Un’altra iniziativa che è “colpa” di Sam Simon, del blog VengonoFuoriDalleFottutePareti: è leggendo un suo post che mi è venuta un’idea malsana. Perché non fare una retrospettiva sugli Eroi dei film di serie Z che nel corso degli anni hanno fatto comparsate in serie TV a sfondo fantastico?
L’eroe di oggi è Mark Dacascos.
Ho conosciuto Mark nel settembre del 1997, quando su Tele+ è arrivato Crying Freeman (1995) e mi ha bruciato dentro. Era un periodo difficile, stavo cercando di cambiare vita e la cosa non stava funzionando: credevo d’aver messo ormai una pietra sopra al cinema marziale. Poi Mark ha cominciato a volare e ho perso ogni difesa. Da quel giorno ho iniziato a recuperare tutto ciò che m’ero perso e… be’, dura tutt’ora!
Grazie al successo di Crying Freeman anche in quella terra nuclearizzata chiamata Italia i distributori hanno iniziato a portare gli altri film dove appariva Dacascos, in ordine sparso e ricogorosamente a casaccio, assicurandosi in molti casi di far sparire tutto nel nulla: i film di Mark disponibili in DVD italiano si contano sulle dita di una mano monca.
Mi piace ricordare di aver avuto l’onore di noleggiare e vedere in italiano l’ultra-rarissimo Kickboxer 5 (1995), di vedere in Prima TV di Italia1 il rutilante Drive (1997) e con mio padre ci siamo gustati un bel pomeriggio marziale a base di capoeira con Solo la forza (1993). Mark, figlio d’arte, ha smesso subito di interpretare ruoli marziali per diventare attore “vero”, scomparendo così subito nel vuoto dei filmetti televisivi anonimi, che ha girato a iosa. Per fortuna però non ha perso la forma, così io ero lì, in sala, a vedere Il patto dei lupi (2001) con cui l’attore si metteva di nuovo sotto la guida del geniale Christophe Gans. Poi purtroppo ero lì anche quando Mark faceva il cattivo buffone in Amici x la morte (2003), al che ho smesso di seguirlo.
Oggi Dacascos lo trovate in produzioni minuscole – su TV8 passa spesso La sposa perfetta (2018) dove fa il proprietario della palestra dove lavora la protagonista – e grandissime – come il coglione pelato in John Wick 3 (2019): ecco qualche sua apparizione in serie TV a tema fantastico.
The Flash
Episodio 1×06 (Child’s Play, 15 novembre 1990, in Italia dal 1992 con il titolo “La piccola peste”).
C’erano proprio tutti in questa datatissima serie TV! Comunque in questo episodio per le vie di Gotham City gira una nuova droga, e fra i primi acquirenti c’è un giovanissimo ed inguardabile Dacascos!
Tranquilli, è in realtà un poliziotto sotto copertura, un minuscolo ruolo di pochi secondi (ma parlato) per il giovane esordiente dall’acconciatura discutibile.
Tales from the Crypt
Episodio 6×07 (The Pit, 30 novembre 1994, inedito in Italia).
Com’è possibile un puro condensato di arti marziali in una serie dedicata all’horror e all’umorismo macabro?
Tutto inizia nel dicembre 1954, quando esce in America l’ultimo numero di un fumetto destinato a diventare mitico: “The Vault of Horror” (n. 40, datato gennaio 1955). Nella terza storia – The Pit di William M. Gaines – il Vault-Keeper ci presenta un mondo d’altri tempi, quando gli americani impazzivano per i combattimenti di galli e di cani, oggi credo illegali (almeno stando a quanto dicono nei telefilm).
Ci sono due coppie di allevatori accomunati dalla stessa “formazione”: l’uomo non vorrebbe, ma la moglie ingorda vuole più sangue e violenza nell’arena per fare più soldi. Per far sfogare le mogli, i due uomini esausti prendono la stessa decisione: far entrare anche le due donne rissose nell’arena, a condividere il sangue e la violenza dei loro animali, mentre in sottofondo gli sghignazzi di Vault-Kepper chiudono la breve storia.
Lo sceneggiatore televisivo John Harrison prende i due uomini del fumetto, Felix Johnson ed Aaron Scott, e li infila nella forma di combattimento che sta facendo impazzire l’America del 1994: le arti marziali. Per interpretare i campioni del ring Johnson e Scott vengono chiamati il nostro Dacascos e Stoney Jackson: ovviamente Mark dà il meglio di sé nelle tante scene di lotta dell’episodio. I due ricreano l’esatta vicenda, con le rispettive mogli che sono molto più agguerrite, e alla fine saranno mandate nell’arena a massacrarsi al posto dei mariti, che si gustano la scena in tribuna.
Una curiosità. La tostissima moglie di Dacascos è interpretata da quella Marjean Holden che aveva appena finito di recitare con Lorenzo Lamas nel doppio episodio marziale Lotta per la vita (1993) di “Renegade” e di lì a poco avrebbe indossato i panni di Sheeva in Mortal Kombat 2 (1997).
Stargate Atlantis
Episodio 4×03 (Reunion, 12 ottobre 2007, in Italia dal settembre 2008 con il titolo “La riunificazione”).
Ho vistucchiato giusto la prima stagione di “Stargate SG-1” (1997), che parte da dove finiva il film del 1994, e non ho alcuna voglia di continuare, però mi fa piacere che dopo dieci anni Amanda Tapping torni nella squadra, diventata nel frattempo colonnello. Non so perché siamo ad Atlantide, e se sia proprio quella Atlantide, né se Jason Momoa sia atlantideo o cosa, comunque in questo episodio trova dei vecchi amici, fra cui Tyre (Dacascos).
Non ho seguito la serie e da questo episodio non si capisce molto, ci sono dei cattivi contro cui Momoa e Dacascos dovrebbero lottare insieme ma il nostro Mark purtroppo fa l’infame e cambia bandiera. Ritornerà l’anno successivo (5×03, 25 luglio 2008), a sgravarsi la coscienza soffrendo per salvare Momoa.
Non ci ho capito niente ma mi fa piacere trovare Mark ancora gagliardo, a tirare calci in TV!
Agents of S.H.I.E.L.D.
Episodio 3×08 (Many Heads, One Tale, 17 novembre 2015, in Italia dal dicembre successivo con il titolo “Molte teste, una storia”).
Se non ci ho capito niente con “Stargate”, figuriamoci con una Marvellata come questa! So solo che Glyera (Mark Dacascos) è il tirapiedi del cattivo Powers Boothe (dell’Hydra) e che muove le cose con le mani!
Appare in undici episodi di questa terza stagione, fino al giugno 2016, che non ho alcuna intenzione di vedere dato che il peso del personaggio mi sembra prossimo allo zero. Però scopro che Mark entra in scena combattendo contro Adrianne Palicki e fa ancora la sua porca figura.
In serie di altro genere Mark appare più spesso, ma per quanto riguarda il genere fantastico non sono riuscito a trovare altro.
L.
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Grande Mark! Non avrà fatto tantissimo nel genere fantastico ma in alcuni film (vedi Solo la forza) per me lui resta…fantastico! 😍😉😁
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Quei suoi pochi titoli marziali sono tutti da applauso e da gustarsi e rigustarsi 😉
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Dacascos! È recentemente riuscito ad entrare in un titolo di richiamo come John Wick 3!
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Ogni tanto sbuca anche in filmoni, di solito a fare niente o figuracce. La sua epoca d’oro è chiusa da un pezzo.
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A fare figuracce… X–D
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Ti devo aggiungere il sensei Ping in The Middleman (credo fosse il secondo episodio): addestrava i Middleman in forme di combattimento dai nomi improbabili ^^
Ci sarebbe anche l’agghiacciante Double Drago, ma per quanto scarso a livello TV, era un film (tratto da un videogioco, e un altro videogioco fu poi tratto dal film, come successe con Street Fighters) ^^
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Il film è già nel blog, l’ha recensito Willy l’Orbo, ma preferisco non pensarci quando parlo di Mark 😀
Comunque è un film e qui invece viaggio solo fra le serie TV. Ma “Middleman” è una serie a tema fantastico?
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Sì. Diciamo che è una parodia incrociata tra 007 e Men in Black, fantascienza demenziale con un tocco di assurdo.
Parla di un tipo, il Middleman, che affronta minacce aliene o demoniache improbabili con l’aiuto di una ginoide in forma di casalinga grassoccia e acida anni ’50.
La storia inizia col Middleman che prende una stagista per addestrarla come futuro Middleman.
Molto divertente, se ti piace il demenziale, ma purtroppo la ABC la interruppe alla seconda stagione, senza concludere le poche sottotrame avviate.
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Appena ho letto il nome di Mark Dacascos, ho pensato all’episodio di “Tales from the Crypt” veramente una figata 😉 Incredibile come “Agents of S.H.I.T.” riesca ad essere una serie inutile malgrado Dacascos, Powers Boothe e quella meraviglia della Palicki. Rileggendo il titolo di “Solo la forza” mi è tornata voglia di rivederlo, che spettacolo quel film 😉 Cheers
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In “Agents” ho trovato un mare di attori, che entrano ed escono: mi sa che davanti agli studi era pieno di gente che voleva la su apparizione nella serie in almeno un episodio 😛
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“Stargate SG-1” soffre più o meno della stessa maledizione Trek: le primissime stagioni non sono le migliori, ma dopo si vola ad un livello superiore (anche rispetto al film, s’intende)…
Sì, Dacascos lo ricordo bene in “Stargate Atlantis” e no, Jason Momoa NON è atlantideo 😉
L’ultima volta che l’ho visto è stato proprio in “Agents of S.H.I.E.L.D.”, mentre l’apparizione in “The Flash” era ormai completamente sbiadita dalla mia memoria. “The Pit” credo invece mi manchi del tutto (e sì che di “Tales from the Crypt” inediti ne avevo recuperati un bel po’)…
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Che io sappia “The Pit” è un episodio inedito in Italia di Crypt, sebbene sia difficile rintracciare con certezza la delirante distribuzione nostrana di quella serie.
Il mio obiettivo era proprio partire dalla prima stagione di SG-1 per viaggiare un po’ nell’universo vasto della serie – che ha anche diverse serie a fumetti, ma tutte di universi recenti – ma sebbene mi siano subito piaciuti i personaggi, lo schema seriale (si va in un mondo, ci sono problemi, si risolvono, si torna a casa) mi ha un po’ bloccato, anche perché contro tutti i pronostici procede molto bene il recupero di Star Trek TNG per “motivi di studio”: che dopo trent’anni finalmente riescano a piacermi Picard e i suoi? 😀
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Dai, che questa volta ci siamo 😀
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Non c’entra niente, ma devo dire a me Stargate Atlantis è piaciuto, molto meglio di Stargate “e basta”.
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Ne sono sicuro, anche perché mi sembra fatto molto meglio anche tecnicamente. Il mio sogno era iniziare dal primo per farmi tutto l’universo SG, ma magari invece provo a partire da Atlantis 😉
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Beh, essendo iniziato sette anni dopo la serie madre il vantaggio tecnico era ovviamente dalla sua 😉 Però non sottovalutare SG-1 perché ha dei momenti davvero brillanti come, ad esempio, “200” (appunto il duecentesimo episodio, che arriva ad omaggiare persino la “Supermarionation” di Gerry Anderson e non solo) 😉
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Mi sono fermato al 7° episodio, quindi la strada per il duecentesimo è lunghetta. Non dico che non mi piace, anzi sin da subito si presenta come roba buona – buona fantascienza, buoni personaggi, buon uso delle “complicazioni” dei vari mondi – però ad un certo punto non avevo alcuna voglia di andare avanti.
Mi sa che per il mio gusto contorto sarà un altro “Caso Star Trek”, in cui devo cominciare dalla fine di una delle serie figlie per apprezzare dall’inizio la serie madre 😀
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