riassunto della trama 😀
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