[Multi-Recensioni] Horror su Prime Video (2)

Il catalogo della piattaforma Prime Video abbonda di filmacci horror di cui se ne poteva fare a meno: ecco una selezione.



Autopsy
(2008)
In DVD Cecchi Gori dal novembre 2009
Disponibile su Prime Video.

Fermi tutti, mi prendete in giro? La madre adottiva di John Connor e il T-1000 hanno fatto un altro film insieme… e nessuno mi ha avvertito? Qualcuno l’ha detto a Jim Cameron, il Marlon Brando dominatore dell’isola di Avatar, che con dieci dollari due attori che lui ha lanciato hanno fatto un film migliore della sua produzione degli ultimi vent’anni? C’è da diventare più blu di quegli stupidi avatarini.

Scherzi a parte, sono saltato sulla sedia quando ho scoperto questo minuscolo filmetto horror di cui ignoravo l’esistenza, complice un titolo leggermente, ma proprio leggermente generico e inflazionato. Eppure ospita Robert Patrick e Jenette Goldstein… e scusate se è poco!

In coro: «Bella prova in Terminator 2»

Come ogni horror che si rispetti, la vicenda ruota intorno a dei giovani decerebrati che fanno di tutto per meritare di morire, spesso riuscendoci in pieno. In questo caso compiono quel glorioso rito notturno comune a tutti i giovani: guidare ubriachi, tanto che vuoi che succeda? Stranamente, succede quello che succede sempre: un incidente mortale. E purtroppo non è mai il guidatore ubriaco a morire, come invece sarebbe giusto.

Distrutta l’auto e messo sotto un tizio, i giovani chiamano l’ambulanza ma al suo arrivo gli infermieri sono capeggiati da quella faccia da assassino di Robert LaSardo, che porta tutti all’ospedale più vicino: l’essere totalmente vuoto avrebbe dovuto far insospettire i giovani decerebrati, ma appunto serve un cervello per fare ragionamenti così complessi e quindi ciccia.

I nostri eroici tordelloni ci impiegheranno parecchio a capire il funzionamento di questo ospedale dell’orrore, ma forse sono distratti dallo sguardo magnetico del Dottor Terminator…

Apra la bocca e dica “T-1000″…

Che Autopsy sia un filmaccio è fuor di dubbio, che sia Z pura non si discute, ma è l’opera d’esordio di Adam Gierasch e si vede. Del regista ho molto apprezzato Fertile Ground (2011) e Fractured (2013), che potrete non crederci ma sono le intriganti versioni Z di Shining e Allucinazione perversa.

Gierasch dirige filmetti a cui però riesce a dare un qualcosa in più, forse un po’ di carattere – che di solito manca alla produzione media di serie Z – forse qualche scena ispirata in più rispetto al piattume consueto, forse qualche cattivo più incisivo del vuoto totale che domina il genere. Non saprei, di sicuro un suo film Z ha più “sapore”.

Bastano le foto qui sopra a “vendere” il film a chiunque abbia un cuore di metallo liquido e una fascia rossa in testa…



La creatura dei ghiacci
(The Thaw, 2009)
In DVD Cecchi Gori dal febbraio 2011
Disponibile su Prime Video.

Esiste vita dopo La Cosa (1982) di Carpenter? Ovviamente no, soprattutto se gli horror ambientati tra i ghiacci continuano a copiarne lo stile: Mark A. Lewis è uno di quelli che finge di cambiare le carte in tavola per giocare invece la stessa mano.

Anni prima che Greta Thunberg se ne accorgesse, il clima terrestre preoccupava gli esperti, i cui sforzi però erano resi vani dalla voce grossa che altri esperti – non sempre di specchiata fama – annullavano: ma quale riscaldamento? Va tutto bene. I ghiacci si stanno sciogliendo perché si emozionano. Questi dibattiti surreali (che purtroppo sono tratti da vere trasmissioni televisive) fanno da prologo alla vicenda del film, in cui dei ricercatori tra i ghiacci trovano “qualcosa”, tornato alla luce dopo milioni di anni grazie al surriscaldamento terrestre.

Questa storia dunque si riallaccia al prolifico genere “qualcosa torna in vita tra i ghiacci”, e quella “creatura dei ghiacci” del titolo è… Val Kilmer! Per fortuna l’attore appare solo per un paio di minuti, a recitare male e a fare il padre spirituale della vicenda. Qui interpreta il dottor Kruipen che ha organizzato questa riunione di ricercatori senza però informare i giovani di ciò che ha trovato tra i ghiacci: un insetto parecchio fastidioso che ti si infila sotto pelle e ti mangia dal di dentro.

I giovani decerebrati, che non sembrano proprio dei ricercatori ma semplicemente i soliti “giovani beoti da film horror”, dovranno cercare di sopravvivere all’invasione degli insetti mangioni ma soprattutto evitare che raggiungano la civiltà.

Una creatura si aggira tra i ghiacci… e ha la faccia di Val Kilmer!

Questo film l’ho visto esattamente dieci anni fa, quando uscì in DVD italiano, e per ragioni che non so spiegare gli ho dato voto 6 su 10, che per me è un valore altissimo: rivisto oggi, mi sembra solo una immane bojata, non in grado neanche di divertire come scopiazzamento carpenteriano. Oggi gli avrei dato 3, che è il voto che riservo ai filmacci non solo brutti ma pure fastidiosi.

Le scelte dei personaggi sono tutte assolutamente illogiche quindi non si instaura alcun rapporto con lo spettatore, il delirio ecologico è buttato a caso e temo che il desiderio di parteggiare per gli ecologisti abbia un effetto contrario, visto che li ritrae come dementi pericolosi.

Un film da evitare come un insetto scongelato trovato tra i ghiacci.



Ghiacciaio di sangue – The Station
(Blutgletscher, 2013)
Inedito in home video
Disponibile su Prime Video.

Sapete perché sia Prime Video che Amazon mostrano sempre questo film come “potrebbe interessarti anche” legato al precedente La creatura dei ghiacci? Perché praticamente è la sua versione rivista e corretta! L’austriaco Marvin Kren ricopia identico lo spunto del filmaccio americano per creare un prodotto decisamente migliore, anche se arriva scarso alla sufficienza.

Le premesse sono identiche. Il riscaldamento globale, bla bla bla, lo scioglimento dei ghiacciai, bla bla bla, ricercatori tra i ghiacci, bla bla bla, e sono morti tutti. Ah no, aspetta, torno un attimo indietro.

Perché Janek (Gerhard Liebmann) vive da quattro anni nella struttura artica che ospita i ricercatori che anno dopo anno si alternano nelle spedizioni? La risposta è: chi se ne frega? La storia personale del protagonista avrà un piccolo risvolto nella fine, giusto per far capire che non è roba buttata a caso, ma in realtà ha davvero poca importanza. Ciò che importa è che un giorno, accompagnando un ricercatore, Janek trova un ghiacciaio rosso: chi l’ha macchiato? Esce fuori che lo scioglimento ha riportato alla luce una sorta di batteri che hanno una pessima abitudine: aggrediscono ogni forma di vita… fondendosi con essa. E se non avete ancora capito la strizzata d’occhio a La Cosa allora siete de coccio!

In breve tempo i protagonisti si ritrovano assediati nell’impianto di ricerca mentre strani esseri – nati dalla fusione di più DNA – aumentano i loro attacchi, e mentre i nostri si rendono conto che basta un unico contatto con i batteri, per esempio una ferita, per diventare lentamente loro vittime, cioè per mutare. E sono diversi i ricercatori che hanno avuto ferite più o meno gravi.

Intanto sta arrivando in visita un ministro a vedere come procedono gli investimenti per la ricerca, ma nessuno spettatore si preoccuperà mai per le sorti di un ministro…

Fate piano, sento il rumore di John Carpenter che sta venendo a picchiarci tutti!

Se La creatura dei ghiacci non aveva alcuna capacità di ricreare situazioni alla Carpenter, qui Marvin Kren è sicuramente un autore molto più capace, con un gusto per l’immagine potente e in grado di creare ottime sequenze tese, anche se il suo seguire troppo le orme della Cosa carpenteriana riduce questo suo film a mero “omaggio”, con ben poche gambe per camminare da solo.

I paesaggi sono splendidi e le trovate visive azzeccate, con un pizzico di coraggio in più per creare un prodotto autonomo sarebbe uscito fuori un gran bel filmettino simpatico, ma rimane comunque una buona visione, per sapere come l’autore austriaco abbia rimaneggiato Carpenter.

Ultima cosa. Amanti dei cani, preparatevi perché la prima vittima del batterio è un cagnolone delizioso dagli occhi a cuoricino: colpisce molto più lui come personaggio che l’intero cast!



The Hoarder
(id., 2015)
In DVD Cecchi Gori dall’ottobre 2016
Disponibile su Prime Video.

Matt Winn scrive e dirige un onesto piccolo film simpatico che gioca sullo stesso spunto di cui abbiamo parlato per il successivo Storage Locker 181 (2016): con tutti i box a nolo che gli americani riempiono di nascosto della peggiore roba, possibile qualcuno non si è inventato qualche storia horror sull’argomento? Ci ha pensato Winn.

Ella (Mischa Barton) è più che sicura che il suo fidanzato la tradisca, e il fatto che lui abbia noleggiato un box pieno di roba di cui Ella non sa niente alimenta questo sospetto: perché non facciamo una bella sortita segreta a ficcare il naso nella roba che il fedifrago custodisce nel box? Presentatasi con una sua amica nel grande magazzino-labirinto dove la gente tiene segreti i propri segreti, Ella si vede l’amica trascinata via nell’oscurità da “qualcosa”, la quale poi gliel’ammazza sotto gli occhi.

Correndo nei labirintici corridoi del magazzino, incontra altri tizi fra cui il poliziotto Vince (Robert Knepper), che subito si presta ad aiutare tutti ma è chiaro che abbia qualche doppio fine, oltre che la coscienza sporchina. Così come è chiaro che qualcuno abita quei box… e adora avere estranei in visita!

Robert Knepper ha la faccia di uno che ti viene proprio voglia di seguire con fiducia…

La storia è semplice e l’esecuzione lineare, come dicevo è un prodottino piccolo ma fa onestamente il suo mestiere, con addirittura un paio di colpi di scena non disprezzabili. Gli attori ci credono e gli effetti non la fanno fuori dal vaso, inoltre ho apprezzato che l’autore non voglia incedere sui particolari, un effetto truculento facile a cui si rinuncia per lasciar intuire agli spettatori: e così fa più male!

Cosa tengono mai gli americani nelle migliaia di box segreti che noleggiano? C’è materiale per fiumi di thriller-horror invece sono rarissimi. Forse è meglio, almeno sono apprezzabili come questo.



The Summerset Witch
(The Wicked, 2013)
Non ho trovato dati certi sulla sua distribuzione home video
Disponibile su Prime Video.

Avete presente quei film horror che iniziano con la solita leggenda popolare che un gruppo di giovani dementi decide di verificare? Quanto ci ha stufato questo abusatissimo spunto? Poco, visto che continuano a girarci filmacci, tipo come questo.

C’è una casa in un paesino di provincia che ha una brutta fama: c’è una spiritessa che si inguatta i ragazzini. Sebbene una scena iniziale mostri questa misteriosa entità portarsi via una ragazzina, nasce una leggenda al contrario, cioè che l’entità abiti la casa: perché allora portare fuori i bambini? Semmai se li porterà dentro, magari in cantina, ma è noto che le leggende raccontate al cinema non valgono mai molto.

Comunque in paese si sparge il mito per cui se rompi un vetro di quella casa “attivi” la spiritessa, e anche qui non è chiaro il motivo: capisco che ritrovarsi una finestra rotta dia fastidio a chiunque, ma non vedo perché debba essere questo l’elemento scatenante di uno spirito demoniaco.

I soliti giovani decerebrati vogliono sfatare la leggenda e rompono il vetro di casa: la brava spiritessa ci fa un regalo e ce li sbudella tutti, che già al mondo ci sono abbastanza idioti.

Mi sono stufato degli idioti, e degli idioti ne faccio stufato!

Sarebbe inutile sottolineare l’ovvio, che cioè questo film è pura nullità, con una sceneggiatura demenziale che sembra improvvisata al volo durante le riprese: in pochi punti non si ha il netto sospetto che le varie scene non siano state girate pensando allo stesso film. Magari hanno fuso più progetti annullati per farne uno solo.

Comunque il film – per cui Prime Video si inventa di sana pianta il totalmente immotivato titolo The Summerset Witch, che non ha alcuna spiegazione – va segnalato agli amanti dello splatter dei tempi d’oro, perché a sorpresa dopo più di un’ora di puro nulla scatta la viuleeenza e si torna negli anni Ottanta, quando un film horror era una roba inutile che si imbastiva intorno a budella sanguinolente.

Non si sa chi o cosa sia ’sta spiritessa, semmai sia femminile, non viene mai spiegato nulla in alcuna parte del film, ma alla fine la vediamo in “cucina” intenta a prendersi cura dei mentecatti protagonisti, e lo “splatterometro” schizza alle stelle. Se vi piace la “carne al sangue” (occhiolino, gomitata, say no more), allora vi consiglio la parte finale di questo inutile filmaccio.



Halloween Night
(The Houses October Built, 2014)
In DVD e Blu-ray Midnight Factory dall’ottobre 2016
Disponibile su Prime Video.

Due amici concretizzano un’idea che sembra nata più da una nottata alcolica che da un progetto cinematografico: giriamo l’America ad intervistare quelli che organizzano le “case maledette” per spaventare clienti paganti, intervistiamo pure i clienti medesimi e tiriamo fuori un documentario su questo fenomeno dello “spavento di Halloween”. Poi però giriamo un film dove noi due andiamo ad intervistare i matti in giro finché non becchiamo dei matti veri che ci prendono di mira.

Se da una parte è apprezzabile il gioco metanarrativo, dove il fulcro è proprio nella fusione tra reale e finzione – visto che due dei ragazzi protagonisti sono anche gli autori del film – dall’altra l’abusatissima tecnica del found footage, il “materiale video ritrovato” mediante il quale assistiamo a tutta la vicenda, ha drasticamente sfondato gli zebedei, quindi invece di un film “giovane” e fresco abbiamo solo una roba vecchia e ammuffita. Ed è un vero peccato perché il documentario sulla gente che paga per entrare in case dove sa che attori aspettano per spaventarli è molto interessante: anche perché quasi sempre non sono attori, bensì disoccupati di passaggio del cui passato i gestori sono del tutto ignari!

Attenti agli spaventi che desiderate per Halloween, perché potreste essere accontentati

Esattamente come gli avventori di Halloween fingono di credere agli zombie o ai mostri che sbucano fuori nelle “case maledette”, con però un piccolo brivido al pensiero che forse non sono così finti come si crede, così gli autori del film vogliono sfruttare lo stesso binomio: offrono un film che parla di falsi spaventi, cioè persone che dichiaratamente si travestono da mostri per spaventare, ma insinuano il dubbio che non tutti stiano fingendo. In fondo il documentario ci spiega che solo in rari casi quelli ingaggiati sono attori, quasi sempre è gente che potrebbe benissimo essere un criminale di passaggio in cerca di qualche soldo facile. Un lavoretto stagionale di un giorno solo, il 31 ottobre, dove finalmente puoi essere l’assassino che sei…

Il problema è che questa intuizione che reputo felice si annacqua in un mare di ammuffita banalità, visto che il film sembra più vecchio di Blair Witch Project (1999), in quanto quella tecnica stilistica molto economica, quindi perfetta per produzioni sgangherate come questa, ci ha sfranto l’apparato genitale da molti anni.

Sicuramente è un film che consiglio, ma non per come è venuto fuori: solo per l’idea alla base che in altre mani avrebbe potuto dare risultati decisamente più intriganti.


L.

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Informazioni su Lucius Etruscus

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19 risposte a [Multi-Recensioni] Horror su Prime Video (2)

  1. Zio Portillo ha detto:

    Credo di aver visto solo quello con Val Kilmer, ma secoli fa (a noleggio?). Il resto invece è buio totale… Forse l’unico che mi intriga è quello dei box, sarà che ero un tossico delle trasmissioni sugli acquisti dei box al buio… Che poi per noi italiani pare na cavolata, ma in realtà ci sono edifici labirintici giganteschi fatti solo con box di varie dimensioni, tanto che ai locatari viene data una mappa per non perdersi.
    E nella serie 9-1-1 c’è un episodio in cui un tizio rapisce delle ragazze per tenerle segregate in un box isolato e gigantesco. Sarà compito del Sergente Grant (Angela Basset) salvarle, prendendosi parecchie mazzate.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Proprio da quando ho visto una di quelle trasmissioni mi chiedo: questo è materiale per thriller e horror, perché non ci hanno ancora pensato? Pian piano cominciano a farlo.
      Strano che “9-1-1” abbia avuto questo guizzo di innovatività: è una serie così attenta a ripercorrere identici gli stili e i temi di ogni altra serie poliziesca della storia che avrei pensato aspettasse che altri prendessero l’iniziativa, per poi rifarla uguale 😀

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  2. Il Moro ha detto:

    Peccato per Halloween Night, sembrava interessante. Ancora più intrigante the hoarder: mia moglie ha avuto un periodo in cui guardava spesso quelle trasmissioni sulle aste dei box abbandonati, e più di una volta mi sono ritrovato a pensare: che bello se adesso che lo aprono salta fuori un mostro e se li mangia tutti!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Lo stesso che ho pensato io! Ai bei tempi di CineSony hanno trasmesso un film con Casper Van Dien che tiene nei box i trofei delle sue vittime scannate, e quando il box viene venduto all’asta la protagonista si ritrova i macabri trofei di un serial killer.. che ora li rivuole!
      Peccato Hollywood ancora non sia arrivata a questo nuovo filone.

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  3. Cassidy ha detto:

    Dei due film “ghiacciati”, a vederli così il secondo mi sembra quello che ha studiato Carpenter meglio, maltrattamento canino compreso. “October” lo avevo puntato ma qualcosa mi tratteneva, grazie per avermi ben spiegato cosa. Mi hai decisamente venduto il primo film con la super coppia lanciata da Cameron, con quel titolo inflazionato non lo avrei mai scelto 😉 Cheers

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Se il Maestro prendesse una percentuale da tutte le scopiazzate della Cosa si comprerebbe una sua personale squadra di basket 😀
      Il cagnolone di questo film è il migliore del cast, per questo è quello che fa più soffrire.

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      • Giuseppe ha detto:

        Lo so bene anch’io, dato che il film l’ho visto! E, se la memoria non mi inganna, credo mi manchino tutti gli altri titoli del gruppo (compreso “Autopsy”, di cui tutt’al più posso aver visionato un semplice omonimo senza la coppia Patrick/Goldstein)…
        P.S. Comunque, magari fossero tutti così come quello di Kren, gli omaggi a “La Cosa” 😉

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  4. Lorenzo ha detto:

    Anni fa vidi un film intitolato “Autopsy”, chissà se è lo stesso che dici tu, non l’ho capito anche perché non me lo ricordo più… il giudizio però era stato simile al tuo.
    The Hoarder pure lo vidi anni fa e, anche in questo caso, pur avendolo dimenticato, la mia impressione coincide con la tua.

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  5. Willy l'Orbo ha detto:

    Stavolta l’infornata di horror ha una qualità più alta del solito, e lo dico a ragion veduta avendoli visionati praticamente tutti (unica eccezione The Summerset Witch).
    Non saranno prodotti indimenticabili ma, a parte il noioso e indigeribile film con Val Kilmer, hanno un qualcosa che li rende comunque sufficientemente apprezzabili, che sia lo spunto di partenza, un attore o lo sviluppo…tra tutti ricordo in particolare The Hoarder che mi intrattenne a dovere una serata che cercavo esattamente quel tipo di passatempo! 🙂

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  6. Evit ha detto:

    “Esiste vita dopo La Cosa (1982) di Carpenter?” 😄😄😄😄😄

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  7. Evit ha detto:

    Io ricordo un altro Autopsy dei primi 2000 e pensavo ma quanti cazzo di Autopsy esistono?? Ma ho controllato e quello che ricordo io si chiama Anatomy. Vabbè.

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