Jet Li Story 15. Romeo + Kiss of the Dragon


Il 26 aprile 2023 ha compiuto sessant’anni uno dei più grandi eroi marziali internazionali, e visto che ho scovato una sua biografia mi sembra la congiunzione astrale perfetta per un viaggio nell’opera del Fist of Legend.


Romeo deve morire

Il 1998 è l’annus mirabilis per gli attori di Hong Kong a Hollywwod: se i registi arrivavano già dal 1993, ora toccava a quei volti diventati ormai notissimi al pubblico americano, grazie ai doppiaggi dei loro film che avevano invaso le videoteche.

Si parte a gennaio con Chow Yun-fat nel dimenticabilissimo Costretti ad uccidere al fianco di Mira Sorvino, la stessa attrice che lo stesso mese si presenta al Sundance Festival con Too Tired to Die al fianco di Takeshi Kaneshiro (che, malgrado il nome giapponese, è un volto notissimo di Hong Kong); a luglio, come abbiamo visto, Jet Li fa il cattivo in Arma letale 4 mentre a settembre c’è una doppia dose di “strambi sbirri giallo-neri”: Jackie Chan affianca Chris Tucker in Rush Hour mentre Sammo Hung affianca Arsenio Hall nella serie TV “Martial Law“. Mi piace pensare che sia tutto merito di Michelle Yeoh, che nel 1997 esordisce su suolo americano con la Bond Girl meno citata della storia, ne Il domani non muore mai. Purtroppo in questa parata di ruoli di primo piano manca Donnie Yen, che solo dal settembre 2000 si presenterà in America… però in un minuscolo ruolo idiota in Highlander: Endgame.

James Robert Parish, nel suo biografico Jet Li: a biography (2002) che sto seguendo in questo ciclo, ci racconta che Jet con il quarto Arma letale ha fatto il botto: gli americani sono impazziti per lui, è stato nominato al premio di miglior cattivo dell’anno e il pubblico femminile è andato in visibilio per la stella cinese. (Siamo sicuri di questo?) D’un tratto l’attore marziale che a Hong Kong aveva una carriera diversamente esplosiva si ritrova conteso dalla Warner Bros, che lo vuole tenere stretto, e la Universal che lo vuole nel suo prossimo The Art of War al fianco di Wesley Snipes: il progetto poi se lo prenderà la Warner e ci metterà Cary-Hiroyuki Tagawa al posto di Jet, perché quest’ultimo la casa lo vuole in qualcosa di più ambizioso e cucito addosso. Nell’aprile 1999 viene annunciato Romeo Must Die, una produzione da 25 milioni di dollari da girare in modo economico a Vancouver (Canada) e l’ingaggio di Jet si aggira sui tre milioni di dollari.

Uscito in patria il 20 marzo 2000, riceve il visto italiano il 19 luglio successivo e la Warner Bros lo porta nelle nostre sale già dal 21 luglio, con il titolo Romeo deve morire.

Sempre la Warner lo porta in VHS e DVD dal marzo 2001. Tele+ lo trasmette (a pagamento) nella prima serata del 17 dicembre 2001 mentre poi se lo prende Rai2, nella prima serata del 24 febbraio 2004.

Dopo tanti salti mortali, Jet sbarca sugli schermi americani da protagonista

Sempre Parish ci dice che il copione di questo film giaceva in un cassetto della Warner Bros da un decennio e parlava di una storia d’amore alla Romeo e Giulietta dove però i Montecchi e Capuleti erano mafiosi italiani e Yakuza giapponesi: basta un attimo a cambiare le etnie, collegandosi al genere “giallo-nero” che in quel momento riscuote molto consenso, quindi ecco che le due famiglie rivali diventano neri e cinesi.

Il grande successo di Matrix (1999) spinge la Warner a puntare su quello stile marziale finto ed “effettato”, richiamando il coreografo di Arma letale 4: quel Core Yuen che aveva firmato le migliori scene marziali di Jet a Hong Kong. Sempre interessato alle novità, Corey ci va giù duro con l’azione effettata tanto da rendere i combattimenti di questo film delle cinematiche da videogioco. Quel 2000 ero in sala per gustarmi l’esordio da protagonista della nuova stella marziale e onestamente rimasi molto deluso: forse cinque minuti totali di marzialità con Jet che fa robe da cartone animato.

Coi videogiochi su PC dell’epoca si avevano scene migliori

All’epoca c’era così totale assenza di marzialità in giro che mi facevo andare bene tutto, ma è chiaro che questo è un film per i fan di Keanu Reeves, cioè per chi non ama la marzialità o peggio non ha idea di cosa sia. Richiamare poi Françoise Yip per farle fare niente se non morire come una idiota è davvero criminale.

Uno spreco criminale, per la povera Françoise Yip

Romeo deve morire non è minimamente interessato alla marzialità, solo alla finzione di marzialità come specchietto per le allodole: tutto ciò a cui la Warner è interessata è la musica nera e i rapper che alzano cifre ignote alla marzialità: i film di questi anni sono solo pubblicità per vendere album musicali, nient’altro.

Da notare come in ben due scene vediamo pubblicizzato il lavoro di RZA, cantante dei Wu-Tang Clan che è probabilmente l’americano più appassionato di cinema marziale della storia: lui non si accontenta di questi filmetti finti e patinati, dalle sue canzoni e dai suoi film si vede che i suoi gusti sono molto più veraci.

Un omaggio a RZA (a destra), il più grande appassionato marziale d’America

Facendo dunque finta di parlare del fenomeno marziale di Hong Kong, la Warner Bros vende dischi e lancia la cantante Aaliyah, che però è così sfortunata da morire in un incidente aereo… dieci giorni prima delle Torri Gemelle! Se non fosse per un paio di film in cui è apparsa, temo che sarebbe ormai bella che dimenticata.

Un film ispirato a “Romeo e Giulietta” ma… senza alcuna storia d’amore!

Chiudo ricordando che al momento dell’uscita del film Aaliyah aveva 21 anni e Jet 37, per quanto portati bene: fra i vari motivi dati dai produttori per la cancellazione della scena in cui i due si baciano non c’è quella della differenza d’età che rende implausibile la drammatica e fanciullesca storia d’amore shakespeariana, e in effetti l’intera vicenda non lascia mai spazio ad alcuna storia d’amore, malgrado il titolo del film. Qui si parla solo di musica nera, nient’altro. Non a caso c’è il videoclip hip hop ufficiale con tanto di partecipazione di Jet.


Kiss of the Dragon
L’urlo di Jet terrorizza anche la Francia

Sono anni in cui Jet non si ferma un attimo e succedono un sacco di cose. Fra il 1999 e il 2000 si sposa e gli nasce una figlia, dichiarando quindi che non è per nulla dispiaciuto di aver rifiutato il ruolo che sarà di Chow Yun-fat ne La Tigre e il Dragone (2000), visto che di film ne ha fatti tanti ma di figli solo uno. Intanto fa sì di avere una percentuale dalle copie ristampate dei suoi vecchi film – è uno che ci sa fare, dietro le quinte – continua a studiare l’inglese per migliorarsi, apre un proprio sito web (che all’epoca ho anche bazzicato, essendo l’unica fonte di informazioni sulla sua vita) e vaglia proposte. Mel Gibson vuole fare con lui una serie televisiva marziale, e la Universal lo vuole nella versione filmica de “Il Calabrone Verde”: tutta roba che non vedrà la luce, almeno in quella forma iniziale.

Jet ha tante cose fare, anche cambiare pettinatura

Vedranno invece la luce i due seguiti di The Matrix in cui la Warner Bros vuole Jet in un piccolo ruolo, dietro compenso di tre milioni di dollari in totale. Non è un’offerta accettabile, visto quanto guadagnano gli altri attori, e Jet declina l’invito. Intanto durante una visita a Los Angeles Luc Besson conosce Jet, e parlando ci vuole un attimo perché nasca l’idea di fondere marzialità di Hong Kong con le tipiche storie noir di Besson. In un baleno nasce Kiss of the Dragon.

Uscito in America il 25 giugno 2001, riceve il visto italiano il 20 novembre successivo con un divieto ai minori di 14 anni, scomparso poi in home video, e la Fox lo porta nelle nostre sale dal 30 novembre.

Sempre la Fox Video lo porta in VHS e DVD dal gennaio 2002, mentre “Panorama” lo presenta in edicola, nella storica collana “Prima visione”, nel dicembre 2003. Tele+ lo trasmette (a pagamento) dal 19 giugno 2003, mentre Italia1 lo presenta in chiaro nella seconda serata dell’8 luglio 2004.

Benvenuti nel traffico parigino!

L’impianto base è il solito delle opere migliori di Besson di questo periodo: lui e Robert Mark Kamen alla sceneggiatura mentre alla regia c’è un talento giovane e audace, in questo caso l’esordiente Chris Nahon, che non farà molto in carriera ma ci ha regalato Lady Bloodfight (2016) quindi è un amico. Jet risulta co-sceneggiatore ma solo perché ha dato qualche idea. Il suo vero contributo è stato volere di nuovo Corey Yuen alle coreografie, scelta che dà vita vera al film, la cui storia spionistica onestamente è dimenticabile.

Ringraziamo Jet che ha fatto conoscere Corey Yuen a Luc Besson

Liu Jian (Jet Li) è un agente cinese a Parigi che si ritrova incastrato in una ragnatela di inganni tessuta dal perfido ispettore Richard (Tchéky Karyo), e grazie all’aiuto della sbandata Jessica (Bridget Fonda, che qualche anno prima era stata la Nikita americana) riuscirà a sbrogliare la matassa. Quel 2001 ero al Royal di piazza San Giovanni (Roma), storico cinema dove passavano tutti i prodotti marziali, e con mio padre ci siamo gustati i combattimenti di Jet, convenendo poi che della trama non valeva la pena neanche parlarne.

Una bella gagliardiaggine, ma la sceneggiatura non fa impazzire

Dismesse le scene da videogioco di Romeo, Corey Yuen può inaugurare con Besson uno stile marziale sino-francese che funziona alla grande, tanto che la collaborazione fra i due continuerà con grande gioia di noi spettatori: mi basta citare Transporter (2002) e non dico altro. Jet funziona, ha il piglio giusto e ci regala pure una citazione bruceleeana con la scena del dojo.

Omaggiare Bruce Lee è sempre cosa buona e giusta

Cattivo d’eccezione è un Cyril Raffaelli in stato di grazia che infatti Besson promuove a co-protagonista in Banlieu 13 (2004): usa qualche cavo ma nel complesso il suo scontro finale con Jet è memorabile.

Hong Kong contro Parigi: scontro di titani!

Dalla mia visione in sala sono uscito con una domanda: già Ken Shiro usava la stessa tecnica che chiude questo film, ma si chiamava “Bacio del Drago”? Non credo, ma è una curiosa commistione di agopuntura cinese e anime giapponese.

Al di là della trama, è chiaro che il gusto europeo sa sfruttare molto meglio Jet, in quanto non lo infila in situazioni ridicole da cartone animato: con il senno di poi sarebbe stato meglio per lui continuare a preferire Besson alle lusinghe dei dollari americani, ma in realtà il nostro eroe sta entrando in un’età ingrata per un artista marziale.

L.

– Ultimi film con Jet Li:

Informazioni su Lucius Etruscus

Saggista, blogger, scrittore e lettore: cos'altro volete sapere di più? Mi trovate nei principali social forum (tranne facebook) e, se non vi basta, scrivetemi a lucius.etruscus@gmail.com
Questa voce è stata pubblicata in Arti Marziali e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

23 risposte a Jet Li Story 15. Romeo + Kiss of the Dragon

  1. Cassidy ha detto:

    Facevo quasi la stessa riflessione l’altro giorno, mentre scrivevo il post del prossimo Woo che ho in lizza, era la fine, l’ultima volta che il drago ha mosso la coda, gli ultimi spasmi del cinema d’azione occidentale prima del piattume generale, Jet Li non è stato fortunato con i tempi, più sfigato di lui, solo Scott Adkins. Anzi, la più sfortunata resta la povera Aaliyah, un singolo (quello che hai inserito nel post) e un paio di film, dici bene, senza quelli non la ricorderebbe proprio nessuno. Cheers!

    Piace a 1 persona

    • Lucius Etruscus ha detto:

      Povera Aaliyah, è stata sfortunata anche nella morte, soppiantata dieci giorni dopo da un evento “leggermente” più importante…
      Jet ha raggiunto le posizioni giuste, nelle grandi major, ma nel momento sbagliato, quindi per lui solo briciole. Almeno Besson un po’ d’azione gagliarda gliel’ha regalata 😉

      "Mi piace"

  2. Alberto P. ha detto:

    Visti entrambi all’epoca, Romeo deve morire lo ricordo essenzialmente per Aaliyah e Try Again, che però non è così sconosciuta come pensate 😑 al massimo lo è qua da noi. Poraccia.
    Invede Kiss of the Dragon lo ricordo alla perfezione, i combattimenti sono uno più figo dell’altro e pure qua tantissimo hip hop.

    Piace a 1 persona

    • Lucius Etruscus ha detto:

      Purtroppo l’hip hop era obbligatorio per qualsiasi film marziale dell’epoca: nel ’99 noleggiai il CD della colonna sonora di “Rush Hour” e c’era solo hip pop duro duro duro, che con il film non c’entrava una mazza! E quella musica la appiccicavano pure ai film di Jet d’importazione, quindi erano davvero convinti che sul finire dei Novanta non si potesse vedere un film marziale senza rapper che scatarravano nel microfono 😀 Spero per loro che abbia funzionato…
      Se in patria ricordano ancora la povera Aaliyah sono contento, ma temo che da noi non abbia avuto tempo utile per farsi conoscere bene.

      "Mi piace"

      • Alberto P. ha detto:

        Beh con me han funzionato 😆 ricordo perfettamente anche le canzoni usate durante quei combattimenti. Aaliyah aveva già una carriera avviata e fu protagonista di controversie per via del suo matrimonio con R. Kelly, notevolmente più grande di lei

        Piace a 2 people

      • Alberto P. ha detto:

        A proposito di Jet Li e Hip Hop immagino che prossimamente parlerai di cradle 2 the grave

        Piace a 1 persona

      • Lucius Etruscus ha detto:

        Per forza, purtroppo. Se non altro lì c’è una canzone hip hop memorabile, che ho ancora oggi nelle raccolte che mi porto appresso 😛

        Piace a 1 persona

      • Lucius Etruscus ha detto:

        Ahhh quello sì che sarà un suo evento biografico molto più ricordato del film con Jet Li 😀
        All’epoca qualche canzone hip hop mi piaceva ma onestamente preferivo le canzoni scritte appositamente, o quelle dei Wu-Tang Clan che erano già marziali di loro, quindi sebbene mi sia sentito le colonne sonore di questi film a cavallo del nuovo millennio non mi è rimasta alcuna memoria sonora.

        Piace a 1 persona

  3. Il Moro ha detto:

    Cyril Raffaelli è un drago, su youtube si trovano diversi video con suoi stunt ed esibizioni varie e sono spettacolari.

    Piace a 1 persona

    • Lucius Etruscus ha detto:

      Infatti è un peccato che dopo “Banlieu 13” non abbia avuto una carriera da protagonista, magari non sarà un attore sopraffino ma non mi sembra abbia nulla invidiare ai nomi più grossi, tutt’altro!
      Invece al momento di girare il remake americano di quel film richiamano tutti TRANNE Cyril, sostituito da quel vegetale di Paul Walker: imbarazzo puro.

      Piace a 1 persona

  4. Willy l'Orbo ha detto:

    Primo film deludente, decisamente dimenticabile, secondo da occhi a cuoricino, post ottimo per iniziare la settimana col giusto piglio marziale! 🙂

    Piace a 1 persona

  5. loscalzo1979 ha detto:

    L’idea di Romeo Must Die era di base interessante, ma il soggetto finale è talmente banale e mai spinto abbastanza che non mi stupisce fu un Flop (in parte ripagato dall’effetto “è l’ultimo film fatto da Aliyah prima della tragica scomparsa”)
    Kiss of The Dragon alla francese è un bel film, che va giù bene per le scene d’azione.

    P.S: Tchéky Karyo è passato da questi ruoli a robe come Belle & Sebastien live action o robe coi cuccioli, poveraccio XD

    Piace a 1 persona

    • Lucius Etruscus ha detto:

      Non si può definire un flop “Romeo deve morire”, visto poi che ha generato “cloni”, ma di sicuro è un film che non si lascia ricordare.
      La grande creatività Warner si limitava a ripetere “China Girl” (1987) di Abel Ferrara, diciamo che la casa non ha puntato molto sulla storia 😛
      Karyo ha interpretato miliardi di film, è ovunque, difficile fare un bilancio della qualità dei suoi ruoli, nessun essere umano può averli visti tutti 😀

      Piace a 1 persona

      • Giuseppe ha detto:

        Nemmeno lui che li ha recitati, ci scommetterei 😀
        Riguardo a “Romeo deve morire” cosa dire, se non che tenere Jet Li a livello di figurante di lusso (per essere protagonista vero avrebbe avuto bisogno di combattimenti un minimo degni di lui, mica di un cartoon) non mi è proprio sembrata la migliore delle idee, peraltro in un film in cui le idee migliori già latitavano alquanto… Decisamente MOLTO meglio “Kiss of the Dragon”, dove Besson dimostra di capire bene con chi ha a che fare e quanto sia importante lasciare spazio a lui (e a Raffaelli, ovvio), senza badare troppo alla trama 😉

        Piace a 1 persona

      • Lucius Etruscus ha detto:

        Erano i tempi buoni di Besson dietro le quinte, quando sapeva dare lo giusto spazio agli altri: quanto mi mancano quei tempi…

        "Mi piace"

  6. Pingback: Jet Li Story 16. The One | Il Zinefilo

  7. Pingback: Jet Li Story 18. Amici x la morte + Danny the Dog | Il Zinefilo

  8. Pingback: Jet Li Story 19. Fearless + Rogue | Il Zinefilo

  9. Pingback: Seagal 3. – L’inferno è un patriota ferito a morte | Il Zinefilo

  10. Pingback: Contract to Kill (2018) Il nulla con Seagal intorno | Il Zinefilo

  11. Pingback: Il primo ammmòre dell’anno (2024) Rai2 vs TV8 | Il Zinefilo

  12. Pingback: Resident Evil: The Final Chapter (2016) Tutto intorno a Milla | Il Zinefilo

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.