Thunder in Paradise II (1994)

Locandina presa da VHS Collector

Lascio la parola ad un mio lettore – che ha scelto di firmarsi Willy l’Orbo – che ci parlerà di un film vintage… anzi, Zintage!
L.

Quando giunge l’estate lo spettatore-medio che ha vissuto la sua giovinezza nei mitologici anni ’90 non può che correre, col pensiero e soprattutto con lo scroto, alla serie Baywatch, e quindi a Pamela Anderson, alle zinne, etc. Lo spettatore-medio, dicevo. E lo spettatore-anomalo? Tale, oscuro, figuro veleggia verso Thunder in Paradise (1993), turpe scopiazzatura che vedeva tra i protagonisti Hulk Hogan e che diede luogo a ben tre, abominevoli, film TV.
A questo punto mi prenderò cura della pellicola più vergognosa, ossia Thunder in Paradise II (1994); ma sì, facciamoci del male.

La sigla mette subito in chiaro il tenore del lungometraggio facendo sfilare fanciulle con le poppe balzelloni: ho la sensazione che questa sequenza sarà la cosa migliore dell’intera operazione. Subito dopo ecco Carol Alt che interpreta un’ex modella amica dei protagonisti e che si trova in compagnia di una mistica di colore che parla a vanvera di concetti astratti. E subito dopo ecco il nostro Hulk e Chris Lemmon (due mercenari, Hurricane e Bru, che combattono contro ogni sorta di criminali) che stanno compiendo un’operazione di salvataggio in un luogo arabeggiante con tanto di cattivi armati di scimitarre. In meno di 5 minuti siamo passato da un soft-porno a un’opera di filosofia esoterica a un action pacchiano: insomma, scegliete un genere per favore. Possibilmente il primo.

Constatato che siamo di fronte a un film d’azione (accontentiamoci) scopriamo che i nostri fuggono grazie alla loro barca, armata fino ai denti, chiamata Thunder ma esplodono… ah no. Era un sogno della figlia di Hulk: peccato che, per l’inerme spettatore, il sogno sia stato un tangibile incubo visto che ci ha dato un assaggio degli effetti speciali in essere nella pellicola. Che dire? Pur essendo a metà anni ’90 sono convinto che anche il povero Commodore 64 si stia rivoltando nel magazzino dove l’hanno sepolto.

Comunque… gli arabi cattivi esistono davvero e, con giubilo per i vecchi appassionati di wrestling, notiamo, tra le loro fila, volti noti: il baffone stelle & strisce infatti era famoso per circondarsi, in ogni sua impresa, di “amici di ring” e così, in nome del principio “raccomandazione mia fatti capanna”, vi presento il compianto Giant Gonzalez (che interpreta Mortador) ricordato per la sua inverosimile altezza e per una conseguente, imbarazzante, goffaggine e l’ex WWF Tugboat (che interpreta Yussef), un bel barilotto di lardo che si è ritagliato un’inspiegabile parentesi cinematografica tra comparsate e addirittura parti preminenti in film… dementi (e giustamente riposti nell’ignominia). Mah.

Oltretutto il principe di questi ultimi si presenta in spiaggia con l’onnipresente scimitarra (ma è tutto nella norma? Non credo) e in un millisecondo fa innamorare di sé quell’insipiente gallina che risponde al nome di Carol Alt: seguono insopportabili scene che descrivono l’evolversi della suddetta love story con toni talmente patetici da far apparire i programmi di Barbara D’Urso come un qualcosa dotato di notevole spessore etico-culturale. Sì, siamo a questi livelli: e per fortuna non ho colto tutte le sfumature propostemi perché ancora abbagliato dall’invereconda tunica arancione di Tugboat, una roba dal colorito così carnevalesco non la vedevo dai tempi in cui mi trastullavo con Mr. T.

Intanto veniamo a sapere che la figlia di Hulk è praticamente una sensitiva che con i sogni prevede qualsiasi cosa (con un cotanto padre non mi aspettavo nulla di meno) e che Carol è in realtà prigioniera nell’harem del principe: sciocchina, ben ti sta, la prossima volta fidanzati con un manovale all’insegna della salsiccia e del rutto libero. E che diavolo. Purtroppo i nostri due eroi decidono di andare a salvarla e dunque, al di là di una missione subacquea in cui non si degnano di comparire manco i sovrasfruttati squali (evidentemente muniti di un sindacato che ha loro impedito di farsi scritturare nella porcheria in oggetto), l’unico motivo di interesse del film, se tale vogliamo definirlo, è lo scontro tra i protagonisti e la coppia “in ring” Mortador/Yussef.

I protagonisti citati vengono catturati, poi evadono con modalità lesive dell’intelligenza umana (fanno vomitare a una guardia del cibo e buttano giù la porta a calci, lo so, siamo tutti esterrefatti), tornano le poppe balzelloni in un immotivato sogno di Chris, infine arrivano gli scontri: Giant Gonzalez è messo KO con qualche pugno e una presa soporifera, per Tugboat basta molto meno. Tutto qua. Ma d’altronde, cosa potevo aspettarmi da un film TV con un cast composto da wrestler sovente putridi (alla fine compare persino Brutus The Barber Beefcake!)? Nulla. E il nulla è stato: promesse mantenute.

P.S.
Ringrazio Willy l’Orbo per aver recensito il film.
L.

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27 risposte a Thunder in Paradise II (1994)

  1. Conte Gracula ha detto:

    Son sicuro di non averlo visto. Ma con Hulk Hogan, son certo d’aver visto qualcosa con dei ninja preadolescenti. Mah -_-‘

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  2. Cassidy ha detto:

    Sono quasi commosso, ci voleva il Zinefilo e Willy l’orbo per fornirmi la prova che cerco da una vita, “Thunder in paradise” esiste! 🙂 Spiego meglio, non ricordo se questa serie è mai arrivata qui da noi in uno strambo Paese a forma di scarpa, ma nel 1994, ho passato dei mesi in Canada con mio padre che era lì per motivi di lavoro. Ero piccoletto e malgrado capissi poco l’inglese, ho comunque seguito alcuni episodi di “Thunder in Paradise”, una roba veramente di serie Z che seguivo solo perché dopo trasmettevano il telefilm di Robocop (forse quello in Italia è arrivato).

    Per anni ho parlato della serie con Hulk Hogan alle Hawaii con il super motoscafo in stile Kitt, mi hanno preso sempre tutti per pazzo, invece ecco la prova! Le gioie che solo il ZInefilo può regalare 😀 Cheers

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Il merito va a Willy, perché sebbene io conoscessi questa serie di Hulk non solo non l’ho mai vista ma ignoravo che fosse uscita in Italia! (A meno che Willy non l’abbia vista in inglese, ma nel caso l’avrebbe specificato)
      Invece ti confermo che il telefilm di Robocop è uscito e lo vedevo di mattina su Italia1: sono passati tanti anni ma lo ricordo non malaccio. Ma mi bastava ci fosse Robocop perché mi si illuminasse la giornata ^_^

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      • Cassidy ha detto:

        Anche io ricordo la serie di Robocop in italiano, anche se ho visto più episodi in inglese, nemmeno a me è mai sembrata malissimo. Ricordo ancora un sacco di trame degli episodi, ma in generale la penso come te, mi bastava Robocop per esaltarmi tantissimo 😀

        “Thunder in paradise” credo che in Italia non sia mai arrivata, ma qui ci vuole Willy a togliere ogni dubbio. Cheers!

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Rimaniamo in attesa di lumi ^_^

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      • Willy l'Orbo ha detto:

        Ah, i cari vecchi sottotitoli! Sulla versione “italica” al 100%…non so dare lumi…ma forse è meglio così! 🙂 🙂 🙂

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Non ho trovato notizie ma in realtà è difficile avere info italiane sicure su questa serie Z spinta 😛

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      • Cassidy ha detto:

        Due indizi iniziano a fare una prova, quando parlavo di “Thunder in paradise” mi guardavano tutti strano, magari è passato sui nostri schermi per pochissimo, o magari non è mai arrivato, comunque esiste! Ora ho le prove! 😀 Cheers

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      • Giuseppe ha detto:

        Eh, questa è un’altra di quelle volte che mi tocca di rimanere quasi serio perché non solo posso condividere di persona il tormento di Willy avendo visto Thunder in Paradise I e II (sul terzo non ci giurerei, però potrei semplicemente averlo rimosso dalla memoria per umana pietà), ma ai tempi mi beccai pure la serie tv su Italia 1… si era esattamente a metà anni ’90. E a dar manforte ai miei ricordi viene pure il Mondo dei Doppiatori di Antonio Genna, che la piazza in chiaro a partire dall’autunno del ’95 (poi replicata e ulteriormente “rimbalzata” anni più tardi fra satellitare e digitale terrestre): aaah, che serie a stagione singola NON memorabile, ragazzi 😛
        Quanto a Robocop, beh… Robocop pure se altrettanto breve era tutt’altra musica, e poi c’era quella gran bella figliola di Yvette Nipar a impersonare l’ispettrice Madigan 😉
        P.S. E comunque un remake italico di questo secondo Thunder in paradise è d’obbligo: su ispirazione di Willy, pretendo di vedere dai titoli di testa a quelli di coda le peripezie di Barbara D’Urso -al posto di Carol Alt- impegnata a sfuggire alle brame di un principe amante della salsiccia e del rutto libero 😀

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      • Willy l'Orbo ha detto:

        Siiii…il remake con Barbara D’Urso! Grazie per lo spunto, lo giro a Fininvest 😂😂😂!

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      • Cumbrugliume ha detto:

        Anche Thunder in Paradise è arrivata in Italia! Me lo ricordo su Italia uno ai tempi della mia adolescenza 🙂

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Il primo sì, ma non era chiaro se pure gli altri due…

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  3. Denis ha detto:

    Negli anni’90 c’era chi sognava di essere il sellino della bicicletta di Pamela Anderson,Hulk Hogan se guardi e più tirato fisicamente visto che era andato via dalla WWF per via dello scandalo steroidi andando all WcW di Ted Turner,Giant Gonzalez non riusciva a camminare per l’altezza contro L’Undertaker gli misero un costume orrendo come il match,di Tugboat da Wikipedia :Durante “A Flair for the Gold”, (uno spazio interviste gestito da Ric Flair), davanti al folto pubblico di Clash of the Champions XXIV, Sting e Smith furono interrogati da Sid e dagli Harlem Heat, che gli chiesero di rivelare l’identità del loro nuovo partner misterioso. Sting esclamò: «Tutto quello che posso dirvi è che verrà a “scioccare” il mondo, perché lui non è altri che… lo Shockmaster!». A quel punto la telecamera zummò su una particolare sezione del set dove ardevano due torce appese ad una parete. Ottman avrebbe dovuto fare la sua entrata drammatica sfondando la parete. Il suo costume consisteva in una maschera da soldato imperiale di Guerre stellari verniciata d’argento e cosparsa di brillantini, un paio di jeans, e un lungo mantello nero. Ottman, sfondando la parete di cartapesta, inciampò e cadde per terra, perdendo la maschera che rotolò sul pavimento. Mentre cercava affannosamente di rimettersi velocemente l’elmetto, Flair esclamò chiaramente udibile: «Oh, Dio!».

    Rialzatosi, Ottman si avvicinò a Sid e agli Harlem Heat, che cercavano di trattenere a stento le risa, prodigandosi in un delirante e sconnesso proclama di presentazione della propria potenza che risultò inevitabilmente comico. Il discorso, doppiato da Ole Anderson, non fece altro che peggiorare ulteriormente la situazione aggiungendo ridicolo al ridicolo. Inutile dire che la gimmick di Shockmaster venne accantonata in breve tempo, dopo un ultimo tentativo di salvare il salvabile facendo interpretare ad Ottman il personaggio di “Super Shockmaster”, il nipote(?) dell’originale
    .Infine Brutus era proprio amico di Hulk.

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  4. Cumbrugliume ha detto:

    Ahimé, ho visto solo il primo. Non so se gioirne o no, però.

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  5. Massimo Zanuzzi ha detto:

    Non che sia un vanto, ma io possiedo l’edizione americana dei dvd di Thunder in Paradise e vi posso garantire che non è un film ma una serie TV di 22 episodi. Quello che qui viene riportato come Thunder in Paradise 2 è in realtà l’insieme di due episodi della serie tv (il sesto e il settima) la stessa cosa vale per il film Thunder in Paradise (1) (i primi due episodi della serie) e ovviamente Thunder in Paradise 3. Ve lo dico perchè leggendo la trama di questo film che non conoscevo ho realizzato poi che è appunto un episodio della serie tv e solo dopo ho compreso la situazione che vi ho descritto.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Grazie della segnalazione, la sempre vaga distribuzione italiana ha colpito ancora! Già “The Crow: Salvation”, “Mortal Kombat: Conquest”, “True Justice” e altri sono giunti in Italia come film mentre invece sono semplici fusioni di episodi, ma la tecnica l’ho trovata usata da noi già negli anni Settanta!
      Grazie della testimonianza 😉

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