A cavallo tra il 1975 e il 1976 si svolge la strana distribuzione del film che segna il ritorno di Charles Bronson al genere western: Breakheart Pass.
Nate entrambe nel 1968 per il grande successo di Dove osano le aquile, le piccole case Jerry Gershwin Productions ed Elliott Kastner Productions hanno vita cortissima, ma fanno a tempo a produrre questo film alla guida del regista televisivo Tom Gries, che l’anno precedente ha diretto Bronson in 10 secondi per fuggire.
Breakheart Pass esce in anteprima la notte di Natale in Finlandia, e nel 1976 inizia a girare i Paesi più disparati: solamente il 10 marzo 1976 viene presentato a Los Angeles, e il 5 maggio successivo a New York.
Annunciato già il 5 marzo, il film esce nelle sale italiane il 18 marzo 1976 con lo strano titolo Io non credo a nessuno.
Questa strana distribuzione lo rende un film non molto noto, sebbene sia stato ben distribuito in home video dalla MGM: il DVD italiano arriva il 5 luglio 2003.
Il film è sceneggiato dal celebre romanziere Alistair MacLean, che l’ha tratto dal proprio romanzo omonimo del 1974, uscito in Italia come Agguato al passo del nibbio (Bompiani 1975).
Nel 1873, negli Stati Uniti, un treno sul quale viaggiano il governatore Fairchild (Richard Crenna), lo sceriffo Pearce (Ben Johnson), il reverendo Peabody (Bill McKinney), il dottor Molineaux (David Huddleston) e una settantina di soldati agli ordini dei maggiore Claremont (Ed Lauter), è in marcia verso Fort Humboldt, un centro di smistamento dell’oro e dell’argento estratti da una vicina miniera, la cui guarnigione sarebbe stata decimata da un’epidemia proprio nell’imminenza di un assalto degli indiani di Mano Bianca (Eddie Little Sky). In una stazione intermedia sale sul convoglio, in stato di arresto, un presunto baro, John Deakin (Charles Bronson). Misteriosi incidenti funestano il viaggio e ben presto è chiaro che niente è come sembra, e nessuno è in realtà chi dice di essere.
Malgrado il grande cast e i rispettabili colpi di scena, rimane lo schema ormai fisso: Bronson da solo contro tutti, con Jill Ireland che gli ruota attorno…
È comunque un film che fa la sua figura a rivederlo ancora oggi, anche grazie ad un forte odore “da Agatha Christie” che lo attraversa.
(continua)
Tutte le foto in bianco e nero sono tratte da
“The Films of Charles Bronson” di Jerry Vermilye, Citadel Press 1980.
L.
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Visto che nessuno voleva distribuirlo, avrebbero dovuto intitolarlo “Nessuno crede in me” 😉 Questo film mi manca, ma quanti film ha fatto con sua moglie Bronson? Ed io che pensavo che Clint Eastwood e Sondra Locke detenessero un record… In realtà erano dei dilettanti 😉 Cheers!
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Credo che Jill Ireland abbia lavorato solo con Bronson fino alla di lei morte: per fare il maligno, potrei dire che è stata un’accurata scelta di carriera! Quella che ha sbagliato Mia Farrow: anche lei aveva una immeritata carriera davanti, ma poi ha fatto il casino e un secondo dopo è stata dimenticata…
Sapevi che prima di Bronson Jill Ireland era sposata con David McCallum, il biondo della serie “Operazione UNCLE”? Però più di una comparsata non le ha fatto fare… quindi viva Charles! 😀
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