Ciclo dedicato alla tetralogia di Sex Crimes nato grazie a questo post del blog Malastrana VHS.
La Columbia Tristar continua senza vergogna a rivolgersi alla Mandalay Pictures per nuove buffonate piene di sesso finto e colpi di scena flaccidi, affidati a un regista improvvisato come Jay Lowi. (Che pare insegni cinema all’università: grande dimostrazione che tra l’insegnare e il fare c’è un abisso in mezzo!)
Gli stessi sceneggiatori del secondo film, Andy Hurst e Ross Helford, tornano in coppia per dare il peggio di sé con Wild Things: Diamonds in the Rough, uscito in patria il 19 febbraio 2005.
La Sony Pictures lo porta in DVD italiano il 27 settembre 2005, come Sex Crimes 3.
«Scusa.»
«Scusa il cazzo!»
Con questa citazione shakespeariana si apre un nuovo clone di Sex Crimes, girato talmente identico al secondo episodio da sembrarne un Director’s Cut!
Ci ritroviamo ancora a Bluebay, nello stesso liceo di zoccolette bionde della Florida, con il preside che continua imperterrito a tenere riunioni generali su un palco con un poster orripilante alle spalle, e tutte le zoccolende bionde continuano a trattarsi male e a darsi delle puttane. Davvero bella, la Florida…
Si avvicinano le vacanze di primavera quindi il preside decide che è il momento di insegnare educazione sessuale: dall’elevato livello di zoccolaggio delle sue stundentesse, temo sia davvero una lezione inutile.
Non ha certo tempo di pensare alle vacanze Marie Clifton (Serah D’Laine: ma che nome è?), ossessionata dal pensiero di mettere le mani sui gioielloni che le ha lasciato la madre: ma com’è che le zoccolette bionde in Florida sono tutte orfane?
Suo padre, il mandrillone Jay Clifton (Brad Johnson, che non riesce a contenersi e guarda l’attrice come se la volesse stuprare da un momento all’altro, sebbene interpreti suo padre) non vuole che Marie metta mano sull’eredità: con tutti i posti dove vorrebbe farle mettere la mano…
Come ogni altra studentessa normale, Marie vuole i gioielli ed è disposta a tutto pur di ottenerli: a tutto!
Lo sceneggiatore ricalca pari pari i primi due film. Il papà ricco ha problemi con la criminalità, la figlia bionda zoccoleggia in giro mentre una mora che tutti odiano lancia una accusa di stupro. C’è il dottorino biondo – in questo caso il ridicolo dottor Chad Johnson (Ron Melendez) – che testimonia quanto la povera sfortunata poverella Elena Sandoval (Sandra McCoy) è stata stuprata da papà Clifton. È molto verosimile, visto che Brad Johnson guarda tutte le ragazze come se le volesse stuprare.
La procuratrice distrettuale – che immotivatamente sta in tribunale in minigonna: ma l’hanno mai visto un legal thriller? – ha terreno facile e papà Clifton ha la peggio: malgrado continui a fingere di essere disperata, abbiamo capito tutti che Marie è d’accordo con la moretta Elena per incastrare il papone.
Parte il calcinculo di colpi di scena buffoneschi, talmente palesi e identici ai due precedenti film da risultare davvero imbarazzanti. Ma stavolta mentre gli sceneggiatori si dedicano al proprio delirio, il regista si dedica a tutt’altro: cioè a giocare a tetris con le due attricette protagoniste e a incastrarle in vari modi.
Ogni occasione è buona per sbaciucchiarsi e per strusciarsi: per carità, sempre roba da educande anche perché parliamo di rachitine prive di qualsiasi curva, però rispetto ai precedenti due film qui c’è più “movimento”.
In conclusione, una fotocopia di Sex Crimes 2 identico in ogni aspetto, ma con in più qualche lesbicata a casaccio: se penso che ’sta roba ha il marchio Columbia Tristar addosso mi prende una tristezza…
L.
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Scomodato addirittura il bardo per questo terzo capitolo, che ci insegna poco buon cinema ma una grande lezione di vita: Se rinasco voglio andare a scuola in Florida 😉 Cheers!
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Vengo anch’io!! 😀
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Pingback: Sex Crimes 4 (2010) | Il Zinefilo
Ho continuato a seguire la mia regola d’oro: visto il primo, evitati gli altri 😉
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Hai fatto benissimo 😉
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Questo è assolutamente il mio preferito, visto che “l’emarginata latina” è una sgnacchera di prima categoria! E comunque dovremmo trasferirci tutti nei college americani…o australiani…c’è di quella roba……
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Difficilmente scelgono un’attrice bruttina per questi film, il problema è che le sgnacchere non sempre sanno recitare, soprattutto se la sceneggiatura è delirante 😛
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E chissene se non sanno recitare, sono lì mica per quello. Se avessero saputo recitare avrebbero avuto una parte ne “Il Padrino” o “Le Ali della Libertà”. Guardando Sex Crimes non ci si aspetta certo di vedere delle attrci shakespeariane…
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ahahah anche questo è vero 😀
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